Gocce di luce, aprile - maggio 2013

Gocce di luce: aprile - maggio 2013 “Due sono le realtà che attraggono lo Spirito, e sono: la Madonna e l’umiltà”.
Gocce di luce - Aprile 2013 “In questo tempo di recessione la comunione dei beni quante difficoltà supererebbe, quante fragilità sosterrebbe, e quanta miseria sarebbe sconfitta!”

03 04 13 “Tutt’ora Io mi pongo in cammino con l’umanità, mi accompagno alla sua tristezza, alla sua incredulità, per dare luce alla sua speranza e giovialità”
“ Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo mi accosto ai discepoli di Emmaus, che parlano di me: mi accompagno al loro cammino, mi accompagno alla loro tristezza e alla loro incredulità per dare luce alla loro speranza, per dare giovialità in una fede ritrovata. Essi però non mi riconoscono, non comprendono chi Io sia; non danno risposta e senso agli Eventi da me vissuti poiché i loro occhi erano ricoperti da scaglie: non sanno vedere. Essi erano limitati nelle loro valutazioni dal giudizio e dal pensiero umano. Per questo Io mi pongo ad insegnare, ed elenco i brani della Santa Parola, che già in essa preannunciano di me, che parlano della sua attuazione nella mia Persona; ma ancora non comprendono. Solo alla mensa, nello spezzare il pane mio, dinanzi all’Eucaristia, lo Spirito Santo prorompe con la sua Luce che dà rivelazione della mia natura, il senso della mia vittoria, l’acquisizione di un amore divino che li ricolma e li allieta sì da dire: ”Ecco perché già alla sua Parola ci incendiava il cuore…!”.
Sempre e tutt’ora Io mi pongo in cammino con l’umanità, mi accompagno alla sua tristezza, alla sua incredulità, per dare luce alla sua speranza e giovialità in una fede ritrovata: gioia nell’amore di Dio. Ma, ahimé, essa non comprende la mia Persona, l’avvenuta vittoria, il senso della sua conquista e di una fede che arricchisce e ricolma nell’amore divino! Questo accade perché lontani dalla Santa Parola: non la si ascolta, non la si medita, non la si vive. Accade perché lontani dall’Eucaristia, o non vissuta bene in stato di grazia, in un animo veritiero. Se la Santa Parola e l’Eucaristia fossero vissute bene, lo Spirito Santo proromperebbe ed attuerebbe un’esplosione silenziosa che farebbe luce nella sua rivelazione della mia Natura, del trionfo ottenuto nella risurrezione, nell’irradiazione di un amore che ricolma la vostra fede quando essa è spenta.
Allora, in questo modo, ripieni di risurrezione, che rivive in voi, non potrete trattenerla a voi stessi; essa è un motore che si accende, che vuole avviarsi, e ci si avvia verso i fratelli: ai tanti malfermi e paralitici nello spirito che sono fermi nelle strade del mondo; e simili a San Pietro e a San Paolo, dinanzi a loro direte: “Non abbiamo da dare oro o argento, ma quello che vive nel nostro cuore ve lo offriamo tutto… ed è quell’amore per Cristo che vibra ed arde in noi! Ed è quell’amore che trascende, quando c’è, che risana, che dà testimonianza, ridà vigore, nuovo vigore alle membra di anime intorpidite, che riprendono di nuovo il cammino, riprendono i loro passi verso di me, ed Io ritorno ad accompagnare e ad insegnare: le riporto all’Eucaristia in modo che dal loro percorso eucaristico le conduca poi al Cielo. Ti benedico”.

04 04 13 “Accogliete la vostra croce! Non la combattete, non la maledite!”
“Mia piccola Maria, Io benedico questi Stati, e sempre mi protendo per portare la pace; continuamente Io opero per essa, ma sono gli uomini che vi si discostano. Stasera nel Vangelo Io entro nel luogo ove sono rinchiusi i miei Apostoli e dico loro: ”Pace a voi!”. Porto la pace al loro cuore smarrito e timoroso, rafforzando la loro fede, dato che senza pace non si può agire. Ecco, vengo a rincuorare con la mia Presenza: sono il medesimo Maestro, e porto in me i Segni del mio dolore. Essi devono fondersi nei miei Segni, nelle mie Piaghe: Carne nella carne, Cuore nel cuore, per far sì che, fusi in me, siano rinvigoriti della mia Essenza, di ciò che sono: sono una Carne spiritualizzata risorta.
Vi ho acquistato la pace per mezzo della mia Croce risorta. Ove Io sono vive la pace; non posso essere nella guerra e nell’odio, nella divisione, dato che ciò è contrario alla mia natura, ai miei sentimenti; ma mi appresso, mi accosto all’uomo dubbioso, tentato, e che è alla ricerca, per portare pace al suo spirito tormentato, per dare equilibrio, armonia, poiché la pace è un grande dono, essenziale, per poter vivere bene; senza di essa, nel tormento, non si può agire nel bene, non si possiede più spirito critico e discernimento nel vero: si viene ottenebrati e condotti al male. Il demonio fa di tutto per portarvi al conflitto, alla lotta, mediante la divisione; Io, il Signore, invece opero continuamente attraverso l’unione dei cuori di cui Io sono il collante nel mio amore, poiché sono il Principe, il Sovrano, il Dio della pace. Solo se la possedete voi ne divenite diffusori. Come potete portare unione, armonia, letizia ove c’è discordia, lotta, opposizione, tra i vostri cari, nel vostro ambiente, ovunque operiate, se neppure voi stessi, prima degli altri, la possedete? E come ottenerla? Accogliendo me.
Come agli Apostoli Io vi porto la pace, ma vi chiedo di unirvi alle mie Piaghe risorte, a farvi parte di me: Carne nella carne, Cuore nel cuore, per assimilarvi alla Grazia che sono. Nel vivere ciò che insegno, all’attuazione della Parola che Io sono. E se pur lontano dalla mia conoscenza chi mi cerca in verità, mi ritrova; e nella conversione e rettitudine l’uomo ritrova la pace.
Io mi pongo dinanzi agli Apostoli sia per rafforzare e concretizzare che Io sono il medesimo Maestro, uomo come essi e come voi, che ha mangiato e condiviso la vostra fisicità, che faccio parte della vostra storia. E mangio dinanzi ad essi per far sì che nella confidenza riacquistino fiducia e si acquietino nella pace mia. Simili a voi ho vissuto la Croce. Come uomo ho conosciuto ogni dolore e limite umano, e per questo vi dico: “Accogliete la vostra croce! Non la combattete, non la maledite! In questo stato vi troverete l’affanno e l’angoscia, ma nell’accettazione e nell’amarla per me, voi acquistate in essa la pace; sicché come me le vostre stigmate, se non nei miei stessi Segni, ma altrove nel corpo e nello spirito, diverranno fari luminosissimi in Cielo, che esprimeranno il vostro dolore risorto: potrete vivere il Banchetto nel Regno, sia nel nutrirvi in eterno alla mensa dell’Eucaristia gloriosa, ma anche di un banchetto conviviale nel quale le pietanze, anche nuove e sconosciute, ma sì saporose e succulente, di gradimenti celestiali poiché offerti dal Padre Celeste, voi potrete con me condividerle, non per fame, dato che non sussisterà più digestione: esse si dissolveranno; ma solo per diletto, per vivere la convivialità e la comunione nel banchetto del’Eden glorioso. Lo potrete se prima avrete vissuto in uno stato di contesto fatto di pace, Alleanza con me sulla terra, con me vostro Signore, che sono la Pace. Ti benedico”.

05 04 13 “Pregate la mia Santissima Passione che vi conduce a risorgere”
“Mia piccola Maria, la Madonna … li prende tutti nel suo abbraccio ed irradia su di loro la Fiamma d’amore del suo Cuore Immacolato. Stasera nel Vangelo gli Apostoli, incontrando Tommaso, che era stato assente alla mia apparizione, dicono: “Abbiamo visto il Signore!”, ma egli, incredulo rispose: “ Se non metto le dita nelle sue piaghe e la mano nel suo costato non crederò!”. Al susseguente incontro, dinanzi alla mia Persona di Crocifisso Risorto, dinanzi alle mie Piaghe trafitte e gloriose Io gli dissi: “metti le tue dita nelle mie Piaghe e la tua mano nel mio Costato, e non essere più incredulo, ma credente!”.
Molti dicono: “Anch’io, se vedessi il Cristo in Persona, crederei!” Ma Io vi attesto che: Tommaso ha creduto perché mi ha visto, ma egli era predisposto alla mia ricerca, al mio amore: mi amava. Invece per i molti non è la visione di me che li ricondurrebbe a Dio. Pensate a quanti, nei miei tempi terreni, mi hanno veduto, incontrato, mi sono stati accanto ed hanno veduto i miei prodigi, eppure non hanno creduto in me e sono andati perduti; mentre molti altri, pur non avendomi visto, hanno creduto e si sono anche santificati. Cosa è che cambia in questo atteggiamento? E’ la fede! Ci vuole la fede per credere, e la fede è, sì, una grazia di Dio, un dono del Cielo, ma per sussistere ha bisogno della vostra buona disposizione, della vostra adesione. Se un uomo non credente non se ne fa un problema, rimane nel suo vuoto e si getta soltanto nella materia, come potrà ricevere la fede? Invece se una creatura, pur nel dubbio, si pone alla ricerca del vero, se in modo autentico chiede al Cielo e prega per conoscermi, Iddio gli verrà incontro, si porrà accanto al suo dubbio e di certo si farà trovare, donandogli la fede.
Come arricchirsi della fede? Io vi ho già risposto: ”mettete le dita nelle mie Piaghe, la mano nel mio Costato, e meditate, onorate, contemplandole darete gloria al mio dolore, al sacrificio patito per voi: pregate la mia Santissima Passione che vi conduce a risorgere, e darete onore e frutto al suo vissuto, e molti, per la vostra preghiera, torneranno ad avere fede. Unitevi alla mia Carne trafitta, nutritevi ad Essa nell’Eucaristia, vivete quest’unione che è Comunione nell’amore, e verrete arricchiti dell’amore di Dio. Entrate nella Piaga del costato, alla sua profondità del Cuore, ed amatelo! Verrete così ricolmati di quell’amore che, in voi partecipato, porterà molti ad esso. Ed Io vi dico che da increduli si faranno credenti. Ti benedico”.

06 04 13 Primo sabato del mese: “A questo serve la devozione alla Madonna: per la vostra incarnazione nello Spirito Santo ”
“Mia piccola Maria, ad ogni Comunione Io accresco la tua fede e la rafforzo, dò sostegno al tuo cammino. Stasera nella Santa Parola dico: “Ecco, Io vengo per fare la tua Volontà!”. Prendo corpo perché possa compiere la Volontà del Padre mio. Lo posso per l’accoglienza e nell’accoglienza di mia Madre, per e alla sua Carne offerta e allo Spirito Santo che aleggia e penetra in Lei, fondendo i due elementi: Carne di Maria e Spirito Santo. Io nasco e prendo un Corpo, prendo Carne nell’umanità.
Ora tocca a voi vivere la vostra incarnazione che non è più solo un processo discendente: lo Spirito che scende sull’uomo, ma ascendente: l’essere umano che si protende verso l’alto, allo Spirito, per far sì che, nella fusione con Lui, si faccia carne spiritualizzata. E come è possibile ciò? Il Vangelo vi risponde: con Maria e lo Spirito Santo, amando la Madonna! Lei ha il compito d’incarnarvi a Dio e nello Spirito Santo che La ricolma, e che, per suo mezzo, vi offre i suoi attributi, la sua Energia santificante, per far sì che, da esseri naturali, vi facciate creature celestiali e che, uniti al suo Cuore, ai sentimenti della Madre, voi vi formiate, vi plasmiate, in questo processo di trasformazione, al Cielo.
A questo serve la devozione alla Madonna: per la vostra incarnazione nello Spirito Santo. Ove Lei è amata, accorre lo Spirito Santo. Egli ne è irresistibilmente attratto: viene ed opera, formandovi a Sé. Ma è richiesta la vostra collaborazione che si adempie nel corrispondere e compiere la Volontà Santissima del Padre Eterno, che per ognuno ha dato il suo piccolo o grande campo da lavorare: ognuno è una vigna, o un giardino, ed ha un suo compito in cui deve operare. La Madonna ha vissuto il culmine, l’esplosione delle vette nella fusione con la Santissima Trinità, ma ha poi dovuto mettere a frutto, in un’opera concreta, tale Incarnazione con l’Altissimo, in una Maternità naturale e divina, vissuta e partecipata fino all’ultimo, fino al suo ultimo gemito, ed è ancora operante nella gloria. Ora voi, nell’unione a Dio che vi forgia, vi dà forza, vi eleva, vi muta, voi dovete compiere il suo Volere nel portare il frutto della vostra santificazione, l’opera compiuta che è il raccolto della vostra avvenuta incarnazione che porterà glorificazione al Padre vostro. Amate la Madonna, unitevi a Lei! Ove è amata Maria discende lo Spirito Santo che vi forgia, vi cambia a santità. Invocate la presenza del suo Santo Sposo: nella Loro unione e fusione in voi si realizza di nuovo la nascita nel cuore e nell’anima di Gesù Cristo. Ti benedico”.

07 04 13 “In questo tempo di recessione la comunione dei beni quante difficoltà supererebbe, quante fragilità sosterrebbe, quanta miseria sarebbe sconfitta!”
“Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo dico a Nicodemo: “Bisogna rinascere dall’alto per avere vita!”. E cosa s’intende per ’l’alto’ se non le altezze del Cielo, la santità nello Spirito? E chi conosce più di me il Cielo dal quale provengo: le sue ampiezze, le sue profondità, i suoi Misteri? Io sono il Cielo e la Via per giungervi: chi si immerge in me acquista e vive il Cielo e si assimila allo Spirito di cui ne ho piena sapienza, ricchezza, possesso. Chi può contenere tutto lo Spirito e che può sviscerare le parti sue più segrete e la sua conoscenza se non il vostro Signore e Maestro? Venendo a me, alla mia Persona, voi lo acquistate e, per quanto non raggiungiate mete di santità o di grandezze mistiche, in me voi ne conoscerete la strada; vi faccio da scala per raggiungerlo e vi indico il cammino che ve ne fa già partecipi, vi fa salire ad esso; e questa salita è ascesa nella carità: è la Carità!
Nella prima lettura vengono deposti ai piedi degli Apostoli gli interi beni posseduti dalla Comunità per far sì che tutti ne condividessero, e nessuno si accreditasse a suo solo personale consumo la propria proprietà, ma venisse posta in dono per il bene comune. Tale condivisione e comunione dava forza, sostegno, ed era liberatoria da paure e angosce e dalla miseria e dall’indigenza, non solo quella materiale ma che diventa ricchezza dello spirito poiché la sua carità si faceva amore diffusivo, tesoro e salita al Cielo per ogni fratello. Tutto avete ricevuto dal Padre Santissimo; ogni cosa vi proviene da Lui, ogni vostro bene, ed Egli vi richiede che anche voi ne facciate condivisione con l’altro. Gratuitamente avete avuto, gratuitamente date! Nella carità c’è l’attuazione dell’amore che è la natura, la sostanza dello Spirito.
In questo tempo di recessione la comunione dei beni quante difficoltà supererebbe, quante fragilità sosterrebbe! E quanta miseria sarebbe sconfitta, dato che nella comunione della comunità vissuta si acquisterebbe fortezza e sostegno. Se questo non accade, se non c’è partecipazione al bisogno altrui, che farebbe superare tale crisi economica e morale, è perché non c’è propensione al Cielo, nascita ad esso, non c’è salita dello spirito, non c’è incontro autentico alla mia Persona. Tornate, vi dico, tornate al mio divin Cuore e al Cuore della Madre mia: Cuori che vi infonderanno lo Spirito Santo, lo Spirito che vi fa risorgere a nuova vita, che vi fa vivere la carità. Ti benedico”.

11 04 13 “: grande sarà la mia Misericordia per questi giovani trovatisi a vivere in questo periodo storico particolare e devastato dal male!”
“Mia piccola Maria, puoi dire a G. che un figlio di tante lacrime di una madre che così veementemente mi invoca non può andare perduto. Anche per questi ragazzi per cui mi preghi, ti dico che molti se ne salveranno: grande sarà la mia Misericordia per questi giovani trovatisi a vivere in questo periodo storico particolare e devastato dal male!
Stasera nel Vangelo vi viene detto: la testimonianza del Cielo vi parla delle cose del Cielo: è nobile, vi innalza; mentre quella della terra parla delle cose della terra che vi ricopre, vi soccombe e seppellisce. La mia testimonianza è verace, e vi dico ciò che è sua appartenenza e vi porta la sua pace, la sua unione, il suo amore, indicandola in una via di verità percorsa nei divini Comandi. Eppure questa mia testimonianza spesso per lo più non è accolta; e la terra, privata della luce del Cielo, si fa oscura, imprigiona nei suoi limiti, nella sua temporaneità, vi ricopre delle sue coltri e vi fa morire. Le ossa rimangono alla terra, lo spirito vola verso le altezze celesti. Non che Io voglia disconoscere il mondo: il Padre Santissimo lo ha creato, ma che non si faccia un pantano, melma e putredine che vi sommerga, ma che venga ospitato e nobilitato dalla leggerezza, dai colori dello Spirito che ne fa un Giardino celestiale, un Eden nel quale poter di nuovo incontrarsi e rivivere un colloquio d’amore fra me e voi.
Perché tanta violenza? Tutte queste famiglie che si disgregano, i ragazzi che si distruggono? La terra con la sua materia prevale, il suo vuoto pervade in una fame persistente che richiede di essere ricolmata e saziata, pur nel male, per non provare l’angoscia di una morte che già corrode, e la si appaga negli istinti che legano e ulteriormente affannano e fanno morire. Ciò accade perché non c’è più il Cielo, non si sa guardare più verso l’alto, oltre le nuvole, alla ricerca dell’infinito di Dio e del suo universo. Non si sa contemplare più la bellezza del creato e cercarne l’origine: chi ne ha dato il soffio, la sua accensione?... Non ci si incanta al miracolo della nascita dell’uomo e che in ogni creatura perdura la vita.
Non si rimane edificati dinanzi ad una Chiesa che, pur colpita dal maligno e coperta nei suoi peccati, essa persiste ed è presente con il suo bene e il suo insegnamento; non c’è meraviglia, non si ricerca il Mistero della ricchezza dei Sacramenti a voi donati: perché ci siete? Ove andate? Cosa vi attende alla sua ricerca? Se sondate la profondità del senso dell’esistenza si riapre la speranza e si ritorna a me, e alla testimonianza che ne è l’unica e piena risposta. E tornando al mio Cuore che si apre a voi, cosa ne vedreste?... Il Cielo! Il Cielo, nel quale vi voglio immergere e che porterà la sua pace, l’unità e l’amore che daranno significato al vostro esistere: scoperta, conoscenza e sazietà di un amore autentico che darebbe pienezza alla vostra gioia. Ti benedico”.

13 04 13 “E’ bene fare la Volontà di Dio, non quella degli uomini!”
“Mia piccola Maria, stasera la santa Parola e il Vangelo mettono in evidenza il mandato e l’operato di Pietro, voce a difesa e tutela con la propria persona, della Chiesa. Il Sommo Sacerdote pone sotto giudizio Pietro e gli Apostoli poiché hanno diffuso la dottrina cristiana riempiendone Gerusalemme. Pietro, a titolo dell’autorità conferitagli da Cristo nel suo Primato, si pone dinanzi ai suoi dicendo: “E’ bene fare la Volontà di Dio, non quella degli uomini!”. E ciò a sottolineare la loro disponibilità a dare la vita per la loro adesione al mandato affidatogli dal Padre Eterno. Bisogna dare priorità al Signore, vivere il primo Comandamento in modo che la dottrina, l’apostolato, abbia successo nella sua diffusione, dato che, se essa si dispone e si piega al volere degli uomini, divenendo secondaria, sarà vana la predicazione, pur se adornata di belle parole e di difficili concetti: sarà come il vento, dispersiva, e non porterà anime al Signore. A questa obbedienza di adesione al Padre e al suo Insegnamento, Io vengo a premiare con la nuova presenza della mia Persona perché sia anche rafforzamento, sostegno, alla loro fede e per porre ancora in rilievo ad essere segno che, nella certezza e ubbidienza al mio Volere, abbondante sarà il pescato di anime.
La Barca della Chiesa, nell’adempimento del mio primato, si riempirà di figli. Chiedo che poi vengano a nutrirsi: “Venite a mangiare, figlioli!”. Venite alla mia mensa, condividete il mio Pane, me stesso, per corroborarvi, impreziosirvi di un amore divino che si faccia vitale, operante, essenziale, e ne chiedo conferma a Pietro per tre volte: ”Mi ami tu?”, dato che a questo amore vissuto, preponderante, fondamentale e veritiero della mia Persona è il trionfo, il successo, il raccolto gremito e ricco di un Papato attivo, vivo, fruttuoso che porta i miei benefici effetti. Nell’amore mio si è veri Pastori e si possono pascolare le mie pecore. Chiedo a Pietro la priorità dell’amore divino che, unito all’Eucaristia, si fa donazione di sé stessi fino al martirio per il bene della Chiesa. Ciò che chiedo però al Grande Mandato del Papa lo chiedo pure a voi, piccoli figli, al vostro pur piccolo mandato: all’adesione, al consenso vissuto di questo amore con me, non superficiale, vuoto, nell’esteriorità, ma profondo, partecipato, Io vi domando: “Mi ami tu?”. Ed Io lo so se sei sincero, se è reale questo amore e se vive in te, in unione all’Eucaristia, nella quale ci si fa donazione di se stesso. E allora questa comunione si farà parto: molti tra i tuoi cari torneranno a me e così la pesca di molti altri figli, simili a miei piccoli apostoli. Ti benedico”.

Maggio 2013 “Due sono le realtà che attraggono lo Spirito, e sono: la Madonna e l’umiltà”.

11 05 13 Ascensione del Signore: “Questo tempo terreno è solo di transizione, segno per indicare la vera vita alla quale protendere: la Casa Celeste!”
“Mia piccola Maria, gioisci per...! Ella viene a me. Verrà solo lambita dal Purgatorio poiché ha già effettuato il suo già qui sulla terra. Esulta perché vengono sciolte le catene del suo dolore per venire a gioire della luce piena del Sole. Ella vi sarà poi di aiuto e sostegno. Ecco, oggi nel giorno che anticipa la mia Ascensione al Cielo nel Vangelo, dico: “Io torno al Padre mio!”. Io torno nel luogo donde sono venuto. Questo tempo terreno è solo di transizione, segno per indicare la vera vita alla quale protendere: la Casa Celeste! Se mi amate, se credete in me non temerete la morte, dato che chi mi ha amato non morirà: egli viene al mio Regno, all’esistenza autentica che non è quella di questo mondo ove ogni incertezza è stabilità, ogni transitorietà è eternità: ogni gioia qui sulla terra è fallace, ma in Cielo si fa perfetta e non vi verrà tolta. “Chiedete e otterrete, pregate e vi sarà dato”, vi dico nel Vangelo: chiedete nel mio Nome, ma non solo ciò che è nel bisogno materiale; chiedete di non aver paura della morte, di non averne l’angoscia, di non esserne tormentati, poiché in uno spirito liberato, pur in mezzo a mille problemi, c’è il mio Trono, ed Io vi regno. In uno spirito ilare le mille croci non vi sopraffaranno, non vi toglieranno la speranza, dato che in esso regna e già vive il Paradiso.
Non temete la morte dei vostri cari: se essi mi hanno amato, se per loro si è pregato ed avrete amato, non andranno persi. Essi vengono finalmente sciolti dalle catene di questo mondo, da una vita che è solo temporanea, dalle prigioni del dolore, per vivere la libertà della Casa di Dio nella gioia piena. Ciò che vi è e vi verrà tolto, vi viene ridato per riviverne uniti; e vivrete per amare nella gloria senza fine. Ti benedico”.

13 05 13 Festa della Madonna di Fatima: “La Madonna, come Mamma, cerca di aiutare i suoi figli, di prevenire nel risparmiare loro tante sofferenze e tribolazioni per vivere sulla terra in pace”
“Mia piccola Maria, non ti angosciare! Sei come un cucciolo tanto spaventato, mia figlia così emotiva: prendi pace! Non tocca a te, alla tua richiesta, il tempo della dipartita di...: la sua data è già segnata dal Padre Eterno, e non un minuto prima, né un minuto dopo del suo Volere, ma è accolta la grazia di un abbandono sereno, come in un dolce sonno e un risveglio nella gioia.
Oggi la Chiesa celebra e ricorda l’ apparizione di Fatima: la Madre che viene a richiamare i suoi figli tanto amati, alla realtà sussistente del Cielo e dell’inferno, per il raggiungimento del primo e dal discostarsi dall’entrare nell’altro, nell’ emendamento di una vita esente dal peccato. E’ il peccato che attira il male: tanto più si pecca e più impera il demonio, maggiormente, simile ad una calamita, il male vi si acuisce contro, vi si scaglia addosso. E si moltiplicano, si maggiorano le malattie, le guerre, i dolori, le afflizioni. E’ il Padre Santissimo che, per i meriti della mia Redenzione, ve ne offre in essi poi un mezzo di riscatto: li eleva a via di salvezza, di purificazione e santificazione.
La Madonna, come Mamma, cerca di aiutare i suoi figli, di prevenire nel risparmiare loro tante sofferenze e tribolazioni per vivere sulla terra in pace, ma ciò Le è possibile se vi allontanate dal peccato e nel percorrere la via del bene: stolti gli uomini che non L’ascoltano! Quanto più il peccato si compie e si protende, e maggiormente si riempiono gli ospedali di ammalati, la terra rimane coperta di cadaveri nelle guerre, il grido di disperazione per l’ingiustizia grida nel cuore degli uomini.
Nel Vangelo una donna si alza tra la folla e grida: “Benedetto il Grembo che ti ha portato e il Seno che ti ha allattato!” Ma Io ribadisco: Benedetti piuttosto coloro che ascoltano e vivono il richiamo, i messaggi della Madre mia, dato che essi riconducono sempre al’Insegnamento mio, alla Verità del Santo Vangelo, che è la vera liberalizzazione dell’uomo, la sua salvezza, l’autentica sua realizzazione. Ti benedico”.

15 05 13 “Pregate per la Chiesa in modo che le catene che la legano al denaro vengano recise”
“Mia piccola Maria, stasera nella Santa Parola Paolo si accomiata dalla Comunità che aveva curato ed educato alla fede con tanto amore. Prima del suo ultimo saluto li invita ad essere però vigilanti e prudenti poiché anche fra di loro sorgeranno lupi che cercheranno di fuorviarli dalla vera via, di porli in confusione, di condurli al male. E come poter sconfiggere tali lupi? Evitando la cupidigia, la brama del possesso, la vanagloria: nel farsi dono di sé senza porsi nell’atteggiamento di dover ricevere. Anche Io prego il Padre mio per i miei Apostoli: so di mandarli nel mondo in mezzo ai lupi, non per essere del mondo, ma per portare la Parola di Verità. Prego il Padre per far sì che li protegga dalla brama, dalla ferocia dei lupi e del maligno, pronto a ghermirli e a distruggerli. Come potranno salvarsi da essi se non vivendo la Verità a cui sono consacrati?
Dico a voi, miei amati: pregate per i sacerdoti; in questo tempo di grande crisi di santità del sacerdozio, pregate per loro contro i quali forte è l’attacco del diavolo con la sua tentazione: pregate per la Chiesa in modo che le catene che la legano al danaro vengano recise, che siano tagliate le funi e i fili che la intrecciano ad esso, e per mezzo del quale il diavolo la lega, la imprigiona e la soffoca. Pregate perché esse si spezzino, e che si faccia povera del suo potere temporale: tanto più si farà povera nel denaro e nel potere, e tanto più si farà Regno spirituale, una Potenza nello Spirito, nel quale forte divamperà il Soffio libero dello Spirito Santo, e al quale innumerevoli anime troveranno parto di salvezza e santificazione. Ti benedico”.

17 05 13 “Quando eri giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio…”
“Mia piccola Maria, stasera nel Vangelo Io dico a Pietro: “Quando eri giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, un altro ti vestirà, e ti porterà dove tu non vuoi”. Lo dico a Pietro, ma lo dico anche a voi. Per molti giunge il tempo delle canizie con il cedimento fisico e il decadimento della lucidità mentale; giunge anche il tempo delle malattie e delle prove durante le quali il maligno vaglierà la vostra fede. Io dico: preparatevi! L’uomo, da giovane, pensa di essere eterno ed è baldanzoso, spreca il suo tempo; Io vi esorto finché siete nel vigore: arricchitelo di beni spirituali, di opere di carità, di preghiera, poiché giungerà per tanti la vecchiaia con il suo disfacimento, e sarete soggetti ad altri che vi porteranno ove non vorrete, che vi presteranno la loro opera anche nei servizi umani più umili, e dovrete attenervi alle loro disposizioni. Non potrete più essere voi i detentori della libertà di agire della vostra persona. Per far sì che non abbiate a cedere per questo nello sconforto, nella solitudine, nella perdita della fede o nella disperazione, arricchitevi prima di beni spirituali: essi saranno le scorte che verranno a supplire poi alle vostre mancanze, alla vostra povertà e fragilità del momento; vi daranno forza, saranno riparo all’incomprensione degli altri. L’amore di Dio, che nei tesori spirituali avrete acquistato e accumulato vi verrà in soccorso: essi vi daranno sostegno, consolazione, forza; vi faranno superare gli atteggiamenti subordinati alle altrui energie che vi sottoporranno: vi eleveranno al di sopra di esse nello Spirito; vi faranno sentire sempre presente l’amorosa tenerezza del Padre Celeste, che vi sarà accanto senza mai abbandonarvi: vi avvolgeranno le sue braccia e le sue carezze che, al di là del comportamento degli uomini, vi sosterranno con amore.
Fate come le formiche che alacremente lavorano in estate perché siano ricolme di scorte di cibo e non abbiano a morire di fame nel lungo inverno. Così come voi vi adoperate mentre siete ancora in vigore nel lavoro in modo che abbiate a riporre beni e sostanze, che siano la pensione della tarda età che non avrà più forze al suo mantenimento, ugualmente, impreziosendovi e accumulando dei tesori dello Spirito, pregando e vivendo la carità, essi saranno gli averi riposti nella banca del Cuore di Dio che verranno poi a prestarvi soccorso e a sostenervi, irradiandovi di essi a suo tempo: vi daranno la capacità e l’energia anche di spalancare le braccia in offerta, in spirito di donazione e di oblazione al Padre Santissimo, coronandovi di una storia che si è fatta santa. Ti benedico”.

18 05 13 Santa messa della Pentecoste Santa: “Due sono le realtà che attraggono lo Spirito, e sono: la Madonna e l’umiltà”.
“Ma piccola Maria, ecco scende lo Spirito Santo e penetra la terra: scende sull’umanità, sulla Chiesa, sulla natura, con particolare veemenza nel tempo di Pentecoste, dando a voi la possibilità della continua sussistenza, dandovi vita. Molti diranno: “Signore, scende lo Spirito, è Pentecoste, e come mai non vediamo cambiamento? Gli eventi non si trasformano e non si evolvono al bene, non si migliorano nelle sue situazioni, non si accendono a santità?”. Figlioli miei, lo Spirito è presente, attivo e potente, ma è condizionato nella sua azione dalla vostra volontà. Egli può agire in profondità nella misura della vostra adesione di cuore, dall’autenticità del vostro spirito; a questo stato Egli penetra sin nelle viscere e porta a trasformazione, a conversione, al cambiamento, nella sua Energia creatrice vi porta a santità, dall’adesione del cuore ad una verità vissuta: dalla corrispondenza ai divini Comandi nasce il miracolo della sua azione a grandi e nuove cose.
Io dico nel Vangelo di stasera: chi mi ama obbedisce ai Comandamenti, e solo chi li vive testimonia questo mio amore, unito ad un’ orazione vera, sincera, partecipata. Lo Spirito Santo ama essere invocato, desiderato, atteso e, ad una preghiera nella verità, Egli accorre ed effonde i suoi doni: arricchisce dei suoi Carismi per dare preziosità nel bene per il mondo intero. Anche Io pregavo il Padre che vi irrorasse dello Spirito poiché, senza lo Spirito Santo, non c’è vita, non c’è nascita alla santità.
Lo Spirito è il Cuore della Santissima Trinità, è il Soffio vitale che esce dalla Bocca del Padre: Cuore e Soffio vitale che si amalgamano e compongono la mia Persona: sono da me posseduti in pienezza, ed Io li trasmetto a voi, nel suo Potere che dà salute. Due sono le realtà che attraggono lo Spirito, e sono: la Madonna e l’umiltà. Nello stesso modo come avviene nella fusione degli elementi naturali, quando le cellule si fondono e danno vita, ugualmente il Connubio dell’Amore di Maria in voi vissuto che vi trasmette la sua umiltà, richiama lo Spirito Santo che, fondendosi ad essi, irradia la sua Energia, simile ad un motore che si avvia, e crea, converte, purifica, evolve verso ciò che Egli è: l’Amore di Dio.
Non c’è vita senza lo Spirito, e senza di esso non nasce né vita naturale, né quella spirituale: il pensiero, le attitudini, le capacità, tutto è dono del Paraclito in voi; ugualmente lo è il Sacerdozio, i Sacramenti, l’Eucaristia, la Chiesa, che da Esso prende origine, si accende, vive ed agisce. Quando la Chiesa e l’umanità vivranno nella fedeltà alla Legge Santa, quando vivranno l’amore a Maria, che infonderà loro l’umiltà e l’aiuto a integrarsi ed operare nei divini Comandi, allora il Santo Paraclito potrà attuare le sua Rivoluzione nel cambiamento, nella trasformazione di essi al massimo bene nell’attuazione dei suoi effetti, protesi alla purezza e ricchezza di ogni santità. Ti benedico”.

21 05 13 “La via dell’infanzia dello spirito è la via che conduce dritta alla santità”
“Mia piccola Maria, tu vedrai come la partenza di… da questa vita a me, sarà dolce e soave. Dì a Don… che Io lo accompagno, lo sostengo in questo nuovo Ministero. Stasera nel Vangelo Io chiedo ai miei Apostoli su cosa stessero trattando lungo la strada; ed essi discutevano su chi fosse il più grande. E’ sempre il medesimo pungolo nella storia degli uomini: essere i più grandi, preoccuparsi dei primi posti per potersi auto affermare, per il plauso del mondo e la propria autostima, pur se di ciò non resterà, si dissolverà in uno sbiadito ricordo, sino ad annullarsi cenere su cenere! Eppure l’orgoglio dell’essere umano è in continua corsa per divenire grande in tutte le realtà, quelle visibili, importanti, plateali come: la politica, la scienza, l’arte, lo spettacolo, le realtà ecclesiastiche; come pure in quelle più private, intime, nascoste, che sussistono in certi ambienti lavorativi, o in famiglia, ecc. perché anche in essi l’uomo vuole dominare, essere potente, per prevaricare sui più deboli per essere servito e usufruire benefici alla sua persona, mentre Io richiamo all’umiltà, al servizio, alla piccolezza: quel servizio che è carità, e rimarrà tangibile a caratteri d’oro, non solo per l’utilità del prossimo nel presente e nel futuro, ma in Cielo nel Cuore dell’Altissimo.
Chiamo a vivere un servizio con lo spirito di un bambino poiché il bambino è fiducioso, opera per il cuore: la sua finalità è per il bene dei suoi affetti. La via dell’infanzia dello spirito è la via che conduce dritta alla santità; è il percorso che ascolta, accoglie la Parola di Dio e si sa amalgamare in modo uniforme e totale all’Eucaristia; è il percorso indicato sempre dal Vangelo, percorso che la Chiesa da secoli sottolinea e predica e che i Santi hanno testimoniato, ma quanti poi veramente, pur parlandone, lo vivono? Quanti fra voi, nel silenzio di sé, si chiedono: “Sono piccolo? …Cerco io di essere umile, di farmi tale? ...Vivo fiducioso con il cuore di un bambino?... Attuo un servizio per puro amore?... Domino sugli altri?.... Voglio imporre le mie vedute, i miei punti di vista anche in chiesa?”…
Figli miei, ponetevi ogni giorno in ginocchio e pregate lo Spirito Santo che faccia luce all’anima vostra che continuamente si ricopre di un velo di tenebre che non vi fa vedere ciò che realmente siete e fa giustificare sempre voi stessi e vi fa credere che siete migliore degli altri. Lo Spirito farà sì luce che toglierà tale oscurità, e simile ad uno specchio voi vi vedrete per quel che effettivamente siete, e non potrete nasconderlo ai vostri occhi: solo allora riconoscerete i limiti, le miserie e il pungolo dell’orgoglio che possedete, in questo modo riconoscendoli, potrete affrontarli ed essere pronti poi per accogliere lo spirito di un bambino che, nella piccolezza, si fa fiducioso, opera di cuore e vi fa riconoscere e vivere la gioia della vera fede. Ti benedico”.
25 05 13 – Festa della Santissima Trinità: “E cosa è la Santissima Trinità? E’ l’Altissimo Signore che vive, opera, regna nelle Tre Persone”
“Mia piccola Maria, Io anestetizzo il dolore di... La grazia è stata accolta. Stasera la Chiesa si accinge a celebrare la Solennità della Santissima Trinità. E cosa è la Santissima Trinità? E’ l’Altissimo Signore che vive, opera, regna nelle Tre Persone; Esse sono distinte dalle loro potenzialità: Pensiero del Padre che crea, Sacrificio ed Offerta del Figlio che redime, Energia santificante dello Spirito che dà santità; e sono unite dallo stesso Motore che genera Amore: un Fuoco che è un incendio che divampa, brucia, dà ardore, che non si estingue, evolve e si accresce, crea e non si consuma. Ed è questo Motore-Amore che, nella sua combustione, ardendo, forma il Pensiero nel Padre che dà nascita alla vita, e che, bruciando, dà offerta al Figlio che offre in Sé Redenzione che, nella sua Potenza che divampa, dà Energia che santifica allo Spirito Santo.
E tanto più poi il Padre Santissimo, nel suo Pensiero crea, tanto più l’incendio avvampa; e maggiormente il Figlio si dona e redime, il Fuoco si intensifica e maggiora; e lo stesso nello Spirito Santo: più Egli nella sua Energia dà santità, tanto più il Fuoco dell’Amore si accresce e trabocca sul’intera creazione. Comprendere la Santissima Trinità è un Mistero al quale potrete accedere, nella sua pienezza, quando voi stessi vi farete spirito, poiché avrete quelle potenzialità che vi permetteranno di poterne acquisire la conoscenza che, da velo che la ricopre, si fa trasparenza, che però nell’eternità si evolve in una Sapienza che non avrà un termine.
Voi ne avete il barlume che si accende in voi per poter sapere che sussiste, ma in me ne avete il pieno possesso: in me in cui vive l’Eterno con la facoltà del suo Pensiero, la mia Offerta che è Redenzione, e lo Spirito che agisce con la sua Energia. In me vostro Signore e Maestro voi la potete vivere: Io ve ne offro e trasmetto i suoi attributi e poteri nella misura in cui potete riceverne; potrete così essere collaboratori della vita, accogliendola, difendendola, amandola e ponendovi al suo servizio, sia che sia la vita naturale come in quella spirituale.
In me voi vi fate a me simili diventando, a vostra volta, donativi, offerenti della vostra persona e quindi redentivi. Nello Spirito che vi dono vi santifico, e potrete santificare. Farete vivere in voi la Santissima Trinità: ne glorificherete l’Altissimo Signore, Padre dell’eternità, e darete all’umanità i suoi effetti, la sua bellezza, la sua Salute. Ti benedico”.

29 05 13 “Non preoccupatevi del posto da occupare in Cielo, preoccupatevi piuttosto come accedervi; il dopo è nelle mani di Dio”
“Mia piccola Maria, le grazie che hai chiesto ti sono state già concesse, ma si attuano nel ciclo dei tempi umani che portano al suo compimento. Stasera nel Vangelo gli Apostoli mi domandano posti di eccellenza nel Regno: esser situati a destra e a sinistra dell’Onnipotente, ma Io dico: “Non spetta a me poiché essi sono predisposti da sempre dal Padre-Eterno”. Piuttosto chiedo: Siete disposti a bere il calice che Io bevo, ad essere battezzati nel Battesimo con il quale Io sono battezzato?”. E qual’ è questo calice da bere, questo Battesimo se non il sacrificio di sé, l’immolazione di sé in riscatto per la salvezza? Essi mi rispondono: “Lo possiamo!”. Ora Io dico a voi ugualmente: “Non preoccupatevi del posto da occupare in Cielo, preoccupatevi piuttosto come accedervi; il dopo è nelle mani di Dio. Sappiate però che anche per il più piccolo che è nel Regno, tutti godono della visione e della pienezza del suo Amore: tutti siete nel suo Cuore. Preoccupatevi quindi di potervi giungere, e lo potrete se avrete portato a compimento il vostro Battesimo, che è un dono nel quale divenite parte di me, venite fatti partecipi dei miei privilegi; ma poi c’è bisogno della vostra opera: che il Battesimo sia attivato, sia fatto vivere. Nella misura del suo compimento voi potrete entrare in Paradiso.
E come portarne il frutto? Accogliendo il calice della sofferenza, facendone donazione, offerta gradita al Signore, vivendo il servizio. Chiedete a me la capacità, la forza, la coerenza, per far sì che il vostro Battesimo germogli nella sua fioritura, partecipandone con la preghiera e i Sacramenti, nell’avere un cuore infante. Solo nello spirito dell’infanzia voi saprete accettare e prendere in voi la sofferenza, farvi oblativi, farne donazione al Padre Santissimo, e porvi ad un sincero servizio, vissuto. Compiuto il vostro Battesimo, non vi rimarrà che regnare. Ti benedico “.

31 05 13 Festa della Visitazione di Maria a Santa Elisabetta: “Corre la Madre mia sempre: và continuamente su tutti coloro che La invocano, che La riconoscono Madre”
“Mia piccola Maria, la Madonna viene anche a far visita a… ma sappi che Io sono il medico che le sta sempre accanto per curarla. Oggi ricordate la Visitazione di Maria ad Elisabetta. … Và la Madre mia, lesta nel suo passo della sua giovane età: Ella s’appressa verso Elisabetta per porsi al servizio della vita, della vita nascente, della vita di consacrazione, della vita nello Spirito, e lo può perché porta me, la Grazia della mia Persona, infusa nella pienezza dello Spirito Santo, ricolma delle acque creative del Padre Eterno. Ella irradia tale Grazia, portando così la medicina di Dio, offrendo salute e, all’accoglienza di Elisabetta, diffonde benedizione, pace e santificazione sull’intera casa.
Corre la Madre mia sempre: và continuamente su tutti coloro che La invocano, che La riconoscono Madre; ed Ella viene portando la medicina per dare salute al bisogno, donando le ricchezze della Grazia di Dio che sono continue in Lei poiché è nella costante presenza di me: Figlio e Signore, dello Spirito Santo di cui è feconda, dell’unione alla Volontà Santissima dell’Onnipotente. Maria è così: gravida perennemente nello Spirito della Grazia divina, e porta la vita, si pone al servizio di essa a secondo dello stato e del bisogno, sia nella vita naturale, sia spirituale e di consacrazione.
Come fare perché la Madonna riversi su di voi tale servizio, tale abbondanza e ricchezza di doni? La Madonna viene a coloro che La invocano, che La chiamano, e che, simili ad Elisabetta, la pregano e chiedono il suo aiuto, che Le corrono incontro gioiosi ed aprono le porte della loro casa per accoglierla: porte che non sono solo quelle delle mura, ma le porte del cuore che si aprono perché pronte, disponibili a lasciarsi cambiare, duttili al cambiamento, alla sua opera materna e al suo intervento, proprio come le creature che si pongono fiduciose in braccio alla madre per essere nutrite alle sue mammelle. La Madre vi dona, a quest’atteggiamento di abbandono, il suo Latte spirituale che vi forma, vi dona in esso la medicina di Dio: vi offre salute e vi colma di benedizioni, di pace e santificazione. Ti benedico”.

Gocce di luce: San Padre Pio
09 06 13 “Io vengo a spiegare per darvi ulteriore luce: Padre Pio è Santo, ed è in Paradiso, ma il Paradiso…”
“Mia piccola Maria, questo periodo è di purificazione per… è per limitare al massimo il suo Purgatorio. Alla tua richiesta in obbedienza al tuo padre spirituale, e per la carità e la verità che Io sono ed attesto, vengo ulteriormente a spiegare: Gocce di luce sono un dono di Dio! Esse nascono dalla sorgente del mio Cuore divino per far sì che vi arricchiscano nello spirito di una sapienza che vi aiuti a crescere nell’amore di Dio. Il demonio cerca il pungolo per vagliare e mettere in discussione la mia Opera: Opera mia e non di chi la riceve o del sacerdote che la deve seguire. Essi sono poveri strumenti, e questa mia piccola figlia non ne riceve nessun interesse, né lucro, né vanto; ella ascolta e scrive in servizio al Divino Volere e in obbedienza alla Chiesa, e smetterà prontamente all’ordine di cessare. E’ un dono, e voi non sapete qual tipo di croce, quale sacrificio sia ad esso amalgamato e partecipato. Gratuitamente e liberamente vi viene dato. Dinanzi ai miei discepoli che si scandalizzavano di me dopo il mio discorso sull’Eucaristia: “Vi offro il mio Corpo da mangiare”, Io non sono diventato accomodante dinanzi alla Verità per trattenerli a me; ho detto loro: “Ve ne volete andare via anche voi?”. Non ho cambiato nulla alla Verità per divenire compiacente alla simpatia degli uomini. Così dico a voi: “Gocce di luce è una ricchezza data per amore, per conoscermi; e ciò che ho detto è, ma siete liberi di ascoltarmi, di leggere o voltare pagina, o chiudere.
Dinanzi ai miei miracoli, dinanzi alla mia Sapienza divina persino i farisei rimanevano sconcertati e stupiti, ma invece di trarne il bene per il loro cambiamento di vita per la loro salvezza, ne cercavano il cavillo per mettermi in fallo e mi accusavano di compiere opere nel giorno di sabato, vietato dalla Legge. Non manifestavano di alleluia alla carità, ma ponevano in rilievo le trasgressioni al loro pensiero e al loro limite umano per screditare in esso l’intera mia Persona e il mio operato. Lo stesso avviene in Gocce d luce: Io vi parlo al cuore per insegnarvi ad amare, … avete trovato qualcosa che sia contrario al mio Vangelo? Cercate la pagliuzza per mettere in ridicolo l’abbondanza di ricchezza spirituale del discorso dei contenuti che vengono a formare e a fare il bene dell’anima vostra. Io vi dico: cercate piuttosto di trarne il massimo profitto per la santità!
Io vengo a spiegare per darvi ulteriore luce: Padre Pio è Santo, ed è in Paradiso. Ma il Paradiso ha una struttura gerarchica; tutti godono della Gloria di Dio: tutti i Beati, i Santi e gli Angeli godono in pienezza dell’Amore e della visione beatificante dell’Eccelso, ognuno però ne riceve secondo la capacità acquisita che nasce dalla santità raggiunta in terra o in Purgatorio. E’ una gioia e una conoscenza continuamente in movimento ed in evoluzione nell’Eden celeste, ma di cui ognuno ha il proprio posto, e nessuno può accedere al posto dell’altro, sicché un beato, un ‘piccolo’ del Cielo, non potrà mai accedere alla gloria di San Francesco o di Santa Caterina, o di altri. Solo alcuni eletti sono posti e possono beatificarsi di essere perennemente dinanzi alla magnificenza del Trono della Santissima Trinità, come la Madonna, i Santi Arcangeli, San Giuseppe, San Giovanni Battista. E i Santi tutti, la Madonna, gli Angeli e le Anime purganti acquisiscono le potenzialità di Dio e l’ubiquità: stanno in Purgatorio o in Paradiso, ma possono, nello spirito, venire in terra per aiutare i fratelli. Io regno nella gloria, ma sono presente nei tabernacoli, prigioniero d’amore e ancora crocifisso nei vari Sacrifici Eucaristici, e sono sempre la medesima Persona.
Padre Pio possedeva già in terra il dono della bilocazione: poteva effettuare il suo ministero sacerdotale stando in confessionale e porsi in aiuto e in visione dinanzi ad un malato o portare conforto ad un soldato in guerra. … Ci sono anime di morti, o che muoiono in concetto di santità, o sono già veri Santi per le loro eroiche virtù che non hanno bisogno di nessuna purificazione, eppure passano attraverso il Purgatorio. Allora molti diranno: “Ecco l’eresia!...”. Può un Santo andare in Purgatorio?… Sì, ma ci và non per una sua colpa, ma per suo merito: essi chiedono al Signore Dio di poter ancora offrire, di voler soffrire delle pene del Purgatorio per donarle in riscatto di salvezza per la loro Congregazione, per la famiglia, per altri intenti, e per la salvezza di anime. Ed il Padre Santissimo accoglie, dato che Egli agisce in funzione del bene e dell’amore.
Padre Pio è tra quei che, per l’eccellenza, per l’eroismo dei meriti acquisiti in santità, gli è stato donato e accreditato dalla Santissima Trinità di poter stare sempre dinanzi alla sua Maestà dinanzi al suo Trono, ma Egli, pur godendo della sua Visione nel Gaudio del Giardino delle delizie, ha chiesto di poter offrire questa momentanea rinuncia di maggior estasi di godimento e di glorificazione per far sì che la sua offerta andasse a beneficio dei figli sulla terra: e Padre Pio s’approssima alle porte del Regno per accogliere e dare il benvenuto ad ognuno dei suoi figli che s’introducono nella bellezza del Divino, e vi si accosta per essere più accanto, con lo sguardo e l’orecchio, al popolo che ancora geme, ed essere loro sempre vicino e pronto al soccorso.
La Santissima Trinità ha accolto: è per amore, e l’amore maggiora il bene che scende a beneficio sulle anime nel mondo, e maggiora, nell’amore dato, la sua glorificazione che rallegra l’intero Paradiso. Figli miei, voi ragionate secondo certi dettami che, pur buoni, Iddio supera, dato che Egli va oltre, sconvolge i vostri pensieri e insegnamenti che rimangono trincerati all’umano. L’Altissimo è meraviglia che sconcerta poiché tutto agisce in Lui, e promuove dal suo di pensiero che crea sempre, ed evolve, e solo nel fine dell’amore.
Io vi dico, prendete il bene di queste mie parole! Un giorno ringrazierete e loderete Iddio in Cielo che ve le ha donate, e ringrazierete anche coloro che ne sono stati i suoi poveri strumenti. Abbiate pietà di questa mia povera figlia che compie questo compito come un servizio per mio volere. È’ un dono più grande di lei; è simile ad una pioggia di sapienza che scende su di lei, ma che è recepita e filtrata comunque da un piccolo cuore e dall’angustezza della limitatezza umana. “Gocce di luce” è una verità, uno scrigno di pietre lucide, pietre preziose, nobili, ornatevene ed abbellitevene! Vi farete belli per essere degni della presenza del Re. Ti benedico”.

P. S. Ave Maria! Carissimi, come vedete le gocce di luce di aprile a maggio 2013 sono assai ridotte di numero e ciò è dovuto al fatto che la piccola Maria, per seri motivi di salute non ha potuto partecipare tutti i giorni, come prima, alla Santa messa: Gesù parla al suo cuore, come già sapete, durante il ringraziamento alla Santa Comunione, e poi lei scrive tutto sul suo quaderno, come fa ormai da alcuni anni in qua. E senza la Santa messa le Gocce di luce non nascono… Sosteniamo con la nostra preghiera questa ‘piccola del Regno di Dio’, e pregate anche per me! Noi preghiamo per tutti voi e per le vostre care famiglie, assieme alle quali vi benedico in Gesù e Maria. Pace e gioia! Don Armando Maria
www.facebook.com/don.maria.5