Ex medico alternativo: "Praticavo la medicina alternativa e mi sono trovato con tanti problemi spirituali"

Leggete questa testimonianza e capirete!

Questa testimonianza viene da un medico che, per anni, ha praticato la medicina alternativa, giungendo infine ad essere sommerso da molti problemi spirituali. Era molto convinto di ciò che faceva, tanto da considerare ogni possibile critica fatta “con i paraocchi”. Infine un giorno ebbe occasione di rendersi conto della propria situazione. Questa testimonianza andrebbe letta con molta attenzione, per poi rifletterci sopra:

“Sono un medico generico […] ed ho praticato per sette anni la medicina orientale (agopuntura, medicina ayurvedica e shiatsu). Devo innanzitutto precisare che la motivazione che mi ha spinto a praticare queste discipline orientali non consisteva tanto nell’interesse economico, quanto nella curiosità, nel desiderio di conoscenza senza confini, che si accompagnava ad un altrettanto illimitato desiderio di onnipotenza.

All’inizio del corso medico mi veniva spiegato il concetto di “medicina olistica” (il medico orientale è un “tuttologo”, cioè un terapeuta che cura tutte e tre le componenti dell’uomo: spirito, anima e corpo). Durante le lezioni tenute da colleghi specialisti nelle varie branche della medicina occidentale, mi sorprendeva però vedere come si passasse facilmente da un piano puramente scientifico ad un piano appartenente al campo della parapsicologia. Ciò suscitava in me, naturalmente, vivaci reazioni di protesta, accolte dal corpo docente con noncuranza.

Ad esempio: un giorno mi arrabbiai perché si doveva partecipare ad una esercitazione sui poteri della “piramide”. Qualcuno dei discenti avrebbe dovuto fare da cavia collocandosi sotto una piramide lignea per sperimentare l’effetto “terapeutico” di tale oggetto su una qualche affezione del proprio organismo. Naturalmente la piramide in questione doveva avere le stesse dimensioni scalari della piramide di Cheope, sul conto della quale esiste una risaputa tradizione magica ed esoterica, più che “terapeutica”.

Andando avanti con gli studi ho tuttavia dimenticato, o meglio, sminuito, l’importanza di certi episodi come questo della piramide e di certi atteggiamenti, di un docente in particolare, che una volta, durante un’altra esercitazione, con la semplice “energia del pensiero” riuscì a condizionare il tono muscolare dei miei arti superiori.

Ricordo che ero disteso sul lettino da visita e l’insegnante di kinesiologia applicata (disciplina che valuta il tono e la forza di vari muscoli del corpo in relazione ai cosiddetti “meridiani” della medicina tradizionale cinese), non avendo a disposizione rimedi omeopatici del caso in questione si limitò a pensare all’azione di tali rimedi. Fu sufficiente questo comportamento perché le mie braccia acquistassero e perdessero completamente la forza muscolare durante i vari test kinesiologici.

Agopuntura ed omeopatia sono medicine energetiche accomunate cioè dall’energia vitale o “Qi”. Nella mia testa era purtroppo invisibile la sottile ragnatela dell’occultismo in cui ero rimasto intrappolato e le cui maglie sono rappresentate dalla Pranoterapia, dalla magia bianca, rossa, o nera, dalla radioestesia (uso del pendolino), dalla chiromanzia, ecc. Anzi, pensavo con orgoglio che l’agopuntura e l’omeopatia avessero una connotazione scientifica, che le differenziasse nettamente dalla pranoterapia e da realtà simili alla pranoterapia, come la radioestesia.

Rimanevo tuttavia perplesso di fronte al fatto che sia l’agopuntura sia la pranoterapia sfruttassero il prana, che altro non è che la traduzione sanscrita del termine cinese Qi. Mi rassicurava il passaggio delle Qi attraverso i meridiani, che, mi era stato insegnato, avevano una ben precisa collocazione anatomica. In seguito però la realtà anatomica di questi vasi cosiddetti energetici mi risultò del tutto infondata, e soprattutto mi risultò infondata la miriade di tecniche che conducevano ad uno stesso punto di approdo: la guarigione del paziente od il suo “sentirsi meglio” (“you will be better” è appunto il motto della kinesiologia moderna).

Dal punto di vista puramente epistemologico devo allora ammettere che tutta la medicina orientale e in generale tutta la medicina cosiddetta energetica o bioenergetica è medicina non scientifica, in quanto non dimostrabile o meglio, per dirla con Karl Popper o Dario Antiser (sostenitori della moderna epistemologia) non falsificabile. Si tratta cioè di discipline che per la loro stessa natura non possono essere sottoposte al vaglio del metodo cartesiano.
In ultima analisi non sono paragonabili alla scienza, ma alla ideologia, cioè ad una realtà inconfutabile e dogmatica. Per questa loro stessa natura si pongono quindi sullo stesso piano del cristianesimo, con il quale sono peraltro in completa antitesi.

Riprendo la trattazione delle “crepe” del tessuto complesso della cosiddetta medicina alternativa. Chiarita la pseudo scientificità della medicina orientale e di gran parte della medicina alternativa in generale, mi soffermerò ora sulla connotazione profondamente anticristiana di tutte le tecniche e discipline ispirate al concetto di bioenergetics o energia vitale. Quest’ultima chiamata, come ho già accennato, “Ki, o “ai”, o “Prana”, è strettamente ancorata alla filosofia del Taoismo, che nega ogni forma di trascendenza, facendo confluire tutta la realtà nel concetto del Tao, in cui scompare ogni distinzione fra bene o male.

A questo proposito nel Taoismo si può riscontrare la stessa dialettica del materialismo storico di Marx e Engels. Infatti morale cristiana e morale illuminista non solo convivono nello stesso concetto di Tao assoluto, ma trapassano gradualmente l’una nell’altra senza una netta linea di confine. Questo spiegherebbe la corruzione morale di chi si dedica alla medicina esoterica e bioenergetica.

Personalmente ho sperimentato l’antitesi netta tra la mia etica di cristiano e le discipline insegnatemi nella scuola di medicina orientale.
Ad esempio nulla vieta ai maestri di shiatsu di avere rapporti sessuali con le pazienti trattate, senza badare al loro stato civile o, peggio ancora, alla loro età. Nella mia esperienza medico-ambulatoriale mi accorgevo del grande potere ipnotico dell’agopuntura e della medicina tradizionale cinese in generale, dal fatto che le pazienti, soprattutto giovani donne, erano letteralmente incantate dal mio modo di fare durante l’attività medico-professionale. Si era creato cioè un transfert ipnotico indistruttibile, che andava oltre il semplice rapporto medico-paziente, come quello che si può stabilire semplicemente fra un medico di base e un suo qualsiasi assistito.

Pensieri di adulterio e violente tentazioni sono stati all’ordine del giorno per un certo numero di anni, fino a quando l’opera di un sacerdote esorcista mi ha liberato dall’influsso negativo del Taoismo sulla mia vita spirituale.
Il giorno dopo il primo esorcismo il continuo viavai di giovani pazienti nel mio ambulatorio cessò improvvisamente, e questo fu un segno della divina Provvidenza, che mi fece molto riflettere e considerare in senso critico tutto il mio operato di medico agopuntore e nello stesso tempo di medico di medicina generale.

Infatti, fino ad allora mi ero dedicato alla cosiddetta medicina integrata, o meglio olistica, senza considerarne né i pericoli, né le contraddizioni intrinseche ad essa. La mia coscienza di cristiano “sulla carta” era letteralmente sconvolta dai danni da me provocati a catena sulla vita spirituale di tutti quelli che, uomini e donne, si erano sottoposti ad un trattamento di medicina tradizionale cinese.
Ho accennato anche agli uomini, perché su questi ultimi, benché non ci fosse alcuna influenza di tipo sessuale, si estendeva, o meglio si esercitava, un influsso indipendente dalla mia volontà, sempre di tipo ipnotico, che li portava ad essere succubi del mio operato.

È stato dopo il primo esorcismo, al quale ne sono seguiti naturalmente degli altri, che ho cominciato a rendermi conto, a livello cosciente, della pericolosità di tutte le discipline mediche bioenergetiche, le quali svuotano la parte conscia della persona, facendo emergere ed imperare in essa tutti gli impulsi dell’inconscio e del subcosciente. Quest’ultimo è la parte dell’inconscio che si manifesta durante i sogni e che quindi dovrebbe rimanere sopito durante la veglia. In realtà durante tutti i sette anni in cui mi sono dedicato alla medicina esoterica era come se non ci fosse alcuna linea di demarcazione fra l’attività onirica e l’attività dello stato di veglia.

Mi sono trovato cioè nella stessa condizione dell’individuo psicotico in cui, per dirla con il filosofo Schopenhauer, che considera la follia come un lungo sogno e il sogno come una breve follia, non esiste soluzione di continuità fra realtà e fantasia.

Devo dire ora, a posteriori, che mi è andata bene riguardo agli effetti che la medicina esoterica poteva produrre sulla mia psiche e che veramente ho “scherzato a lungo con il fuoco”. Purtroppo, nonostante non ci sia stata alcuna azione demolitrice sulla mia psiche da parte dell’esoterismo, tuttavia mi rendo conto ora, a posteriori, che la mia vita spirituale ne è risultata gravemente compromessa. È così che si spiegano tutti i miei insuccessi nel tentativo di testimoniare quella che ora considero solo una fede “intellettuale”, che non cambiava né il mio né l’altrui animo, ma anzi era motivo di scandalo per me e per il prossimo, a causa della mia totale incoerenza e durezza di cuore. Ho ancora moltissimo da raccontare, ma per ora mi fermo qui.

In precedenza ho ricordato l’attinenza della medicina energetica al campo della parapsicologia, adesso desidero ancor meglio evidenziare i legami tra queste due discipline.

Durante una esercitazione di bioenergetica medica, in particolare di kinesiologia applicata, un medico, docente di un centro studi, passò a circa 10 cm di distanza dal mio corpo, disteso sul lettino da visita, il palmo della sua mano, percorrendo, come lui asseriva, in senso controcorrente energetica il meridiano del fegato; 10 cm sono all’incirca la medesima distanza alla quale una mia paziente pranoterapeuta passò successivamente le mani sopra il corpo di un’altra mia assistita durante un esperimento che volli effettuare nel mio ambulatorio, dopo aver conseguito il diploma di Bioenergetica Medica.

In quest’ultima circostanza ho potuto sperimentare di persona il potere magico della pranoterapia, che non ha nulla a che fare con la scienza, in quanto il famoso “fluido” dei pranoterapeuti non è altro che “energia termica di origine occulta”, che si sprigiona in particolari occasioni da persone che presentano sempre una personalità disturbata, anche se i disturbi possono essere più o meno allo stato latente.
Nella circostanza si verificò un indebolimento generalizzato di tutti i miei gruppi muscolari, nel mio ambulatorio la paziente “cavia” avvertì dapprima il calore, poi all’improvviso, freddo pungente. Quest’ultima sensazione fu avvertita nel momento stesso in cui io, come medico sperimentatore, mi misi a pregare interiormente, in silenzio, per non interrompere la sensazione di caldo avvertita dalla donna che stava sul lettino.

La pranoterapeuta, che stava operando sopra tale paziente, rimase esterrefatta, perché le avevo mandato a monte la seduta, che oggi con buone ragioni posso considerare un rito magico, alla pari di quello compiuto durante l’esercitazione da me prima ricordata, in cui l’energia che scorreva lungo il canale energetico del fegato in senso antimeridiano aveva provocato l’indebolimento di tutta la mia muscolatura. Volendo fare una battuta di spirito, direi che l’unica differenza tra un caso e l’altro consisteva nel fatto che nella scuola ero un “apprendista stregone”, mentre nel mio ambulatorio ero uno “stregone diplomato”, da poco però riconvertito al cristianesimo.

AI momento attuale mi è molto chiara l’equivalenza della pranoterapia e della kinesiologia applicata: entrambe si trovano sullo stesso piano della magia, cioè sullo stesso livello di qualcosa che non, è dimostrabile scientificamente, né è moralmente etico, in quanto anziché essere a servizio dell’essere umano, pone quest’ultimo in balia di forze occulte di cui egli stesso diventa “medium” nelle relazioni interpersonali. Nella stessa logica diventa lapalissiana la correlazione tra l’omeopatia ad alte diluizioni (in cui cioè viene ampiamente superato Il numero di Avogadro e quindi nella soluzione non esiste neppure una singola molecola del rimedio omeopatico iniziale, ma solo la cosiddetta “energia del rimedio In questione) e l’agopuntura esoterica di Van Ghi in cui bastano uno o due aghi per sortire l’effetto terapeutico per il quale in genere sono necessari almeno una decina di aghi.

Nell’epoca in cui invece ero studente di Bioenergetica Medica c’era, per me, una sostanziale differenza fra la pranoterapia e la disciplina da me studiata in quanto quest’ultima mi veniva presentata con una parvenza di scientificità. Inoltre mi si parlava sempre di “medicina integrata” cioè della possibilità di affiancare la medicina alternativa alla medicina occidentale classica. Succedeva in pratica a me in quel periodo quello che accade a coloro che si avvicinano a movimenti pseudo religiosi come quello di Scientology o del New Age.

In questi momenti inizialmente, infatti, viene mostrata totale compatibilità tra la fede cristiana e la dottrina pseudo religiosa della setta; successivamente però l’adepto si accorge di perdere progressivamente quei principi, quei fondamenti della religione cristiana che, purtroppo, conosceva solo superficialmente e diventa conseguentemente un apostata. Così in campo medico il neofita della medicina esoterica rimane intrappolato nella tagliola della concezione olistica dell’uomo, di cui si prenderà cura sotto l’aspetto somatico, psichico e spirituale (così almeno gli viene insegnato); diventa così medico e pseudo sacerdote. A poco a poco le classiche conoscenze mediche imparate all’università impallidiranno di fronte ai poteri magici che egli verrà via via acquistando ed egli stesso arriverà ad asserire di essere diventato una divinità.

A questo proposito mi ricordo di un episodio, in cui uno dei vari docenti di medicina alternativa affermò di sentirsi un dio in terra vero e proprio, per il fatto di avere a disposizione tutto lo scibile esoterico e nel contempo tutto il bagaglio culturale delle sue specializzazioni medico-universitarie ufficiali, che gli consentivano di curare qualsiasi paziente con ammirevole disinvoltura e sicuro successo.

Riaffiora qui il delirio di onnipotenza del superuomo di Nietzsche che non è più solo artefice del proprio destino, ma diventa addirittura manipolatore del destino altrui. Sono cioè io, medico-mago, a decidere come guarirti e che cosa guarirti.

Se cioè ritengo che la causa di tutti i tuoi mali fisici sia uno squilibrio dell’anima, allora ti somministrerò tutti quei rimedi omeopatici ad alta diluizione (vere e proprie “bufale” farmacologiche, o forse meglio, vere e proprie pozioni magiche) in grado di riequilibrarti la psiche e conseguentemente … il soma!!!
Altri episodi che purtroppo ho percepito più tardi come “stonature esoteriche” fanno riflettere sulla grande pericolosità della maggioranza delle tecniche mediche alternative per l’equilibrio psichico della persona.

Tale pericolosità è direttamente proporzionale al coinvolgimento dei docenti delle predette discipline, in pratiche culturali orientali, o di ispirazioni orientale, come lo Yoga mentale e la Meditazione Trascendentale dagli stessi insegnanti descritte come “pratiche divine”.

Ora posso dire con certezza che ciò che mi impediva, durante la frequenza al corsi di Medicina Alternativa, di prendere posizione contro le eresie mediche propinate, o per lo meno di valutare criticamente quello che mi veniva insegnato, era il transfert ipnotico che si era stabilito tra il corpo docente e noi “poveri allocchi”: medici neolaureati in cerca di una occupazione dignitosamente remunerata, che eravamo lì, nelle aule a bere fino in fondo il calice del veleno esoterico che ci veniva propinato. E lo stesso transfert ipnotico che in un secondo tempo si sarebbe instaurato tra noi “giovani maghi”, neo-diplomati, ed i disgraziati pazienti che sarebbero finiti nelle nostre mani di “guaritori”.

Ecco così spiegata la catena diabolica destinata a protrarsi all’infinito del transfert ipnotico-medianico terapeuta-paziente. Quest’ultimo poi “miracolosamente guarito”, diventa a sua volta anello di tale catena ed aggancia da parte sua, attraverso la sua opera di propaganda, pazienti da sottoporre alle cure esoteriche del medico alternativo.

Oggi purtroppo si vive in un’era di nomadismo sanitario, come di nomadismo religioso. Si passa cioè disinvoltamente da un credo o movimento religioso all’altro, così come si passa da uno specialista all’altro, perché ci si è abituati ad un clima di relativismo che investe tutti i settori della vita sociale. Non c’è più un punto di riferimento certo, “un centro di gravità permanente” come direbbe Franco Battiato.

Unico punto di riferimento più stabile degli altri è il principio del piacere, che viene ricercato con ogni mezzo ed in ogni campo. E come se l’umanità avesse subìto una vera e propria regressione psicologica alla fase orale analitica (vedi Melania Klein) della psicanalisi, in cui l’essere umano bambino non desidera che soddisfare con immediatezza le sue pulsioni istintuali.
Ecco quindi spiegata la motivazione per cui un’alta percentuale di persone si rivolge al medico alternativo: un tuttologo in grado di risparmiare al paziente tutta la trafila di analisi, visite specialistiche, indagini strumentali, tickets sanitari. Una figura sanitaria nuova che molto spesso lavora in équipe, insieme ad altri medici esoterici ed utilizza apparecchiature in grado di fare ai malcapitati pazienti “accurati check-up bioenergetici” basandosi su principi magici ed occulti della medicina tradizionale cinese.

A volte tali check-up vengono fatti alla maniera dei famosi medici agopuntori cinesi cosiddetti “scalzi” senza l’ausilio di alcuna apparecchiatura, ma sfruttando solamente i test più semplici, con quelli della Kinesiologia applicata, che si fonda sempre sulla teoria dei meridiani agopunturali, e peggio ancora praticando l’esame dei polsi, per il quale si fa affidamento soltanto sul grado di sensitività del terapeuta esoterico.

Quest’ultimo, dulcis in fundo, potrà addirittura evocare le potenze spiritiche collegate con i vari punti dell’agopuntura, pronunciando ad alta voce in cinese il nome degli stessi punti. Perché, testuali parole di un docente della scuola della medicina integrata: “La pronuncia ad alta voce dei punti agopunturali nella lingua originale produce un effetto più rilevante sul paziente”.

Fonte:
diosalva.net/avvertimenti-ex…
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Giosuè
State lontani dall'omeopatia e dai fiori di Bach, anche fosse un farmacista o un finto medico a prescriverli, pretendono di modificare il carattere della persona con questi. Dio non puo' permettere cio'. Non viene dalla scienza, ma dalla superstizione e magia, che sono in abominio a Dio, anche perche' dietro si celano Satana e i suoi adepti, che fanno soldi sulle spalle delle persone e attaccano …Altro
State lontani dall'omeopatia e dai fiori di Bach, anche fosse un farmacista o un finto medico a prescriverli, pretendono di modificare il carattere della persona con questi. Dio non puo' permettere cio'. Non viene dalla scienza, ma dalla superstizione e magia, che sono in abominio a Dio, anche perche' dietro si celano Satana e i suoi adepti, che fanno soldi sulle spalle delle persone e attaccano mali dietro ai quali il demonio si nasconde. Quando Gesu' guariva le persone, dai loro corpi uscivano anche diversi demoni. Cosi e' scritto nel Vangelo, anche se non e' sempre cosi. Fidatevi dei medici che operano in ambito ospedaliero.
Tempi di Maria
"Oggi purtroppo si vive in un’era di nomadismo sanitario, come di nomadismo religioso. Si passa cioè disinvoltamente da un credo o movimento religioso all’altro, così come si passa da uno specialista all’altro, perché ci si è abituati ad un clima di relativismo che investe tutti i settori della vita sociale. Non c’è più un punto di riferimento certo, “un centro di gravità permanente” come …Altro
"Oggi purtroppo si vive in un’era di nomadismo sanitario, come di nomadismo religioso. Si passa cioè disinvoltamente da un credo o movimento religioso all’altro, così come si passa da uno specialista all’altro, perché ci si è abituati ad un clima di relativismo che investe tutti i settori della vita sociale. Non c’è più un punto di riferimento certo, “un centro di gravità permanente” come direbbe Franco Battiato.
Unico punto di riferimento più stabile degli altri è il principio del piacere, che viene ricercato con ogni mezzo ed in ogni campo. E come se l’umanità avesse subìto una vera e propria regressione psicologica alla fase orale analitica (vedi Melania Klein) della psicanalisi, in cui l’essere umano bambino non desidera che soddisfare con immediatezza le sue pulsioni istintuali.
Ecco quindi spiegata la motivazione per cui un’alta percentuale di persone si rivolge al medico alternativo: un tuttologo in grado di risparmiare al paziente tutta la trafila di analisi, visite specialistiche, indagini strumentali, tickets sanitari".


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