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Epifania significa "manifestazione" 12PORTE - 3 gennaio 2013: La festa della Epifania del Signore è in assoluto una delle più antiche dell'anno liturgico, celebrata in oriente già prima che a Roma si …Altro
Epifania significa "manifestazione"

12PORTE - 3 gennaio 2013: La festa della Epifania del Signore è in assoluto una delle più antiche dell'anno liturgico, celebrata in oriente già prima che a Roma si festeggiasse il Natale. Epifania è una parola greca che significa "manifestazione" e in questa parola è tutto il valore della festa. Quel Dio di cui gli uomini andavano in cerca attraverso le vie della ragione, delle religioni e talvolta anche delle superstizioni, lui stesso si è manifestato, facendosi uomo e venendo in mezzo a noi. C'è un parallelo forte con la Pentecoste: la Pentecoste infatti è, come dire, l'esplosione della Pasqua. La risurrezione di Gesù diventa risurrezione della Chiesa e del cosmo intero, per la potenza dello Spirito Santo. Così l'Epifania è l'esplosione del Natale. Non solo Dio ha mandato il suo figlio, nato nell'umiltà di Betlemme, ma ha voluto farlo conoscere, ha voluto che la forza di salvezza del Dio fatto uomo raggiungesse tutti i popoli. Tutti noi sappiamo che al centro della festa c'è la memoria del cammino dei magi e il loro incontro adorante con il Bambino Gesù. Meno noto è il fatto che l'Epifania ricorda anche altri due misteri importanti della vita di Cristo: il battesimo di Gesù al Giordano e le nozze di Cana. Sono tre episodi nei quali è più evidente la manifestazione del mistero di Cristo. Nell'adorazione dei magi d'oriente, Gesù è manifestato come salvatore di tutti gli uomini, di tutte le lingue, razze e culture che sono chiamate alla grazia della fede. Come sapete, poi i doni dei magi, rivelano che Gesù è il Figlio di Dio, il re dell'universo, il crocifisso salvatore. Nel battesimo al Giordano, Gesù è manifestato nel suo più intimo segreto: vero Dio e vero uomo. È la prima volta che nel vangelo appare chiaramente il mistero del Dio uno e trino e Gesù viene dichiarato "Figlio amato del Padre", colui sul quale scende e rimane lo Spirito Santo, cioè la pienezza dell'amore di Dio. Un mistero talmente denso di luce che nella riforma liturgica è stata creata un'ulteriore festa, quella della domenica successiva, solo per ricordare il Battesimo del Signore. Nelle nozze di Cana, Gesù manifesta la sua gloria, come dice il Vangelo di Giovanni. Cristo è lo sposo dell'umanità nuova, è il Messia promesso, è colui prepara il banchetto della festa e dona il vino della gioia. Epifania dunque è festa della fede. Non solo Dio ha voluto salvare l'umanità per mezzo del suo Figlio, ma ha voluto anche che l'uomo lo sapesse, lo accogliesse per mezzo della fede e diventi lui stesso strumento di salvezza per i suoi fratelli. C'è un piccolo rito caratteristico in questa festa, che è l'annuncio della data della Pasqua. Nell'ultima grande festa fissa del ciclo natalizio, la Chiesa annuncia ai fedeli le date mobili delle feste pasquali. Questo nell'antichità era un compito del Papa Copto di Alessandria, che sulla base degli calcoli compiuti dagli studiosi della famosa biblioteca, aveva il compito di trasmettere al Papa di Roma e a tutte le Chiese le date mobili dei giorni pasquali. L'annuncio delle date non ha solo un valore pratico, ma serve anche a ricordarci che il vero orizzonte del Natale e dell'Epifania è la Pasqua di morte e risurrezione. Nascendo bambino a Betlemme, Dio ha iniziato a essere uomo; morendo per noi sulla croce, Dio ha compiuto la sua incarnazione, facendo suo tutto ciò che è umano, anche la sofferenza e la morte, e donandoci la sua misericordia e la sua salvezza.