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7 de agosto San Cayetano, fundador de los Teatinos.
DIOCESISTV on Aug 7, 2007 SAN CAYETANO de THIENE Presbítero y fundador (1480-1547)
Irapuato
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48josefina
¡FELIZ DOMINGO, FELIZ DÍA DEL SEÑOR!
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7 agosto San Gaetano Thiene Sacerdote
Nacque a Vicenza dalla nobile famiglia dei Thiene nel 1480, e fu battezzato con il nome di Gaetano, in ricordo di un suo celebre zio, il quale si chiamava così perché era nato a Gaeta.
Laureatosi a Padova in materie giuridiche a soli 24 anni, si dedicò allo stato ecclesiastico, senza però farsi ordinare sacerdote, perché non si sentiva degno; fondando nel …Más
7 agosto San Gaetano Thiene Sacerdote
Nacque a Vicenza dalla nobile famiglia dei Thiene nel 1480, e fu battezzato con il nome di Gaetano, in ricordo di un suo celebre zio, il quale si chiamava così perché era nato a Gaeta.
Laureatosi a Padova in materie giuridiche a soli 24 anni, si dedicò allo stato ecclesiastico, senza però farsi ordinare sacerdote, perché non si sentiva degno; fondando nel contempo nella tenuta di famiglia a Rampazzo, una chiesa dedicata a S. Maria Maddalena, che è ancora oggi la parrocchia del luogo.
Trasferitosi a Roma nel 1506, divenne subito segretario particolare di papa Giulio II, ed ebbe l’incarico di scrittore delle lettere pontificie, ufficio questo che gli diede l’opportunità di conoscere e collaborare con tante persone importanti.
Siamo nel periodo dello splendore rinascimentale, che vede concentrati a Roma grandi artisti, intenti a realizzare quanto di più bello l’arte era in grado di offrire, e che ancora oggi il Vaticano e Roma offrono all’ammirazione del mondo; nel contempo però la vita morale della curia papale, del popolo e del clero, a Roma come altrove, non brillava certo per santità di costumi.
Gaetano non si lasciò abbagliare dallo splendore della corte pontificia, né si scoraggiò per la miseria morale che vedeva; egli ripeteva: “Roma un tempo santa, ora è una Babilonia”; invece di fuggire e ritirarsi in un eremo, da uomo intelligente e concreto, passò all’azione riformatrice, cominciando da sé stesso; incoraggiato da una suora agostiniana bresciana Laura Mignani, che godeva di fama di santità.
Prese ad assistere gli ammalati dell’ospedale di San Giacomo, si iscrisse all’Oratorio del Divino Amore, associazione che si riprometteva di riformare la Chiesa partendo dalla base, il tutto alternandolo con il lavoro in Curia; anche in queste attività conobbe altre personalità, che avevano lo stesso ideale riformista.
Nel settembre 1516 a 36 anni, accettò di essere ordinato sacerdote, ma solo a Natale di quell’anno, volle celebrare la prima Messa nella Basilica di S. Maria Maggiore. In una lettera scritta a suor Laura Mignani a cui era legato da filiale devozione, Gaetano confidò che durante la celebrazione della Messa, gli apparve la Madonna che gli depose tra le braccia il Bambino Gesù; per questo egli è raffigurato nell’arte e nelle immagini devozionali con Gesù Bambino tra le braccia.
Ritornato nel Veneto, nel 1520 fondò alla Giudecca in Venezia l’Ospedale degli Incurabili. Instancabile nel suo ardore di apostolato e di aiuto verso gli altri, ritornò a Roma e nel 1523 insieme ad altri tre compagni: Bonifacio Colli, Paolo Consiglieri, Giampiero Carafa (vescovo di Chieti, diventerà poi papa con il nome di Paolo IV), chiese ed ottenne dal papa Clemente VII, l’autorizzazione a fondare la “Congregazione dei Chierici Regolari” detti poi Teatini, con il compito specifico della vita in comune e al servizio di Dio verso gli altri fratelli.
Il nome Teatini deriva dall’antico nome di Chieti (Teate), di cui uno dei fondatori il Carafa, ne era vescovo. L’ispirazione che egli sentiva impellente, era di formare e donare alla Chiesa sacerdoti che vivessero la primitiva norma della vita apostolica, perciò non ebbe fretta a stendere una Regola, perché questa doveva essere il santo Vangelo, letto e meditato ogni mese, per potersi specchiare in esso.
Le costituzioni dell’Ordine furono infatti emanate solo nel 1604. I suoi chierici non devono possedere niente e non possono neanche chiedere l’elemosina, devono accontentarsi di ciò che i fedeli spontaneamente offrono e di quanto la Provvidenza manda ai suoi figli; con le parole di Gesù sempre presenti: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”.
Nel 1527 avvenne il feroce ‘Sacco di Roma’ da parte dei mercenari Lanzichenecchi, il papa Clemente VII della famiglia fiorentina de’ Medici, fu costretto a rifugiarsi in Castel S. Angelo difeso dal Corpo delle Guardie Svizzere, che subì pesanti perdite negli scontri.
Anche s. Gaetano da Thiene, come tanti altri religiosi, fu seviziato dai Lanzichenecchi e imprigionato nella Torre dell’Orologio in Vaticano; riuscito a liberarsi si rifugiò a Venezia con i compagni dell’Istituzione.
Rimase nel Veneto fino al 1531, fondando, assistendo e consolidando tutte le Case del nuovo Ordine con le annesse opere assistenziali; accolse l’invito del celebre tipografo veneziano Paganino Paganini, affinché i Padri Teatini si istruissero nella nuova e rivoluzionaria arte della stampa tipografica, inventata nel 1438 dal tedesco Giovanni Gutenberg.
Nel 1533 per volere del papa Clemente VII, si trasferì insieme al suo collaboratore il beato Giovanni Marinoni, nel Vicereame di Napoli, stabilendosi prima all’Ospedale degli Incurabili, fondato in quel tempo dalla nobile spagnola Maria Lorenza Longo, insieme ad un convento di suore di clausura, dette ‘le Trentatrè’, istituzioni ancora oggi felicemente funzionanti; e poi nella Basilica di S. Paolo Maggiore posta nel cuore del centro storico di Napoli, nella città greco-romana.
La sua attività multiforme si esplicherà a Napoli fino alla morte; fondò ospizi per anziani, potenziò l’Ospedale degli Incurabili, fondò i Monti di Pietà, da cui nel 1539 sorse il Banco di Napoli, il più grande Istituto bancario del Mezzogiorno; suscitò nel popolo la frequenza assidua dei sacramenti, stette loro vicino durante le carestie e le ricorrenti epidemie come il colera, che flagellarono la città in quel periodo, peraltro agitata da sanguinosi tumulti.
Per ironia della sorte, fu proprio il teatino cofondatore Giampiero Carafa, divenuto papa Paolo IV a permettere che nell’Inquisizione, imperante in quei tempi, si usassero metodi diametralmente opposti allo spirito della Congregazione teatina, essenzialmente mite, permissiva, rispettosa delle altre idee.
E quando le autorità civili vollero instaurare nel Viceregno di Napoli, il tribunale dell’Inquisizione, il popolo napoletano (unico a farlo nella storia triste dell’Inquisizione in Europa) si ribellò; la repressione spagnola fu violenta e ben 250 napoletani vennero uccisi, per difendere un principio di libertà.
Gaetano in quel triste momento, fece di tutto per evitare il massacro e quando si accorse che la sua voce non era ascoltata, offrì a Dio la sua vita in cambio della pace; morì a Napoli il 7 agosto 1547 a 66 anni, consumato dagli stenti e preoccupazioni e due mesi dopo la pace ritornò nella città partenopea.
L’opera che più l’aveva assillato nella sua vita, era senza dubbio la riforma della Chiesa, al contrario del contemporaneo Martin Lutero, operò la sua riforma dal basso verso l’alto, formando il clero e dedicandosi all’apostolato fra i poveri, i diseredati e gli ammalati, specie se abbandonati.
A quanti gli facevano notare che i napoletani non potevano essere così generosi negli aiuti, come i ricchi veneziani, rispondeva: “E sia, ma il Dio di Venezia è anche il Dio di Napoli”.
Il popolo napoletano non ha mai dimenticato questo vicentino di Thiene, venuto a donarsi a loro fino a morirne per la stanchezza e gli strapazzi, in un’assistenza senza risparmio e continua. La piazza antistante la Basilica di S. Paolo Maggiore è a lui intitolata, ma la stessa basilica, per secoli sede dell’Ordine, è ormai da tutti chiamata di S. Gaetano; il suo corpo insieme a quello del beato Marinoni, del beato Paolo Burali e altri venerabili teatini è deposto nella cripta monumentale, che ha un accesso diretto sulla piazza, ed è meta di continua devozione del popolo dello storico e popoloso rione.
Nella piazza, come in altre zone di Napoli, vi è una grande statua che lo raffigura; da secoli è stato nominato compatrono di Napoli. Il suo è uno dei nomi più usati da imporre ai figli dei napoletani e di tutta la provincia. Egli venne beatificato il 23 novembre 1624 da papa Urbano VIII e canonizzato il 12 aprile 1671 da papa Clemente X.
San Gaetano da Thiene è la testimonianza di quanto la Chiesa nei secoli, attraverso i suoi figli, sia stata sempre all’avanguardia e con molto anticipo sul potere laico, nel realizzare, inventare e gestire opere di assistenza in tutte le sue forme per il popolo, specie dove c’è sofferenza. Ecco così i Monti di Pietà per giusti prestiti ed elargizioni, l’istituzione degli ospedali, orfanotrofi, ospizi, lebbrosari, ecc. a cui ieri come oggi i governanti più avveduti e non ostili, hanno dato il loro consenso o il prosieguo, anche se a distanza a volte di molto tempo.
www.santiebeati.it/dettaglio/28700
Irapuato
7 de Agosto SAN CAYETANO de THIENE Presbítero y fundador (1480-1547)
Cayetano nace en Vicenza, que pertenecía en aquel entonces a la República de Venecia, de padres nobles. Su padre ostentaba el título de conde de Thiene. Su madre otro de mayor gloria y que sin duda influirá mucho más en el alma y vida futura de Cayetano: era terciaria dominica. Ella se preocupará, sobre todo, de la educación …Más
7 de Agosto SAN CAYETANO de THIENE Presbítero y fundador (1480-1547)
Cayetano nace en Vicenza, que pertenecía en aquel entonces a la República de Venecia, de padres nobles. Su padre ostentaba el título de conde de Thiene. Su madre otro de mayor gloria y que sin duda influirá mucho más en el alma y vida futura de Cayetano: era terciaria dominica. Ella se preocupará, sobre todo, de la educación sólida en piedad de su hijo y le hablará tantas veces de la vanidad de las riquezas y honores del mundo.
La divina Providencia guía sus pasos por los senderos de una nueva vía. Un día estaba en sus bellos jardines meditando en cosas del cielo cuando ve que una blanquísima paloma da vueltas sobre su cabeza y le parece oír este hermoso mensaje: "Cayetano, la paz sea contigo. Procura no perderla nunca. Y trata de contagiarla a los demás". Será ésta una de las notas más características de su vida. Él será para sí duro, mortificado e intransigente, pero en cambio será suave y dulce para con los demás. Será siempre la dulzura, la paz, el porte delicado y distinguido lo que llamará la atención dé este apuesto joven jurisconsulto primero y clérigo después.
Estudió leyes en Padua y en Vicenza y ejerció durante algún tiempo de abogado pero pronto, después de unos años pasados entre pleitos y leyes, verá que aquél no es su camino y procurará tomar otro que le conduzca con mayor certeza hacia la verdadera vida.
Se ordena sacerdote y trabaja de lleno en toda clase de apostolados: A imitación de San Pablo, en primer lugar se retira al desierto de Rampazzo y pasa algún tiempo entregado a la oración y mortificación de su cuerpo. Después el obispo lo elige como familiar y así entra Cayetano a formar parte del clero romano en el que influirá más que ningún otro clérigo de su tiempo. Son los años floridos del Renacimiento que trae muchas cosas buenas y otras que materializan y alejan de la verdadera práctica de la fe y de la entrega generosa al Señor.
El Papa Julio II el 1512 convoca el V Concilio de Letrán. Pronto se da cuenta Cayetano que antes que reformar la Iglesia y las estructuras, lo que importa es reformarse uno a sí mismo. Por ello cada día antes de llegarse al altar piensa: "Yo polvo y gusanillo me atrevo a presentarme ante la Santísima Trinidad y tocar con mis manos al Creador del Universo". Cayetano celebraba la Misa como un serafín. Sabrá apreciar lo grande de este misterio cuando dice al compañero de antaño y ahora Papa Pablo IV: "El sacrificio de la Misa es la ocupación más excelente de la tierra, el negocio más urgente, preferible a cualquier otro, por ser la vida y savia de toda obra".
Cayetano se entrega, sobre todo, a la reforma del clero ya que es consciente de la gran influencia que el sacerdote ejerce en la marcha de la humanidad. Para ello funda, en compañía del futuro Pablo IV, la Orden llamada popularmente de los Teatinos. Su ideal será: Imitar la vida de los Apóstoles, tratando de ensamblar la vida contemplativa con la activa mediante un gran vida de austeridad y ardor apostólico.
A Cayetano se le ve crecer de día en día en los caminos de la perfección. Lo notan cuantos le tratan de cerca. Un día dice: "Veo a Cristo pobre y a mí rico. A Cristo despreciado y a mí honrado. Así no puedo seguir. Deseo y quiero parecerme a él. Para ello voy a dar un paso más". Y lo dio.
Su misión ya estaba cumplida. Fue el mejor preparador del Concilio de Trento. Sin hacer ruido, delicadamente, partió hacia la eternidad con deseos ardientes "de unirse con el Cordero Inmaculado". Era el 7 de agosto de 1547.

www.magnificat.ca/cal/esp/08-07.htm