La liberazione dallo spirito del male – esorcista don Raul Salvucci

Un giorno rispondo al telefono e una signora mi prega accoratamente di correre al suo paese per benedirle il negozio, perché a causa di una maledizione tutti i suoi clienti erano spariti. Spiego con calma che la sola benedizione al negozio non serviva a niente, invece era necessaria per qualche tempo la sua partecipazione settimanale alle nostre riunioni di preghiera; piano piano sarebbe venuta fuori da quella triste situazione

La signora era una simpatica popolana dal linguaggio dialettale molto incisivo. Mi rispose: «Tu mi devi dire quante volte di preciso debbo venire agli incontri di preghiera, però mi devi anche garantire che per quando avrò finito di venire per tutte le volte che mi dici, tutti i clienti mi saranno tornati nel negozio». Altro che conversione: «Io ti do se tu mi dai».

Una sera mi trovai in casa un piccolo imprenditore industriale che insieme a un suo amico mi costrinse quasi a forza a salire nella sua macchina, perché dovevo andare a benedire immediatamente la sua fabbrica, dove aveva trovato dei reperti di un maleficio. Feci in fretta ciò che potevo e mi ricondusse a casa. Qualche giorno dopo incontrò il suo parroco e gli disse: «Ho portato nel mio stabile l'esorcista incaricato dal Vescovo, ma non è riuscito a fare niente. Quello che ci vuole si paga, ma tu devi far intervenire il Papa perché mi liberi dal male che mi hanno fatto».

Questa è oggi la mentalità corrente: ottenere subito, ottenere con sicurezza, tanto ci sono i soldi e perciò «quello che ci vuole si paga». Bisogna invece entrare in un'altra ottica: c'è qualcosa di invisibile che ti perseguita e ti colpisce con odio implacabile? Bisogna cambiare vita e mentalità (questo significa convertirsi) e riscoprire che c'è anche qualcosa di invisibile e di spirituale, cioè l'amore con cui Dio continuamente ti circonda e ti fascia.

Accogliendolo e lasciandolo operare in te, distruggerà gradualmente quell'odio invisibile che tenta di distruggerti. Per questa operazione i soldi, in cui oggi si ripone tutta la fiducia, non servono.

Quello che invece giova è tentare di uscire dalla morsa dell'attivismo frenetico, ispirato da una visione materialistica e consumistica della vita, che ci ha fatto perdere ogni contatto esistenziale con Dio. Ricordiamo il drammatico richiamo del profeta Geremia: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e il cui cuore si allontana dal Signore.
Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede; dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia» (Ger 17, 5-7).
Dio è Padre:

- non ci chiede l'impossibile; ci comprende, ci accetta come siamo, si contenta del poco che gli offriamo;
- non pretende che cambiamo subito e radicalmente la nostra vita, ma vuole un atto preciso di fede e di fiducia in lui. Quando Gesù guariva un malato, non faceva una
valutazione della sua condotta, ma diceva: «La tua fede ti ha salvato»;
- ci dice semplicemente: hai fatto tante prove, ti sei affidato ai medici, ai fattucchieri ma a nulla è servito: prova ad affidarti a me, ti chiedo solo di credere che io sono
capace di darti ciò che non hai ottenuto da altri.

Flash - CORRI IN BRACCIO AL PADRE

Un giorno festivo partecipai a una scampagnata. Un bambino si muoveva liberamente in quel bell'ambiente naturale fino ad allontanarsi un po' dal padre. Ad un tratto vide un grosso cane andargli incontro, lanciò uno strillo e poi corse impaurito verso il padre che lo prese in braccio e lo rassicurò. L'immagine del bambino in braccio al padre che, rasserenato e incuriosito, guarda il cane dall'alto è una immagine ideale di come ci si deve comportare contro gli attacchi del maligno.

Contro satana non si combatte, non lo si aggredisce; il rapporto tra la sua forza e la nostra piccolezza non ce lo consente. Bisogna correre in zona di sicurezza: nelle braccia del Padre celeste.