Come alcuni paesi dell'est europeo abbiano saputo liberarsi dall'egemonia culturale marxista (parte seconda)

Un caso emblematico : La cattedrale di Podgorica, chiesa della «Resurrezione di Cristo»

Nella prima parte avevamo accertato di come la Chiesa Cattolica italiana non abbia ancora saputo liberarsi dall'egemonia culturale marxista.

Invece, nel piccolo Montenegro, patria d'origine della nostra Regina Elena di Savoia, la situazione è completamente diversa.

Nella capitale montenegrina Podgorica, ai tempi della Jugoslavia nota come Titograd, fra le varie chiese, vi è pure quella dedicata alla «Resurrezione di Cristo», cattedrale appartenente alla Chiesa ortodossa serba. La consacrazione ufficiale di questa chiesa è avvenuta per mano del Patriarca ecumenico Bartolomeo con la partecipazione del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill I, quello di Gerusalemme, Teofilo, nonché il serbo Irinej. Fin qui nulla di strano e, probabilmente, il fatto sarebbe tranquillamente stato archiviato come cronaca o, al massimo, questione intraecclesiale.
Podgorica, chiesa della «Resurrezione di Cristo»
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Chiunque visiti, anche da semplice turista, la cattedrale, oltre ad apprezzarne le caratteristiche architettoniche, non potrà fare a meno di notare un affresco, situato su una della arcate superiori dell’edificio, sicuramente particolare. Si tratta di una raffigurazione dell’inferno in cui, tra i peccatori in attesa di giudizio, figurano in bella mostra Josip Broz, al secolo Maresciallo Tito fondatore della Jugoslavia repubblicana, Karl Marx e Friedrich Engels. I dannati, invece, sono in procinto di finire nelle fauci di una terrificante creatura che li divorerà.

Dettaglio interessante: sopra la «bestia» si trova una persona le cui fattezze ricordano da vicino quelle del presidente del parlamento del Montenegro e capo del partito social-democratico, Ranko Krivokapić. Per completezza di informazione, si precisa che altri affreschi rappresentano il metropolita del litorale montenegrino Amfilohije Radović, il defunto Patriarca della Chiesa ortodossa serba Pavle con una vistosa aureola, il defunto Patriarca russo Aleksej, il compianto Arcivescovo di Atene Christodoulos, l’architetto della cattedrale Predrag Ristić, altri esponenti del clero e vari fedeli. Uno dei presbiteri della cattedrale, Velibor Džomić, senza troppi problemi ha dichiarato che «gli affreschi rappresentano tutti coloro i quali si sono fatti conoscere per aver tentato di nuocere alla Chiesa ortodossa serba. Questi nemici moderni della Chiesa sono numerosi ma sono tutti personificati dalla figura di Ranko Krivokapić che, in sintonia con i valori che esprime, è raffigurato all’inferno».
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Parte di questo articolo è stato tratto da: www.fondazionegiovannipaolo2.org