Storia incredibile! Donna abortisce 7 volte, i 7 figli le appaiono e poi...

Un sacerdote è chiamato d'urgenza al capezzale di una moribonda. Arrivato, questa gli dice: «Padre, può darmi tutto il tempo che mi occorre? So che un religioso come Lei è sottoposo ad un orario. Rassicurata, la signora, aiutata dal Padre, cominciò la sua confessione. Per la sera stessa, chiese il santo viatico e la santa comunione.

Prima di ricevere gli ultimi sacramenti, l'inferma volle parlare di nuovo, a sola a sola col Padre. Gli consegnò un plico che il religioso non ricevette senza esitazione». «Non abbia paura, Padre, si tratta solo di cose che mi hanno accorciata la vita, non vorrei che a tante mamme capitasse altrettanto... Lei, con tutte le debite cautele, pubblicherà queste cose a dieci anni dalla mia morte!,. Ricevette gli ultimi sacramenti e ringraziò commossa il Padre: «Vada pure, Padre... Mi pare di essere in pace con Dio». «Perchè dubitare? Ora io le dò ancora la mia benedizione, e con questo le auguro la buona notte. Se domani mattina avrà bisogno di me, io sono a sua disposizione... ».

Il Sacerdote aveva appena varcato la soglia e attendeva alla fermata del tramvai. Questo era già apparso, quando la portinaia corse a dirgli: «Reverendo, quei signori di sopra la chiamano d'urgenza, la pregano di risalire... ». Egli ritorna e s'accorge che tutto era cambiato. L'inferma gridava come una ossessa; in una camera vicina i due suoi nipotini gridavano terrorizzati... La Suora e il genero facevano sforzi disperati per tener ferma l'inferma sul letto, sul quale si dibatteva, e diceva di voler lasciare, perché bruciava in modo orrendo. La vista del sacerdote, invece di rabbonire l'inferma, la rese ancora più furiosa. I suoi occhi rivelavano un odio implacabile: «Eccolo lì, mi ha parlato di misericordia. Mi ha detto che non dovevo più pensare al mio passato.

E ora non vede che il mio passato mi viene incontro. Essi sono lì, mi fissano uno per uno. Mi guardano con odio. Nessuno di voi li vede. Ma io li vedo. Li vedo io quei volti, quegli occhi, quegli sguardi freddi, duri, come sempre »... Il sacerdote tenta di parlarle di confidenza in Dio. Poi asperge il letto di acqua santa... «Che crede che siano diavoli? Ma essi non sono diavoli. A loro non fa paura l'acqua santa... ». «Le allucinazioni di una volta...», ripete il genero. «Allucinato sei tu. Le mie non sono allucinazioni». Seguì un collasso. Il sacerdote riprende il libro per pregare... Ad un certo momento, l'inferma che sembrava ebete, strappa il libro dalle mani del sacerdote e lo butta via: «A che serve ciò?... Non vede che io sono dannata? ... ». I presenti pregano. La Suora sgrana lentamente il Rosario della Madonna.

Il Sacerdote s'avvicina ancora: «Gesù mio misericordia». La povera donna ripetè come poteva. Poi prese la corona, voleva farle baciare il crocifisso. Tese le mani, aprì la bocca come per baciare, ma poi le labbra si contrassero di nuovo: non si capì se quello era un bacio o un supremo gesto di disprezzo... E cadde immobile... Il povero Sacerdote terrorizzato, si domandava se quell'ultimo gesto era stato la di lei salvezza o la di lei dannazione. Durante la Messa sentì una voce: «Uomo di poca fede perché dubiti?». In realtà, sotto il patrocinio della Vergine, la povera donna si era salvata ma a quale prezzo!... Ma perché tutto questo?... Ed ecco la storia che spiega tutto, storia che il sacerdote ha pubblicato esattamente dieci anni dopo, e cioè nel 1955.

La donna, sposata, aveva avuto la prima bambina in un parto difficilissimo. Ora temeva di avere bambini. Il marito le aveva detto: «Cara, nessun limite alla Provvidenza». Ma la donna non era dello stesso parere. Suggestionata anche da un'amica mondana, cominciò ad avere un vero orrore per la maternità. E così avvenne la tragedia. Ebbe sette gravidanze e di tutte e sette si disfece; e lo fece così accortamente da non far sospettare di nulla. Intanto le cose precipitano. Il marito, ingiustamente accusato, viene spedito al confino: è il tempo del fascismo. Un giorno, lei, con l'unica figlia, prende parte ad una conferenza. Si parla del delitto dell'aborto. Lei non ne fu tocca. Le sembrava ridicolo che un pugno di carne potesse avere un'anima. Ma quella sera cenò male. Con un sonnifero dormì fino a giorno inoltrato. Ma ecco che è svegliata da una voce: «Mamma». Sua figlia non era in casa, chi poteva essere?

Cercò di riaddormentarsi, ma dopo un quarto d'ora: «Mamma»! Erano più voci, ma fuse come in una sola: voci tristi, ovattate. La donna, questa volta, non accese la luce, non s'alzò: era paralizzata dal terrore. Cercò ancora di riaddormentarsi, ma ancora una volta la voce: «Mamma». La povera donna salta dal letto, corre dalla domestica: «Non hai inteso nulla?». «No, nulla... Saranno gli spiriti». Alla notte seguente, si buttò sul letto con una grande voglia di dormire, ma le voci, questa volta si fecero udire non una, ma due, tre volte: «Mamma!... Mamma!... Mamma!». Ebbe la forza di gridare: «Ma chi è che mi chiama così?». «Siamo noi, mamma, i figli che non hai fatto nascere...». E vide sette figure che passavano davanti al suo sguardo allucinato dal terrore. La povera donna credette di impazzire: «No, mamma, è tutto vero quello che vedi. Tu non sei folle. Sei soltanto colpevole di averci uccisi nel tuo seno». La donna credette di morire. I sette bambini erano lì, tristi, severi. «Siamo una realtà, mamma, non ombre soltanto. Se vuoi te ne diamo un segno: pochi minuti fa il povero babbo è morto, ma non è con noi».

La povera signora, superato lo spavento, si alza, va da un sacerdote: «Mi dica, Padre, esistono gli spiriti?». «Sì che esistono, ma bisogna stare attenti alle allucinazioni». Andò ad un bar, per un cappuccino. Incontra un uomo che ha conosciuto suo marito. è lui che le farà sapere, il giorno dopo, che egli era morto la scorsa notte di angina pectoris... ». «A che ora? ... ». La donna cadde fulminata. La notizia corrispondeva in pieno a quanto le avevano detto quegli esseri misteriosi. Si sveglierà nel suo letto, con la figlia e la Suora che la vegliano. Appena può, si alza, va dal sacerdote, gli racconta tutto. Cosa fare?... Il sacerdote le consiglia di fare una buona confessione, forse Dio ha permesso tutto questo per salvarle l'anima.

Le parla di misericordia e di perdono. Confidasse sempre qualunque cosa dovesse accadere. Le parole del sacerdote la rinfrancano, le danno speranza. Dopo qualche mese, ricominciarono le apparizioni. La trattarono come pazza. Venne ricoverata in una clinica. Scrisse a un santo sacerdote: «Sono certo che il Signore per intercessione della Madonna non mancherà di farle la grazia, e anche presto». Di lì a poco, dimessa, moriva a quella maniera che abbiamo vista. Una salvezza di un'anima peccatrice, ottenuta a prezzo di un giudizio tremendo e nel quale, se rifulge la giustizia di Dio, non manca la misericordia di Dio e della Vergine.

Padre Antonio di Monda, tratto da: LA CONSACRAZIONE A MARIA - Padre Antonio di Monda, pp. 57-59
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