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Vaiolo delle scimmie, dal Portogallo prima sequenza del genoma

Oltre al nostro Paese l’Oms cita Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti

di Nicola Barone

Aggiornato il 22 maggio

Cos’è il vaiolo delle scimmie e come si trasmette

4' di lettura

Arrivata la prima sequenza del vaiolo delle scimmie: resa nota online, è stata ottenuta in Portogallo da un gruppo di ricerca della Bioinformatics Unit, Department of Infectious Diseases, National Institute of Health Doutor Ricardo Jorge (INSA), a Lisbona. Il virus che sta preoccupando diversi paesi del mondo sembra molto simile a quello che aveva causato dei casi in vari paesi tra cui la Gran Bretagna, Singapore e Israele nel 2018-19. Nel 2018, ci sono stati tre casi nel Regno Unito dopo che una persona tornata dalla Nigeria aveva infettato altri due membri della sua famiglia.

92 casi confermati in 12 paesi

Per il momento sono 92 i casi confermati e 28 quelli sospetti di vaiolo delle scimmie segnalati all’Oms da 12 Stati membri dove la malattia non è endemica. I Paesi in cui l’Oms ha registrato sono Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.

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Per i casi segnalati finora non sono stati stabiliti collegamenti di viaggio con le aree dove la malattia è endemica. «Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, i casi sono stati identificati principalmente, ma non esclusivamente, tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini» scrive l’Oms.

Per gli esperti non si tratta di una dinamica che desta particolare preoccupazione pur nella singolarità di come si sta manifestando la malattia. Appare poco probabile comunque l’eventualità che si possa rendere necessario procedere ad una vaccinazione dei contatti stretti con il vaccino antivaiolo.

Oms: la situazione evolve, attesi altri casi

La situazione «si sta evolvendo», spiega l’Oms che prevede «che ci saranno più casi di vaiolo delle scimmie identificati man mano che la sorveglianza si espande nei paesi non endemici».

Le azioni immediate, spiega l’Organizzazione mondiale della Sanità in una nota, «si concentrano sull’informazione di coloro che potrebbero essere più a rischio di infezione con informazioni accurate, al fine di fermare un’ulteriore diffusione. Le attuali prove disponibili suggeriscono che coloro che sono più a rischio sono coloro che hanno avuto uno stretto contatto fisico con qualcuno con il vaiolo delle scimmie, mentre sono sintomatici».

I tre caratteri «atipici»

Nella lista aggiornata dei Paesi della regione europea figurano il Belgio, la Francia, la Germania, l’Italia, il Portogallo, la Spagna, la Svezia e il Regno Unito. I casi recenti di vaiolo delle scimmie risultano «atipici» per l’Oms. Per diversi motivi. Tutti tranne uno non hanno una storia di viaggi rilevante verso aree in cui il vaiolo delle scimmie è endemico, nell’Africa occidentale o centrale. La maggior parte all’inizio è stata rilevata attraverso i servizi di salute sessuale, in uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. Infine, il fatto che siano diffusi in Europa e oltre «suggerisce che la trasmissione potrebbe essere in corso da tempo».

È l’analisi di Hans Kluge, direttore dell’Oms Europa, che invita a «non discriminare e non stigmatizzare in alcun modo le persone che hanno contratto il vaiolo delle scimmie». Per l’esperto «la maggior parte dei casi attualmente oggetto di indagine in Europa è finora lieve. Il vaiolo delle scimmie è solitamente una malattia autolimitante e la maggior parte delle persone infette guarirà entro poche settimane senza trattamento. Tuttavia, la malattia può essere più grave, specialmente nei bambini piccoli, nelle donne in gravidanza e negli individui immunocompromessi».

Dal Covid l’esperienza “guida”

Di norma il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente tra gli esseri umani e richiede uno stretto contatto con il virus che entra nel corpo attraverso la pelle rotta, il tratto respiratorio, gli occhi, il naso e la bocca e attraverso i fluidi corporei. Il modo principale in cui può diffondersi è attraverso uno stretto contatto fisico, compreso quello di tipo sessuale.

«Mentre entriamo nella stagione estiva nella regione europea, con raduni di massa e feste, temo che la trasmissione possa accelerare, poiché i casi attualmente rilevati sono tra quelli che praticano attività sessuale e i sintomi non sono familiari a molti», prosegue sottolineando che anche l’igiene delle mani e delle vie respiratorie, insieme ai dispositivi di protezione individuale e all’isolamento, sono misure fondamentali per ridurre la trasmissione, le stesse misure che sono legate al Covid.

Allo “Spallanzani” i casi confermati in Italia

Salgono a tre i casi confermati in Italia, tutti in carico all’Istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma. Alla prima persona contagiata, identificata giovedì - un uomo di ritorno dalle isole Canarie - si aggiungono altri due casi confermati dalle analisi e correlati al caso zero. Ed è iniziato lo screening sui contatti dei tre pazienti italiani, che riguarda trenta persone, spiega l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.

L’Istituto “Spallanzani” di Roma conferma e convoca una conferenza stampa dove invita alla calma. «La situazione è da attenzionare ma non desta allarme», rassicura Francesco Vaia, direttore generale dell’Istituto, che parla di «discrete condizioni di salute» per i tre pazienti contagiati trattati con «una terapia sintomatica allo stato sufficiente» e aggiungendo che «presso l’Istituto sono disponibili farmaci antivirali che potrebbero essere impiegati in via sperimentale qualora si rendesse necessaria una terapia specifica».

Spagna

La Spagna conta finora 30 casi confermati o sospetti, secondo un documento diffuso dal ministero della Sanità. Di questi, sette sono già stati accertati attraverso tecniche approfondite, mentre 23 sono considerati possibili in quanto le prove Pcr hanno individuato una tipologia di vaiolo non umano e sono in corso ulteriori verifiche.

Svezia e Belgio

L’Oms segnala casi anche in questi paesi senza precisarne il numero.

Regno Unito

Sono invece venti i contagi censiti nel Regno Unito dalle autorità sanitarie dello UK Health security agency (Ukhsa), ha resto noto oggi Sajid Javid, ministro della Salute del governo di Boris Johnson, riferendo di 11 nuove infezioni in aggiunta alle 9 già confermate fino a ieri.

Portogallo

In Portogallo sono 23 i casi confermati, come riporta il sito del servizio nazionale di Sanità.

Francia

Un primo caso è stato confermato anche in Francia, nella regione di Parigi, l’Ile-de-France, hanno annunciato le autorità sanitarie. Il paziente colpito è un uomo di 29 anni che non ha viaggiato in paesi in cui circola il virus.

Germania

Anche in Germania è stato registrato il primo caso ufficiale, confermato dall’istituto di microbiologia della Bundeswehr di Monaco di Baviera, secondo quanto scrive la Bild. Il paziente avrebbe manifestato delle eruzioni cutanee.

Stati Uniti, Canada e Australia

Negli Stati Uniti, le autorità sanitarie del Massachusetts hanno accertato un caso in un uomo che ha viaggiato recentemente in Canada mentre le autorità sanitarie di New York stanno indagando su un primo possibile contagio, secondo quando riportano i media americani. L’Oms riferisce di casi anche in Canada e Australia.

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