La "Spada del Rosario" contro Boko Haram! – Gesù appare a un Vescovo nigeriano

LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA (2016)

Nel 2014, quando la furia islamista, che già colpiva la Nigeria dal 2009, dilagava in Iraq, la misericordia divina indicava per l’ennesima volta in questo e nello scorso secolo l’arma necessaria a combattere il male diabolico che pare come mai così diffuso.

Nel 2015 Oliver Dashe Doeme, pastore della diocesi nigeriana di Maiduguri, raccontò alla Cna di quando, nel 2014, Gesù gli apparve “mentre ero nella mia cappella di fronte al Santissimo Sacramento”, consegnandogli una spada che, una volta nelle sue mani, si trasformò in un Rosario. Dopodiché Gesù disse a Doeme: “Boko Haram è stato sconfitto”. Come a ricordare ciò che dice nel Vangelo, che ci sono “demoni che solo la preghiera e il digiuno possono scacciare”. Mali per cui nessuna strategia umana può andare a buon fine senza la grazia supplicata a Dio.

Agli inizi di Ottobre 2016 Doeme dichiarava al quotidiano americano Catholic Herald che “la fine del terrorismo è vicina, prevalentemente grazie alle preghiere della gente”. Ma già subito dopo l’apparizione il vescovo ebbe “chiaro che il Rosario sarebbe stato in grado di sconfiggere Boko Haram”. Inizialmente indeciso sul rivelare o meno la fonte del suo segreto, il prelato capì che “lo Spirito Santo mi spingeva a parlare” come usando la sua autorità sul popolo cattolico per dare forza al messaggio.

Da allora il prelato gira tutto il paese per sensibilizzare le varie comunità locali, chiedendo loro di recitare assiduamente e comunitariamente la corona mariana. Perché solo “la preghiera, particolarmente la preghiera del Rosario ci libererà dagli artigli di questo demone, il demone del terrorismo”. E “sì – aggiunse – sta funzionando”. Perciò chiese, oltre che alle parrocchie e alle famiglie, anche alle scuole di istituire una processione giornaliera per dire il Rosario.

Sia la sua diocesi, che prima del 2009 contava 125 mila fedeli (migliaia dei quali fuggiti), ha risposto pregando senza stancarsi, sia altre parrocchie del paese. E se in sette anni di attentati il numero degli sfollati è salito a circa 800 mila con 3,8 milioni di abitanti che soffrono di malnutrizione (di cui 49 mila bambini a rischio vita), l’esercito nigeriano ha dichiarato (2016) alla Cnn, con la conferma del presidente Muhammadu Buhari alla Bbc, che il terrorismo dal 2015 si è indebolito. Ora Doeme ha aggiunto che “prima i membri di Boko Haram erano ovunque. Ma che ora non sono più dappertutto. Sono stati respinti nella foresta”.

Citando poi il miracolo della sconfitta dei turchi a Lepanto il 7 settembre del 1571, ottenuto con la recita del Rosario, ha anche spiegato che questo “funziona e sta liberando una nazione”. E si è detto convinto che l’apparizione di Cristo sia avvenuta “per consolare il Suo popolo e che Sua madre è qui per noi”.

Ma il messaggio rivelato al vescovo nigeriano, vale appunto per ogni afflizione o sciagura che in questo tempo così dominato dal maligno affligge ogni parte del globo. Per questo le innumerevoli apparizioni mariane di questi anni ci invitano innanzitutto a piegare le ginocchia recitando la Corona. Ma come mai proprio il Rosario? Suor Lucia, veggente di Fatima, lo spiegò così a Padre Alonso, archivista ufficiale di Fatima per più di 16 anni:

“Vede, Padre, la Santissima Vergine ha voluto dare, in questi ultimi tempi in cui viviamo, una nuova efficacia alla recita del Santo Rosario. Ella ha talmente rinforzato la sua efficacia, che non esiste problema, per quanto difficile, di natura materiale o specialmente spirituale, nella vita privata di ognuno di noi o in quella delle nostre famiglie, delle famiglie di tutto il mondo, delle comunità religiose o addirittura nella vita dei popoli e delle nazioni, che non possa essere risolto dalla preghiera del Santo Rosario. Non c’è problema, vi dico, per quanto difficile, che non possa essere risolto dalla recita del Santo Rosario. Con il Santo Rosario, ci salveremo, ci santificheremo, consoleremo Nostro Signore e otterremo la salvezza di molte anime”.

Per questo, ha infine aggiunto il prelato, “il Rosario infine ci darà la vittoria contro questo male. Boko Haram è il male, l’Isis è il male. Ma finché andremo in qualsiasi luogo con Sua Madre, specialmente pregando il Rosario, che è la forma più grande di devozione mariana, saremo vittoriosi”.

# Articolo parzialmente modificato (date aggiornate)

Fonte:

lanuovabq.it/it/oliver-d-doeme-…

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CHIESA E POST CONCILIO (2017)

Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha confermato (nel 2017. ndr.) che gli ultimi bastioni del gruppo guerrigliero Boko Haram, che voleva stabilire in Africa un califfato sulle orme del cosiddetto Stato Islamico, sono stati annientati nella foresta di Sambisa, nello stato di Borno, nel nord-est del paese. Centinaia di guerriglieri in fuga hanno varcato i confini e si sono arresi alle autorità del Niger, secondo quanto informa l’agenzia Reuters.

In sette anni di guerra, Boko Haram ha ucciso più di ventimila persone e provocato la fuga di almeno altri due milioni di civili. Al suo apogeo, la guerriglia islamista è giunta a controllare vaste aree del Paese. Adesso, invece, la sua sconfitta appare imminente. Che cosa ha provocato il ribaltamento della situazione in così poco tempo?

Laddove l’esercito nigeriano e la polizia venivano accusati dalla popolazione di debolezza e inefficacia di fronte ai terroristi, una persona manteneva accesa la fiamma della reazione contro i seguaci di Maometto. Si trattava di S.E. mons. Oliver Dashe Doema, vescovo di Maiduguri, epicentro della zona d’azione di Boko Haram.

Mentre la diocesi era sopraffatta dal terrore, mons. Dashe lanciava una crociata di preghiera del Santo Rosario, implorando l’intercessione della Beata Vergine Maria per porre fine alla piaga del terrorismo islamico. Il giovane e coraggioso prelato non ha esitato a scendere in piazza, indossando talare e croce pettorale, per diffondere la recita del Rosario, guadagnandosi perfino il rispetto della popolazione musulmana.

Tre anni fa, mentre pregava nella sua cappella privata, mons. Dashe ebbe l’ispirazione soprannaturale di convocare i cattolici per questa crociata di preghiere contro Boko Haram. Egli vide in spirito Gesù che gli consegnava una spada, trasformatasi subito dopo in Rosario, mentre sentiva una voce interiore che gli diceva: “Con questo, Boko Haram sparirà!”. Il presule prese l’ispirazione molto seriamente, annunciando: “La Madonna è con noi, Ella ci consolerà. Innalziamo la nostra preghiera alla Madonna e saremo vittoriosi!”.

In molti furono sconvolti dal coraggio del vescovo della “capitale del terrore”, e non mancò qualche timorato che gli diede perfino del “pazzo”.

Ma ora che l’esercito nigeriano è in procinto di sconfiggere definitivamente Boko Haram, la gente si rivolge a mons. Dashe Doeme con riconoscenza e venerazione.

Mons. Dashe ha istituito la recita del Rosario in tutte le chiese e le scuole cattoliche, e anche nelle famiglie. Interpellato dal Catholic Herald di Londra ha raccontato: “I miliziani di Boko Haram erano dappertutto. Ora sono spariti. La minaccia del Califfato è stata allontanata grazie alla preghiera del popolo. Il Rosario ha fatto miracoli in passato liberando nazioni”. E ha citato, concretamente l’intervento della Madonna nella battaglia di Lepanto, nel 1571.


E noi ci domandiamo: dove sono i vescovi europei che convocano crociate di preghiere contro la minaccia del terrorismo islamico, che proprio in questi giorni ha colpito di nuovo il nostro continente?

# Articolo parzialmente modificato (date aggiornate)

Fonte:

chiesaepostconcilio.blogspot.com/…/il-santo-rosari…
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Domanda sacrosanta e più che lecita! Non sarà il clero a salvare il mondo ma i laici che praticano sacrifici e l'apostolato della preghiera.