11_« L’interferenza » provvidenziale della stirpe-discendenza della Donna: il messaggio mariano di Marienfried conferma le intuizioni del Montfort (seconda parte)

Il quadro profetico del messaggio di Marienfried completa quello di Rue di Bac. La più rilevante novità proposta da questo messaggio mariano è la rivelazione della vittoria della Donna genesiaca sul diavolo, attraverso però la croce ed il martirio dei suoi consacrati. Una vittoria che dischiuderà l’avvento della Pace, del regno di Cristo e della sua giustizia sulla terra.

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Cosa ci dice la Vergine Maria con le sue apparizioni su questa “interferenza” dei figli di Maria nella battaglia escatologica tra Lei ed il serpente-drago? Nel messaggio profetico di Marienfried (1) la Vergine Immacolata aveva rivelato qualcosa di molto importante, esattamente nel senso inteso da San Massimiliano. Così Ella diceva alla veggente, l’allora sedicenne Barbara Ruess: « La Stella dell’Abisso [satana, ndr.] s’infurierà sempre più ferocemente e farà sempre maggiori distruzioni, perchè sa che il suo tempo è breve, e perchè vede che ormai molte anime si sono schierate sotto il mio Segno [la Consacrazione a Maria, ndr.].

Su costoro la Stella non ha potere alcuno, anche se ne potrà uccidere molti. Ma sono appunto queste vittime a me offerte che accresceranno la mia potenza e condurranno il piccolo resto degli eletti alla vittoria per Cristo […]. Egli [il demonio] perseguiterà i miei figlioli diletti, essi saranno disprezzati, ma il demonio non potrà far loro alcun male […]. Io compirò miracoli segretamente nelle anime, finchè sarà completo il numero delle vittime […]. A voi Io voglio dire, miei figlioli diletti: non dimenticate che proprio nei giorni più sanguinosi questa Croce è una grazia, e ringraziate sempre il Padre per questa grazia […] » (Messaggio del 25 Maggio 1946).

Come si può notare, questo messaggio pone in evidenza una verità consolante: benché satana abbia un certo potere di offendere i figli di Maria, tale potere però non può toccare la dimensione spirituale; in questo senso, come si dice nel messaggio, la sua è una « potenza apparente ». I consacrati a Maria sono immuni dalle insidie del demonio, dalle sue astute trame con cui porta la rovina alle anime e seppellisce la verità e la santità in un oceano di menzogna e sporcizia morale. I figli di Maria, da tutto questo marasma di Male, sono immuni. Verità consolantissima da tenere a mente, soprattutto nei momenti di maggiore prova, sofferenza a persecuzione.

Eppure l’angelo delle tenebre ha un certo potere sui servi della Vergine, sui veri cristiani degli ultimi tempi. Ha il potere di perseguitarli, fino a togliere loro, in alcuni casi, persino la vita. E’ in questo senso che il calcagno della Donna sarà « ferito ». Ferimento che però non causa la sconfitta della Donna. Nonostante questa ferita, Ella vincerà. L’Immacolata, dai suoi figli, esige soprattutto l’intima disposizione al sacrificio, a portare la croce con pazienza e generosità perché questi mezzi sono potenti, efficaci: è per mezzo di essi che vinceranno la battaglia contro il nemico: « Dipende da voi abbreviare i giorni delle tenebre. Le vostre preghiere e i vostri sacrifici distruggeranno l’immagine della Bestia. Allora Io potrò manifestarmi al mondo intero, a gloria dell’Onnipotente […]. E’ necessario che gli apostoli ed i sacerdoti si consacrino particolarmente a Me, affinché i grandi sacrifici che l’Imperscrutabile vuole appunto da loro, venendo posti nelle mie mani, aumentino in santità e valore […]. Io caricherò i miei figli diletti di croci pesanti, profonde come il mare, poiché Io li amo nel mio Figlio immolato. Vi prego, siate pronti a portare la croce, affinché venga presto la pace […]! » (Messaggio del 25 Giugno 1946).

Alla luce di questi messaggi si chiarisce il senso del « ferimento » del calcagno a cui faceva riferimento anche l’accademico francese J. Guitton nel suo studio magistrale sui simboli della Medaglia miracolosa.

Il calcagno è la parte più debole e disprezzata del corpo eppure è per mezzo di questa discendenza (gli Apostoli consacrati a Maria) che deve condursi lo scontro finale profetizzato da San Giovanni, il “veggente di Patmos”. È doveroso ricordare quanto prevedeva san Luigi Grignion sull’opera di questi Apostoli di Maria:

« Negli ultimi tempi […] satana tenderà insidie al suo calcagno [della Donna, ndr.], cioè ai suoi umili schiavi e ai suoi figli poveri che ella susciterà per fargli guerra. Saranno piccoli e poveri agli occhi del mondo, e bassi davanti a tutti come il calcagno, calpestati e perseguitati come lo è il calcagno rispetto alle altre membra del corpo; ma, in cambio, saranno ricchi della grazia di Dio, che Maria distribuirà loro abbondantemente; grandi ed elevati in santità davanti a Dio, superiori a ogni creatura per il loro zelo ardente e così fortemente sostenuti dall’aiuto divino, che con l’umiltà del loro calcagno, in unione con Maria, schiacceranno la testa del diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo » (2).

E’ esattamente quanto si dice a Marienfried. Qui facciamo un importante progresso nello svelamento del piano di satana. Il dettaglio importante che il messaggio di Marienfried aggiunge al quadro profetico abbozzato dalla medaglia di Rue du Bac è la premonizione di una grande persecuzione portata avanti ad arte dal nemico che infuria contro la stirpe della Donna perché questi Suoi figli prediletti « osservano i Comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù » (Ap 12, 17).

L’obbedienza rende questi Apostoli immagine e somiglianza di Maria che con il suo “Fiat” riparò i danni della disobbedienza della prima Eva peccatrice, ispirata dallo stesso angelo caduto. Questa obbedienza è in odio al principe ribelle che oppose, al volere di Dio, il suo eterno “non serviam”.

Se la Donna fugge con « le ali della grande aquila » (cf Ap 12, 14) all’attacco del dragone, la furia di costui si scaglierà tutta contro i figli fedeli di Lei. Ma essi trionferanno o meglio permetteranno alla Donna di trionfare perché i loro sacrifici e le loro sofferenze serviranno ad « aumentare il di Lei potere », come predetto a Marienfried. In questo modo, è la stessa straripante potenza di Dio che opera in loro ma secondo la logica della croce e del martirio.

Questo è il quadro profetico di Marienfried che completa quello di Rue di Bac. La più rilevante novità proposta da questo messaggio mariano, dunque, è proprio la rivelazione della vittoria della Donna sul drago attraverso la croce ed il martirio dei suoi consacrati, una vittoria che dischiuderà l’avvento della Pace, del regno di Cristo e della sua giustizia sulla terra.

Note

1) Pfaffenhofen (Germania, 1940-46). Benché le apparizioni di Marienfried non siano state ancora ufficialmente approvare dalla Chiesa, Essa in diversi modi le ha favorite e sostenute autorizzando il culto, concedendo i dovuti permessi per stampare il Rosario dell’Immacolata e l’Inno alla Trinità (preghiere che la Madonna stessa insegnò alla veggente e che hanno un riferimento diretto con le apparizioni stesse e col relativo messaggio) e soprattutto concedendo l’Imprimatur per la pubblicazione dei messaggi: cf R. Laurentin, Marienfried, 497 [497], in R. Laurentin-P. Sbalchiero (a cura di), Dizionario delle apparizioni della Vergine Maria,Edizioni Art., Roma 2010. Il santuario di Marienfried è stato, inoltre, meta di pellegrinaggio di importanti autorità ecclesiastiche negli anni passati, come il vescovo di Fatima mons. Venancio Pereira (nel 1975) e quello di Ratisbona Rodolfo Graber (nel 1976). In quell’occasione, quest’ultimo tenne un bellissimo discorso sul messaggio di Marienfried spiegando, tra le altre cose, che « Marienfried non contiene nulla che sia contro la Divina Rivelazione ma anzi si inserisce perfettamente nella Tradizione mariana della Chiesa e dà un’importante visuale del nostro tempo […] »: monsR. GraberDiscorso a conclusione della giornata di preghiera dell’Armata azzurra di Maria a Marienfried, in I. Corona, Il Segno del Dio vivente. Marienfried, Apparizioni e Messaggi, Edizioni Segno, Feletto Umberto – Tavagnacco (UD) 2015, pp. 119-120.

2) San Luigi M. Grignion De Monfort, Trattato della vera devozione alla Beata Vergine Maria, § 54.

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