LE PROFEZIE DI SAN GIOVANNI BOSCO (1996-1999)
(9/95)
Le "profezie" di questo grande santo sono numerose e straordinarie,
quanto i suoi miracoli; e tutte suscitano un vivo interesse. Sulla facciata
della Basilica di Maria Ausiliatrice, a Torino, e possibile notare come
Don Bosco abbia voluto espressamente segnalare all'attenzione dei fedeli
due vittorie della Cristianità sui suoi terribili nemici; entrambe
dovute alla intercessione sovrana della Madonna del Rosario e della Madonna
Ausiliatrice, Nostra Signora delle Vittorie.
La prima vittoria appartiene al passato, ed è quella di Lepanto,
la battaglia navale in cui la Cristianità sbaragliò la flotta
musulmana, facendo naufragare le velleità di conquista degli islamici.
Il nome di Lepanto figura sulla bandiera spiegata da San Michele Arcangelo
sulla cupola di sinistra della Basilica, con sul risvolto la data: 1571.
La seconda vittoria appartiene al futuro, e non ne conosciamo né
il luogo né la data. Si tratta di un "segreto" ancora avvolto nelle
spire del tempo e di cui abbiamo solo un indizio: due cifre seguite da
due punti, 19..
Nel libro I sogni di Don Bosco (Torino, editrice Elle Di Ci),
troviamo che il santo, nel suo sogno del 5 gennaio 1370, ebbe la visione
di terribili avvenimenti che sconvolgeranno la terra, in particolare in
Francia, Parigi, e in Italia, Roma.
A Torino, la città di Don Bosco, è vivo il ricordo che,
originariamente, il Santo aveva commissionato per la cupola di destra la
statua di un Angelo con in mano un altro stendardo riportante la data "19..".
Tale data, (incompleta ma corrispondente al "1571" della statua di sinistra),
era quella di una nuova futura battaglia, fra le forze del bene e quelle
del male, paragonabile per grandezza ed importanza a quella di Lepanto.
I torinesi di allora, non meno curiosi di quelli di oggi, insistettero
talmente presso Don Bosco per conoscere l'anno esatto che il Santo, per
sottrarsi alle richieste, mutò il progetto originario e cambiò
lo stendardo con la data fatale nella corona di alloro, (simbolo della
vittoria del bene), che oggi si può vedere nella mano della statua
dell'Angelo che sta sopra la cupola di destra. Chi scrive ha appreso questa
notizia dalla viva voce di un santo sacerdote salesiano (cioè dell'ordine
fondato da Don Bosco), oggi ultraottantenne.
G. L. G.
(da I sogni di Don Bosco)
[…] La vigilia dell'Epifania dell'anno corrente 1870, scomparvero
gli oggetti materiali della camera e mi trovai in presenza di cose sovrannaturali.
Fu cosa di brevi istanti, durante i quali io vidi molte cose. Sebbene di
forma, di apparenze sensibili, tuttavia non si possono, se non con grande
difficoltà, comunicare agli altri con segni esterni e sensibili.
Se ne ha un'idea da quanto segue. C'è la parola di Dio, accomodata
alla parola dell'uomo.
La guerra viene del Sud; la pace viene dal Nord.
Le leggi di Francia non riconoscono piú il Creatore, ma il
Creatore si farà conoscere e la visiterà per tre volte con
la verga del suo furore. La prima volta, Egli abbatterà la sua superbia
con le sconfitte, con il saccheggio e con la strage dei raccolti, degli
animali e degli uomini. La seconda volta, la grande prostituta di Babilonia,
quella che i buoni chiamano il "Postribolo d'Europa", sarà privata
del capo, in preda a disordini! Parigi… Parigi! Invece di armarti nel nome
del Signore, tu ti circondi di case di immoralità! Ma esse saranno
distrutte da te stessa! L'idolo tuo, il Panteon, sarà incenerito,
affinché si avveri che mentita est iniquitas sibi (l'iniquità
ha mentito a sé stessa). I tuoi nemici ti metteranno nelle angustie,
nella fame, nello spavento e nell'abominio delle nazioni. Ma guai a te
se non riconoscerai la mano di chi ti percuote! Io voglio punire l'immoralità,
l'abbandono, il disprezzo della mia legge! La terza volta, tu cadrai in
mano straniera: i tuoi nemici vedranno da lontano i tuoi palazzi in fiamme,
le tue abitazioni divenute un mucchio di rovine, bagnate dal sangue dei
tuoi prodi che non sono piú! Ma ecco un gran guerriero dal Nord
che tiene, nella sua mano destra, uno stendardo sul quale è scritto:
"Irresistibile mano del Signore!".
In quell'istante il venerabile Vegliardo del Lazio gli andò
incontro, sventolando una fiaccola ardentissima. Allora, lo stendardo si
dilatò, e di nero che era divenne bianco come la neve. Nel mezzo
dello stendardo, in lettere d'oro, stava scritto il nome di COLUI che tutto
può! Il guerriero e i suoi si inchinarono, profondamente, davanti
al Vegliardo, e si strinsero le mani.
Ora la voce del Cielo è per il Pastore dei pastori: Tu e
i tuoi assessori, sei nella grande riunione, ma il nemico del bene non
si dà un attimo di pace; egli studia e pratica ogni articolo contro
di te. Egli seminerà discordia tra i tuoi assessori, susciterà
nemici tra i miei figli. Le potenze del secolo vomiteranno fuoco e vorranno
spegnere le parola dei guardiani della mia legge. Ma questo non avverrà!
Faranno del male, sí, ma lo faranno a sé stessi. Tu, affrettati!
Se le difficoltà perdureranno, vengano stroncate! Se tu ti troverai
in difficoltà, non arrestarti, ma continua finché non verrà
troncato il capo dell'idra dell'errore. Questo colpo farà tremare
la terra e l'inferno, ma il mondo verrà assicurato e i tuoi buoni
esulteranno. Tienti attorno a te anche solo due assessori, ma ovunque tu
andrai, continua e termina l'opera che ti fu affidata. I giorni corrono
veloci, i tuoi anni avanzano verso la tua ora segnata, ma la grande regina
sarà sempre il tuo aiuto e, come per il passato, cosí per
l'avvenire sarà sempre magnum et singulare in Ecclesia præsidium
(grande e singolare difesa della Chiesa)!
Ma tu Italia, terra di benedizioni, chi ti ha immersa nella desolazione?
Non dire: nemici, ma gli amici. Non senti che i tuoi figli domandano il
pane della Fede e non trovano chi loro lo spezzi? Che farò?… Io
picchierò i pastori, Io disperderò il gregge, affinché
coloro che siedono sulla cattedra di Mosè cerchino dei buoni pascoli
e il gregge ascolti docile e si nutra.
Ma sopra il gregge e sopra i pastori peserà la mia mano:
la carestia, la pestilenza e la guerra faranno sí che le madri dovranno
piangere il sangue dei figli e dei mariti, morti su terra nemica!
E di te Roma, che sarà?… Roma ingrata, Roma effeminata, Roma
superba!… Tu sei giunta a tale che non cerchi altri, né altro ammiri
nel tuo Sovrano se non il lusso, dimenticando che la tua e la sua gloria
sta nel Golgota!… Ora egli è vecchio, cadente, inerme, spogliato;
però con la sua sola parola, egli fa tremare il mondo!
Roma!… Io verrò quattro volte a te!… La prima volta, percuoterò
le tue terre e gli abitanti di esse. La seconda volta, porterò la
strage e lo sterminio fino alle tue mura. La terza volta, abbatterò
le difese e i difensori, e per comando del Padre installerò il regno
del terrore, dello spavento e della desolazione!
Ma i miei saggi fuggono, la mia legge è calpestata… perciò
io ritornerò per la quarta volta. E allora guai a te se la mia legge
sarà ancora un nome vano! Vi saranno prevaricazioni tra i dotti
e gli ignoranti; e il tuo sangue e quello dei tuoi figli laveranno le macchie
che tu fai alle leggi del tuo Dio. La guerra, la peste, la fame sono i
flagelli con cui sarà percossa la superbia e la malizia degli uomini.
Dove saranno, allora, o ricchi, le vostre magnificenze, le vostre ville,
i vostri palazzi?… Saranno diventati la spazzatura delle piazze e delle
strade!
E voi, sacerdoti, perché non correte a piangere, tra il vestibolo
e l'altare, invocando la sospensione dei flagelli? Perché non prendete
lo scudo della Fede e non andate sopra i tetti, nelle case, nelle vie,
sulle piazze, in ogni luogo, anche inaccessibile, a portare il seme della
mia parola? Ignorate, forse, che essa è la terribile spada a due
tagli che abbatte i miei nemici e che infrange l'ira di Dio e degli uomini?
Queste cose dovranno inesorabilmente venire, l'una dopo l'altra.
Ma l'augusta Regina del Cielo è presente. La potenza del Signore
è nelle sue mani. Ella disperde i suoi nemici come nebbia! Ella
riveste il venerando vecchio di tutti i suoi antichi paramenti!
…Arriverà ancora un violento uragano. L'iniquità è
consumata; il peccato avrà fine e, prima che trascorrano due pleniluni
del mese dei fiori, l'iride di pace comparirà sulla terra.
Il gran Ministro vedrà la Sposa del suo Re vestita a festa.
Su tutto il mondo apparirà un sole cosí luminoso quale non
fu mai dalle fiamme del Cenacolo fino ad oggi, né piú si
vedrà fino all'ultimo dei giorni.
Siamo allora all'Apocalisse?
Si direbbe di sí.
I fatti, gli avvenimenti, i segni dei nostri tempi sono tali che, senza
forse, non trovano riscontro alcuno nella storia dell'umanità! Non
c'è mai stato un tempo, come adesso, in cui gli uomini abbiano vissuto
in cosí aperto dispregio delle leggi divine! Vediamone insieme alcuni
esempi.
Aborto legalizzato: che provoca la morte di oltre 50 milioni
di nascituri, ogni anno. Povere piccole vittime! Che non sono in grado
nemmeno di difendersi! Di cui molte vengono gettate perfino nella spazzatura,
mentre moltissime sono usate per fabbricare cosmetici! Quali abominevoli
delitti!
Genetica: che, in nome del cosiddetto progresso scientifico,
si dà alle piú mostruose e criminose manipolazioni dell'uomo
e degli animali.
Sétte: che, da circa 2.000 che erano all'inizio del secolo,
sono diventate, fino ad oggi, quasi 25.000! Tutte piú o meno accanite
avversarie di Dio e della sua Chiesa!
Stupri e violenze tra fanciulli: per la prima volta al mondo!
Bambini che torturano e uccidono altri bambini; fanciulli che stuprano
fanciulle; ragazzi e ragazze che si suicidano in numero sempre maggiore;
adolescenti che formano bande criminali.
Prostituzione minorile: milioni di bambini e bambine che, in
tutto il mondo, vengono rapiti e sono venduti, per essere poi avviati alla
prostituzione, con bastonature, alcool, droga, psicofarmaci!
Compravendita dei corpi umani: bambini, ragazzi e adulti che
vengono rapiti o venduti, per alimentare il commercio degli organi da trapiantare!
Televisione : che viene usata per brutalizzare le personalità
di piccoli e grandi, con la diffusione della pornografia, l'esaltazione
della violenza, l'istigazione alla immoralità, la propaganda della
dissolutezza, il proselitismo di fattucchiere e di satanisti!
Diffusione delle armi distruttive: testate nucleari, armi chimiche,
esplosivi camuffati, sofisticati congegni di morte, che causano centinaia
di conflitti, milioni di vittime innocenti, interminabili processi di odio,
vendetta e rivalsa!
Distruzione della famiglia : con la propaganda dissolutrice
fra i singoli, le legislazioni degli stati, le deliberazioni degli organismi
internazionali come l'ONU. Imposizione dissimulata del divorzio, esaltazione
della promiscuità e della convivenza, riconoscimento dei comportamenti
innaturali, "matrimoni" fra omosessuali, adozioni indiscriminate! Criminalità
organizzata: divenuta una delle tante attività socio-economiche
di singoli e gruppi che, seppur in certo modo combattuti, trovano sempre
maggiore spazio e piú ampia connivenza fra le maglie di una legiferazione
equivoca e di una morale tanto elastica quanto "libera"!
Culti satanici: che ormai si praticano alla luce del giorno.
Spesso pubblicizzati e "legalmente" riconosciuti; che finiscono poi col
condurre all'uso dei sacrifici animali e dei sacrifici umani!
Smodata ricchezza e abissale povertà: che vanno diffondendosi
sempre piú in tutti i paesi "avanzati", e che hanno come paradigma
eclatante la smisurata prodigalità consumistica dei paesi "sviluppati"
e la incontrollata mancanza di nutrimento dei paesi "sottosviluppati".
Ecco allora che la "visione" che Don Bosco ebbe nel 1870, non può
che colpirci per la sua aderenza ai "fatti" che sono sotto gli occhi di
tutti. E ben si comprende come il santo ne ebbe un cosí grande spavento
che esclamò: «Non vorrei esserci! ». Mentre noi, mostro
malgrado, ci siamo!
A questa terribile "profezia" di San Giovanni Bosco, sarà bene
accostare anche quella della Madonna di Fatima, che, ancor piú drasticamente,
dice fra l'altro: «...intere nazioni spariranno dalla faccia della
terra!... »
Forse siamo già alla vigilia di questo scatenamento di un cataclisma
bellico e naturale senza paragoni!... Meditiamo!... Ma offriamo a Gesú
Salvatore, per le mani della Sua SS. Madre, anche la nostra fedeltà,
la nostra preghiera, i nostri sacrifici, consacrando ai Sacri Cuori di
Gesú e di Maria tutti noi stessi!
(liberamente tratto dall'articolo omonimo pubblicato da Chiesa
Viva. marzo 1995)
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