Giosuè
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27.10.2014 ore 23.15 – IL RITO EUCARISTICO

“Sì figlio, gloriarci di Te. Quanti pronunciano questo pensiero? Quanti comprendono che Dio va adorato, glorificato, amato? Tutto viene fatto con un perfetto automatismo senza pensare cosa lo Spirito Santo suggerisce per dar onore a Dio, specialmente quando si realizza una celebrazione eucaristica. E’ forse il bel canto, è forse un bel applauso rivolto ai presenti? E’ una celebrazione curata con tutte le dovizie e i formalismi? Niente di tutto questo, perché il canto pur bello di lode nel momento della distribuzione dell’Eucaristia contribuisce a togliere attenzione alla mia divina presenza. L’applauso rivolto ai presenti mi offende profondamente ed è un atto di umana idolatria, perché mentre si dovrebbe lodare, amare incessantemente Dio non solo come assemblea, ma come atto interiore, invece si celebra se stessi con i propri avvenimenti o ricorrenze, senza menzionare Dio. E poi quando nella celebrazione eucaristica si esalta la dovizia di particolari con cui viene allestito il rito, si fa più attenzione a questo e non al Mistero di Dio che si incarna, percorre la via del calvario e con il sacrificio cruento del calvario perpetua la sua offerta nell’Eucaristia dove si fa Cibo per noi. Se non avete amore, vero amore per Dio, come potrete avere amore per il prossimo? E se non hai cura di amare Dio che non vedi, come potrai amare il prossimo che vedi? Oh figlio, il tuo prossimo, il vostro prossimo è così lontano da Me e non si cura di rispettarmi. Se non mi porta il rispetto che Mi deve, come potrà pretendere di avere frutti spirituali? Dio esige rispetto, perché nel rispetto s’ instaura un reciproco rapporto di amore. Dio è un Essere relazionale e non un distributore di grazie quando necessita, per poi rapidamente dimenticarcene quando non serve più”

Và in pace,
mio amato figlio


Messaggio tratto da:
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L’immagine è tratta da Fabio Pozzebom al seguente link:
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