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Conflitti per l'egemonia
I Neocon USA vedono la guerra come inevitabile
29 ottobre 2018
da Redazione
6 commenti
di Luciano Lago
Già da vario tempo si era compreso che l’elite di potere dominante a Washington, i neocon, nella loro psicosi di onnipotenza, avevano in mente di mettere in moto la possente macchina militare degli USA per affrontare uno alla volta quelli che vengono considerati i nemici degli Stati Uniti. la Siria di Assad, l’Iran, la Corea del Nord, la Russia e la Cina.
L’Amministrazione del presidente Trump risulta ormai totalmente in mano a questo gruppo di potere e Donald Trump sta aspettando soltanto l’esito delle prossime elezioni di medio termine, per avere la conferma della sua maggioranza al Congresso e far approvare i suoi budget di spese miltari mai così dilatate come adesso.

D’altra parte lo stesso Trump si è fatto convincere dai sui consiglieri di fiducia, come John Bolton e Mike Pompeo, e segue tutte le indicazioni di rotta che questi gli forniscono. “L’America deve tornare ad essere grande” non è soltanto un slogan ma è anche la convinzione politica di Trump.
A suo parere, tutti i paesi dovrebbero seguire una unica nazione leader, gli Stati Uniti d’America e questi possono arrogarsi il diritto di decidere quali governi siano una “minaccia alla sicurezza” degli USA e quali debbano cambiare il proprio regime se non vogliono subire sanzioni o un attacco militare da parte di Washington, come è stato per l’Iraq, per l’Afghanistan, per la Libia, per la Somalia, la Siria, ecc..
I “neocon” credono che gli Stati Uniti non dovrebbero vergognarsi di usare il loro potere militare senza limitazioni- se necessario con forza – per promuovere i propri “valori” in tutto il mondo. Alcuni di loro parlano apertamente della necessità di coltivare un potere imperiale degli Stati Uniti. I neocon ritengono che le moderne minacce che affliggono gli Stati Uniti non possono più essere contenute in modo affidabile e, pertanto, devono essere prevenute, a volte attraverso un’azione militare preventiva. Per questo gli USA hanno costituito nel tempo un enorme numero di basi militari dislocate nel mondo, in ogni continente e sotto ogni latitudine ed il cui numero aumenta sempre.
La scelta fatta a suo tempo da donald Trump di nominare John Bolton come suo consigliere per la sicurezza nazionale era stata significativa di quale sarebe stata la linea di politica estera dell’Amministrazione. In particolare Bolton aveva già creato una prospettiva di guerra con l’Iran che è diventata sempre più reale. Bolton non è soltanto un normale falco neocon. Bolton è un personaggio che da molti anni è ossessionato dall’andare in guerra contro la Repubblica islamica, chiedendo ripetutamente di bombardare l’Iran nelle sue regolari apparizioni fatte sulla Fox News, senza dare la minima indicazione di comprendere le conseguenze di una tale politica guerrafondaia.
John Bolton
La sua non è solo una teoria di politica internazionale: nel suo background Bolton, durante il suo mandato come responsabile politico dell’amministrazione Bush, ha attivamente cospirato contro l’Iran dal 2002 al 2004 per favorire le condizioni politiche necessarie all’amministrazione per portare avanti un’azione militare.
Questo spiega come sia stato lui, più di chiunque altro all’interno o all’esterno dell’amministrazione Trump, ad influenzare Trump per distruggere l’accordo sul nucleare iraniano.
Bolton ha sfruttato il suo rapporto di collaborazione con il finanziatore principale di Donald Trump – il magnate del casinò sionista Sheldon Adelson – per mettersi all’orecchio di Trump lo scorso ottobre, proprio mentre il presidente si preparava ad annunciare la sua politica sull’accordo nucleare iraniano, il Piano d’azione globale (JCPOA). Dopo l’incontro con Adelse Bolton è partito in quarta per fare pressioni su Trump in modo da ottenere come mossa previa la cancellazione del trattato, un primo passo verso un assedio ed una guerra con l’Iran.
L’ultima clamorosa decisione di Trump, iI ritiro degli Stati Uniti dal Trattato INF sui missili a medio raggio, oggi sembra una continuazione completamente coerente con le opinioni dei “falco” John Bolton. Il consigliere per la sicurezza nazionale è famoso per la sua antipatia per i trattati internazionali, che almeno in qualche modo obbligano gli Stati Uniti, specialmente quando si tratta della sfera militare. Già quando lavorava come inviato degli Stati Uniti presso l’ ONU, Bolton divenne famoso come ardente oppositore dell’organizzazione e difensore degli interessi nazionali (egemonici).
D’altra parte Bolton è un neocon e risulta noto che la maggior parte dei neocons ritiene che gli Stati Uniti siano stati troppo accomodanti e abbiano lasciato correre i pericoli, non avendo speso abbastanza per la difesa e non affrontando le minacce in modo sufficientemente aggressivo. Una di queste minacce, sostengono, era stato Saddam Hussein e la sua ricerca di armi di distruzione di massa. Dalla guerra del Golfo del 1991, i neoconservatori sostenevano implacabilmente la cacciata di Saddam Hussein. Altre minacce erano state viste dai neocon in Libia, in Somalia, in Siria ed in tutti i paesi che non si sono piegati al dominio di USA e Israele. Quei paesi dovevano essere puniti e subire” la cura per la democrazia”. Si è visto come è andata a finire.
Questo spiega come la maggior parte dei neocon propugna un sostegno costante per Israele, che considerano fondamentale per la difesa militare degli Stati Uniti in una regione instabile. Vedono anche Israele come avamposto chiave della democrazia in una regione governata dai despoti, considerando tali soltanto quelli dei paesi ostili agli USA, come la Siria, il Libano, L’Iran. Nessun problema invece per i despoti dell’Arabia Saudita, del Qatar o degli Emirati, tutti paesi chiave nell’alleanza con gli USA.
Sheldon Adelson, magnate dei casinò di Las Vegas
Influenzato dalla dottrina dei neocon, Trump ha annunciato il ritiro degli USA dal trattato INF pochi giorni prima della visita di Bolton a Mosca in un incontro con i suoi sostenitori nel Nevada. L’insofferenza per i trattati che limitano il potere militare USA è notoriamente una costante nelle politiche di questa amministrazione e il passo era abbastanza prevedibile anche dalla parte russa, viste le continue accuse (mai dimostrate) di violazione di tale trattato.
Tuttavia nell’ultimo viaggio di Bolton in Russia dove ha incontrato prima il Segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev e successivamente lo stesso presidente Vladimir Putin, a parte degli argomenti di rito e le questioni diplomatiche, gli osservatori hanno colto una frase detta da Bolton, “..Washington vorrebbe avere colloqui con Mosca focalizzati sulle attività militari della Cina”, ha affermato il consigliere della Casa Bianca per la sicurezza nazionale, John Bolton, durante la visita.
Secondo Bolton,” i missili cinesi rappresentano una minaccia per Mosca, dal momento che il “cuore della Russia” si trova nella zona del loro attacco, come riferiscono le fonti.
Guardie della Rivoluzione Iran
Da questa frase si può intuire che Washington sta cercando di mutare strategia con la Russia e “accarezzare l’orso russo” cercando di convincerlo che il vero pericolo sia la Cina.
Questo denota la preoccupazione degli USA di dover affrontare assieme nello stesso tempo il blocco militare costituito dall’alleanza fra Russia e Cina e questa sarebbe la peggiore jattura per Washington che cerca il modo di dividere i suoi due più possenti nemici per avere il tempo e la possibilità di affrontarli uno ad uno.
Il vecchio detto romano “divide et impera” sembra sia entrato anche nel vocabolario dei neocon. Purtroppo per gli strateghi della Casa Bianca, indietro non si torna e la polica imperiale USA si trova a cozzare con i due colossi euroasiatici. O li affronti entrambi o sei costretto a negoziare. “Tertium non datur”.
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6 Commenti
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Monk
29 ottobre 2018
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, occhio, yankee, che Putin potrebbe anche rompersi gli zebedei e chissà….
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contadino
29 ottobre 2018
Questo, è il programma, dei neocon da quando hanno fatto il colpo di stato l’11/09/2001, è a costo di polverizzare il mondo con bombe atomiche, cercheranno di portarlo a termine. L’unica speranza è l’alleanza Russia Cina, che se non riusciranno ad intaccarla, potrà salvare il pianeta e l’umanità!
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atlas
30 ottobre 2018
i giudei saranno anche intelligenti, ma Russi e Cinesi non sono cretini
in mezzo ci siamo noi: i bastardi
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Woland
30 ottobre 2018
Alcuni psicopatici, in base a proprie teorie puramente astratte e folli vogliono condizionare e schiavizzare qualche miliardo di persone oppure ammazzarle tutte con una guerra nucleare.
Tutti pensano a quali strategie fantasmagoriche mettere in atto per evitare il disastro e nessuno parla della soluzione più ovvia: curare gli psicopatici.
Alla fine sono pochi, se le cure non funzinano c’è l’eutanasia, che oltretutto avrebbe il potere di farne rinsavire una parte.
Eutanasia a qualche neocon per curarne la maggioranza.
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Woland
30 ottobre 2018
P.S.
Che bello Sheldon Adelson, ha proprio la faccia dell’uomo felice che ha fatto il bene al prossimo tutta la vita e sa che morirà in pace e andrà in paradiso.
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atlas
30 ottobre 2018
c’è molta differenza tra lui, Rothchild e Soros ?
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