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Festa della lingua di Sant'Antonio 20/02/2011 Telechiara Feb 22, 2011 Padova - Basilica gremita per celebrare la Festa della Lingua del Santo (Luisa Bertini).Altro
Festa della lingua di Sant'Antonio 20/02/2011

Telechiara Feb 22, 2011 Padova - Basilica gremita per celebrare la Festa della Lingua del Santo (Luisa Bertini).
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Una Lingua che parla di vita e di Vangelo
Padre Alessandro Brentari da venticinque anni segue i giovani attratti dalla scelta di vita fatta da san Francesco e sant'Antonio: qui riflette con noi sulla festa della Lingua del Santo, segno tangibile di una grande vocazione.
di
padre Paolo Floretta
Davanti alla lingua. Padre Alessandro mostra la reliquia della Lingua a un giovane (ph: p. Paolo Floretta). …Altro
Una Lingua che parla di vita e di Vangelo

Padre Alessandro Brentari da venticinque anni segue i giovani attratti dalla scelta di vita fatta da san Francesco e sant'Antonio: qui riflette con noi sulla festa della Lingua del Santo, segno tangibile di una grande vocazione.

di
padre Paolo Floretta

Davanti alla lingua. Padre Alessandro mostra la reliquia della Lingua a un giovane (ph: p. Paolo Floretta).
Il 15 febbraio, con la festa della Lingua, si rende omaggio alla reliquia più famosa di sant'Antonio, custodita nella cappella barocca, edificata a ridosso dell'abside della basilica del Santo. La lingua, ben conservta, dopo quasi otto secoli dalla sua morte, è uno strumento silenzioso attraverso il quale sant'Antonio continua a parlare agli uomini di ogni tempo. Ce lo dice padre Alessandro Brentari, che ha seguito molti giovani nella loro ricerca vocazionale e che trova nella Lingua del Santo l'esempio della più forte delle vocazioni.
Msa. Padre Alessandro, che cosa le dice la reliquia della lingua di sant'Antonio?
Padre Alessandro. Mi parla al cuore e alla mente dell'ardore con cui sant'Antonio parlava di Gesù. Quanta forza ebbe il Santo nel predicare l'amore di Dio e del Crocifisso; quanto coraggio nel prendere posizione contro le ingiustizie sociali che minavano la convivenza nelle città e nelle comunità medievali; quanta sapienza nell'insegnare la teologia ai primi frati per formarli alla predicazione...
Che senso ha oggi celebrare la festa della Lingua di sant'Antonio?
Da secoli questa lingua continua a parlare nel silenzio più segreto dei devoti. Credo che in una società come la nostra, così assordata da rumori, celebrare questa festa significhi fermarsi, anzitutto. Fermarsi per scegliere che cosa e chi ascoltare, per ascoltare allora una Parola diversa. Ce lo dicono gli innumerevoli pellegrini che passano qui davanti alla tomba e alle reliquie del Santo per pregare, per confidare a lui i propri problemi.
Il mese di febbraio inizia con la festa della Presentazione di Gesù Bambino al tempio, giornata dedicata alla Vita consacrata...
La data per la giornata è stata scelta bene: Gesù viene offerto al Padre come primogenito. Consacrarsi a Dio vuol dire presentarsi a Lui per offrirsi, per mettere nelle sue mani la propria vita, perché la usi come meglio crede.
Sant'Antonio affascina molti giovani. Perché?
Antonio ha il fascino del testimone. Testimoniava Gesù nel suo tempo. Ha anche il fascino del coraggio: aveva quindici anni quando ha scelto con decisione la via della consacrazione, deludendo le aspettative dei suoi che lo volevano cavaliere, come tutti i rampolli delle nobili famiglie. Curioso l'accostamento con san Francesco, il quale da giovane ambiva a diventare cavaliere. I giovani sono affascinati anche dal suo coraggio di cambiare, dopo l'incontro con i francescani missionari e martiri in Marocco, la tranquilla vita del monastero con le scelte radicali di san Francesco, intorno al quale si era formato un gruppo di poveracci, per alcuni, ma ricchissimi di gioia, di libertà interiore, di semplicità, di Vangelo...
E poi?
Il fascino del silenzio. Sant'Antonio amava molto il silenzio. Anche quest'aspetto oggi attira molto. È nel silenzio che sant'Antonio ha maturato il suo carisma di evangelizzatore, emerso quasi per caso quando, a Forlì, venuto a mancare il predicatore ufficiale di un'ordinazione sacerdotale, fu invitato a sostituirlo. E sorprese tutti per la profondità della dottrina. L'impegno della predicazione e dell'insegnamento della teologia ai frati mai spensero in lui il bisogno della preghiera, l'anelito alla meditazione, al silenzio.
Lei è stato animatore vocazionale per lunghi anni: quali sono le domande che i giovani si pongono?
Ho seguito parecchi giovani in questi anni; oltre una settantina di essi sono già frati. Perché dei giovani si rivolgono a un frate? Perché è entrato in crisi il tipo di vita che conducono, il loro modo di rapportarsi con una società nella quale non si ritrovano più... C'è una forte domanda di essenzialità, di senso religioso della vita.
Questi giovani, spesso cristiani fiacchi e alcuni nemmeno praticanti, si ritengono dei convertiti. Desiderano rinnovare la loro fede, spendere le loro energie e il loro tempo per fare della propria esistenza un dono per gli altri. Soprattutto per chi è solo, per chi soffre. Stimano il matrimonio come scelta bella e impegnativa, tuttavia ritengono che, sposandosi, sarebbero limitati nel loro totale donarsi agli altri. È una scelta di amore e di libertà per servire, non per fuggire dalle responsabilità. Ci si consacra solo se si è innamorati di Dio. Come Francesco, come Antonio.

www.santantonio.org/messaggero/pagina_stampa.asp
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The Saint’s tongue
www.basilicadelsanto.org/ing/visita/storia.asp Do not expect it to be a tongue which is bright red in colour. It is still however an inexplicable fact, given that it is a very fragile part of the body that is usually among the first parts to disintegrate after death. More than 770 years have passed since St. Anthony died and this tongue is a perennial miracle, unique in history …Altro
The Saint’s tongue
www.basilicadelsanto.org/ing/visita/storia.asp Do not expect it to be a tongue which is bright red in colour. It is still however an inexplicable fact, given that it is a very fragile part of the body that is usually among the first parts to disintegrate after death. More than 770 years have passed since St. Anthony died and this tongue is a perennial miracle, unique in history and full of religious significance, a seal marking the work of re-evangelisation of society carried out by the Saint.
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Festa della lingua di Sant'Antonio 20/02/2011