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LA BATTAGLIA DI LEPANTO - il Papa S. Pio V (30 aprile) come è detto nel Martirologio romano, fissa nel giorno 7 ottobre la festa del santo Rosario e la commemorazione di Santa Maria della Vittoria. …Altro
LA BATTAGLIA DI LEPANTO - il Papa S. Pio V (30 aprile) come è detto nel Martirologio romano, fissa nel giorno 7 ottobre la festa del santo Rosario e la commemorazione di Santa Maria della Vittoria.

All’alba del 7 ottobre 1571, di fronte al golfo di Patrasso in Grecia, presso Lepanto, si trovano schierate due grandi armate navali: quella dei Turchi con duecentoventidue galee e altri vascelli minori, e l’armata cristiana con duecentosette galee e pochi vascelli minori.
Con grande fatica e lunghe trattative, il Papa è riuscito finalmente a riunire le forze dei Principi cattolici d’Italia, Spagna, Germania ed a concludere la Lega Cattolica. Il comando supremo è affidato al Principe Don Giovanni D’Austria, figlio dell’Imperatore Carlo V e fratello di Filippo II, di Spagna, che riceve solennemente, nella Chiesa di Santa Chiara in Napoli, lo Stendardo donato dal Papa. Riceve pure un quadro con l’Immagine della Madonna e la scritta «S. Maria succurre miseris», dono del Superiore del Monastero dei Celestini, in San Pietro a Maiella.
Scopo della Lega è fermare la strapotenza turca che domina già l’antico Mediterraneo orientale, e in quell’anno occupata Cipro, minaccia l’intera Europa, con l’audacia di giungere fino a Roma.
Quando è dato il segno della battaglia con il rombo dei cannoni e le urla da parte delle Galee turche, tutte le galee dell’armata cristiana ammainano la propria bandiera. Solo sul pennone della nave capitana è innalzato lo Stendardo della Lega con l’immagine di Gesù Crocefisso, ed all’albero maestro della nave capitana è appeso il quadro della Madonna con l’invocazione «S. Maria succurre miseris». I Principi, i cavalieri, i marinai piegano il ginocchio e, con lo squillo di trombe, si leva il grido «Gesù, donaci la vittoria! Santa Maria, pregate per noi!».
Quel giorno la Madonna fu veramente la vincitrice, sostenendo il coraggio dei combattenti in una battaglia sanguinosa durata fino a sera. La notizia della vittoria è comunicata a Roma in modo miracoloso.
Il Papa San Pio V che tanto si è adoperato per riunire in santa lega le forze delle potenze cristiane, la sera di quel giorno memorando, ritirato nella sua camera del Palazzo Vaticano, prega per i suoi figli lontani. Improvvisamente una grande visione si apre ai suoi occhi: sulla lontana distesa del mare, popolata da centinaia di navi, egli vede l’armata dei Cristiani, in una furibonda lotta, vincere l’armata dei Turchi. In questo atteggiamento lo raffigura il pittore Mario Barberis nel quadro posto sull’altare a lui dedicato, nella Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino.
Il Papa si affretta allora ad annunziare che la grande battaglia è vinta per intercessione della Vergine Santissima, e vuole che subito si levi al Signore un inno di ringraziamento e di riconoscenza per il grande favore concesso alla Cristianità. L’annunzio ufficiale della vittoria giungerà a Roma solo ventitré giorni dopo, portato dai messaggeri di Marcantonio Colonna, l’ammiraglio del Papa, il quale viene accolto, al suo ritorno, con grandi onori.
A ricordo di questa insigne vittoria riportata dai Cristiani con l’aiuto della Vergine, il Papa S. Pio V, come è detto nel Martirologio romano, fissa nel giorno 7 ottobre la festa del santo Rosario e la commemorazione di Santa Maria della Vittoria.
San Pio V provvede pure ad inserire nelle Litanie lauretane il titolo Auxilium Christianorum.
La Congregazione dei Riti, nel Decreto per la istituzione della festa di Maria Ausiliatrice, afferma: «Pio VII emulò il suo predecessore Pio V che, per la strepitosa vittoria ottenuta con l’intercessione di Maria, inserì nelle Litanie lauretane il nuovo elogio di Auxilium Christianorum».
Oggi si può, con tutta certezza, asserire che questo titolo è anteriore al pontificato di San Pio V, ma la sua devozione si propaga in modo particolare dopo la vittoria di Lepanto, a cui va legato il nome del Santo Pontefice.
La Cupola maggiore della Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco, recentemente riportata dai restauri al suo splendore originario, ritrae in cielo la gloria dell’Ausiliatrice, assisa in trono, e l’opera di Don Bosco in terra. Di fronte al trionfo dell’Ausiliatrice, il pittore Giuseppe Rollini ritrae, in una grandiosa rappresentazione, la battaglia di Lepanto, con un incrociarsi di galee e pennoni in lotta.
Alla destra della scena della battaglia, sono ritratti, accanto al Papa San Pio V, i principi cristiani che contribuirono con le loro armate, ad ottenere la Vittoria di Lepanto. È un gruppo di dieci slanciate figure di cavalieri sfarzosamente vestiti, secondo il costume del tempo, raccolti intorno al re di Spagna Filippo II, il doge di Venezia Luigi Mocenigo, il duca Emanuele Filiberto di Savoia, ed altri.
Alla sinistra un imponente gruppo di cavalli e cavalieri: sul destriero bianco, irrigidito quasi sull’attenti e che morde il freno, siede il re di Polonia Giovanni Sobieski che volge lo sguardo devoto verso la Madonna; accanto un altro cavaliere abbassa, in segno di omaggio alla Vergine, la bandiera strappata ai Turchi. È la raffigurazione della liberazione di Vienna e della vittoria terrestre sui Turchi. Come Lepanto ferma l’avanzata turca per mare, così la vittoria di Vienna nel 1683 la ferma per terra, e l’Europa è salva!
Anche la battaglia di Vienna è frutto della protezione e dell’aiuto di Maria, pregata ed implorata con il Santo Rosario, da parte del popolo cristiano e dei combattenti, animati dallo zelo del cappuccino il Beato Marco d’Aviano.
Dopo la Battaglia di Vienna, il Papa B. Innocenzo XI, come omaggio di gratitudine alla Vergine, istituisce la Festa del Santo Nome di Maria, fissandola il 12 settembre.
D. Mario Morra SDB

www.donbosco-torino.it/…/09-Lepanto.html