Quale politica deve fare un cattolico? - Danilo Quinto - 15.04.'19

Perchè i cattolici in politica amano richiamarsi a termini pagani e personaggi atei, piuttosto che proclamare semplicemente la loro fede?

Ho ascoltato qualche giorno fa l’intervento di un politico, che si dichiara cattolico. Evocava, nella premessa del suo intervento destinato ad aprire la campagna amministrativa in una città del nord, la difesa dei valori e lo slogan di Mazzini, Dio, patria e famiglia.

C’è molta confusione tra i cattolici, a tutti i livelli. Anche a Verona, al Congresso Mondiale delle Famiglie, sono stati difesi i valori. La famiglia, la difesa della vita, il maschio e la femmina che si sposano e procreano. Intendiamoci, tutte cose buone e giuste, per carità, ma che restano prive di senso – per i cattolici - se non sono ancorate alla fede in Cristo. Solo dalla fede discendono i valori morali, il bene dell’uomo, la cui anima è incardinata nel Mistero di Cristo e il bene comune, quello che la politica deve perseguire.

Parlare solo di valori, è fuorviante. Esistono anche i valori di origine diabolica. Anche il diavolo ha una sua moralità. Quella del male, che si contrappone al bene. Non è il potere delle lobby omosessuali che consente il matrimonio tra persone dello stesso o il cambiamento di sesso per i bambini, affetti da una sindrome – se così ce la lasciano definire - che va tanto di moda, la disforia di genere. E’ il potere diabolico che fa votare leggi o sdoganare farmaci capaci di cambiare il sesso dei bambini. E’ il potere massonico, di origine diabolica, che agita il paradigma della fratellanza universale, in nome della quale l’uomo vestito di bianco – purtroppo – s’inginocchia, come mai fa davanti al Santissimo Sacramento e come mai ha fatto nessun altro papa, per baciare i piedi a politicanti africani.

E’ la perdita della fede ad aver determinato questo baratro – simile ad un pozzo senza fine e senza via d’uscita – in cui è caduta la società occidentale, che ha abbandonato Dio per affidarsi alle insidie e alle lusinghe del demonio.

Se la fede viene ridotta – se va bene – a poco più di una memoria o a gesti simbolici e il Corpo di Cristo, attraverso l’Eucaristia, non alimenta più la vita terrena delle persone, tutto viene banalizzato. La famiglia, la difesa della vita e del matrimonio, diventano solo propaganda, ricerca del consenso elettorale, se il cattolico non richiama la questione centrale: la presenza reale di Cristo nella nostra società, di Colui che è Persona Dogma e Signore del Cielo e della terra e guida, con la Sua Parola, gli individui che sono in cammino verso l’eternità.

Se escludiamo dalla nostra vita terrena la dimensione soprannaturale, tutto rimarrà vago, irrisolto.

Come sono vaghe quelle manifestazioni, quelle prese di posizione che si auto-definiscono a-confessionali, aperte a tutti. La testimonianza, il combattimento contro atti e comportamenti che in sè non sono buoni, ma malvagi - e tali rimangono, qualsiasi cosa pensino i cattolici buonisti e misericordiosi, che mostrano di pensarla allo stesso modo dei seguaci di Martin Lutero – devono essere fatti in nome di un’appartenenza. Dell’appartenenza a Cristo.

Come quella dei Cavalieri Crociati che volevano restituire a Cristo la Sua città, la Gerusalemme liberata. Loro si dichiaravano, perchè se non l’avessero fatto, la loro testimonianza non avrebbe risposto al grandioso richiamo che i santi, nel corso dei secoli, hanno fatto del fondamento della fede. Scriveva San Giustino (100-165 d.C.): Che poi non ci sia chi ci metta paura e ci possa asservire, noi che su tutta la terra abbiamo creduto in Gesù, è cosa evidente. E' noto infatti che, decapitati, crocifissi, gettati in pasto alle fiere, gettati in catene o nel fuoco e sottoposti a quanti altri tormenti, non abbandoniamo la nostra professione di fede, anzi, quanto più subiamo di questi supplizi, tanto più cresce il numero di fedeli e dei devoti nel nome di Gesù. Come quando uno pota i tralci della vite che hanno dato frutto e quella ricresce facendo germogliare nuovi rami rigogliosi e fruttiferi, cosi avviene anche a noi, perché la vigna piantata da Cristo, Dio e salvatore, è il suo popolo.

Altri tempi, in cui non ci vergognava di appartenere a Cristo, alla Sua Verità, quella del sì sì, no no, la sola che porta alla salvezza eterna.

Questo deve fare un politico che si dichiara cattolico. Se poi quel politico, per parlare di Dio, Patria e Famiglia, cita Mazzini, dovrebbe fare un corso di aggiornamento accelerato sulla vita di uno degli esponenti più influenti del progetto massonico – primo nemico della Chiesa di Cristo – degli ultimi secoli, che in nome di quel progetto ha condotto alla morte migliaia e migliaia di giovani italiani, per realizzare un Risorgimento che per decenni la storiografia ufficiale ha presentato come evento rivoluzionario. Una rivoluzione realizzata non per il bene di un popolo, ma per quello di un’élite, che doveva realizzare I suoi disegni ed il suo desiderio di potere.

Giuseppe Mazzini (1805-1872) fu un alto iniziato della massoneria (32° grado scozzese) e membro del Comitato Internazionale di Londra, organismo posto sotto la direzione di un altro massone di alto grado, il ministro di S.M. britannica la regina Vittoria, Henry John Temple, terzo visconte di Palmerston (1784-1865), che legò il suo nome alla politica imperiale inglese dell’epoca e la cui mano occulta si estese alle numerose guerre e rivoluzioni della prima metà del secolo XIX.

Come ricorda Epiphanius in “Massoneria e Sette Segrete – La faccia occulta della storia”, 1990, Controcorrente – un libro che dovrebbero leggere tutti coloro che in questi tempi così torbidi si occupano di politica - Mazzini ebbe rapporti strettissimi con Albert Pike, 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato americano, che in “Morals and Dogma”, sciveva: “Quando Luigi XVI fu giustiziato, la metà del lavoro era fatta e quindi da allora l’Arma del Tempio doveva indirizzare tutti I suoi sforzi contro il Papato”.

Epiphanius ricorda due lettere tra Mazzini e Pike: la prima di Mazzini, del 22 gennaio 1870, la seconda di Pike, del 15 agosto 1871. Scrive Epiphanius:

“Jean Lombard annota che questa corrispondenza si trova depositata negli archivi di Temple House, la sede del Rito Scozzese di Washington, ma off limits, cioè di consultazione vietata; pur tuttavia la lettera di Albert Pike venne una volta esposta alla British Museum Library di Londra. Là, un ufficiale di Marina canadese, il commodoro Guy Carr potè prenderne conoscenza e pubblicarne un riassunto nel libro “Pawns in the Game”.

Che cosa scriveva Pike a Mazzini il 15 agosto del 1871? “Il documento”, commenta Epiphanius, “è curiosamente profetico e precorritore della sinistra triade ‘crisi-guerra-rivoluzione’, che ha tormentato il XX secolo”.

Guy Carr scrive:

“ (…) La prima Guerra Mondiale doveva essere combattuta per consentire agli “Illuminati” di abbattere il potere degli zar in Russia e trasformare questo Paese nella fortezza del comunismo ateo. Le divergenze suscitate dagli agenti degli ‘Illuminati’ fra Impero britannico e tedesco furono usate per fomentare questa guerra. Dopo che la guerra ebbe fine si doveva edificare il comunismo e utilizzarlo per distruggere altri governi e indebolire le religioni.

La seconda Guerra Mondiale doveva essere fomentata approfittando della differenza fra fascisti e sionisti politici. La guerra doveva essere combattuta in modo da distruggere il nazismo e aumentare il ptere del sionismo politico, one dconsentire lo stabilimento in Palestina dello stato sovrano d’Israele. Durante la Seconda Guerra Mondiale si doveva costituire un’Internazionale Comunista altrettanto forte dell’intera Cristianità. A questo punto, quest’ultima doveva essere contenuta e tenuta sotto controllo fin quando richiesto per il cataclisma sociale finale.

La terza Guerra Mondiale dovrà essere fomentata approfittando delle divergenze suscitate dagli agenti degli Illuminati fra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico. La guerra dovrà essere orientata in modo che Islam (mondo arabo e quello musulmano) e sionismo politico (incluso lo Stato d’Israele) si distruggano a vicenda, mentre nello stesso tempo le nazioni rimanenti, una volta divise e contrapposte tra loro, saranno in tal frangente forzate a combattersi fra loro fino al completo esaurimento fisico, mentale, spirituale ed economico.

Noi scateneremo i nichilisti e gli atei e provocheremo un cataclisma sociale formidabile, che mostrerà chiaramente, in tutto il suo orrore, alle nazioni, l’effetto dell’ateismo assoluto, origine della barbarie e della sovversione sanguinaria. Allora, ovunque i cittadini, obbligati a difendersi contro una minoranza mondiale di rivoluzionari, questi distruttori della civiltà, e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno da quel momento privi di orientamento alla ricerca di un ideale, senza più sapere dove dirigere l’adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!”.

Parole profetiche – ha ragione Epiphanius - scritte da un massone di alto grado nel 1871, che abbiamo vissuto e stiamo vivendo oggi.

Conclude Carr: “Quando Mazzini morì nel 1872, nominò suo successore un altro capo rivoluzionario, Adriano Lemmi. A Lemmi più tardi sarebbero succeduti Lenin e Trotzki. Le attività rivoluzionarie di tutti costoro vennero finanziate da banchieri inglesi, francesi, tedeschi e americani. Il lettore deve avere presente che I banchieri internazionali di oggi, al pari dei cambiavalute dei tempi di Cristo, sono solo strumenti e agenti degli Illuminati. Mentre al grande pubblico era lasciato credere che il Comunismo è un movimento di lavoratori per distruggere il Capitalismo, gli ufficiali dei Servizi di Informazione inglesi e americani erano in possesso di autentici documenti comprovanti che capitalisti internazionalisti operanti attraverso i loro istituti bancari avevano finanziato entrambe le parti in ogni guerra e rivoluzione combattute dal 1776”.

Se il cattolico che fa politica confonde i valori con la fede, e si richiama ai valori senza testimoniare la sua fede, non sarà mai dalla parte della Verità, tutta intera. Cristo, sulla Sua Croce, disse al buon ladrone che quella stessa sera sarebbe stato insieme a Lui nel Regno del Cieli, perchè quell’uomo non si vergognò e non ebbe alcuna paura di proclamare la sua fede.

Quale dovrebbe essere il senso della vita di un cattolico se rinuncia a proclamare, in qualunque situazione si trovi e qualsiasi prezzo debba pagare, la sua fede?

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Sia Lodato Gesù Cristo e Buona Settimana Santa, Danilo Quinto.
vincenzo angelo
Il post e' un buon promemoria,anche se quella corrispondenza tra Mazzini e Pike c'e' chi la mette in discussione come succede per i Protocolli.Io non poso sapere se sono autentici i Protocolli e le Lettere,pero' sono verosimili.Al punto che oggi non si parla mai o quasi(qualche eccezione l'ho notata) della connessione stretta che c'e'tra centri sociali anarchici e rivoluzionari e grande finanza …Altro
Il post e' un buon promemoria,anche se quella corrispondenza tra Mazzini e Pike c'e' chi la mette in discussione come succede per i Protocolli.Io non poso sapere se sono autentici i Protocolli e le Lettere,pero' sono verosimili.Al punto che oggi non si parla mai o quasi(qualche eccezione l'ho notata) della connessione stretta che c'e'tra centri sociali anarchici e rivoluzionari e grande finanza internazionale,come anche tra centri islamici e finanza whahabita e insomma con tutto quanto e' pronto per far scoppiare rivolte e anarchia interne agli Stati,in sincronia mondiale,almeno per Occidente e Americhe dopo che crisi economiche,carestie,pestilenze e guerre avranno preparato loro il terreno.Quindi prima le guerre e poi l'anarchia,come dice la Lettera citata nel post.Terrorismo compreso e trotzkismo compreso,finanziati da Londra:tanto Londra e' un centro di smistamento,vai a vedere da dove vengono i soldi.La particolarita' di queste lettere e' pero' la dissociazione tra "sionisti politici",cosi' chiamati, e satanisti.Sionista politico e sionista finanziario puo' non essere sempre la stessa cosa...Il secondo puo' anche essere satanismo che strumentalizza il primo,e quindi una logica interna, e apocalittica ed escatologica, c'e',e storicamente suffragata dall'evoluzione del giudaismo talmudico prima e dopo Gesu'Cristo.Per me,che vivo in Ecuador ,un cattolico deve fare la politica di Garcia Moreno(non di Byron Moreno e nemmeno di Lenin),e se non la fa, non e' perche' non lo capisce, ma perche' non vive da cattolico.Infatti non e' che uno parte dal tetto,ma parte dalle fondamenta, e il resto viene di conseguenza,anche troppo,come sa benissimo Danilo Quinto.Non sei tu che ti schieri contro,e se ti ritrovi come nel film a cambiare nome e chiamarti "Balla coi lupi"e' la forza della realta',non un tuo programma velleitario.Tu solo ascolti la tua coscienza,come Gesu' Cristo stesso fece, del resto,e anche per questo va contemplato.Meglio cosi', no?Per questo Marziale e Quinto dicono la stessa cosa.Non dicono invece, ahime',la stessa cosa quelli che insultano il card. Sarah(e perche' non l'Emerito Benedetto XVI,allora)perche' dice le verita' senza enfatizzarle con isterismi contro Bergoglio.Sono due cose distinte,nemmeno opposte, ma solo distinte.Io a caldo dentro di me,o a casa, dico le peggiori cose contro Bergoglio,ma per quello i modi e i contenuti riguardano la mia coscienza verso Dio,non il dibattito pubblico.
Marziale
La politica del cattolico è di inginocchiarsi davanti all'Eucaristia e poi fare il resto che Dio comanda.