Francesco I
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La nostra lettera a Jorge Bergoglio: “No, la Bonino non è una grande!”\

La nostra lettera a Jorge Bergoglio: “No, la Bonino non è una grande!”

Published on 8 febbraio 2016 by kattolika
Un nostro editoriale sotto-forma di lettera a Jorge Mario Bergoglio riguardo la sua ultima, scandalosa “bergoglionata”. Non possiamo accettarla, né come cattolici, né come italiani.
No, Bergoglio! La Bonino non ci rappresenta affatto.
Santità,
l’abbiamo chiamata di proposito con il suo cognome perché le sue parole nell’intervista al Corriere di oggi, non ci rappresentano affatto, né non sono magistero cattolico, perciò preferiamo dissociare le sue parole dal suo supremo magistero ecclesiale, anche perché sono per noi offensive.
Nei mass-media di oggi è riportata in virgolette questa frase attribuita a lei:

«Emma Bonino è una grande d’Italia. Non la pensa come la Chiesa? Pazienza! Ma bisogna guardare a quello che le persone fanno»
Santità, qui non si tratta di “pensarla diversamente dalla Chiesa”, ma di femminismo allo stato puro, di aborti mai abiurati, di politiche radicali anti-umane; il partito radicale, in Italia, non è mai stato positivo per la Chiesa, per i cristiani, per le famiglie e per i nascituri.
Emma Bonino non ha mai chiesto perdono a nessuno per gli aborti procurati e per la propaganda a favore di questo olocausto: non è affatto una “grande d’Italia”. Definendola tale, Lei ha offeso non solo noi, ma tutta l’Italia.
Inoltre, le sue parole hanno gettato ora un fiume in piena di fango, confusione e contraddizione. Non è stato forse Lei, in un discorso ufficiale, a condannare la “cultura della morte”? Ci permetta di rammentarle le sue parole:

«(…) “Ma, dimmi, perché la Chiesa si oppone all’aborto, per esempio? È un problema religioso?” – “No, no. Non è un problema religioso” – “È un problema filosofico?” – “No, non è un problema filosofico”. È un problema scientifico, perché lì c’è una vita umana e non è lecito fare fuori una vita umana per risolvere un problema. “Ma no, il pensiero moderno…” – “Ma, senti, nel pensiero antico e nel pensiero moderno, la parola uccidere significa lo stesso!”. Lo stesso vale per l’eutanasia: tutti sappiamo che con tanti anziani, in questa cultura dello scarto, si fa questa eutanasia nascosta. Ma, anche c’è l’altra. E questo è dire a Dio: “No, la fine della vita la faccio io, come io voglio”. Peccato contro Dio Creatore. Pensate bene a questo (…)» (Discorso del 15-11-2014).
Come fa ad elogiare chi, peccando contro Dio, non si è ancora pentita di ciò che ha fatto e continua ad essere favorevole all’aborto ed alla eutanasia?
Vogliamo guardare a quello che ha fatto? Guardi la Famiglia come è ridotta in Italia, è frutto – anche – delle politiche diffuse e propagandate dalla Bonino, dal suo partito radicale. Noi cattolici italiani abbiamo combattuto contro la “cultura della morte” e la propaganda anti-cattolica della Bonino & Co., mentre Lei, ci consenta, a Buenos Aires ha combattuto altre battaglie, sempre in difesa della Famiglia.
Santità, ci consenta ancora: lei parla troppo e a sproposito. Lei spesso esprime pareri su cose che non conosce affatto. Ci offende, come cattolici e italiani, che una donna del genere venga elogiata e sostenuta da un papa regnante.
Lei spiega che ha stima della Bonino perché «ha offerto il miglior servizio all’Italia per conoscere l’Africa».
D’accordo, come ministro degli affari esteri si è comportata meglio di altri, ma questo è davvero sufficiente per elogiarla e definirla addirittura una “grande”?
La battaglia della signora Bonino contro l’infibulazione è assolutamente giusta, ma questo rende ancora più inaccettabili le politiche in favore della contraccezione e dell’aborto che vuole diffondere proprio in Africa.
Proprio quelle politiche della “cultura della morte” che Lei stesso ha denunciato e aborrito nel discorso ufficiale che abbiamo citato in precedenza:

«Il pensiero dominante propone a volte una “falsa compassione”: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica “produrre” un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre. La compassione evangelica invece è quella che accompagna nel momento del bisogno, cioè quella del Buon Samaritano, che “vede”, “ha compassione”, si avvicina e offre aiuto concreto (cfr Lc 10,33)» (Discorso del 15-11-2014).
Politicamente – e umanamente – parlando, caro papa Francesco, la Bonino è stata proprio una delle dirigenti più attive di questa falsa compassione. Lei ha bruciato in poche parole ben 50 anni di battaglie in difesa della vita umana e della famiglia! Non si tratta di moralismo, bensì di morale.
Santità, rileggiamo e meditiamo il brano del Vangelo in cui Giuda rimprovera per i soldi spesi nel costoso profumo per il Signore, anziché darli ai poveri. Non è nostra intenzione fare una lezione di catechismo ad un papa regnante, ma speriamo che la conclusione dell’esempio le sia ben chiaro.
Durante il messaggio Urbi et Orbi del Natale 2014 lei disse che «il mio pensiero va a tutti i bambini oggi uccisi». Ovviamente le abbiamo creduto, e le crediamo ancora, ma proprio per questo non riusciamo a capire la sua lode ad Emma Bonino.
Lei giustissimamente afferma, sempre nel suo discorso ufficiale del 15 novembre 2014, che «non esiste una vita umana più sacra di un’altra: ogni vita umana è sacra! Come non c’è una vita umana qualitativamente più significativa di un’altra, solo in virtù di mezzi, diritti, opportunità economiche e sociali maggiori». Allora come può elogiare, nel febbraio 2016, una donna che per tutta la vita ha fatto esattamente l’opposto?
Paragoni non se ne fanno mai ma…. se tirati per i capelli come lei oggi ci costringe, forse cominciamo a capire perchè lei, Santità, ha commissariato le Suore dell’Immacolata: queste le affossa, non le riceve e ne parla male, la Bonino ce la canonizza! Ma in che Chiesa stiamo vivendo?
Qualcuno disse che “a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca”. Adesso forse possiamo capire il motivo del commissariamento, da Lei voluto, delle Suore Francescane dell’Immacolata: sono l’esatto opposto di Emma Bonino! Per quest’ultima lei ha parole di elogio, per queste piccole grandi suore solo bastonate!
Santità, pare che per essere “canonizzati”, secondo i suoi standard personali, occorra:
non pensarla come la Chiesa,
sostenere il divorzio e ogni politica contro la famiglia;
sostenere la contraccezione, l’aborto e l’eutanasia;
battersi per la legalizzazione della droga.
Abbiamo dimenticato qualcosa? Ma in quale “Chiesa” stiamo vivendo?

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Possibile che per un papa regnante ciò che è essenziale siano l’ambientalismo, il climatismo, il pacifismo, tutte battaglie storiche della Bonino & Co.? Lei abitava in Argentina, Santità, ma noi abbiamo lottato – ancora lottiamo – contro queste diaboliche ideologie anti-cristiane. Delitti che avremo perdonato alla signora Bonino se si fosse pentita e convertita. Ma non lo ha fatto, non pubblicamente, almeno.
Oh! Naturalmente ci asteniamo nel commentare sulla sua canonizzazione equipollente anche di Giorgio Napolitano, più che altro perché è stato Presidente della Repubblica italiana e quindi ci fermiamo un attimo in rispetto alle Istituzioni, tuttavia vogliamo solo ricordarle che questo sig. Presidente, appoggiò con enfasi comunista i carri armati sovietici a Praga del 1956… senza mai chiedere perdono per quelle stragi avvenute.
E poi dice che Napolitano fece “un gesto di eroicità patriottica“, quando ha accettato l’incarico per la seconda volta ??? e per questo sarebbe “un grande?”
Gesù il termine “GRANDE” lo usa per tutt’altra cosa….
Insomma, Santità, a questo punto, ci dia davvero un motivo per cui valga la pena essere, oggi, cattolici; ci dica perché dovremo restare con la Chiesa e con lei, Sommo Pontefice, che sta facendo di tutto per disprezzare il cattolicesimo italiano.
Noi ci siamo astenuti fino ad oggi nel commentare certe sue affermazioni, riprendendole solo da un punto di vista dottrinale, ma qui stiamo andando oltre, Santo Padre.
Forse a lei piace essere “padre Bergoglio” ma sta usando il suo ruolo per disprezzare la Chiesa Italiana. Infatti la sua intervista non rientra affatto nel magistero dottrinale e avremo potuto ignorare quanto ha detto, come abbiamo ignorato molte altre frasi da lei pronunciate o a lei attribuite, ma mai smentite dagli organi ufficiali della Sede petrina.
Non si rovini con la politica, non in questo modo ideologico, lei non deve compiacersi nessuno, almeno in questo ci ascolti! Le proponiamo un passo della Lettera di santa Ildegarda ad un suo predecessore il quale, politicamente parlando, stava facendo dei pessimi accordi e stava facendo delle pessime scelte, ecco cosa le dice Ildegarda, Dottore della Chiesa a Papa Anastasio IV:
«O uomo accecato dalla tua stessa scienza, ti sei stancato di por freno alla iattanza dell’orgoglio degli uomini affidati alle tue cure, perché non vieni tu in soccorso ai naufraghi che non possono cavarsela senza il tuo aiuto? Perché non svelli alla radice il male che soffoca le piante buone?… Tu trascuri la giustizia, questa figlia del Re celeste che a te era stata affidata.
Tu permetti che venga gettata a terra e calpestata…
Il mondo è caduto nella mollezza, presto sarà nella tristezza, poi nel terrore…
O uomo, poiché, come sembra, sei stato costituito pastore, alzati e corri più in fretta verso la giustizia, per non essere accusato davanti al Medico supremo di non aver purificato il tuo ovile dalla sua sporcizia!… Uomo, mantieniti sulla retta via e sarai salvo. Che Dio ti riconduca sul sentiero della benedizione riservata ai suoi eletti, perché tu viva in eterno!».
Va bene che lei, P. Bergoglio, è un gesuita, e come tale sta lavorando ma c’è un limite a tutto, non può imporre una immagine di Chiesa fatta sul suo pensiero che offre e vende al miglior offerente sulla piazza mediatica attraverso queste interviste a ruota libera, schizofreniche e senza controllo (per schizofrenia intendiamo questa doppiezza quando parla nelle interviste e quando parla nei messaggi ufficiali, dalla quale ne deriva una grave confusione per il gregge), non può imporre personaggi discutibili e dovrebbe sacrificare un poco più le sue opinioni personali e ricordarsi, qualche volta, che il Papa:

«Non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo. Lo fece Papa Giovanni Paolo II, quando, davanti a tutti i tentativi, apparentemente benevoli verso l’uomo, di fronte alle errate interpretazioni della libertà, sottolineò in modo inequivocabile l’inviolabilità dell’essere umano, l’inviolabilità della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale. La libertà di uccidere non è una vera libertà, ma è una tirannia che riduce l’essere umano in schiavitù. Il Papa è consapevole di essere, nelle sue grandi decisioni, legato alla grande comunità della fede di tutti i tempi, alle interpretazioni vincolanti cresciute lungo il cammino pellegrinante della Chiesa. Così, il suo potere non sta al di sopra, ma è al servizio della Parola di Dio, e su di lui incombe la responsabilità di far sì che questa Parola continui a rimanere presente nella sua grandezza e a risuonare nella sua purezza, così che non venga fatta a pezzi dai continui cambiamenti delle mode» (Benedetto XVI, Omelia del 7-5-2005).

Se ancora la parola dei pontefici suoi predecessori vale qualcosa… A questa ci appelliamo e a questa obbediamo!
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Francesco Federico
Non lasciamoci traviare dai cattivi maestri ma ascoltiamo la parola del nostro amato Papa Benedetto:
Benedetto XVI Preghiera per la Vita nascente