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Cronache Vaticane: nel cyberspazio con stile cristiano.

JT: Nel messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, Benedetto XVI ha accolto in maniera entusiasta le possibilità offerte dalle nuove tecnologie ed ha aggiunto che per diffondere il Vangelo oggi, occorre utilizzare i social network. Ma ha espresso anche parole di avvertimento. Sono John Thavis, caporedattore a Roma del Catholic News Service.

CW: E io sono Cindy Wooden, corrispondente per il CNS. Non è cosa da tutti i giorni che un Papa pubblichi un documento in cui parla di cyberspazio, siti web e profili digitali. Ma ormai si è compreso che viviamo in un mondo nuovo fatto di comunicazione on-line. Oggi, le persone si scambiano le informazioni attraverso social network come Facebook. Il Papa ha detto che si tratta di un aspetto positivo che favorisce il dialogo e la possibilità di creare scambi interculturali che non si limitano al proprio vicinato.

JT: Il Papa ha aggiunto inoltre che Internet, in quanto luogo in cui stringere nuove relazioni, costituisce l'habitat naturale della Chiesa. Ma ha insistito anche che c'è uno “stile cristiano” di presenza nel mondo digitale attraverso una “comunicazione onesta ed aperta, e rispettosa dell’altro”. Una sfida per quei siti web e blog cattolici che hanno assunto atteggiamenti molto aggressivi. Come a dire: manteniamo un tono civile.

CW: Dall'altra parte il Papa ha detto che i siti web vicini alla Chiesa hanno bisogno di ricordare che la verità che stanno comunicando sul Vangelo non è sempre la posizione più popolare. Ovvero: occorre non cedere alla tendenza in voga su Internet a ridurre tutto a un “piace” o “non piace”. Per il Papa la Chiesa nel mondo digitale dovrebbe spingere a riflettere più in profondità sulle questioni importanti.

JT: La superficialità è infatti una delle preoccupazioni del Papa per quanto riguarda la comunicazione digitale. Un altro rischio, invce, è quello di sostituire le amicizie virtuali alle relazioni nel mondo reale. A questo proposito ha detto che il Vangelo deve essere sempre vissuto nel mondo reale, e non solo annunciato on-line. Il Papa ha anche messo in guardia sulla poca correttezza nel creare falsi profili digitali, come chi dà una finta immagine di sé su Facebook.

CW: Secondo il Papa i credenti possono contribuire a evitare che il web diventi uno strumento che spersonalizza, manipola emotivamente o che permette ai potenti di monopolizzare le opinioni. Durante la conferenza stampa di presentazione del messaggio, alle domande dei giornalisti sul riferimento del Papa alle forme di manipolazione, alcuni rappresentanti vaticani hanno citato come esempio l'utilizzo improprio delle informazioni degli utenti dei social network per fini commerciali.

JT: La domanda finale è: il Papa ha realmente fiducia in Internet? Penso che la risposta sia sì, ma non si tratta di una fiducia cieca. Lo considera un prezioso mezzo di comunicazione, quando viene usato con intelligenza e creatività, e non come cassa di risonanza per il cattivo gusto. Il Papa sa anche che se la Chiesa vuole raggiungere i giovani, deve sfruttare al meglio i media digitali e le reti sociali.

CW: Dal Vaticano hanno ammesso candidamente che il Papa personalmente non usa Internet. Legge libri stampati e scrive i suoi documenti a penna. Alla stesso tempo, però, il Papa ha dato il via libera a molti progetti vaticani on-line, inclusa una pagina web per presentare in maniera dettagliata gli insegnamenti della Chiesa. Sono Cindy Wooden.

JT: E io sono John Thavis, del Catholic News Service.
José Gomes do Nascimento Júnior
...nel cyberspazio! www.youtube.com/watch