rachele89
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Il Microchip ( Controllo Globale ) ObamaAltro
Il Microchip ( Controllo Globale )
Obama
paolinux
Ciao Fratello Alea,
benvenuto e grazie anche per il tuo contributo.
Sarò felicissimo di leggere i documenti che fornirai.
La cultura, in queste cose non è mai sbagliata e sopratutto fanno tacere le malelingue!.. Io non sono un grande studioso o un gran lettore, ma a volte, quando c'è in ballo la mia fede, sono affamato di verità. E a volte il non aver risposta a degli enigmi, mi incuriosisce e …Altro
Ciao Fratello Alea,
benvenuto e grazie anche per il tuo contributo.
Sarò felicissimo di leggere i documenti che fornirai.
La cultura, in queste cose non è mai sbagliata e sopratutto fanno tacere le malelingue!.. Io non sono un grande studioso o un gran lettore, ma a volte, quando c'è in ballo la mia fede, sono affamato di verità. E a volte il non aver risposta a degli enigmi, mi incuriosisce e cerco (non sempre) di approfondire.
Questa storia dell'inquisizione, in un certo qual modo, è nel mio bagaglio culturale, poiché credo che chi come me, non aveva mai approfondito la storia, sa che comunque ci sono delle incongruenze di fatti e ideologiche, poi, se le tue fonti confermeranno, potrò finalmente archiviare come altro atto di distorsione della verità e come atto di diffamazione verso la nostra religione. Detto questo, e attendendo le tue risposte, per ora concordo con l'immaginario collettivo su queste torture da parte della chiesa, e questo è un fatto che mi ha dato sempre fastidio, sia prima della mia conversione spirituale ma sopratutto dopo.
Visto che per me è un contro senso, credo lo sia anche per qualunque altro fedele, la soppressione o l'imposizione di pensiero verso gli altri nostri fratelli è quindi da bandire!
A questo riguardo, ho voluto cercare di approfondire anche un altro aspetto che si trova nel Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, e cito:

a) La legittima difesa
500 Una guerra di aggressione è intrinsecamente immorale. Nel tragico caso in cui essa si scateni, i responsabili di uno Stato aggredito hanno il diritto e il dovere di organizzare la difesa anche usando la forza delle armi.1049 L'uso della forza, per essere lecito, deve rispondere ad alcune rigorose condizioni: « — che il danno causato dall'aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo; — che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci; — che ci siano fondate condizioni di successo; — che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione. Questi sono gli elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della “guerra giusta”. La valutazione di tali condizioni di legittimità morale spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune ».1050
Se tale responsabilità giustifica il possesso di mezzi sufficienti per esercitare il diritto alla difesa, resta per gli Stati l'obbligo di fare tutto il possibile per « garantire le condizioni della pace non soltanto sul proprio territorio, ma in tutto il mondo ».1051 Non bisogna dimenticare che « altro è ricorrere alle armi perché i popoli siano legittimamente difesi, altro voler soggiogare altre nazioni. Né la potenza bellica rende legittimo ogni suo impiego militare o politico. Né diventa tutto lecito tra i belligeranti quando la guerra è ormai disgraziatamente scoppiata ».1052

Quindi appare chiaro che, anche pur avendo sottolineato le estreme condizioni di cui cita il punto appena letto sulle motivazioni con cui si acconsentirebbe l'uso della forza, se leggiamo il Vangelo, a me non ne viene in mente neanche uno, anzi, più e più volte c'è scritto dell'amore verso il prossimo e il sacrificio verso gli altri (della propria vita o come impegno a spendere le proprie forze), addirittura, ci dice di pregare per chi ci fa del male. L'unico atto di forza da parte di Cristo, se così lo vogliamo intendere, quando fu in vita, fu contro i cambia monete fuori dal tempio di Gerusalemme, quando li scacciò a malo modo infuriandosi giustamente con loro per come avevano ridotto la casa di Dio. Come ultimo esempio di non violenza, vorrei anche sottolineare come Gesù formò la spada di Pietro, quando, infuriato verso i soldati che venivano a prendere Gesù, staccò un orecchio di un soldato. Sono entrambi delle cose su cui avevo riflettuto e su cui sto ancora meditando, ma tutto mi riconduce sempre al bando dell'uso della forza (qualsiasi forma essa sia).

Dio vi benedica tutti!
Alea
Caro Paolo si è scoperto, già da qualche anno, che il manuale dell'inquisitore è un falso. In tarda serata, se avrò tempo ti produrrò le fonti.
🤗
paolinux
Ciao Fratello Simone, rieccomi qua.
Come sempre in ritardissimo ma ci sarò sempre.
Riprendendo il discorso, è vero che il giornalista riporta quelle citazioni che hai mensionato, ma tu tralasci tutta l'ultima parte, che a mio avviso non è poco. Te la cito di nuovo qui sotto per capire meglio.
"L'Inquisizione? Voluta dalla Chiesa": ha titolato così un suo articolo il giornale dei vescovi Avvenire …Altro
Ciao Fratello Simone, rieccomi qua.
Come sempre in ritardissimo ma ci sarò sempre.
Riprendendo il discorso, è vero che il giornalista riporta quelle citazioni che hai mensionato, ma tu tralasci tutta l'ultima parte, che a mio avviso non è poco. Te la cito di nuovo qui sotto per capire meglio.

"L'Inquisizione? Voluta dalla Chiesa": ha titolato così un suo articolo il giornale dei vescovi Avvenire, dopo la prima giornata di lavori. Un segnale rivolto alla tendenza revisionista, che vuole ridimensionare le responsabilità dell'Inquisizione. Il "mea culpa" che Giovanni Paolo II pronuncerà solennemente a Roma nel Duemila avrà, infatti, tanto più impatto quanto più spassionato sarà l'esame storico del fenomeno. I documenti sono impressionanti. Pensare che la tortura del panno bagnato (inserito nella bocca o nelle narici del sospettato e alimentato da un intermittente flusso d'acqua per provocare sensazioni di soffocamento) facesse parte del bagaglio di un buon aguzzino al servizio dell'inquisitore, non può essere liquidato dall'affermazione che "quelli erano i tempi".

Rileggere ancora oggi il "Manuale dell'Inquisitore" di frate Nicolau Eymerich (anno 1376) fa venire i brividi per la sua prosa fredda e burocratica, di sapore quasi staliniano. Dal capitolo dedicato alla tortura (pagina 198 del libro pubblicato dall'editore Piemme): "Mentre si tortura l'accusato, lo si interroga dapprima sui punti meno gravi, poi su quelli più gravi, perché egli confesserà più facilmente le colpe leggere che non le gravi. Il notaio nel frattempo registra le torture, le domande e le risposte. Se dopo essere stato moderatamente torturato non confessa, gli verranno mostrati gli strumenti di un altro tipo di tortura, dicendogli che dovrà subirli tutti se non confesserà. Se non si ottiene nulla, si continuerà con la tortura l'indomani e il giorno appresso se occorre...". Per la gioia dei revisionisti il manuale di frate Eymerich dichiara a questo punto che "se l'accusato, sottoposto a tutte le torture previste, non confessa, non viene ulteriormente molestato e se ne va libero". Nei secoli seguenti questa norma, citata come esempio di garantismo, fu peraltro spesso disapplicata.

Grande è in Vaticano, ma anche negli ambienti esterni alla Chiesa, l'attesa per il discorso che Giovanni Paolo II rivolgerà sabato ai partecipanti al simposio sull'Inquisizione. Ancora oggi c'è molto da fare per cambiare le mentalità di quegli ecclesiastici, che hanno sempre concepito la Chiesa come istituzione perfetta e trionfante. Si legga il brano dell'Enciclopedia Cattolica del 1951, dedicato all'Inquisizione di Spagna: "Gli ebrei, numerosissimi in Spagna, vi avevano raggiunto una posizione preponderante grazie alla loro abilità commerciale. La loro arroganza, il loro lusso e le loro ricchezze, oltre alla pratica dell'usura, eccitarono contro di essi l'espasperazione pubblica, che prorompeva di quando in quando in feroci rappresaglie e massacri...".
simone
l’Inquisizione è stato il tribunale istituito dall’autorità ecclesiastica in collaborazione col potere civile per reprimere l’eresia. Ha la sua preistoria nei primi secoli del Cristianesimo, prima e dopo Costantino; ma, formalmente, come istituzione giuridica, è sorta nelle epoche successive, secondo le necessità oggettive della difesa della fede, e la natura dei rapporti tra Chiesa e Stato, …Altro
l’Inquisizione è stato il tribunale istituito dall’autorità ecclesiastica in collaborazione col potere civile per reprimere l’eresia. Ha la sua preistoria nei primi secoli del Cristianesimo, prima e dopo Costantino; ma, formalmente, come istituzione giuridica, è sorta nelle epoche successive, secondo le necessità oggettive della difesa della fede, e la natura dei rapporti tra Chiesa e Stato, differenti da una nazione all’altra. Per questo, sogliono distinguersi tre generi d’inquisizione: medievale, spagnola e romana. È storicamente dimostrato che all’erezione del Tribunale dell’Inquisizione la Chiesa fu costretta dall’esasperata e incontenibile reazione del popolo e dagli interventi inesorabili del potere civile, avocando a sé la causa dell’eresia, di sua esclusiva competenza. Il programma d’Innocenzo IV, a cui si deve la definitiva organizzazione del Tribunale, è chiaro: «Sorvegliare l’eresia, mettere al riparo da ogni persecuzione chi era disposto a tornare alla fede, contenere entro giusti limiti lo zelo degli inquisitori col precisare e regolare minuziosamente la procedura, e così preparare la via alla pacificazione». Ora, se all’autorità ecclesiastica spettava giudicare l’eresia dal punto di vista religioso, a quella civile si riconosceva il diritto-dovere di punirla dal punto di vista sociale. La Chiesa si riservava solo il giudizio dell’ortodossia col ricorso a tutti i mezzi riconosciuti allora necessari per la resipiscenza del reo e la prevenzione contro il propagarsi dell’errore. Da sempre, essa ha aborrito dall’effusione del sangue e dalla pena di morte; eccessi che rimetteva al «braccio secolare», libero di applicare le sue proprie e indipendenti leggi contro l’eresia, anche in virtù di un principio fondamentale riconosciuto, indiscutibile, da tutte le genti e le culture del mondo antico: «quod in religionem divinarli committitur, in omnium fertur iniuriam» (Cod. Theod., I, t. 5, n. 4). Di volta in volta furono commessi errori anche gravi dai due poteri, civile ed ecclesiastico (uomini di Chiesa e non Chiesa). La Chiesa tuttavia dovrà sempre respingere con fermezza la principale di tutte le accuse dell’anticlericalismo: quella dell’intolleranza in materia di fede e costumi. Accusa suggerita soprattutto dallo scetticismo, che nega al pensiero umano la possibilità di distinguere il vero dal falso; e dall’immanentismo che presume di risolvere tutto essere-in-sé nell’essere-di-coscienza, sfociando in un soggettivismo fatalmente anarchico e nichilista.
simone
Caro Paolo,
il giornalista scrive:
La macchina dell'Inquisizione fu uno strumento di terrore (psicologico prima ancora che fisico) per controllare le coscienze e reprimere la dissidenza religiosa. Fu uno strumento di violenza fisica e psicologica, usato da parte dell'istituzione ecclesiastica in radicale contrasto con il messaggio di mitezza, di amore e di persuasione proclamato da Gesù Cristo.
e …Altro
Caro Paolo,
il giornalista scrive:

La macchina dell'Inquisizione fu uno strumento di terrore (psicologico prima ancora che fisico) per controllare le coscienze e reprimere la dissidenza religiosa. Fu uno strumento di violenza fisica e psicologica, usato da parte dell'istituzione ecclesiastica in radicale contrasto con il messaggio di mitezza, di amore e di persuasione proclamato da Gesù Cristo.

e prima aveva riportato:

L'Inquisizione? Ma non era poi così terribile... C'è che dice che le crudeltà maggiori furono commesse sotto l'influsso del potere civile dei re di Spagna e Portogallo. C'è che dice che alla fin fine i morti e i torturati furono solo una minoranza. C'è che si affanna a spiegare che la tecnica degli interrogatori e le garanzie concesse ai sospettati erano di gran lunga migliori di quelle vigenti negli stati dell'epoca.
C'è del vero in ognuna di queste affermazioni, ma ognuna di esse - estrapolata dal clima in cui tutto avvenne - rischia di oscurare il nocciolo della questione. Che è molto semplice...


Nessuno affanna a spiegare che l' interrogazione dell' inquisizione era un miglioramento. È un dato di fatto. Ma visto che il giornalista usa questa parola mi viene da credere, che è proprio lui che per forza estrapola l' accaduto del passato e lo valuta nel clima del presente dell' oggi. Questo è lo sbaglio piú grande che uno storico puó fare. Ma visto che è un giornalista che scrive, possiamo perdonargli questo sbaglio e visto che non è uno storico possiamo gettare nella spazzatura il suo articolo, che ripete le solite accuse contro il passato.
paolinux
Pace e bene a te Fratello Simone,
mi scuso per la lungaggine della risposta, ma ahimé tra il lavoro che grazie a Dio ho ripreso a fare e altre piccole cose, mi lasciano davvero poco spazio per scrivere. Ti confesso che l'argomento mi interessa molto, e per di più, ti vedo molto preparato e quindi, in un certo senso, mi inciti al dialogo. Non farci caso se ritardo nella risposta.
Allora, si hai …Altro
Pace e bene a te Fratello Simone,
mi scuso per la lungaggine della risposta, ma ahimé tra il lavoro che grazie a Dio ho ripreso a fare e altre piccole cose, mi lasciano davvero poco spazio per scrivere. Ti confesso che l'argomento mi interessa molto, e per di più, ti vedo molto preparato e quindi, in un certo senso, mi inciti al dialogo. Non farci caso se ritardo nella risposta.
Allora, si hai perfettamente ragione, quell'estratto l'ho preso su Wikypedia, e dalla tua risposta molto esaudiente, ho compreso di aver commesso un grave errore, poiché sono andato a cercare la dove l'errore esiste tutt'ora (tra la massa). Questa volta però, ho cercato una documentazione più vicina a noi. Il testo che ti allego, in realtà, è un articolo di giornale di un quotidiano di cui non faccio il nome, dove riporta la notizia (se ti ricordi) delle scuse da parte della Chiesa di Papa Wojtyla, datato 31/10/1998. Prima di passare all'articolo però ti vorrei premettere una cosa. Vorrei spezzare una lancia a tuo favore dicendoti in partenza che le scuse del Papa, non erano riferite, secondo me, solamente e prettamente alle inquisizioni, e credo che le scuse, di cui tratta l'articolo e che conosciamo tutti, siano state più come dire una "scusa" per riavvicinarsi ai fratelli di altre culture e religioni più tosto che un'inquisizione vera e propria verso la chiesa stessa. Detto questo però, nell'articolo, se pur scritto da un giornalista di non si sa quale cultura, contiene delle piccole informazioni che potrebbe farci capire meglio anche la natura delle inquisizioni e del perché il Papa Wojtyla, abbia chiesto scusa anche per questo. Ciao Simone e buona lettura.

Un convegno in Vaticano voluto da Wojtyla

"Santa" l'Inquisizione?
La Chiesa chiede scusa


di MARCO POLITI

ROMA - Quando papa Wojtyla, qualche anno fa, riunì in Vaticano un'assemblea straordinaria di cardinali per trasmettere loro la sua intenzione di affrontare il giubileo dell'anno Duemila con un serio esame di coscienza sulle colpe della Chiesa, l'accoglienza tra i porporati fu fredda. Molti cardinali, specie dei paesi dell'Est europeo appena usciti dal vassallaggio sovietico, temevano di dare armi ai "nemici della fede", ammettendo errori ed orrori compiuti da personalità o organizzazioni ecclesiastiche. Ma Wojtyla è di natura tenace. Quando si impadronisce di un'idea, non la molla. Soprattutto perché - da filosofo - conosce il peso immenso che le posizioni di principio hanno nelle vicende storiche di una grande istituzione (come è la Chiesa).

Sapeva e sa Wojtyla che è inutile pensare di potersi avvicinare alle altre Chiese cristiane né tanto meno di presentarsi al mondo per rievangelizzarlo, se continua a gravare sulla coscienza del cattolicesimo l'esperienza di un apparato totalitario e repressivo come è stata l'Inquisizione. Sicché, dopo averci lavorato per parecchi mesi, il pontefice ha pubblicato nel 1994 l'enciclica Tertio Millennio Adveniente, dedicata alla preparazione del giubileo e di quello che l'opinione pubblica ha chiamato efficacemente il "mea culpa" della Chiesa. E' in questo documento che si ritrovano le parole più forti, citate ripetutamente in questi giorni durante il simposio internazionale sull'Inquisizione organizzato dal Vaticano (una prima assoluta nella lunga storia della Chiesa).

Il Papa esorta i fedeli a "purificarsi nel pentimento di errori, infedeltà, incoerenze e ritardi". Parla di "peccati" commessi dai "figli della Chiesa". Denuncia lo scandalo provocato da coloro, che si sono allontanati dai valori cristiani. Ammette apertamente che certe azioni hanno "sfigurato il volto della Chiesa". In parecchi ambienti ecclesiastici la linea del Papa ha provocato uno shock. Ed è cominciata un'azione sotterranea di svuotamento.

L'Inquisizione? Ma non era poi così terribile... C'è che dice che le crudeltà maggiori furono commesse sotto l'influsso del potere civile dei re di Spagna e Portogallo. C'è che dice che alla fin fine i morti e i torturati furono solo una minoranza. C'è che si affanna a spiegare che la tecnica degli interrogatori e le garanzie concesse ai sospettati erano di gran lunga migliori di quelle vigenti negli stati dell'epoca.

C'è del vero in ognuna di queste affermazioni, ma ognuna di esse - estrapolata dal clima in cui tutto avvenne - rischia di oscurare il nocciolo della questione. Che è molto semplice. La macchina dell'Inquisizione fu uno strumento di terrore (psicologico prima ancora che fisico) per controllare le coscienze e reprimere la dissidenza religiosa. Fu uno strumento di violenza fisica e psicologica, usato da parte dell'istituzione ecclesiastica in radicale contrasto con il messaggio di mitezza, di amore e di persuasione proclamato da Gesù Cristo. (E se nei Vangeli si incontrano anche invettive violente, lanciate da Cristo, "Guai a voi...", queste minacce hanno sempre avuto un valore profetico spirituale ed erano affidate all'azione punitiva di Dio e in nessun caso alla repressione di un'organizzazione terrena).

"L'Inquisizione? Voluta dalla Chiesa": ha titolato così un suo articolo il giornale dei vescovi Avvenire, dopo la prima giornata di lavori (clicca qui accanto per il resoconto di Repubblica). Un segnale rivolto alla tendenza revisionista, che vuole ridimensionare le responsabilità dell'Inquisizione. Il "mea culpa" che Giovanni Paolo II pronuncerà solennemente a Roma nel Duemila avrà, infatti, tanto più impatto quanto più spassionato sarà l'esame storico del fenomeno. I documenti sono impressionanti. Pensare che la tortura del panno bagnato (inserito nella bocca o nelle narici del sospettato e alimentato da un intermittente flusso d'acqua per provocare sensazioni di soffocamento) facesse parte del bagaglio di un buon aguzzino al servizio dell'inquisitore, non può essere liquidato dall'affermazione che "quelli erano i tempi".

Rileggere ancora oggi il "Manuale dell'Inquisitore" di frate Nicolau Eymerich (anno 1376) fa venire i brividi per la sua prosa fredda e burocratica, di sapore quasi staliniano. Dal capitolo dedicato alla tortura (pagina 198 del libro pubblicato dall'editore Piemme): "Mentre si tortura l'accusato, lo si interroga dapprima sui punti meno gravi, poi su quelli più gravi, perché egli confesserà più facilmente le colpe leggere che non le gravi. Il notaio nel frattempo registra le torture, le domande e le risposte. Se dopo essere stato moderatamente torturato non confessa, gli verranno mostrati gli strumenti di un altro tipo di tortura, dicendogli che dovrà subirli tutti se non confesserà. Se non si ottiene nulla, si continuerà con la tortura l'indomani e il giorno appresso se occorre...". Per la gioia dei revisionisti il manuale di frate Eymerich dichiara a questo punto che "se l'accusato, sottoposto a tutte le torture previste, non confessa, non viene ulteriormente molestato e se ne va libero". Nei secoli seguenti questa norma, citata come esempio di garantismo, fu peraltro spesso disapplicata.

Grande è in Vaticano, ma anche negli ambienti esterni alla Chiesa, l'attesa per il discorso che Giovanni Paolo II rivolgerà sabato ai partecipanti al simposio sull'Inquisizione. Ancora oggi c'è molto da fare per cambiare le mentalità di quegli ecclesiastici, che hanno sempre concepito la Chiesa come istituzione perfetta e trionfante. Si legga il brano dell'Enciclopedia Cattolica del 1951, dedicato all'Inquisizione di Spagna: "Gli ebrei, numerosissimi in Spagna, vi avevano raggiunto una posizione preponderante grazie alla loro abilità commerciale. La loro arroganza, il loro lusso e le loro ricchezze, oltre alla pratica dell'usura, eccitarono contro di essi l'espasperazione pubblica, che prorompeva di quando in quando in feroci rappresaglie e massacri...".

(31 ottobre 1998)
simone
Vorrei ricordare che anche oggi si tortura e non mi riferisco alla Cina, Corea del Nord o Cuba. Mi riferisco agli Stati Uniti, che a Guantanamo per ricevere informazioni torturano i carcerati.
Strano che le torture dell' inquisizione vengono giustamente condannate, che un poliziotto che minacciò con la tortura un crimininale, per salvare la vita di un bambino rapito (Germania 2002) venne condannato …Altro
Vorrei ricordare che anche oggi si tortura e non mi riferisco alla Cina, Corea del Nord o Cuba. Mi riferisco agli Stati Uniti, che a Guantanamo per ricevere informazioni torturano i carcerati.
Strano che le torture dell' inquisizione vengono giustamente condannate, che un poliziotto che minacciò con la tortura un crimininale, per salvare la vita di un bambino rapito (Germania 2002) venne condannato dai media. Mentre per Obama, i media fanno un eccezzione, a lui la tortura è consentita. 🤨 invece di rinfacciarglielo ad ogni apparizione mediatica.
simone
Caro Paolo,
il testo da te citato è di Wikipedia? Bene, cosí dai l' opportunitá di farci capire cosa pensa la gente comune sull' inquisizione.
Dopo aver letto quel testo, cosa deve pensare il lettore? Penso che gli rimane in mente il passaggio della tortura. Brutta cosa, senza dubbio, ma non era un invenzione dell' inquisizione. La tortura è sempre esistita (basta vedere la Passione del nostro …Altro
Caro Paolo,

il testo da te citato è di Wikipedia? Bene, cosí dai l' opportunitá di farci capire cosa pensa la gente comune sull' inquisizione.
Dopo aver letto quel testo, cosa deve pensare il lettore? Penso che gli rimane in mente il passaggio della tortura. Brutta cosa, senza dubbio, ma non era un invenzione dell' inquisizione. La tortura è sempre esistita (basta vedere la Passione del nostro Signore) e qui l' inquisizione non ha fatto meglio dei altri sistemi. Ma il testo non dice, che se l' inquisitore esagerava, andava incontro anche lui a severe punizioni, al mio sapere una novitá nella storia e un miglioramento per l' umanitá.
M voglio mettere in risalto che l' inquisizione, come dice il testo: adottò invece la procedura del processo inquisitorio – dal latino inquisitio, indagine
INDAGINE, ancora oggi per trovare il colpevole di un reato si indaga e questo grazie all' inquisizione.
Dobbiamo all' inquisizione "l' invenzione" dell' indagine nel campo della giustizia. Purtroppo la tortura fu usata anche dall' inquisizione, ma non fu inventrice di ció.
paolinux
Ciao Simone, Pace e bene!
Allora, io mi sono ancora documentato e a tal proposito ti riporto un testo preso da... non so se si può menzionare altri siti qua, eventualmente per il momento lo ometto poi mifarai sapere.
Cito" Il processo accusatorio, previsto dal diritto romano, consisteva nel pubblico confronto orale fra accusatore e accusato, al quale assisteva il giudice: l'onere della prova ricadeva …Altro
Ciao Simone, Pace e bene!
Allora, io mi sono ancora documentato e a tal proposito ti riporto un testo preso da... non so se si può menzionare altri siti qua, eventualmente per il momento lo ometto poi mifarai sapere.

Cito" Il processo accusatorio, previsto dal diritto romano, consisteva nel pubblico confronto orale fra accusatore e accusato, al quale assisteva il giudice: l'onere della prova ricadeva sull'accusatore, che se non dimostrava le proprie accuse, era condannato dal giudice alla pena che avrebbe dovuto subire l'accusato in caso di riconosciuta colpevolezza. Il tribunale dell'Inquisizione adottò invece la procedura del processo inquisitorio – dal latino inquisitio, indagine – nel quale il giudice è anche accusatore: sulla base di una denuncia anche generica, egli è tenuto a raccogliere le prove della colpevolezza dell'imputato, conducendo indagini segrete e dirigendo il processo al quale, secondo quanto stabilito nel 1205 dalla decretale Si adversus vos di Innocenzo III, il pubblico non può assistere né è ammessa la presenza di un avvocato difensore; le testimonianze e le dichiarazioni dell'imputato sono verbalizzate. Per giungere alla condanna è sufficiente la testimonianza concorde di almeno due testimoni o la confessione dell'imputato, il quale viene detenuto in carcere durante lo svolgimento del processo, che non ha una durata predefinita e le cui udienze – i costituti - si svolgono a discrezione dello stesso giudice.
Se la prova della colpevolezza non viene raggiunta e allo scopo di sciogliere le eventuali contraddizioni presenti nelle sue deposizioni, l'imputato è sottoposto a tortura - mezzo di coercizione legittimato dalla giurisprudenza fino al XVIII secolo - generalmente consistente nella corda: legate le braccia dietro la schiena, l'imputato, nudo, viene sollevato da terra dalla corda che scorre su una carrucola fissata al soffitto. Egli è tenuto in quella condizione per non più di mezz'ora, perché una durata superiore può comportare gravi conseguenze, dalle lesioni agli arti superiori fino al collasso cardiocircolatorio. La tortura può essere reiterata più volte nel corso del processo.
Se ritiene che l'accusa di eresia sia stata provata, il tribunale chiede all'imputato di abiurare, cioè di rinnegare le proprie convinzioni. Abiurando, se non è recidivo, l'imputato evita la condanna a morte e viene condannato a pene diverse, dalle preghiere ai digiuni, dalla multa alla confisca dei beni, dall'obbligo di indossare, per sempre o per un determinato periodo, l'abitello – una veste gialla con due croci rosse sul petto e sulla schiena che lo identifica pubblicamente come eretico penitente – fino al carcere. Se è recidivo, relapso, l'imputato è condannato necessariamente a morte: pentendosi, viene prima strangolato o impiccato e il cadavere viene poi bruciato e le ceneri disperse; se è impenitente, viene bruciato vivo. La pena viene eseguita dall'autorità civile, il cosiddetto braccio secolare – al quale il tribunale dell'Inquisizione rilascia il reo – in quanto gli ecclesiastici non possono «spargere il sangue», come indicato dalla costituzione De iudicio sanguinis et duelli clericis interdictio del Concilio Lateranense IV del 1215; anche all'autorità civile il tribunale raccomanda di eseguire la sentenza evitando di spargere il sangue del condannato."
Cosa ne pensi?
simone
Caro Paolo,
secondo me stai facendo confusione. Avevi criticato la chiesa del medioevo. Ho chiesto di essere piú preciso ed ora mi parli dei roghi. Vedo che sei cascato nella propaganda massonica. Perché? Perché la maggior parte dei roghi non bruciarono nel medioevo bensí dopo, e i roghi nei paesi cattolici bruciarono meno frequentemente che nei paesi luterani e anglicani. Allora non era un problema …Altro
Caro Paolo,

secondo me stai facendo confusione. Avevi criticato la chiesa del medioevo. Ho chiesto di essere piú preciso ed ora mi parli dei roghi. Vedo che sei cascato nella propaganda massonica. Perché? Perché la maggior parte dei roghi non bruciarono nel medioevo bensí dopo, e i roghi nei paesi cattolici bruciarono meno frequentemente che nei paesi luterani e anglicani. Allora non era un problema nato per colpa della chiesa, ma un problema della societá di allora. Inoltre non troverai nessun documento ecclesiale dove si giustificano i roghi. I roghi furono metodi usati del potere mondano. Purtroppo preti e vescovi hanno partecipato al sistema di allora, ma non era una dottrina ecclesiale.
Il mio consiglio: Invece di parlare come gli atei e i nemici della chiesa, informati e incomincia a difendere la tua Chiesa. Non credere a tutte quelle storielle maglvagie che si dicono sulla chiesa.
Se pur fosse vero quello che scrivi sul concilio vat. 2, che al tuo dire ha risolto un problema che la chiesa aveva con i laici (non entro in questo discorso perché sarebbe una nuova tematica) allora anche questo problema non è un problema del medioevo, visto che solo l' ultimo concilio avrebbe risolto la questione dei laici.
Non fare confusione o meglio non macchiare il medioevo dove non centra proprio. Il medioevo non è stato un periodo buio!!!! Certa gente lo vuol far credere, ma non é così.
Invece di puntare il dito verso il medioevo, guardiamo i problemi che abbiamo oggi.
osturent60
🚬 è tempo di preghiera. la preghiera salvera' il mondo
paolinux
Mi fa sorridere ma nello stesso tempo non ho capito l'intervento di OSTURENT60.
paolinux
Ciao Fratello Simone, rispondo in ordine alle tue domande.
1- L'attegiamento di cui parlo è lo stesso delle inquisizioni condannando a rogo si chi praticava arti maligne (da vedere come soluzione) ma da che so io purtroppo non solo chi peccava ci finì. E poi, secondo me, questo è stato un periodo dove la rigidità la faceva da padrona. A mio vedere non era di conquistare le genti tramite l'amore …Altro
Ciao Fratello Simone, rispondo in ordine alle tue domande.
1- L'attegiamento di cui parlo è lo stesso delle inquisizioni condannando a rogo si chi praticava arti maligne (da vedere come soluzione) ma da che so io purtroppo non solo chi peccava ci finì. E poi, secondo me, questo è stato un periodo dove la rigidità la faceva da padrona. A mio vedere non era di conquistare le genti tramite l'amore di Cristo, ma quello di far terrorizzare le persone a finché i singoli stessi abbiano timore di Dio e in quanto potente avere timore di Lui. Da non confondere con il dono dello Spirito Santo.
2- Come dicevo dal messaggio, prima del II concilio Vaticano, c'era una distinzione tra chi poteva leggere la parola di Dio e chi no, e un'altra distinzione nella disposizione della folla sempre in un certo qual modo discriminatorio (vedi tua risposta 3). E tutto questo, secondo me va in contrapposizione con l'amore aperto e spassionato di Cristo verso tutti noi. Non credo che potesse esistere una tale distinzione di ceti e di culture e ne tanto meno il limitato accesso all'accostamento ai testi sacri. Il fatto di avere un testo in latino, si a oggi, dove la cultura è molto progredita è un bene perché in uncerto qual modo è un ritornare alle origini e culturalmente parlando è anche bello; ma quello di cui ti parlavo era riferito al fatto che nel medioevo, c'era molta più ignoranza e tra l'analfabetismo generale, chi poteva studiare non erano molti e questo imponimento dei testi solo in latino faceva presupporre che solamente chi studiava poteva leggere e capire quei testi. Altro fattore importante, questo imponimento, va contro la legge della divulgazione della parola di Dio a tutto il mondo. Come faccio a parlare di Dio in latino, per esempio, con le popolazioni indigene?
3- E' ovvio che se cerchiamo di parlare negativamente della chiesa strumentalizzando le sue colpe per il passato facendo tutta un'erba un fascio, allora è chiaro che hai ragione, ma io parlavo del fatto reale, non è strumentalizzazione quello che ti ho scritto e il semplice fatto che l'hanno cambiata con il II concilio Vaticano la dice lunga.
4- Come sopra. Dici bene e la strumentalizzazione è sempre un danno per chi la subisce e (in questo caso) un'ignoranza per chi la inizia. Ma devi sapere che a volte ti capiterà sicuramente di parlare con la gente, amici o parenti e di sicuro ti imbatti con gente che utilizza la stessa ignoranza andando dietro a tutte le strumentalizzazioni che si sono ptrotratte nel tempo. Prendi per esempio la morte. Parlando della vita eterna con delle persone che vanno tutt'ora a messa, c'è chi dice ancora... "Ma ci sarà vita dopo la morte?" oppure continuando sempre con l'ingoranza e la contraddizione "Sarà vero che Gesù è presente nell'Eucarestia?". Questi fattori, secondo me, non si sono diffusi solamente per pura pigrizia dell'uomo, ma è a seguito del lavoro instancabile di Satana onde discriminare la chiesa nei confronti dei suoi fedeli e far crollare le sue fondamenta dal di dentro con ogni mezzo che ha prodotto i suoi migliori frutti. In questo sta anche l'intelletto dello Spirito Santo, conoscere i fatti e le rivelazioni che Dio ci ha tramandato per mezzo della Bibbia in modo tale da non prendere luccele per lanterne e non andare dietro alle masse e lasciare decidere della propria salvezza gli altri.
5- Hai ragione sulla natura delle crociate e sulle inquisizioni, questo non lo metto in dubbio. Quello di cui parlo è la deviazione che ne è sicuramente scaturita, sulla gente e quale sentimento ne ha lasciato. Ogni buona azione rimane buona azione fin tanto che nessuno la devi o la cambi. Altro esempio. Sul catechismo della chiesa cattolica, riguardo all'uso della forza, vi è scritto che è consentito l'uso della forza solamente quando non vi sono altre alternative (dopo averle diciamo provate tutte) e solamente in caso di difesa della colletività. Quindi è ovvio che le crociate, in questo consenso ha un senso poiché le crociate (se non vado errato) erano state fatte per difendere i cristiani dalla furia musulmana che stava prendendo possesso dei territori orientali in quel periodo. Sempre se non vado errato, mi risulta che in una delle tante spedizioni dei crociati, vi fu San Francesco, dove in contrapposizione a tutto questo massacro questo odio, onde far cessare le ostilità si sia offerto (forse anche sacrificando la sua vita) per andare a parlare al sultano (non ricordo il nome) che in quel momento governava Gerusalemme. Ecco, questo secondo me è l'unico gesto "violento", verso se stessi, che dovrebbe essere consentito.
Sul fatto di strumentalizzare, come dicevamo prima, solamente i lati negativi passati della chiesa per criticare quella di oggi E' UN GRAVE ATTENTATO CHE SI FA VERSO TUTTA LA COLLETTIVITA' CRISTIANA e QUI IN QUESTO SOLO CASO veramente dovrebbe essere usata la violenza energizzando la propria fede e finalmente rispondendo per le rime a queste vipere (come le chiama Gesù) che sono tutti i cristiani non praticanti, tiepidi, e che si permettono di giudicare e di emanare giudizi verso chiunque senza rispetto. Noi CRISTIANI, riconosceremo i nostri fratelli dai frutti che portano, e dalle opere che compiono.
«Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete dunque dai loro frutti.» (Mt. 7,15-20)

«Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.» (Matteo 7,21)

Pace e bene a tutti voi!
osturent60
🙏 🙏 🙏 🙏 🙏 🙏 🙏
simone
Oppure chi odia la Chiesa di oggi automaticamente odia la Chiesa di ieri? E non ha tutti i torti perché la Chiesa di oggi è la stessa di ieri (almeno se si legge il concilio vaticano 2 con l ermeneutica della continuitá).
Ma chi odia la Chiesa in veritá odia Cristo e le sue legge ed il medioevo è solo una scusa.
simone
Caro Paolo, tu scrivi:
Parlavo del medioevo, poiché in passato, è risaputo che la chiesa aveva questo atteggiamento troppo severo rispetto a chi peccava e ai peccatori in generale, in contrapposizione alla legge divina sul perdono e la misericordia, per non parlare poi sulla linea della condotta interna, dove vi erano delle leggi del tutto contradittorie alla volontà di Dio,
Scusa ma quale sarebbero …Altro
Caro Paolo, tu scrivi:
Parlavo del medioevo, poiché in passato, è risaputo che la chiesa aveva questo atteggiamento troppo severo rispetto a chi peccava e ai peccatori in generale, in contrapposizione alla legge divina sul perdono e la misericordia, per non parlare poi sulla linea della condotta interna, dove vi erano delle leggi del tutto contradittorie alla volontà di Dio,
Scusa ma quale sarebbero state le leggi del tutto contradittorie alla volontá di Dio?
Quale sarebbe stato l' atteggiamento troppo severo rispetto a chi peccava?
Ti prego di precisare.

I testi erano solo in latino; Non tutti avevano accesso alla lettura dei testi (non solo per l'analfabetismo diffuso);
Oggi abbiamo i testi in italiano e tutti pensano di poter interpretare il Vangelo e spesso nel modo sbagliato. Perció i testi in solo latino non erano uno svantaggio, ma un vantaggio, perchè il credente riceveva la spiegazione del Vangelo dalla Chiesa in modo corretto.

Non so se ti è mai capitato di vedere in alcune antichissime chiese degli anelli murati alle pareti interne (non esterne, quelli servivano per gli animali) che a quanto pare, se non ho capito male, servivano per dividere la gente che stava a messa, insomma una sorta di discriminazione sociale.
Questo non la sapevo, ma penso che questa regola sia dovuta alle usanze della societá di allora. Oggi ne facciamo un problema, anzi instrumentalizziamo le diversitá del
passato per far credere che oggi stiamo meglio ed il passato tutto era peggio.

Senza parlare che il laicato, in quel periodo non erano neanche considerato, mentre per il secondo concilio il laicato è una parte fondamentale della Chiesa intesa come comunità (questi sono solo alcuni aspetti che sono cambiati, tutti non li ricordo). E questi erronei valori si sono tramandati e distorti nei giorni nostri, e anche se si è fatto un retro front, ormai l'opinione della gente è rimasta a quell'aspetto "burbero" della chiesa.
Ripeto: i problemi che qualcuno ha oggi, ieri non esistevano. Non misuriamo con la bilancia di oggi quello che è stato ieri.

Tanto è vero, che le crociate o inquisizioni, sono uno dei primi luoghi comuni per cui una persona non crede più in Dio. Detto questo, se noi oggi ci troviamo a parlare con chi non crede o crede poco, sarà difficile fargli capire un concetto grande come l'importanza del sacerdote, i sacramenti, L'INDUGLENZA PLENARIA, etc... Una volta uno mi si è messo a ridere quando abbiamo parlato dell'indulgenza plenaria, poiché non gli era stato bene che in un attimo si cancellasse tutti i peccati e le pene temporali. Gli è sembrata una bufala!!!... "Che il Signore lo perdoni!!!"

Chi si informa solo via televisione e non ha mai preso un libro di storia serio sicuramente pensa male sulle crociate e sull inquisizione. Ma sia le crociate che l' inquisizione erano cose positive. Caro Paolo, non cascare nella propaganda massonica. Informati cosa erano le crociate, cosa c' era prima dell' inquisizione e vedrai che solo chi odia la Chiesa vede le ombre di certe fatti storici, ma si "dimentica" di citare i vantaggi e le cose positive che la Chiesa ha dato all' umanitá.
Chi pensa male della Chiesa del passato, ovviamente pensa male anche della Chiesa di oggi e non posso fargli una colpa se non crede nel sacerdote, i sacramenti, l indulgenza plenaria, perché chi ha una visione sbagliata del passato (medioevo) ha una visione sbagliata del presente.
🤗
paolinux
Ciao Fratello Simone,
mi dispiace sentirti dire che ti faccio ridere... io contribuisco al mio meglio con il mio sapere alla missione di evangelizzazione come te, e quando parlo di Dio sicuramente non scherzo e tanto meno mi va di farlo, a meno che io non voglia fare delle battute.
Parlavo del medioevo, poiché in passato, è risaputo che la chiesa aveva questo atteggiamento troppo severo rispetto …Altro
Ciao Fratello Simone,
mi dispiace sentirti dire che ti faccio ridere... io contribuisco al mio meglio con il mio sapere alla missione di evangelizzazione come te, e quando parlo di Dio sicuramente non scherzo e tanto meno mi va di farlo, a meno che io non voglia fare delle battute.
Parlavo del medioevo, poiché in passato, è risaputo che la chiesa aveva questo atteggiamento troppo severo rispetto a chi peccava e ai peccatori in generale, in contrapposizione alla legge divina sul perdono e la misericordia, per non parlare poi sulla linea della condotta interna, dove vi erano delle leggi del tutto contradittorie alla volontà di Dio, tutto questo, prima del secondo concilio vaticano. Per esempio: I testi erano solo in latino; Non tutti avevano accesso alla lettura dei testi (non solo per l'analfabetismo diffuso); Non so se ti è mai capitato di vedere in alcune antichissime chiese degli anelli murati alle pareti interne (non esterne, quelli servivano per gli animali) che a quanto pare, se non ho capito male, servivano per dividere la gente che stava a messa, insomma una sorta di discriminazione sociale. Senza parlare che il laicato, in quel periodo non erano neanche considerato, mentre per il secondo concilio il laicato è una parte fondamentale della Chiesa intesa come comunità (questi sono solo alcuni aspetti che sono cambiati, tutti non li ricordo). E questi erronei valori si sono tramandati e distorti nei giorni nostri, e anche se si è fatto un retro front, ormai l'opinione della gente è rimasta a quell'aspetto "burbero" della chiesa. Tanto è vero, che le crociate o inquisizioni, sono uno dei primi luoghi comuni per cui una persona non crede più in Dio. Detto questo, se noi oggi ci troviamo a parlare con chi non crede o crede poco, sarà difficile fargli capire un concetto grande come l'importanza del sacerdote, i sacramenti, L'INDUGLENZA PLENARIA, etc... Una volta uno mi si è messo a ridere quando abbiamo parlato dell'indulgenza plenaria, poiché non gli era stato bene che in un attimo si cancellasse tutti i peccati e le pene temporali. Gli è sembrata una bufala!!!... "Che il Signore lo perdoni!!!"
Spero di aver spiegato il mio punto di vista.
Ti prego vivamente di essere corretto nella risposta, e sii indulgente poiché entrambi navighiamo per la stessa meta e io riconosco di non essere perfetto e tutto quello che dico è discutibile.
Un abbraccio fraterno Simone!
simone
paolinux,
ancora con questa storia del medioevo? Quel che mi fa piú ridere è che alla fine la risposta giusta te la dai da te.
Se oggi molti preti non parlano piú del inferno, la ragione sta come scrivi alla fine:che alcuni Vescovi (coloro che reclutano gli esorcisti) non credono neanche al demonio. Per non parlare del grande dono che abbiamo con le indulgenze plenarie.
"Tutto" qua il problema, …Altro
paolinux,

ancora con questa storia del medioevo? Quel che mi fa piú ridere è che alla fine la risposta giusta te la dai da te.
Se oggi molti preti non parlano piú del inferno, la ragione sta come scrivi alla fine:che alcuni Vescovi (coloro che reclutano gli esorcisti) non credono neanche al demonio. Per non parlare del grande dono che abbiamo con le indulgenze plenarie.
"Tutto" qua il problema, il medioevo non centra niente.
🤗
paolinux
Perbacco quanto tempo!!
sono rientrato oggi nel mio account e stavo rileggendo le ultime cose che avevo fatto, tra cui la bella riflessione di Studiosus, e rispondendo (anche se tardivo) al suo bel intervento, aggiungo solamente alcune cose poiché anche a me interessa.
Si, hai ragione con il fatto che bisognerebbe parlare di più del paradiso e dell'inferno, e credo anche di sapere da cosa deriva …Altro
Perbacco quanto tempo!!
sono rientrato oggi nel mio account e stavo rileggendo le ultime cose che avevo fatto, tra cui la bella riflessione di Studiosus, e rispondendo (anche se tardivo) al suo bel intervento, aggiungo solamente alcune cose poiché anche a me interessa.
Si, hai ragione con il fatto che bisognerebbe parlare di più del paradiso e dell'inferno, e credo anche di sapere da cosa deriva questo errore diffuso di non farlo. Non so se è capitato anche a voi, ma a volte la Chiesa sembra quasi vergognarsi di alcune realtà che vi sono e che fanno parte della vita quotidiana, come: parlare di demoni e di esorcismi; persone che hanno avuto esperienze soprannaturali certificate e documentate; persone sensitive che hanno doti particolari; Indulgenze Plenarie o parziali.
All'errore diffuso oggi, mi sono dato questa spiegazione.
Mentre Gesù, al suo tempo ammaliava la folla con i suoi discorsi e con il suo modo di vivere e con l'amore, la Chiesa, in passato aveva una condotta di terrore verso i cosidetti "pagani" e anche abbastanza violenta (vedi inquisizioni etc.) Questo clima di terrore diciamo, poco si conciliava con la condotta che Cristo ci ha insegnato e gli errori e gli scandali che hanno coinvolto alcuni prelati del tempo, hanno contribuito a discriminare la Chiesa stessa e le sue fondamenta, come tra l'altro si fa anche ora con la pedofilia. Parlare di Paradiso e Inferno, di diavoli ed esorcismi, di peccati e indulgenze, a volte per la Chiesa credo che sia come se volesse mostrare di esere rimasta a pratiche di molto tempo fa e quindi, secondo me, non essere creduta. Invece a oggi, il tema non è cercare di far capire la verità con la paura, ma solamente tramite l'amore, e tramite le buone opere che quotidianamente opera tutti i fedeli ogni giorno, proprio come Gesù faceva a suo tempo. Gesù non si rivolgeva alle folle parlandogli dell'apocalisse, si spesso parlava del paradiso celeste e del Padre di tutti, ma da che so io mai si è rivolto alla folla parlandogli dell'apocalisse, insomma non si faceva riconoscere infondendo la paura che noi tutti dovremmo invece avere se non crediamo e se non rimaniamo con Cristo.
A oggi, come dicevo, per i non addetti, cioè per coloro che non si documentano o che non approfondiscono, parlare in questo modo risulta molto passato. La Madonna, in uno dei suoi messaggi a Medjugorje, ci dice di testimoniare con la nostra vita e questo dice molto di più di qualunque altro discorso.
Per tutti i cattolici praticanti nel mondo, io credo che il primo obiettivo, sia di fare entrare nella testa di coloro che non credono o credono poco, un'unica domanda... Ma chi te lo fa fare?
Però, ho paura che questa volta si sia fatto troppo, ossia, la Chiesa ha riparato a questo suo comportamento medioevale troppo radicalmente, a tal punto che, ho sentito dire anche da alcuni discorsi fatti (se non erro) da Padre Amorth che alcuni Vescovi (coloro che reclutano gli esorcisti) non credono neanche al demonio. Per non parlare del grande dono che abbiamo con le indulgenze plenarie. Ma ci rendiamo conto che con questi semplici gesti, di colpo cancelliamo tutto il nostro passato? Siamo puliti, in un certo senso siamo come SANTI, poiché siamo liberi da ogni peccato e da ogni pena temporale che avremmo dovuto scontare in purgatorio. In sostanza morire dopo un indulgenza plenaria di sicuro ci rende certa la nostra presenza nel paradiso. Altrimenti perché Gesù disse di volerci santi come lo è lui? Come potrebbe asserire una cosa del genere sapendo che non vi è uomo sulla terra che non commette peccati giornalieri? La sua grande Misericordia e il suo grande Amore per noi, fa si che ci perdona e così facendo ci dona il tesoro più grande... la VITA ETERNA!!!!
studiosus
beh io non lo trovo affatto una paranoia (basta che non diventi una fissa :P ) no ma seriamente: uno dei grandi problemi dei nostri tempi è proprio che la gente non pensa più (in modo serio intendo) né alla morte né all'eternità che ci aspetta poi dopo , sia nell'inferno sie nel cielo... questo è un vero dramma!!!
Qualche giorno fa ho letto un'intervista di una Signora che facevo film pornografici …Altro
beh io non lo trovo affatto una paranoia (basta che non diventi una fissa :P ) no ma seriamente: uno dei grandi problemi dei nostri tempi è proprio che la gente non pensa più (in modo serio intendo) né alla morte né all'eternità che ci aspetta poi dopo , sia nell'inferno sie nel cielo... questo è un vero dramma!!!

Qualche giorno fa ho letto un'intervista di una Signora che facevo film pornografici insultava sempre la chiesa, insomma faceva di tutti i colori, fino al giorno in cui un sacerdote l'ha chiamato perché l'ha sognato nell'inferno... questa idea l'ha spaventata fino al punto che adesso si è convertita e vuole riprendere la strada giusta...

voglio dire: ritengo sia molto ma proprio molto importante che la gente si confrontasse anche con queste realtà che esistono se le prendono in considerazione o no!

bisogna tornare a predicare del paradiso e dell'inferno!

non è né superato né all'antica, ma semplicemente realismo!
se riusciamo a fare questo nella luce dell'apocalisse: tanto meglio!

certo la storia della Chiesa, che ritroviamo in quel libro si svolge in eventi concreti, ma quello che volevo dire è che non dobbiamo aspettare e dire: "ecco, fra un po' cominceranno questi avvenimenti", ma che è piuttosto una "situazione generale" che troviamo in questo libro e secondo me questa storia sta per concludersi: più che ci avviciniamo alla fine, più il diavolo si ribella. Ma è anche logico.
quindi non occorre aspettare dei cavalli, l'agnello fisico che apre fisicamente i sigilli oppure il suono acustico delle trombe, ma sono immagini per una realtà che si sta svolgendo proprio nel nostro mondo anche se tantissime persone non se ne accorgono neanche e vivono come se niente stesse accadendo

questa lotta può durare ancora mesi, anni, decenni, ma ormai siamo in mezzo di questi avvenimenti credo

Tanto più dobbiamo stare attenti di non cadere anche noi nella trappola di Satana, ma anche se cadiamo (e noi tutti cadiamo!) bisogna rialzarsi (= confessione).

Ecco, la cosa grave non è il fatto che commettiamo dei peccati, ma che tendiamo a giustificarli, che smettiamo a combatterli o se vogliamo far credere a noi e gli altri che i peccati non fossero tali "perché tutti lo fanno"...

uno che non commette un certo peccato (possiamo prendere un qualsiasi esempio) ma lo vuole "sdrammatizzare" nel senso vuol far credere che non fosse (più) un peccato pecca più gravemente che non uno che commette quel peccato ma continua la sua lotta contro esso e rimane dell'idea che il peccato rimane un tale anche se lui lo commetto (ecco, ciò che è peccato o meno non si definisce dal nostro "io") :)

maaaa credo di aver scritto già troppo (ma il tema mi interessa, ecco perché ;) )

😇