IL PAPA IMPONE “I DOMICILIARI” AL VESCOVO ATHANASIUS SCHNEIDER. NIENTE DI SCRITTO, COSÌ NON È POSSIBILE IL RICORSO….

6 novembre 2018 --
Marco Tosatti
Il vescovo ausiliare di Astana, e precedentemente vescovo di Karaganda, Athanasius Schneider, ha ricevuto un’ingiunzione verbale dal Vaticano che gli chiede di ridurre la frequenza dei suoi viaggi all’estero.
Questa misura è stata presa nella primavera scorsa; il vescovo ha saputo di questa straordinaria misura restrittiva della sua libertà dal nunzio in Kazakhistan, Francis Assisi Chullikatt, ad aprile.
Ma – altro elemento singolare in questa vicenda – è che mons. Schneider ha avuto lettura della disposizione, impartita direttamente dal Segretario di Stato, il card. Pietro Parolin, solo verbalmente. Il nunzio non gli ha dato niente di scritto, nessun documento in base al quale il vescovo potesse prendere una qualche iniziativa legale, eventualmente presso la Congregazione per i Vescovi, o presso il Tribunale della Segnatura Apostolica, che, fino all’avvento di papa Bergoglio, era l’istanza presso cui laici preti e vescovi potevano appellarsi verso decisioni dell’autorità che ritenessero ingiuste.
Nessuna motivazione è stata data a mons. Schneider, secondo quanto risulta a persone a lui vicine, che abbiamo contattato, per spiegare questa straordinaria richiesta. Ogni volta che ha in programma un viaggio all’estero, deve comunicarlo al Nunzio. Non sappiamo se fra i poteri dell’ambasciatore pontificio vi sia anche quello, eventualmente, di negargli l’autorizzazione all’espatrio.
Mons. Athanasius Schneider, come sanno i lettori di Stilum Curiae, è una delle voci più libere e schiette nel denunciare – in maniera rispettosa e filiale, ma ferma – deviazioni e confusione presenti nella Chiesa di oggi. Impossibile non rilevare la disparità di trattamento fra di lui e il card. Theodore McCarrick, che, colpito dalle sanzioni di Benedetto XVI (fra cui il divieto di viaggiare) è stato inviato dal Pontefice in Cina, nelle Filippine, in Armenia e ha agito come trait-d’union con Cuba per preparare la visita del Pontefice. O anche verso il cardinale Maradiaga, Gran Consigliere del papa, che ha abbandonato – a motivo dei suoi frequentissimi viaggi – la diocesi di Tegucicalpa nelle mani del suo ausiliare, il vescovo Pineda, suo braccio destro obbligato alle dimissioni dalla lettera aperta di decine di seminaristi che lo accusavano di comportamenti scorretti, e le cui imprese recenti descrive confidencialhn.com/obispo-juan-jos….
D’altronde non c’è da stupirsi di questi atti segno evidente di un disagio sempre più marcato nei confronti delle voci libere in un regime in cui si parla di dialogo, ma dove le critiche sono temute. E dove però si preferiscono mezzi silenziosi e nascosti per limitare la libertà di espressione. Come il “consiglio” dato ai vescovi americani – sempre a voce, sempre da un nunzio – a non invitare nella diocesi persone come il card. Burke, e, se non è possibile evitare la sua presenza, non recarsi all’evento….

Oggi è il 72° giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto.
“Quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?”

www.marcotosatti.com/…/il-papa-impone-…
Francesco Federico
@MrVortex
Mons. Athanasius Schneider è cattolico, e Bergoglio sostiene che "Dio non è cattolico"
Legga qui:
Intervista di Gloria.tv al Vescovo Mons. Schneider sul documento di Abu DhabiAltro
@MrVortex
Mons. Athanasius Schneider è cattolico, e Bergoglio sostiene che "Dio non è cattolico"
Legga qui:

Intervista di Gloria.tv al Vescovo Mons. Schneider sul documento di Abu Dhabi
MrVortex
Ed invece, dovrebbe obbedire poiché un suo superiore gli ha ordinato di farlo, non di meno dovrebbe scrivendolo, informarne il diretto superiore. Questo è il mofo vorretto se si vuol rispettare la legge, ma grazie a Dio siamo nella grazia e nell'amore e consiglirtei pertanto, amorevolmente prima di procedere contestualnente a quanto riferito sopra, a chiedere a chi ha impartito l'ordine di dare …Altro
Ed invece, dovrebbe obbedire poiché un suo superiore gli ha ordinato di farlo, non di meno dovrebbe scrivendolo, informarne il diretto superiore. Questo è il mofo vorretto se si vuol rispettare la legge, ma grazie a Dio siamo nella grazia e nell'amore e consiglirtei pertanto, amorevolmente prima di procedere contestualnente a quanto riferito sopra, a chiedere a chi ha impartito l'ordine di dare amplie spiegazioni dei motivi della restrizione, tali da poter, se possibile essere sospesi.
Sancte Joseph
Può sempre scrivere anche ai domiciliari,e poi può anche ricevere visite. Esistono i cellulari, Facebook.... si può comunicare in qualche modo
Acchiappaladri
@il vandea mi sembra che a voler essere precisi sia appropriata la precisazione di @polos .
Al di sopra degli obblighi "contrattuali" (dico così tanto per sottolineare l'ambito mondano) che un chierico cattolico ha verso l'autorità della organizzazione umana facente capo al governo vaticano, per un cristiano la priorità deve essere data all'obbedienza alle leggi rivelate da Dio.
E il cristiano …Altro
@il vandea mi sembra che a voler essere precisi sia appropriata la precisazione di @polos .

Al di sopra degli obblighi "contrattuali" (dico così tanto per sottolineare l'ambito mondano) che un chierico cattolico ha verso l'autorità della organizzazione umana facente capo al governo vaticano, per un cristiano la priorità deve essere data all'obbedienza alle leggi rivelate da Dio.
E il cristiano (cattolico, per poter essere pienamente tale) per quanto riguarda le cose di Dio è tenuto ad essere suddito solamente dell'autorità visibile che testimoni ortodossamente la Fede.

Quindi se per ipotesi il vescovo X dichiarasse di credere che in Francesco si sia avverata l'ipotesi del "papa eretico", e/o che per qualche fondata ragione non sia validamente eletto, di conseguenza X non riconoscerebbe più l'autorità di Francesco (cioè X non si considererebbe più suddito di Francesco) e il non eseguire più un ordine dato dal governo di Francesco non sarebbe più (dal punto di vista di X) a rigore "disobbedienza" (certo, in pratica continueremmo a parlare tutti di disobbedienza tanto per intenderci).

Ho detto quanto sopra per aver lo spunto di osservare che dalle ultime notizie che ho letto qui su Gloria.TV nel caso particolare di mons. Schneider negli ultimi mesi l'idea di disconoscere l'autorità metafisica di Francesco non gli passa più nemmeno per la testa (ammesso che gli fosse mai passata prima).

Notate questo:
fu "la scorsa primavera" che il governo bergogliano verbalmente sanzionò mons. Schneider, anche se solo in questi ultimi giorni noi l'abbiamo saputo;
è stato quindi ben dopo quella sanzione che mons. Schneider ha voluto fare nero su bianco quelle meschine (mi scusi la franchezza Monsignore, ma sarei ipocrita diversamente) dichiarazioni che secondo lui Francesco è papa anche se fosse stato eletto violando le leggi canoniche perché tanto tutti l'hanno riconosciuto.
Quindi non si tratta di "accecamento": purtroppo è un caso peggiore.

Spero che mons. Schneider si lasci guidare dallo Spirito Santo (piuttosto che da considerazioni di opportunità politica) e operi coerentemente con le considerazioni che egli fece a Roma al convegno del 7 Aprile 2018 e che io applaudii lungamente con razionale apprezzamento e speranza cristiana.

Pur con tutta la cristiana prudenza, per favore mons. Schneider come ha fatto tante volte negli anni passati torni a insegnarci che gli immutabili diritti di Dio hanno la precedenza sulle convenienze umane del momento.
polos
@il vandea Veramente non sarebbe "disobbedienza", ma solo rifiuto di sudditanza (come è l'obbedienza sena giustizia).
Non siamo sudditi di un regime/despota totalitario, ma siamo invece la Chiesa di Cristo, che ci ha portato la vera libertà di cuore!
il vandea
Sarebbe il momento giusto che questo bravo vescovo dicesse: 'Disobbedisco !! Tu non sei papa e non ti devo nessuna obbedienza. Inoltre ti accuso di eresia e apostasia.