Se nelle Basiliche Romane si vieta il rito antico, si ospitano falsi preti per riti protestanti…

«È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo attraverso il quale avvengono tali scandali»

Quanto segue è “cronicas” ecclesiale e non prettamente papale, un “editoriale” per quanto è accaduto il 18 aprile scorso niente meno che nella Basilica romana e pontificia che è la sede del primato petrino, san Giovanni in Laterano dove, infatti, il Papa appena eletto, “prende possesso” dell’augusta Sede con la santa Messa in presenza del Collegio apostolico.
Che cosa è accaduto?
Che un laico vestito da vescovo anglicano (e per giunta massone dichiarato neppure nascostamente – leggi qui su MIL dove abbiamo appreso la fonte) ha potuto celebrare (meglio dire scimmiottare) la falsa messa anglicana, indisturbato, con ben 50 altri laici vestiti da preti.

Ora, dire che siamo scandalizzati non solo è un diritto dato dalla ragione, ma è soprattutto un dovere perchè, chi non si scandalizza davanti a certe PROFANAZIONI e sacrilegi (perchè di questo si tratta), allora vuol dire che la ragione non esiste più e il compromesso ha preso il posto alla vera Fede.

Il Vangelo, infatti, parla dello scandalo, non ce lo inventiamo noi!
Nel vangelo si trova 26 volte il verbo scandalizzare.
Il significato è una istruzione da parte di Gesù: significa causare la caduta di qualcuno, al punto da fargli perdere la fiducia in Dio.
I vangeli che parlano dello scandalo sono: Marco 9,42; Luca 17,1-2; Matteo 18,6-7.

In questi testi si sostengono principalmente tre cose:
1) «È inevitabile che avvengano scandali»
2) «ma guai all’uomo attraverso il quale avvengono tali scandali»
3) «Questo merita che gli sia messa una macina al collo e che sia gettato in fondo al mare».

La violenza di questi enunciati mostra fino a che punto Gesù e tutta la santa Tradizione che segue potessero essere indignati, di fronte a questo genere di male.
Dopo questa presa di posizione nei confronti di chi scandalizza gli altri, seguono dei detti che descrivono le misure da prendere nel caso di caduta.
Gesù dice infatti: se la tua mano, se il tuo piede, se il tuo occhio sono per te occasione di caduta, poi viene la misura da prendere, taglialo, tagliala, strappalo.

Il rimedio proposto è radicale e certamente non è che dobbiamo mutilarci fisicamente o letteralmente… ma capire che la posta in gioco finale è o la geenna, cioè la morte ossia l’inferno eterno, o il Regno, il Paradiso eterno, la beatitudine (Marco 9, 43-48).
Tagliare un arto, o cavare un occhio sono indicazioni, infatti, di una lotta che ogni discepolo deve compiere, pur rinunciando alla propria vita, per guadagnare quella eterna. Sono parole da non prendere alla lettera attraverso atti di mutilazione fisica, ma devono essere presi come seri ammonimenti.

Scandalizzare significa sempre mettere ostacoli sul cammino degli altri… si tratta, perciò, di vigilare su se stessi anzi tutto, di rinunciare a ciò che ostacola l’ingresso nel Regno, ossia praticare una dura lotta contro tutto ciò che spinge l’uomo a cadere nel peccato, a seguire quelle inclinazioni che contraddicono l’esistenza cristiana con tutta la dottrina proposta dal vangelo.

L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri … o se ascolta i maestri, lo fa perché sono dei testimoni coerenti e perciò attendibili …
È dunque mediante la sua condotta, mediante la sua vita, che la Chiesa evangelizzerà innanzitutto il mondo, vale a dire mediante la sua testimonianza vissuta di fedeltà al Signore attraverso e dentro la Sua unica Chiesa Cattolica, apostolica, una e santa, Romana…

La testimonianza scaturita, invece, da quanto è accaduto nella Basilica Pontificia di san Giovanni in Laterano non solo scandalizza, ma nasconde davvero delle trame diaboliche e perverse.

E’ vero che è giunto un comunicato ufficiale del Circolo lateranense per SCUSARSI dell’accaduto, ma è anche vero che ci troviamo davanti alla solita toppa peggiore dello strappo perchè, se lo scandalo è avvenuto a causa di una incomprensione della comunicazione (così dice il comunicato), è altrettanto vero che non si comprende come ciò possa essere accaduto:

1) a questo punto come possono essere passate ben 50 persone, senza essere viste (??), agghindarsi per la messa, superare i cordoni che non permettono neppure ai pellegrini di entrarvi, e celebrare indisturbatamente?
2) chiunque entri a san Giovanni in Laterano, a questo punto, potrà persino rubare oggetti visto che non esiste alcun controllo? Eppure sappiamo che è pieno di agenti…
3) come mai si è invece così ligi, attenti e scrupolosi nel VIETARE il rito di sempre della Messa Vetus Ordo, che spesso viene chiesta con rispetto al Circolo Lateranense ma che puntualmente – la comunicazione – è chiarissima e sempre negativa??
4) e perchè non è stata annunciata anche una Messa di riparazione per la profanazione avvenuta?

Tutti loro sanno che quel rito è un sacrilegio sull’Altare cattolico perchè è una scimmiottatura e che il celebrante non è neppure sacerdote (quindi nessuna Transustanziazione, ma una diabolica sua scimmiottatura)… inoltre è stata profanata anche la Sede Petrina…

Quest’ultima osservazione, posta come domanda – la quarta – è importante, non sottovalutatela!
Come riporta MIL non possiamo neppure sottovalutare che il laico anglicano signor Jonathan Baker, travestito da vescovo e che non è neppure sacerdote, insieme ai suoi confratelli apostati ed eretici, è stato ricevuto da Papa Francesco.. per carità nulla di male anzi… certe visite dovrebbero alimentare la CONVERSIONE alla Verità, il vero dialogo deve servire a questo quindi lungi da noi interpretare diversamente ogni intenzione dell’augusto (ed infelice) Pontefice regnante.

Del resto, lo stesso laico signor Jonathan Baker, in arte protestante vescovo… è stato poi ricevuto da mons. il cardinale Gerhard Müller, già Prefetto della CdF… ergo… a che gioco stiamo (o meglio, stanno) giocando?

E a ragione si commenta:

  • Padre Mark Elliott Smith, un altro anglicano convertito al Cattolicesimo e sacerdote dell’Ordinariato, ha chiesto: “Che dire dei fedeli laici cattolici che per caso erano presenti? Come possono sapere che ciò che viene celebrato su un altare cattolico in una basilica cattolica usando un messale cattolico è in realtà un’Eucaristia anglicana celebrata da ministri anglicani?”
  • Su Facebook, l’autore cattolico Peter Kwasniewski ha osservato come sia stato “assolutamente inappropriato per il papa (o chiunque agisce con sua autorizzazione) concedere il permesso agli anglicani di ‘celebrare Messa’ nella Basilica Lateranense”, quando “il venerabile Rito di Roma è stato cacciato dalle chiese e cacciato dagli altari laterali di San Pietro”.

Domande che, ne siamo certi, non riceveranno alcuna risposta e lo scandalo resta!!
Noi, gli scandalizzati, tutti quei Fedeli, pellegrini, che si sono ritrovati dentro l’impietosa profanazione e sacrilegio e che lì per lì probabilmente non sapevano nulla di quanto stesse accadendo, hanno il diritto di sapere e Roma ha il dovere di rispondere e di riparare lo scandalo… se non lo farà risponderà a Dio.

Ci auguriamo davvero che si è trattato di una svista… e che lo stesso Pontefice nulla c’entri con questa storia… certo è che sembra trovarci nell’ennesima “bergoglionata“, nel senso che questi non possono essere che i frutti della grande confusione di questo pontificato.

Nel frattempo che Roma “si desti” preghiamo… e preghiamo fiduciosi delle parole del Signore Gesù sugli scandali e sugli scandalizzatori, così come su chi attende il compiersi della giustizia Divina che è e sarà il vero atto della Sua Misericordia.


Un commento interessante e in audio – ascolta qui – del professor Roberto de Mattei

 (…)

Mons. Di Tora è il Vicario dell’Arciprete della Basilica Lateranense, che è il cardinale Angelo De Donatis, a sua volta Vicario Generale di papa Francesco per la Diocesi di Roma. Mons. Di Tora ha attribuito l’accaduto a un “difetto di comunicazione” Secondo quanto ricostruito dal quotidiano “Messaggero”, il gruppo di anglicani era di passaggio a Roma e uno di questi avrebbe chiesto a un religioso romano di trasmettere al Laterano la richiesta di celebrare la Messa. Ambasciata che sarebbe stata fatta senza specificare che si trattava di un gruppo di protestanti. 

Sembra strano però che un gruppo di cinquanta sacerdoti ottenga di concelebrare all’altar maggiore della Basilica Laterana, senza esibire il celebret, cioè il documento che le autorità ecclesiastiche rilasciano per consentire ai sacerdoti di amministrare lecitamente la Messa e i sacramenti. Se si fosse trattato solo di un malinteso, bisognerebbe dire che la superficialità delle autorità lateranensi è stata somma, tanto da coprire di ridicolo i responsabili. Ammesso pure che così sia stato, non si può ammettere però la buona fede degli anglicani, che non potevano ignorare come la funzione religiosa da essi svolta fosse in aperto contrasto con le leggi canoniche della Chiesa di Roma. Il loro gesto ha comunque un sapore provocatorio, che vi sia stata complicità o meno delle autorità del Laterano. Ma al di là dell’attribuzione delle responsabilità, ciò che rimane è la gravissima portata dell’evento.

 La cattedrale di Roma non è San Pietro, come molti credono, ma la Basilica di San Giovanni in Laterano, che è detta “Arcibasilica” perché è la più importante delle quattro basiliche papali maggiori. L’iscrizione latina scolpita sul marmo della facciata della Arcibasilica Lateranense recita «Omnium Urbis et Orbis Ecclesiarum Mater et Caput»: Madre e Capo della Chiesa universale. 

Il Laterano è il luogo in cui si trova la cattedra papale, simbolo dell’autorità e del magistero del Vescovo di Roma. Ed è proprio l’altare del Vescovo di Roma, cioè l’altare papale, quello dove si sarebbe svolta la cerimonia anglicana. Sullo scranno riservato al Papa si sarebbe seduto il vescovo che ha presieduto la funzione, Jonathan Baker, che ha avuto una lunga militanza massonica, ed è divorziato e risposato, secondo quanto permette la Church of England, ma soprattutto, per la Chiesa cattolica, non è nemmeno un vescovo.

Lo scisma anglicano risale al Re d’Inghilterra Enrico VIII (1534-1547). Durante il suo regno tutte le ordinazioni dei sacerdoti si fecero secondo il Rituale romano e furono considerate valide. Ma nel 1550 entrò in vigore il Book of Common Prayer di Edoardo VI, nel quale il Pontificale romano fu sostituito da un nuovo Ordinale, che manifestava, secondo la teologia cattolica, difetti di forma e di intenzione. In questo Ordinale, non solo si negava il Sacramento dell’Ordine, ma si eliminava dalla celebrazione della Cena, sostituita alla Messa, ogni idea di sacrificio e di consacrazione del pane e del vino nel corpo e sangue di Gesù Cristo.

La regina Elisabetta (1558-1603) scelse come arcivescovo di Canterbury Matteo Parker, ordinato sacerdote secondo l’ordinale edoardiano, e quindi invalidamente. Da Parker vennero poi consacrati altri vescovi anglicani, tutti secondo l’ordinale di Edoardo VI, e dunque invalidi. Da essi, per successive consacrazioni, derivò l’episcopato anglicano di cui la Chiesa non ha mai riconosciuto la validità.

Leone XIII, con la Lettera Apostolicae curae del 13 settembre 1896, confermò e rinnovò i decreti dei suoi predecessori, proclamando solennemente che, per difetto di forma e per difetto di intenzione, “le ordinazioni compiute con il rito anglicano sono state del tutto invalide e sono assolutamente nulle”. La presente lettera, aggiungeva Leone XIII, “sarà ed è sempre valida e in vigore e deve essere osservata infallibilmente da tutti, di qualsiasi grado e onore nel giudizio e fuori”.

Benedetto XVI ha confermato questo decreto nella costituzione apostolica Anglicanorum coetibus del 4 novembre 2009.

Ciò significa che i vescovi anglicani non sono vescovi, i preti non sono preti e le messe da loro celebrate non sono vere Messe. Sull’altare papale dell’Arcibasilica di San Giovanni in Laterano è stata messa in scena una pantomima, offensiva per l’autorità della Santa Sede e per la fede cattolica. Un comunicato come quello che è stato rilasciato dal Capitolo dell’Arcibasilica, al di là delle buone intenzioni, è del tutto inadeguato, perché ciò che è avvenuto è un oltraggio, che meriterebbe una solenne riparazione. E se non c’è stato dolo da parte di nessuno, la cosa appare ancora più grave, perché vuol dire che è stata permessa dalla Divina Provvidenza per mostrare l’abisso di confusione in cui oggi è immersa la Chiesa.

4 pensieri riguardo “Se nelle Basiliche Romane si vieta il rito antico, si ospitano falsi preti per riti protestanti…

  1. A chi mi chiede come sia possibile che coloro i quali (papa e vescovi) dovrebbero impedire queste profanazioni se ne facciano, volenti o nolenti, complici, rispondo: Perché non credono al Dio che è, ma al dio che è in loro stessi…

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  2. L’ha ripubblicato su Il fumo di Satanae ha commentato:

    Scandalizzare significa sempre mettere ostacoli sul cammino degli altri… si tratta, perciò, di vigilare su se stessi anzi tutto, di rinunciare a ciò che ostacola l’ingresso nel Regno, ossia praticare una dura lotta contro tutto ciò che spinge l’uomo a cadere nel peccato, a seguire quelle inclinazioni che contraddicono l’esistenza cristiana con tutta la dottrina proposta dal vangelo.

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  3. Io tendo a credere che sia voluto intenzionalmente ed il tutto è stato fatto passare per un errore/ malinteso ( è una strategia pensata in anticipo : non si poteva fare in modo differente . È stata una PROFANAZIONE voluta e premeditata ) come è possibile pensare e credere che per un malinteso errore sia stato possibile far celebrare 50 persone ? Impossibile .
    Far celebrare estranei non consacrati in un posto così sacro per il cattolicesimo … fa parte del programma di profanazione/ destrutturazione della sede di Pietro e del cattolicesimo . Cosa che ultimamente sta avvenendo in modo notevolmente accelerato . Consola il fatto che Gesù ha detto che le porte dell inferno non prevarranno sulla sua Chiesa . Anche se ora spadroneggiano saranno sconfitti ( FATIMA DOCET) questo è 👌 certo .

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  4. La cosa mi fa pensare anche se forse sbaglierò, che qui siamo in vena di “favori” da parte delle nostre autorità ecclesiastiche nei confronti del mondo anglosassone e più specificatamente anglicano. Basti pensare – ma forse è una coincidenza – al fatto stesso che Papa Francesco, così almeno ho appreso, intenda regalare per l’imminente incoronazione di Re Carlo III d’Inghilterra, dei frammenti di legno della croce di Cristo…

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    RISPONDIAMO QUI A SEGUIRE:
    vero quanto dice tuttavia, il primo a fare “favori” fu Paolo VI che regalò, all’allora signor arcivescovo di Canterbury l’anello papale e glielo pose al dito quale gesto di buon auspicio per un ritorno alla piena comunione, ma così non fu! I rapporti con Roma si raffreddarono e presero una brutta piega sotto il pontificato di Giovanni Paolo II quando l’anglicanesimo aprì le porte alle donne pastore e ai matrimoni omosessuali!
    Poi fu la volta di Giovanni Paolo II che regalò diverse, non una, reliquie agli Ortodossi scismatici.
    Ora il punto non è regalare reliquie a chicchessia, un Papa può fare dono a chi vuole di un oggetto della Chiesa: non facciamo noi stessi dono di qualche reliquia di un santo o di oggetti sacramentali benedetti come la Medaglia Miracolosa, un Rosario, ecc… a chi vogliamo noi e che magari non sono cattolici o non sono credenti? Si dona come auspicio, pregando e le intenzioni del Papa non può giudicarle nessuno.
    Il punto è ben altro, ciò che neppure un Papa può fare ed è svendere la Fede della Chiesa e tacere, semmai, la gravità di quanto è accaduto in Laterano.
    Qui non parliamo di reliquie ma del Culto a Dio, della Divina Presenza celebrata da chi prete non è e quindi c’è stata la profanazione e il sacrilegio mentre, regalare una reliquia, se non c’è stato lucro, non è un peccato.
    Grazie per le sue riflessioni, lo Staff di Cronicas

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