Stat Crux
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LA STRADA DA PERCORRERE

LA BRECCIA E' APERTA !

La breccia è aperta: ora si deve insistere. Dubia, lettere ? Bergoglio non risponderà mai: la sua strategia è tacere e far finta di nulla. Egli è stato eletto pur essendo un gesuita e quindi non avendo titolo per diventare papa di Francesco Lamendola

La breccia è aperta: ora si deve insistere

di

Francesco Lamendola

Ormai abbiamo perfettamente compreso la strategia di Bergoglio quando si trova di fronte a qualche contestazione, a qualche domanda scomoda, a qualche situazione che può metterlo in imbarazzo e appannare la sua popolarità, costringendolo a uscire dalla sua voluta ambiguità e assumendosi con lealtà e chiarezza la piena responsabilità delle cose che fa e che dice (negare le verità della fede cattolica; contraddire il Magistero; glorificare abortisti e nemici della Chiesa; inginocchiarsi davanti agli uomini), delle cose che non fa e non dice (tacere sulle conseguenze del peccato, astenersi dal ribadire la dottrina su punti controversi come l'eutanasia o le unioni gay, non inginocchiarsi davanti al Santissimo, negare la benedizione ai cattolici che gliela chiedono), delle cose cui allude e poi si tira indietro, seminando gravissimi dubbi di fede nei credenti e insinuando che anche Maria, anche i Santi e perfino Gesù Cristo, in fondo, erano "umani", quindi hanno dubitato in alcuni momenti. La sua strategia consiste nel tacere, nel non rispondere, nel far finta di nulla. E già questo modo di fare configura, di per sé, il peccato di eresia: poiché il compito della Chiesa, e particolarmente del vicario di Cristo in terra, è quello di confermare le anime nella fede; mentre il non rispondere a interrogativi su questioni di fede, come nel caso dei Dubia dei quattro cardinali, configura il voluto disprezzo della propria missione di pastore e il deliberato ripudio del modello di Gesù Cristo, il quale non si stancava di spiegare le verità di fede, di confermare nella certezza quelli che lo ascoltavano, di estendere la predicazione a quelli che ancora non la conoscevano, e che mai si è rifiutato di svolgere questa cura pastorale alle anime, tranne in un solo caso, ben documentato, quello di Erode Antipa al quale era stato mandato, in catene, da Ponzio Pilato, nell'ultimo giorno della sua vita terrena. Anzi, il rifiuto di rispondere alle domande dei cattolici assume, in Bergoglio, la forma di un ulteriore peccato, quello di orgoglio, vista anche l'ostentazione di umiltà che egli sfoggia quando ciò, secondo lui, lo può mettere in buona luce, ad esempio baciando i piedi all'interlocutore; e senza considerare che Gesù non ha mai baciato i piedi ad alcuno, dunque un papa che fa più di quel che faceva Gesù agisce in modo temerario, superbo e gravemente irrispettoso nei confronti di quel Re di cui è il servitore.

Il cardinale Caffarra (uno dei 4 autori dei Dubia) nell'ultimo incontro con Bergoglio prima della sua morte: il suo sguardo parla da solo!

Dunque, sappiamo tutti molto bene che Bergoglio non risponderà mai neppure alla lettera aperta ai vescovi che una ventina di studiosi cattolici e di sacerdoti hanno reso pubblica nella Settimana di Pasqua del 2019, accusando formalmente di eresia colui che si fa chiamare papa e che è stato eletto nel marzo 2013, dopo le dimissioni di Benedetto XVI. Egli è stato eletto pur essendo un gesuita, e quindi non avendo titolo per diventare papa, e ha subito scelto il nome di Francesco, unico papa nel corso della storia che ha ritenuto consono e opportuno prendere per sé il nome del Santo più amato, più rispettato, più venerato nella Chiesa cattolica, e alla cui santità nessuno, finora, aveva avuto la presunzione di potersi paragonare, nemmeno alla lontana. Si pone, pertanto, la domanda su che si debba fare nella presente congiuntura della Chiesa cattolica. Se il papa è eretico, cosa che in molti pensavano e sussurravano ormai da parecchio tempo, in particolare della pubblicazione di Amoris laetitia, e se, per giunta, egli ha consapevolmente e tenacemente sostenuto e promosso dei vescovi e dei cardinali indegni, gravemente coinvolti nella piaga della sodomia e degli abusi sessuali che sta sconvolgendo tutto l'edificio della Chiesa, ponendoli in ruoli chiave o comunque di altissima responsabilità, comel’ormai famigerato McCarrick, allora sta minando la credibilità di essa e la sta esponendo anche a pesantissime conseguenze sul piano penale e finanziario, visti i risarcimenti astronomici da pagare alle vittime degli abusi, e pertanto è evidente che qualcosa deve essere fatto; che non si può in alcun modo consentire che tutto ricada nel silenzio e nell'omertà, come finora è avvenuto.

Bergoglio con McCarrick: egli sta esponendo la Chiesa a pesantissime conseguenze sul piano penale e finanziario, visti gli astronomici risarcimenti da pagare alle vittime degli abusi!

Siamo peraltro pienamente consapevoli che il male fatto da Bergoglio alle anime è, purtroppo, incommensurabile: anche se vi si ponesse fine con un atto immediato, per anni, per decenni e forse per secoli, si ripercuoteranno le nefaste conseguenze della sua contro-pastorale. Gesù ha avuto parole durissime per chi osi dare scandalo anche solo a uno dei suoi “piccoli”: costui ha dato scandalo, continuativamente e deliberatamene, a centinai di milioni di anime, sia credenti che no. Ai credenti ha causato dolore, confusione, angoscia, disperazione; ai non credenti ha nascosto la luce della Verità, affermando che l’apostolato è una solenne sciocchezza e che lui, da parte sua, si guarda bene dal voler convertire il prossimo. Conosciamo personalmente il caso di alcuni santi sacerdoti, già anziani, che sono morti nel tormento e nella pena di vedere quel che sta accadendo nella Chiesa, senza saper che fare, senza sapere se fosse lecito o no resistere a un papa sempre più manifestamente eretico; siamo anzi certi che quell’angoscia ha affrettato la loro morte, così come pensiamo sia accaduto ai cardinali Caffarra e Mesiner, mai degnati da Bergoglio di un cenno di risposta, non diciamo ai loro Dubia formali (insieme a Burke e Brandmüller), ma neppure alla loro rispettosa richiesta di essere ricevuti in colloquio privato.

Come se non bastasse, il signore vestito di bianco ha firmato con il Grande Imam di al-Azhar (di orientamento sufi), quel documento di Abu Dhabi, di chiara ispirazione massonica, nel quale si afferma essere volontà di Dio l’esistenza e la convivenza delle diverse fedi, il che è una totale sconfessione della missione apostolica della Chiesa ed è quindi, di per se stesso, un atto di manifesta e gravissima eresia, essendo stata la Chiesa fondata da Gesù Cristo al preciso scopo di convertire il mondo e di far sì che si formi un unico gregge, sotto la cura di un unico pastore: Andate in tutto il mondo a battezzare e predicare il Vangelo: e chi crederà, sarà salvo, ma chi non crederà, sarà condannato, sono state le sue precise parole, nell’atto di separarsi dai discepoli per ritornare al Padre. Dunque, è palese che Bergoglio ha tradito scientemente, perfidamente e pervicacemente il mandato di Gesù Cristo: e il male da lui prodotto non potrà mai essere calcolato, dato che il male spirituale è per sua natura non quantificabile. Forse il mondo risentirà per una lunghissima stagione dei danni che egli ha prodotto. Senza contare che le prassi da lui introdotte e avvalorate, benché del tutto difformi dalla vera dottrina, dalla vera pastorale e della vera liturgia, saranno ben dure a morire perché egli, con astuzia infernale, le ha pensate e messe in opera con una sfrontata demagogia, sapendo di piacere alla maggioranza delle persone, perché si tratta di una prassi liquida, informe, permissiva, adattissima a chi vuol fare il comodo suo, salvando appena le apparenze di una certa quale osservanza religiosa. Come far capire ciò a questi cattolici traviati, tiepidi, infiacchiti e secolarizzati, a questi cattolici che si sono conformati in tutto e per tutto alla mentalità di questo mondo, contravvenendo alle raccomandazioni di Gesù, di san Paolo (Lettera ai Romani), di san Pietro, di San Giovanni e di tutti i papi, i teologi, i Padri e di Dottori della Chiesa, i Santi, Martiri, i Vergini e tutti quelli che hanno contribuito, per una parte grande o piccola, a realizzare il disegno di Gesù Cristo sulla terra, cioè edificare la sua Chiesa universale?

Bergoglio ha firmato con il Grande Imam di al-Azha, quel documento di Abu Dhabi, di chiara ispirazione massonica, nel quale si afferma essere volontà di Dio l’esistenza e la convivenza delle diverse fedi, il che è una totale sconfessione della missione apostolica della Chiesa ed è quindi, di per se stesso, un atto di manifesta e gravissima eresia, essendo stata la Chiesa fondata da Gesù Cristo al preciso scopo di convertire il mondo e di far sì che si formi un unico gregge, sotto la cura di un unico pastore: Andate in tutto il mondo a battezzare e predicare il Vangelo: e chi crederà, sarà salvo, ma chi non crederà, sarà condannato, sono state le sue precise parole, nell’atto di separarsi dai discepoli per ritornare al Padre. Dunque, è palese che Bergoglio ha tradito scientemente, perfidamente e pervicacemente il mandato di Gesù Cristo!

Da parte loro, dopo aver evidenziato, in maniera chiara, precisa e circostanziata, le parole, gli atti e le omissioni di Bergoglio che configurano oggettivamente il crimine di eresia, vale la pena di riflettere sulle conclusioni cui giungono i firmatari della lettera aperta:

Chiediamo pertanto alle Vostre Eccellenze di affrontare urgentemente la questione dell'adesione pubblica di Papa Francesco all'eresia. Riconosciamo con gratitudine che alcuni di Voi hanno riaffermato le verità contrarie alle eresie che abbiamo elencato o hanno allertato i fedeli sui gravi pericoli che minacciano la Chiesa sotto questo pontificato. Ricordiamo che, per esempio, Sua Eminenza il Cardinale Burke ha affermato già nel 2014 che la Chiesa sembra una nave senza timone e che nel settembre 2016, insieme a Sua Eminenza il Cardinale Pujats, al Cardinale Caffarra e a vari altri vescovi, ha firmato una Dichiarazione di Fedeltà all'insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio. Ricordiamo anche la dichiarazione di Sua Eminenza il Cardinale Ejik dello scorso maggio, secondo la quale l'attuale incapacità dei vescovi in unione col successore di Pietro di trasmettere la dottrina della Chiesa fedelmente, fa pensare al grande inganno degli ultimi tempi profetizzato dall'Apocalisse. E ricordiamo che Sua Eminenza il Cardinale Gerhard Müller ha fatto in tempi ancor più recenti dichiarazioni simili nel suo Manifesto della Fede. Per questi e per altri interventi da parte di cardinali e vescovi, che hanno intrapreso in qualche modo azioni intese a rassicurare i credenti, rendiamo grazie a Dio. Tuttavia, in un'emergenza così grave e senza precedenti come la presente, crediamo che non sia più sufficiente insegnare la verità in termini che possono sembrare astratti, o deprecare la “confusione” che regna nella Chiesa in termini abbastanza generici. Infatti, i cattolici faticheranno a credere che il papa stia attaccando la fede se ciò non verrà espresso esplicitamente; pertanto, le denunce di carattere meramente astratto rischiano di sortire l'effetto contrario, fornendo a Papa Francesco una copertura per andare avanti e raggiungere i suoi obiettivi. Nonostante le prove presentate in questa Lettera,riconosciamo che non spetta a noi dichiarare il papa colpevole del delitto di eresia in modo tale che la dichiarazione abbia conseguenze canonicamente rilevanti per i cattolici. Facciamo pertanto appello a Voi in quanto nostri padri spirituali, vicari di Cristo all'interno delle Vostre giurisdizioni e non vicari del romano pontefice, affinché ammoniate pubblicamente Papa Francesco ingiungendogli di abiurare le eresie che ha professato. Anche prescindendo dalla questione della sua adesione personale a queste credenze eretiche, il comportamento del Papa in relazione alle sette proposizioni contrarie alla fede menzionate all’inizio di questa lettera, giustifica l’accusarlo del delitto di eresia. È fuor di dubbio che egli promuove e diffonde concezioni eretiche relative a quelle proposizioni. Il promuovere e il diffondere concezioni eretiche giustifica di per sé l’imputazione di questo delitto. Vi sono pertanto ragioni più che sufficienti affinché i vescovi prendano seriamente in considerazione queste accuse di eresia e cerchino di por rimedio alla situazione che si è creata. Dato che egli ha manifestato eresie tanto con le parole che con i fatti, l'abiura deve includere il ripudio e il rinnegamento di quei suoi fatti, ivi comprese le nomine di vescovi e cardinali che hanno promosso quelle eresie con le loro parole o con le loro azioni. Una siffatta ammonizione è dovere di carità fraterna nei confronti del papa e della Chiesa. Se ciononostante – Dio non voglia! – in Papa Francesco non maturerà il frutto del pentimento sincero in risposta a tali ammonizioni, Vi chiediamo di compiere il Vostro dovere – sancito dal Vostro ufficio – di dichiarare che egli ha commesso il delitto canonico di eresia e ne deve subire le conseguenze previste dal Diritto della Chiesa. Non c'è bisogno che queste iniziative vengano intraprese da tutti i vescovi della Chiesa cattolica e nemmeno dalla loro maggioranza. Un gruppo rilevante e rappresentativo dei vescovi fedeli alla dottrina della Chiesa avrebbe il potere sufficiente per intraprenderle. Data la natura aperta, estesa e devastante dell’eresia di Papa Francesco, l'essere disposti ad ammonirlo pubblicamente per il fatto di propagare l'eresia sembra esser ormai una condizione necessaria per essere davvero vescovi fedeli della Chiesa cattolica. Questa linea d'azione si fonda sul diritto canonico e sulla tradizione della Chiesa ed è da entrambi richiesta. Aggiungiamo qui di seguito un breve sommario delle basi canoniche e teologiche che lo dimostrano. Chiediamo alla Santa Trinità di illuminare Papa Francesco affinché rinneghi ogni eresia contraria alla sana dottrina, e preghiamo affinché la Beata Vergine Maria, madre della Chiesa, infonda nelle Eccellenze Vostre la luce e la forza necessarie per difendere la fede di Cristo. Permetteteci di affermare in tutta franchezza che, agendo in questo modo, non dovrete affrontare il rimprovero del Signore: “Voi non siete saliti sulle brecce né avete rifabbricate le mura della casa d’Israele, affinché possa resistere nella battaglia, nel giorno del Signore “(Ez 13, 5).

Dubia, lettere ? Bergoglio non risponderà mai: la sua strategia è tacere e far finta di nulla. Egli è stato eletto pur essendo un "gesuita" e quindi non avendo titolo per diventare papa!

L’eresia è un peccato gravissimo sul piano morale ed è un delitto, un crimine, su quello del diritto canonico, specie se a professarla è un sacerdote, cioè un uomo che si è consacrato a Dio e a maggior ragione se si tratta del papa. Per un tale delitto un tempo c’era il rogo, a meno che sopraggiungesse una pronta e incondizionata abiura dei propri errori. La lettera aperta formula l’auspicio che Francesco si penta dei suoi errori e che li ripudi: è giusto sperare una cosa simile, ed è cristiano pregare perché lo Spirito Santo bussi al suo cuore. Sul piano umano, tuttavia, realisticamente pensiamo che ciò sia ben difficile. Quell’uomo ha mostrato di non aver alcun timor di Dio, di non nutrire il più piccolo residuo di buona fede; ha mostrato di avere un solo obiettivo: distruggere la fede e sovvertire la Chiesa e non passa un solo giorno senza che non aggiunga un altro tassello al suo infernale disegno.Che fare allora, oltre a pregare sempre, senza stancarsi mai? Gli si deve porre un ultimatum: lo si deve OBBLIGARE a dimettersi,perché non è degno di essere il vicario di Cristo...

Del 04 Maggio 2019
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