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Vescovi ortodossi non desiderano unione con Roma

Roma ha costantemente stese le braccia alle Chiese ortodosse, specialmente ai patriarchi di Costantinopoli e Mosca, scrive il gesuita Thomas Reese su “ncronline.org”.

Anche se i teologi possono emettere documenti di consenso, Reese ha cattive notizie per gli ecumenisti: “La verità onesta è che i vescovi ortodossi non sono veramente interesati all'unione”.

Foto: © scottagunn, flickr, CC BY-NC, #newsIyzakrvgnd
Acchiappaladri
@it.news T. Reese : un gesuita che dice ancora la verità:
“La verità onesta è che i vescovi Ortodossi non sono veramente interessati alla riunione”
Mi sarei molto stupito del contrario.
In primo luogo, per verità, occorre ricordare che è una semplificazione molto temeraria fare una valutazione COMPLESSIVA su TUTTI i vescovi Ortodossi, perché essi appartengono a chiese Ortodosse separate, …Altro
@it.news T. Reese : un gesuita che dice ancora la verità:
“La verità onesta è che i vescovi Ortodossi non sono veramente interessati alla riunione”
Mi sarei molto stupito del contrario.

In primo luogo, per verità, occorre ricordare che è una semplificazione molto temeraria fare una valutazione COMPLESSIVA su TUTTI i vescovi Ortodossi, perché essi appartengono a chiese Ortodosse separate, autocefale che (purtroppo dal mio punto di vista) nella realtà sono MOLTO più separate (e in lotta politica e disciplinare, quando anche non dottrinale) di come vengono immaginate da noi cattolici "medi".

Persino fra le chiese Ortodosse ufficialmente in comunione col Patriarca di Costantinopoli abbiamo visto dalle deprimenti vicende del fallimento del loro grande sinodo (il maggiore successo mi sembra che sia ... il fatto stesso che sia avvenuto nonostante le importantissime assenze, dato che era da mezzo secolo ed oltre che provavano a farlo) quanto scandalosi oggi siano i litigi interni.

Fino a 700 e passa anni fa, quando l' Impero Romano (e basta! , dal punto di vista di chi viveva lì, "di Oriente" o "Bizantino" dal nostro punto di vista) aveva ancora un potere politico-militare non trascurabile, il patriarcato di Costantinopoli riusciva ad imporre una più sostanziale unità almeno alle chiese Ortodosse che formalmente ne riconoscono il "primato di onore".
Poi ... il patriarcato di Costantinopoli (in coerenza col tradizionale morbo del cesaropapismo) divenne per alcuni secoli strumento politico del Turco e i risultati si vedono ancora oggi.

In secondo luogo almeno alcune delle storiche chiese Ortodosse sono ammorbate da problemi di unità al loro interno (vedi il recente caso dell'Ucraina e della Russia).

In terzo luogo, non dimentichiamoci che alcune delle antiche chiese scismatiche orientali che per noi ignoranti sono "Ortodosse", quindi messe nella nostra testa nel calderone insieme a quelle "di Costantinopoli", sono da sempre anche dottrinalmente separate da quest'ultime, con tradizioni (NON cristiane) millenarie di persecuzioni ed odio reciproci.

In quarto luogo i vescovi Ortodossi più sinceramente ferventi nella fede cristiana sono strenui difensori dei dogmi rivelati alla Chiesa primitiva : figuriamoci che interesse possano avere ad una "ammucchiata dottrinale" con gli eterodossi cattolici (che erano già considerati eretici quando a Roma c'erano papi rocciosamente difensori dei dogmi della Grande Chiesa indivisa del primo millennio) ora che c'è il governo bergogliano del "volemose bene", "sì è così ma va bene anche nell'altro modo", "cristiano anonimo", "dogma liquido", "non c'era mica il registratore", "il diavolo ce lo siamo inventato noi", delle strizzatine d'occhio ai sodomiti, ecc.