Benedetto XVI: “Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere il dono della Santa Eucaristia dagli abusi”

Differenze
tra Papa Benedetto
e papa Francesco...
si, è davvero il caso di dire
"no comment"


Papa Giovanni Paolo II riceve
la Santa Comunione in ginocchio
dal card. Ratzinger

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La giornalista Diane Montagna, in un suo articolo su LifesiteNews, riprende il passaggio del saggio di Benedetto XVI sul modo di ricevere la Santa Comunione da parte dei cattolici.

Ve lo propongo nella mia traduzione.


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Un atteggiamento informale verso la Santa Eucaristia è al centro della crisi morale nella Chiesa, ha detto il Papa emerito Benedetto XVI.

Il Papa emerito questa settimana ha sostenuto che al centro della crisi morale che ha travolto la Chiesa c’è un atteggiamento sempre più informale nei confronti dell’accostarsi alla Santa Comunione, come se fosse un semplice rito che avviene alla fine della Messa piuttosto che un entrare nella presenza dell’infinitamente Santo.

In un saggio per una rivista bavarese rivolta principalmente al clero, in cui riflette sulle origini della crisi degli abusi, Benedetto ha individuato come uno dei fattori essenziali che contribuiscono alla crisi morale nella Chiesa la perdita della fede nella Presenza reale di Gesù Cristo nella santa Eucaristia.

Individua anche un abbandono dell’insegnamento di norme secondo le quali ci sono alcuni atti che sono sempre e ovunque immorali, come preparazione del terreno per la crisi degli abusi.

Il Papa emerito dice che ci sono valori che “non devono mai essere abbandonati per un valore maggiore e addirittura superare la preservazione della vita fisica”. Rifiutarsi di abbandonare questi valori non negoziabili può richiedere “il martirio”, dice, ma aggiunge che questa è “una categoria fondamentale dell’esistenza cristiana”.

Ciò contrasta in modo impressionante con l’affermazione del cardinale tedesco Walter Kasper secondo cui “la virtù eroica non è per il cristiano comune”.

Distruggere il Mistero

La Chiesa cattolica crede e professa che “il Corpo e il Sangue, insieme all’Anima e alla Divinità di nostro Signore Gesù Cristo, e quindi di tutto il Cristo, è veramente, realmente e sostanzialmente contenuto nel sacramento della Santa Eucaristia” (Concilio di Trento).

Benedetto nota nel suo saggio che, fin dai tempi del Concilio Vaticano II, “il nostro modo di avvicinarci all’Eucaristia non può che suscitare preoccupazione”.

In un evidente riferimento alla Costituzione Vaticana II sulla Sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium (capitolo 2), il Papa emerito dice: “Il Concilio Vaticano II si è giustamente concentrato a restituire questo sacramento della Presenza del Corpo e del Sangue di Cristo, della Presenza della Sua Persona, della Sua Passione, Morte e Risurrezione, al centro della vita cristiana e dell’esistenza stessa della Chiesa”.

“In parte”, ha detto, “questo è davvero avvenuto, e dovremmo essere molto grati al Signore per questo”.

Ma, aggiunge, “ciò che predomina non è una nuova venerazione per la presenza della morte e risurrezione di Cristo, ma un modo di rapportarsi con Lui che distrugge la grandezza del Mistero”.

“Il calo della partecipazione alla celebrazione eucaristica domenicale dimostra quanto poco noi cristiani di oggi sappiamo ancora apprezzare la grandezza del dono che consiste nella Sua Presenza Reale”, ha detto.

“L’Eucaristia viene svalutata in un mero gesto cerimoniale quando si dà per scontato che la cortesia esiga che Lo si offra in occasione di celebrazioni di famiglia o in occasioni come matrimoni e funerali a tutti gli invitati per motivi familiari”.

“Il modo in cui la gente in maniera semplice riceve il Santissimo Sacramento in molti luoghi, come se fosse ovvio, dimostra che molti non vedono null’altro che nella Comunione che un gesto puramente cerimoniale”.

“Non abbiamo bisogno di un’altra Chiesa di nostra iniziativa”, scrive. “Piuttosto, ciò che è richiesto in primo luogo e soprattutto è il rinnovamento della fede nella realtà di Gesù Cristo che ci è stato donato nel Santissimo Sacramento”.

E se non c’è il minimo accenno di critica nelle parole di Benedetto, non si può non notare il contrasto con un pontificato che si è definito nell’abbattere le barriere morali e dottrinali alla ricezione della Santa Comunione da parte di coloro che o non condividono la fede cattolica o non cercano di conformarsi all’insegnamento morale cattolico nella loro vita.

Nel 2015, durante una visita ad una comunità luterana a Roma, Papa Francesco disse ad una donna luterana che lei e il marito cattolico romano potevano “parlare con il Signore e andare avanti” nel decidere se ricevere la Santa Eucaristia.

Poi, nel 2018, meno di un mese dopo che l’arcivescovo Luis Ladaria, S.J., prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, aveva inviato una lettera ai vescovi tedeschi con l’approvazione di Papa Francesco, che respingeva le loro linee guida pastorali per consentire ai protestanti nei matrimoni misti con i cattolici di ricevere in alcuni casi la Santa Eucaristia, senza doversi convertire al cattolicesimo, Papa Francesco ha detto ai giornalisti durante una conferenza stampa in volo che spetta ai vescovi locali determinare se un coniuge protestante può ricevere l’Eucaristia.

Sempre nel 2018, Papa Francesco si è allontanato da una tradizione ristabilita da Papa Giovanni Paolo II e ha spostato la celebrazione del Corpus Domini – con la sua processione eucaristica a lume di candela – dal cuore di Roma. Francesco si è allontanato anche dai suoi predecessori non accompagnando Gesù nel Santissimo Sacramento durante la processione a lume di candela per le strade di Roma.

Nel 2017, Papa Francesco inviò una lettera ai vescovi di Malta ringraziandoli per le linee guida sull’applicazione del controverso capitolo 8 del suo documento di sintesi sul Sinodo sulla Famiglia, Amoris Laetitia. Nelle linee guida, i vescovi maltesi hanno invitato i cattolici divorziati che vivono in una seconda unione a farsi avanti per la Santa Comunione dopo un periodo di discernimento, con una coscienza informata e illuminata, e se sono “in pace con Dio”.

Venerazione

Durante un episodio di The World Over dell’11 aprile 2019, il canonista e sacerdote dell’Arcidiocesi di New York, padre Gerald Murray, ha risposto al saggio di Benedetto XVI e ha sottolineato che, nell’Eucaristia, Cristo si dona alla Chiesa in forma sacramentale.

Questo, ha detto, è il motivo per cui Benedetto è così preoccupato che se trattiamo il sacramento con disinvoltura, senza la dovuta venerazione e uno “spirito adorante”, allora la venerazione per Dio e le sue creature “esce dalla porta”.

Padre Murray ha continuato: “Che cosa abbiamo allora? Abbiamo tutti i mali del relativismo, dell’immoralità”, il che significa che “i giovani e gli altri sono vittime di persone potenti che rifiutano questa moralità”.

“Come riformare la Chiesa?”, si è chiesto padre Murray. “Il rinnovamento della teologia, in particolare la teologia morale, basata sul pensiero metafisico che identifica la realtà come una categoria non soggetta alla nostra manipolazione”.

“Possiamo manipolare la nostra risposta alla realtà”, ha detto, ma “è lì che si entra nel mondo della finzione”.

“Qual’è la differenza tra la genuflessione in chiesa e l’ingresso in Disney World?” si è chiesto padre Murray. “Disney World è tutto inventato. Gesù è davvero nel Tabernacolo”.

“La gente si stupisce quando vede il grande castello di Disney World”, ha detto. “Ho pensato che era divertente quando ero bambino, ma poi ho imparato qualcosa di più importante. Dio è fisicamente nel Tabernacolo della mia Chiesa. Il mio dovere nella vita è di vivere in un modo che io sia degno di riceverlo in modo da poterlo vedere quando io morirò”.

“Questo è un bel messaggio”, ha detto padre Murray.

L’autore cattolico Robert Royal ha notato che il papa emerito si è concentrato sul “modo in cui trattiamo l’Eucaristia in occasioni speciali, matrimoni e funerali”.

“Si presume solo che tutti i membri della famiglia o gli amici che si presentano – se sono anche cattolici o se sono cattolici in stato di grazia, o se sono protestanti o qualsiasi altra cosa – hanno il diritto di ricevere l’Eucaristia”, ha detto Royal.

Egli ha anche notato che quando a qualcuno è stata negata l’Eucaristia in tali occasioni, la Chiesa viene spesso raffigurata come “non misericordiosa”. Ma egli ha sostenuto che questo è “sentimentalismo”.

“Si dice spesso che il sentimentalismo è la morte della verità”, ha detto. “Non sorprende che ci sia un sentimentalismo riguardo l’Eucaristia che si diffonde, che la stessa venerazione e la paura di Dio e la paura di come ci comportiamo verso di Lui e gli uni verso gli altri cominciano a scomparire”.

Amore personale per Gesù

Nel corso degli anni, Joseph Ratzinger (e poi Benedetto XVI) è stato coerente nell’individuare le cause profonde della crisi morale nella Chiesa, così come i rimedi. In un’intervista televisiva del 2003 con Raymond Arroyo, ha identificato un crollo della fede e l’insegnamento morale della Chiesa come il cuore della crisi.

Ha detto: “Solo se sono veramente in una confidenza personale con il Signore, se il Signore per me non è un’idea ma la persona della mia amicizia più profonda….. Se sono veramente convinto e in contatto personale di amore con il Signore, il Signore mi aiuterà in queste tentazioni”.

Nel suo saggio di questa settimana, Benedetto si riferisce ripetutamente alla Santa Eucaristia come “Lui” – non “essa” – per sottolineare che l’Eucaristia è una Persona, non una cosa.

“Dobbiamo fare tutto il possibile”, scrive, “per proteggere il dono della Santa Eucaristia dagli abusi”.

Fonte:

www.sabinopaciolla.com/benedetto-xvi-d…

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Marziale
Eccellente, ma questo post rimarrà inascoltato ed inapplicato.
Ormai il disinteresse per l'Eucaristia e per come santamente riceverla è totale: persino tra i lettori di Gloria.tv.
Basterà vedere quanti "mi piace" raccoglierà.
Che facciano tutti come gli pare. Si credono lecito toccare con le loro mani sporche di bidet il Purissimo e di non rendere a Dio la dovuta reverenza che Gli spetta piegando …Altro
Eccellente, ma questo post rimarrà inascoltato ed inapplicato.
Ormai il disinteresse per l'Eucaristia e per come santamente riceverla è totale: persino tra i lettori di Gloria.tv.
Basterà vedere quanti "mi piace" raccoglierà.
Che facciano tutti come gli pare. Si credono lecito toccare con le loro mani sporche di bidet il Purissimo e di non rendere a Dio la dovuta reverenza che Gli spetta piegando al suolo le proprie ginocchia.
Se credete di passarla franca sbagliate di grosso:
" Ognuno ha un'intelligenza per adoperarla e una libertà per applicarla. Ognuno dunque l'usi secondo quella libertà che Dio ha dato ad ogni uomo e quella luce che ha messo nel cuore di ognuno .I giusti prima o poi li useranno questi due doni di Dio nel bene ed i malvagi nel male. "
Continuate , continuate pure, come se il redde rationem non dovesse mai arrivare .
Marziale
signummagnum
L'amica @Fatima mi scuserà se questa volta le ho rubato il titolo... Spero non ci sia il copyright 😇