Anonimi della Croce: "Il quotidiano 'Avvenire' stizzito per il rinvio del ritiro spirituale per omosessuali."
“Spunto di Riflessione: il quotidiano Avvenire stizzito per la cancellazione del ritiro spirituale sulla ‘fedeltà gay’” di Fra Cristoforo
“Alzare il tono della protesta fino al punto da costringere un arcivescovo a rinviare un appuntamento pastorale finisce invece per tradursi in discriminazione e scelta destinata a calpestare dignità e rispetto. «In un contesto sociale e mediatico dove la calunnia, la strumentalizzazione e la demonizzazione dell’altro, solo perché diverso, possono avere esiti distruttivi per le persone più fragili – conclude padre Piva – la Chiesa non può rinunciare a fare la differenza»” (www.avvenire.it/…/fedelt-e-amore-…).
Sono queste le parole con cui l’Avvenire, quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, commenta la cancellazione del ritiro spirituale sulla “fedeltà gay” a Torino.
E ancora:
“Una riflessione sull’amore di Dio fedele e inesauribile che, amandoci fino alla fine attraverso il sacrificio di suo Figlio, rappresenta per ogni amore umano un riferimento da cui non si può prescindere. Un richiamo forte all’azione della grazia condotta sulla base di alcuni testi evangelici, tra cui alcuni capitoli di Giovanni e delle lettere paoline.
Nunzio Galantino modifica anche la Bibbia , pur di essere dalla parte dei sodomiti !
Ecco il cuore dello scandaloso e improponibile “Ritiro per omosessuali” che l’arcidiocesi di Torino, sotto la pressione di una campagna di stampa condotta in modo «superficiale e tendenzioso» – per dirla con l’arcivescovo Cesare Nosiglia – ha deciso di rinviare.
Abbiamo letto di violazioni del magistero, di dottrina calpestata, di attacchi al Catechismo. Anche alcune lettere giunte in redazione ci hanno convinto che, alla base di tutto questo clamore mediatico, c’è stato un fraintendimento preventivo.
Se tutti coloro che hanno gridato allo scandalo e hanno sollecitato la diocesi a fare marcia indietro, avessero avuto il buon senso di informarsi e di riflettere – la tradizione cristiana definisce questi atteggiamenti prudenza e discernimento, scelte che sembrano cadute in disgrazia – si sarebbero accorti di aver rovesciato i termini della questione. L’argomento del ritiro era sì la fedeltà, ma non tanto quella “tra coppie omosessuali”, innanzi tutto quella che Dio esprime con il suo amore verso tutte le creature, specialmente quelle più fragili e bisognose di aiuto.
Anche se la fedeltà, prima che teologico, dovrebbe essere valore umano e sociale sempre auspicabile per tutti. «Sarebbe stato un ritiro quaresimale sull’amore per convertirci all’amore, oggi è quanto mai necessario. E non solo per persone omosessuali e per i loro familiari, anche per persone e coppie eterosessuali». Lo spiega padre Pino Piva, gesuita, che era stato incaricato di condurre la giornata torinese”.
Quindi cari lettori, noi non abbiamo capito niente. La “fedeltà”, prima che valore “teologico”, è un valore “umano e sociale”.
Mi sa che per questa gente, Dio non è mai esistito.
Fra Cristoforo
“Alzare il tono della protesta fino al punto da costringere un arcivescovo a rinviare un appuntamento pastorale finisce invece per tradursi in discriminazione e scelta destinata a calpestare dignità e rispetto. «In un contesto sociale e mediatico dove la calunnia, la strumentalizzazione e la demonizzazione dell’altro, solo perché diverso, possono avere esiti distruttivi per le persone più fragili – conclude padre Piva – la Chiesa non può rinunciare a fare la differenza»” (www.avvenire.it/…/fedelt-e-amore-…).
Sono queste le parole con cui l’Avvenire, quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, commenta la cancellazione del ritiro spirituale sulla “fedeltà gay” a Torino.
E ancora:
“Una riflessione sull’amore di Dio fedele e inesauribile che, amandoci fino alla fine attraverso il sacrificio di suo Figlio, rappresenta per ogni amore umano un riferimento da cui non si può prescindere. Un richiamo forte all’azione della grazia condotta sulla base di alcuni testi evangelici, tra cui alcuni capitoli di Giovanni e delle lettere paoline.
Nunzio Galantino modifica anche la Bibbia , pur di essere dalla parte dei sodomiti !
Ecco il cuore dello scandaloso e improponibile “Ritiro per omosessuali” che l’arcidiocesi di Torino, sotto la pressione di una campagna di stampa condotta in modo «superficiale e tendenzioso» – per dirla con l’arcivescovo Cesare Nosiglia – ha deciso di rinviare.
Abbiamo letto di violazioni del magistero, di dottrina calpestata, di attacchi al Catechismo. Anche alcune lettere giunte in redazione ci hanno convinto che, alla base di tutto questo clamore mediatico, c’è stato un fraintendimento preventivo.
Se tutti coloro che hanno gridato allo scandalo e hanno sollecitato la diocesi a fare marcia indietro, avessero avuto il buon senso di informarsi e di riflettere – la tradizione cristiana definisce questi atteggiamenti prudenza e discernimento, scelte che sembrano cadute in disgrazia – si sarebbero accorti di aver rovesciato i termini della questione. L’argomento del ritiro era sì la fedeltà, ma non tanto quella “tra coppie omosessuali”, innanzi tutto quella che Dio esprime con il suo amore verso tutte le creature, specialmente quelle più fragili e bisognose di aiuto.
Anche se la fedeltà, prima che teologico, dovrebbe essere valore umano e sociale sempre auspicabile per tutti. «Sarebbe stato un ritiro quaresimale sull’amore per convertirci all’amore, oggi è quanto mai necessario. E non solo per persone omosessuali e per i loro familiari, anche per persone e coppie eterosessuali». Lo spiega padre Pino Piva, gesuita, che era stato incaricato di condurre la giornata torinese”.
Quindi cari lettori, noi non abbiamo capito niente. La “fedeltà”, prima che valore “teologico”, è un valore “umano e sociale”.
Mi sa che per questa gente, Dio non è mai esistito.
Fra Cristoforo