Cattolici? Rompete pure le righe…

«Fratelli miei, da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. Gente infedele! Non sapete che l’amore per il mondo è nemico di Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio.» (Gc.4,1-10)

Cattolici? Rompete pure le righe, tanto il capo resto sempre “io

Abbiate la pazienza di seguire i fatti non fermatevi alla cover. E’ giunta la smobilitazione generale, per il vero cattolico: la fede ormai trattata come fosse ciarpame da soffitta; la Tradizione come vecchio museo; i Monasteri claustrali da modernizzare mandando le Monache ad un “aggiornamento, indottrinamento“, modernista naturalmente, vedi qui. E la conseguenza, ovviamente, è stato un vero effetto domino: il “niet” al proselitismo che, interpretato alla maniera protestante come tant’altro, ha innescato una reazione a catena.

  • No all’evangelizzazione, no alla libertà di culto (cattolico, ovvio), no alla religione cattolica a scuola, a meno che non venga a fare lezione ai cattolici una pastora battista, vedi qui. Senza soffermarci poi sui simboli del Natale, Gesù stesso trasformato in un simbolo e deposto non più in una Mangiatoia ma nelle discariche e dentro i secchioni della monnezza, tutto questo si badi bene nel nome e per amore dell’Uomo, ovviamente.

Siamo stati davvero SRADICATI – in questi ultimi cinque anni di strano Pontificato – così ci aiutano a riflettere sia Aldo Maria Valli quanto Aurelio Porfiri in un interessante scambio di vedute, vedete qui.

Potreste dirci che vogliamo vedere solo quello che ci fa comodo e tutto in chiave apocalittica, negativa…. Ebbene, mica tanto vero!

Fanno riflettere le parole di Aldo Maria Valli in un recente libro: “Dal punto di vista dell’immagine l’operazione è riuscita, perché Francesco effettivamente si è imposto sulla scena con uno stile nuovo, molto apprezzato dalla cultura dominante. Ma è stato pagato un prezzo: superficialità e demagogia nell’analisi dei fenomeni e dei problemi (migrazioni, ecologia, globalizzazione, Islam); ambiguità dottrinale (Amoris laetitia); cedimenti ingiustificati nel confronto con il luteranesimo; svalutazione del magistero papale ridotto spesso (interviste a Scalfari e ad altri, conferenze stampa in aereo) a discorso generico o, peggio, a valutazione sventata; desiderio smodato di piacere al mondo. Di conseguenza, sconcerto e perplessità crescenti in tanti fedeli. Quanto alla riforma della curia, annunciata come punto qualificante del pontificato, moltissima la carne al fuoco, ma con scarsi risultati e tanta confusione…  (..)  POSSIAMO DIRE CHE ESISTONO GIA’ DUE CHIESE…”, vedi qui.

A conferma di ciò si legga anche qui: Magistero papale choc… decattolicizzante, non siamo solo “noi” a discutere questi temi, ma voci ben più importanti delle nostre, ed insieme non siamo una “eco” flebile, inutile e menzognera, al contrario.

Tutto questo è conseguenza della fatidica affermazione di Francesco del primo ottobre 2013 quando disse: “il proselitismo è una solenne sciocchezza”. Una proposizione che sollevò scalpore, vedi qui. Del resto che non si sia trattato di un autogol involontario da parte del Papa lo conferma il fatto che lo stesso concetto Francesco lo esprime spesso affermando che  “Educare cristianamente non è solo fare catechesi e proselitismo. Mai fate proselitismo nelle scuole.”

E’ la prima volta nella storia della Chiesa che un Papa associa in senso negativo, dispregiativo e contrario l’educazione cristiana alla catechesi e al più autentico proselitismo che è LA CONVERSIONE, termine che indica la decisione di diventare seguaci di una religione sovranazionale ossia universale, alla conoscenza del Vangelo. Affermazioni che hanno servito, ovviamente, un assist d’oro per far fare il goal vincente agli esponenti del laicismo militante i quali subito ne hanno approfittato per porre in discussione non solo l’azione delle “Missioni Cattoliche”, ma anche quella dei singoli credenti nella trasmissione della loro fede.

Per spiegare meglio il concetto errato che Francesco ha dell’autentico proselitismo del Vangelo e della Chiesa, è necessario riportare il suo pensiero che è quello del gesuita Modernista, si legga anche qui per gli approfondimenti.

Nei paesi africani, tanto per fare l’esempio, le “agenzie missionarie” protestanti, inducono a credere che aderire al cristianesimo consente di ottenere non solo vantaggi spirituali, ma anche materiali. Il neoconvertito alla fede protestante può insomma risolvere i suoi problemi economici perché riceverà in cambio della sua conversione denaro o beni: egli infatti gode del favore particolare di Dio… In una parola questa è quella più conosciuta come “dottrina del benessere” molto in voga in ambiente pentecostale sudamericano, tanto amato da Bergoglio, il quale eretico e apostata pentecostale Traettino, vanta l’amicizia….

Esiste dunque un proselitismo “cattivo” e uno “buono”. Quello “cattivo” consiste nell’indurre il seguace di una determinata religione ad aderire a un’altra fede con metodi più o meno coercitivi ossia manipolatori e psicologicamente riprovevoli o sottilmente ricattatori ricorrendo al cosiddetto e mai meglio precisato “lavaggio del cervello”. Questo tipo di proselitismo non solo è moralmente inaccettabile, ma è anche proibito per legge. Esiste poi un proselitismo “buono” che si serve di metodi non pervasivi quale l’argomentazione tesa a persuadere, ma rispettosa della fede dell’interlocutore il cui fine però non è convertire ma convincere – senza imporre e senza vendere pericolose illusioni o promesse impossibili – che convivere tollerandosi e rispettandosi, pur rimanendo ognuno nella propria fede, è possibileed è il metodo usato dai gesuiti modernisti per i quali, infatti, mezzo di “coercizione e di manipolazione” E’ LA DOTTRINA… assolutamente da rigettarsi.

La conclusione è dunque ovvia: è senz’altro meglio impedire l’evangelizzazione della Dottrina Cattolica e della stessa Dottrina Sociale della Chiesa, come del resto ricorda assai bene qui sulle Rivoluzioni, spiegato dal professore Stefano Fontana, che salvaguardare la libertà alla Veritas poiché – tale libertà – faciliterebbe possibili manipolazioni psichiche…. come del resto usano fare invece proprio i protestanti così tanto protetti da Bergoglio! E’ quindi auspicabile per Francesco, in futuro predisporre  (anche in campo legislativo) un impianto che vieti qualsiasi forma di proselitismo… auspici che si riscontrano chiarissimamente nei famosi tre Discorsi “marxisti” pronunciati da Francesco ai Movimenti Popolari e – non a caso – distribuiti da una delle fonti più comuniste in Italia: Il Manifesto, vedi qui.

E’ da almeno sessant’anni che – secondo il pensiero gesuita modernista e di altri legati al Modernismo – la Chiesa dovrebbe finirla con i “vecchi schemi” dell’evangelizzazione… a partire da quella sua vecchia concezione tipica per cui extra ecclesia, nulla salus… fuori della Chiesa non v’è salvezza! Per il Modernismo è fondamentale “cattolicizzare ciò che non è cattolico” e di conseguenza, deve cambiare anche il contenuto stesso dell’evangelizzazione: non più dottrinale ma il sociale; non più associato al Culto poichè anche le altre religioni hanno le loro divinità e i loro culti, validi e veri… e di conseguenza  è da promuoversi solo una evangelizzazione alla tolleranza della buona convivenza sociale e religiosa.

Inutile nascondersi dietro un dito: è evidente così che ci troviamo davanti non ad una RIFORMA, vedi qui, ma ad una vera rivoluzione socialista, una rifondazione della chiesa in chiave sociale per la quale, la beata Emmerich, vide e disse: “Ma Dio aveva altri progetti“, vedi qui.

Detto in due parole è necessario però ora specificare il vero concetto di LIBERTA’ RELIGIOSA il quale, assunto e fatto proprio dai Documenti del Vaticano II, ha prodotto la mostruosità del sincretismo religioso e la capitolazione della Chiesa stessa al mondo, trascinandosi dietro – cosa maggiormente più grave – la priorità di Gesù Cristo in quanto unico vero Dio e Signore. La Chiesa Cattolica – nonché affermi il contrario oggi una volgare stampa eretica gesuitica con tutto l’ambaradam modernista e progressista – ha sempre difeso LA LIBERTA’ DEGLI INDIVIDUI, aspetto ben diverso dall’assumersi un onere che Gesù non le ha mai dato, quello di farsi paladina delle altre religioni!

Per dare credito a certe stravaganze storiche di oggi, si cita per esempio la Dum Diversas, bolla di Papa Niccolò V del 16 giugno 1452 che concede al re del Portogallo di ridurre in schiavitù tutti i nemici della Chiesa nei luoghi da loro conquistati…. e se ne citano altre, dimenticando però la complessità degli ordini giuridici di quei tempi e che non dipendevano esclusivamente dalla Chiesa… Per la Chiesa Cattolica, infatti, il concetto di schiavitù fisica non era associato alla privazione della propria libertà intellettuale e della coscienza, a molti potrà sembrare una cosa insignificante, ma all’epoca non era così. Si poteva essere “schiavi” per avere però in cambio, ad esempio, la vita e cominciare a difendere LA VITA fu già un traguardo enorme per la Chiesa di quei tempi.

Prendiamo ad esempio la Pastor Bonus (Il buon pastore) bolla di Papa Pio II del 7 ottobre 1462… Tra le altre indicazioni per l’evangelizzazione e la conduzione spirituale della diocesi (reclutamento missionari, prebende, ordinazioni, matrimoni), elogia l’opera di liberazione degli schiavi convertiti, e impone la scomunica per i «perversi cristiani» trafficanti di schiavi attivi nella zona a danno dei neofiti cristiani e anche degli infedeli.

Nel n. di Civiltà Cattolica del marzo 1903 troviamo quanto segue:

  • “Esaminiamo pertanto le sue accuse nell’ordine stesso, in cui egli le propone. Nella prima, egli afferma, che, in diciotto secoli, fatta la sola eccezione di Alessandro III, il Papato non levò mai la voce contro la schiavitù, non chiamò mai gli schiavi a libertà. A smentire quest’accusa ricorderemo gli atti e i documenti di alcuni tra i più rinomati antecessori e successori di Alessandro III, i quali, nel pieno esercizio del loro apostolico ministero di Capi e Maestri di tutta la Chiesa, fecero precisamente quello, che, secondo lo scrittore della Tribuna,essi non avrebbero mai fatto.
  • Cosi di Gregorio Magno, il quale, con la sua grande santità e sapienza, illustrò la Sede romana sei secoli prima di Alessandro III (590-604), è nota la singolare sua sollecitudine in favore degli schiavi dimoranti a quel tempo in Roma, de’ quali egli con zelo apostolico procurò il bene e proclamò l’uguaglianza, non solo innanzi a Dio, ma eziandio innanzi alla Chiesa e alla società civile. Un segnalato esempio della manomissione degli schiavi ci è dato appunto da lui. Di lui è pure la formola che contiene espressamente «la generosa protesta», non già inventata, ma soltanto ripetuta nel 1167 da Alessandro III ; formola che fu poi universalmente usata nella Chiesa e dalla Chiesa, quando si restituivano gli schiavi a libertà.”

Perdonateci la parentesi, ma è fondamentale per capire quante menzogne continuano a dirsi oggi dentro la Chiesa (e non bastavano i nemici fuori di Essa a dirle), per usare qualunque cosa, quand’anche fosse falsa o manomessa, pur di giustificare certe aperture e dunque l’errato concetto di libertà religiosa.

E allora: perché è sbagliato il concetto di LIBERTA’ RELIGIOSA? Perchè nel momento in cui si difende il concetto che esistano altre religioni, è inevitabile dover pensare che esistano ALTRE DIVINITA’…. Se esistono altre divinità, allora… Gesù Cristo chi è…? Da qui a sfociare nel sincretismo religioso, di un Cristo posto sullo stesso piano di Buddha o altri, il passo non solo è breve, ma è stato fatto! Un rumore glaciale che sembra il suono di una campana a morto e nessuno pare aver realizzato che è appena stata sdoganata, niente meno che attraverso la complicità delle più alte Gerarchie ecclesiastiche, l’idea che la religione debba rientrare nelle catacombe, attenzione “NON LE ALTRE RELIGIONI” ma la religione Cattolica.

Un conto è perciò la LIBERTA’ DEGLI INDIVIDUI, operazione sempre affrontata e difesa dalla Chiesa, altra cosa è farsi paladini di “altre religioni” mettendo in dubbio così il concetto stesso del monoteismo, allargando pensieri sincretisti verso il politeismo… a meno che non ci sia dell’altro, si legga qui.

A meno che non ci si riversi sulla nuova dottrina dell’eretico gesuita Karl Rahner sul suo “cristianesimo anonimo” dove allora scomparirebbe il concetto di “altre religioni”  e dove ci ritroveremmo in una unica IMMENSA E GRANDE RELIGIONE (religione universale appunto) dentro la quale ognuno potrà conservare la sua specifica identità religiosa e di fede, poiché ognuna di queste non sarebbe altro che l’appendice del “Dio anonimo”… del CRISTO ANONIMO, il Cristo che ancora non si conosce, ma che vive ed opera in ogni religione ed essi non sarebbero altro che “cristiani anonimi”, incolpevoli di non saperlo, ma diligenti se si lasceranno guidare da un unico PASTORE… un futuro Pontefice guida spirituale e sociale di tutte le religioni, che lascerà ad ognuna di essi la libertà di fare culto al proprio dio, alle proprie divinità, magari associandole qualche volta al Cristo….

  •  “L’eresia dilagherà e gli eretici predicheranno i loro errori apertamente e senza ritegno. Persino fra i cristiani ci saranno dubbi e scetticismo a proposito delle credenze del cattolicesimo…”. (Santa Ildegarda Dottore della Chiesa, vedi qui)

Lo scopo sarà dunque di promuovere norme orientate a smantellare tutto ciò che si richiama a una visione dell’uomo tradizionale, ossia religiosamente “cattolica” perché per loro non ci sarebbe più altra via d’uscita dalla grave crisi che attanaglia il mondo. E’ evidente che ci troviamo davanti alla resa della Chiesa al mondo. La religione cattolica, deve essere bandita quanto alla sua visibilità fisica e conculcata la sua diffusione, poichè nella sua essenza dottrinale e tradizionale continuerebbe a permanere come tensione verso il trascendente nell’intimo della coscienza. Per vincere questa battaglia, allora, occorre espugnare anche quest’ultimo bastione difensivo: LA DOTTRINA.

Senza la Dottrina tutto diventerà possibile, anche credere agli asini che volano o che una volta morti potremo trasformarci in un albero o in una formica…. per non parlare dell’evoluzione del Culto a Dio, e di un Gesù Cristo non già “Dio e Signore Nostro” ma un generico sempre più “Signore, manifestazione di Dio“, come ha palesemente dimostrato Bergoglio affermando, proprio a Natale che il “nome di Dio è Signore“, quando tutti sappiamo che il Nome di Dio è GESU’ CRISTO, Nostro Signore e Dio! E’ “l’anonimato” tanto caro a Karl Rahner…

Che mica ci inventiamo nulla. Nel 2015 vi proponemmo questa riflessione: “Allium cepa”, il vescovo pronto a sacrificare Gesù Bambino… Il vescovo di Padova Claudio Cipolla nominato da Bergoglio uscì allo scoperto dichiarando quello che forse è un pensiero molto più diffuso di quanto non sembri fra il clero: i segni visibili del cristianesimo in una prospettiva di dialogo e di fratellanza universale devono sparire non solo dallo spazio pubblico, ma anche dalle chiese: via presepi, canti natalizi e, quasi certamente in un prossimo futuro anche i simboli o i segni sacri come il Crocifisso di fatto già messi di lato nelle chiese o rimossi dal proprio centro, come è toccato al Tabernacolo. Del resto abbiamo già scritto altrove che a voler abolire i simboli cristiani non sono gli islamici, ma gli esponenti di un certo catto progressismo desideroso di inserirsi nel mainstream ideologico dominante e uscire dall’isolamento culturale.

Il problema di certo clero post moderno è il sentimento del proprio smarrimento dal punto di vista della fede. Si ha la sensazione diffusa – e provata – che una parte degli uomini di chiesa non creda più a ciò che la Chiesa ha da sempre insegnato, manifestando una sorta di scissione fra pensiero e dottrina. Anziché adeguare il pensiero al magistero alcuni eminenti esponenti del clero sembrano fare il contrario: ma quando non è più il magistero di cui non si avverte più la ricchezza a guidare pensiero e azione, significa semplicemente che è venuta meno la loro fede (Lc.18,8).

La “notte oscura” ha messo alla prova la fede ma nei Santi ha vinto; se il pensiero di un cattolico resta separato dal magistero della Chiesa bimillenaria egli è diviso in se stesso e l’incompiutezza è garantita: la pretesa di continuare a rappresentare la vera Chiesa mentre ci si impegna a relegare in soffitta la Dottrina come fosse ciarpame da rigattiere significa, in definitiva, boicottarsi, votarsi a una specie di scissione intima dall’autentico Gesù nostro Dio, il solo Cristo, con tutto ciò che ne consegue.

Dall’eclissi della fede deriva una sorta di “dislocazione delle fonti”  cioè di una non strategia o anti strategia destinati all’inconcludenza o all’instabilità;  pensiero e azione non hanno più origine dalla dottrina, ma hanno come fonte le profondità caotiche della psiche da cui si attingono incertezze, dubbi e fragilità personali che sono tali perché non più alimentate da un contatto diretto con l’insegnamento della Chiesa di sempre.

Se così è la nuova “teologia del dubbio” che ha travolto l’alta Gerarchia e dichiarata quasi come nuovo dogma da Francesco, vedi qui,  non è in continuità o in discontinuità con la tradizione, non è né progressista, né modernista né conservatrice, ma semplicemente è la sintesi dialettica di tutte le posizioni e dei loro opposti in una specie di grande ammucchiata pastoral-teo-omiletica da cui, a seconda degli umori personali del momento, si estrapola questo o quell’aspetto.

E’ una sorta di esistenzialismo cristiano al cui centro ci sono le pulsioni dell’uomo (i desideri di un Papa) e non più Dio, e non un dio qualunque ma Gesù Cristo vero ed unico Dio ed in cui l’evento cristiano non si svolge più nella storia, ma si agita e agisce solo come puro fenomeno emotivo, sentimentale, sociale… umanistico e umanitario, della cui ANIMA si va perdendo ogni traccia, si legga qui, ogni fine ed ogni scopo per cui la Chiesa stessa venne istituita da Gesù Cristo, il nostro Dio e Signore.

Vogliamo concludere con santa Ildegarda Dottore della Chiesa che è stata severa con gli uomini, fosse anche il Papa. Infatti ci va giù pesante quando scrive al papa Anastasio IV, che denuncia apertamente:

  • «O uomo accecato dalla tua stessa scienza, ti sei stancato di por freno alla iattanza dell’orgoglio degli uomini affidati alle tue cure, perché non vieni tu in soccorso ai naufraghi che non possono cavarsela senza il tuo aiuto? Perché non svelli alla radice il male che soffoca le piante buone?… Tu trascuri la giustizia, questa figlia del Re celeste che a te era stata affidata. Tu permetti che venga gettata a terra e calpestata… Il mondo è caduto nella mollezza, presto sarà nella tristezza, poi nel terrore… O uomo, poiché, come sembra, sei stato costituito pastore, alzati e corri più in fretta verso la giustizia, per non essere accusato davanti al Medico supremo di non aver purificato il tuo ovile dalla sua sporcizia!… Uomo, mantieniti sulla retta via e sarai salvo. Che Dio ti riconduca sul sentiero della benedizione riservata ai suoi eletti, perché tu viva in eterno!».

4 pensieri riguardo “Cattolici? Rompete pure le righe…

  1. Chiedo alla Redazione la cortesia di lasciarmi pubblicare questo testo che è breve, ma forse lunghetto per i commenti, però aiuta a capire anche meglio il vostro articolo, questo è del 2016 perciò riconducendo anche a quanto voi stessi avete analizzato, fa capire bene che c’è un vero progetto di distruzione della Cattolica.
    Grazie, Cornelio

    L’analisi di Gianfranco Morra
    Ma è vero che il Papa ha preso la tessera del Partito comunista? Assolutamente falso, fandonie e provocazioni. Come avrebbe potuto prendere quella tessera, visto che nel cuore l’ha già da sempre? Ce l’ha spiegato lui stesso nel discorso ufficiale tenuto in Vaticano all’incontro con 180 operatori dei Movimenti sociali del mondo su “Lavoro, casa, terra” il 5 novembre.
    E, ancor più chiaramente, nell’intervista rilasciata a Eugenio Scalfari e pubblicata l’11 novembre su Repubblica.

    Due testi importantissimi, da leggere e meditare. Tutti e soprattutto i cristiani non dovrebbero fare delle ipotesi avventate, la parola del Vicario di Cristo è sempre chiara e decisa. Basta ascoltarla. Vi sono dei tópoi che ricorrono sempre uguali e perentori nei discorsi di Bergoglio. Vale la pena di tentarne, se non un riassunto, un elenco.

    La Chiesa è dei poveri, anche se non può essere una Chiesa povera, perché i soldi servono, ma vanno usati solo per proteggere e aiutare i bisognosi, è il suo primo dovere. Il 98 per cento dei discorsi del papa esprimono questo impegno socioreligioso, senza trascurare quel 2 per cento, che non manca, dedicato alla vita interiore, alla morale e all’aldilà.

    I nemici dei poveri e di Dio che li protegge sono i ricchi. Bergoglio riprende il pauperismo della Teologia della Liberazione, suo primo amore: “Il danaro è contro i poveri e i rifugiati”.

    Solo l’attaccamento a Mammona conduce alcuni paesi europei a rifiutarli, mentre il dovere di un cristiano è di accoglierli tutti, per realizzare un meticciato universale: «Immigrati di tutti i paesi, unitevi». Perché i ricchi sono cattivi, buoni soltanto i poveri.

    Il Demonio dei poveri è il sistema capitalistico multinazionale, il “Denaro che uccide”, l’economia non diretta e finalizzata all’etica. Bergoglio è un no-global? Certo occorre far cadere la globalizzazione “cattiva”, ma solo per realizzarne una “buona”, tanto che i suoi seguaci si definiscono “alter-mondialisti”. Un nuovo mondialismo dei poveri.

    Il capitalismo non sfrutta e uccide solo i poveri, ma anche la natura. Bergoglio, soprattutto nella enciclica “Laudato si’” esprime un ecologismo catastrofista, certo partendo da reali pericoli della produzione industriale per la geosfera, ma anche esasperandoli oltre ogni limite ragionevole. Senza tener conto che l’aumento fortissimo della popolazione mondiale richiede dei metodi di trasformazione della natura, che in qualche modo inevitabilmente la modificheranno. Tolti i quali la fame nel mondo e la mancanza di acqua non troveranno una risposta.

    Il cristiano non deve aver paura del comunismo, ma accettare la sua utopia di liberazione dell’uomo senza usare le armi, rifiutandone cioè i metodi violenti. Scalfari gli ha chiesto: “Lei, che è un rivoluzionario e un profeta, vagheggia una società di tipo marxiano?”. E il Sua Santità ha risposto: “I comunisti la pensano come i cristiani”. Non c’è nessun bisogno di fare un inciucio tra cattolici e comunisti, i veri comunisti sono i cristiani. Ad essi il marxismo ha insegnato che la carità cristiana può realizzarsi solo come amore per i poveri e creazione di una totale eguaglianza. Oggi deve essere il compito primario degli eredi del comunismo, i cristiani. Come insegnava il marxista ebreo Ernst Bloch: Ubi Lenin, ibi Jerusalem. Ecco perché in Bolivia Bergoglio si è messo al collo una medaglia, che raffigurava l’abbraccio della falce e martello con la croce. Parlare di un gioco significa offenderlo: l’ha mostrata come un biglietto da visita, perché ci ha sempre creduto.

    Il comunismo è nato nel mondo cristiano, dal quale ha assunto, in chiave atea, tutti i paradigmi: il libro sacro indiscutibile, la fede incrollabile, la promessa di una salvezza in un “regno di Dio senza Dio”, la propaganda missionaria, la disponibilità al sacrificio e al martirio, l’”indegnità intellettuale e morale” dei dissidenti da scomunicare e bruciare. Esso è stato la “quarta religione ebraica” (Toynbee). Una religione surrogata che si è realizzata come la più sanguinaria e crudele delle ideologie: cento milioni di morti. Ricchi e poveri.

    Chi volesse oggi, nei paesi evoluti e del benessere, trovare ancora residui di comunismo, deve andare in chiesa.

    Il processo di secolarizzazione che ha investito la religione nel XX secolo l’ha inevitabilmente spogliata di molte sue dimensioni sacre e soprannaturali, trasformandola in una filantropia sociale. Quella stessa che auspicò in Argentina un filosofo molto vicino a Bergoglio, Gianni Vattimo: “Abbiamo bisogno di una internazionale papista-comunista, che riconosca come leader papa Francesco e conduca sino in fondo la lotta di classe del XXI secolo contro il dominio del capitale” (Discorso al Teatro Cervantes di Buenos Aires, 13 marzo 2015).

    (Articolo pubblicato su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

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  2. “…Ma più in alto ancora deve essere rivolto il nostro pensiero. Vi è un Padre là su, il quale solo può e deve dare tutto a glorificare questo santissimo Figliuolo suo. Al Cuor di questo Divin Padre bisogna bussare con santa e filiale confidenza e pregare che prenda Lui medesimo le difese di Gesù in sacramento o col porre fine al mondo o col dar termine a tante iniquità. ”
     
    (Estratto dal terzo volume dell’Epistolario – Edizioni “Padre Pio da Pietrelcina” – Lettera dell’8 marzo 1915, alla sua figlia spirituale Annita Rodote)

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  3. Penso che non siano più necessarie tante parole e tante analisi. È così tanto tempo che se ne fanno.
    Bergoglio è un eretico e tanto basta.Dalla bocca di un eretico esce la voce di Satana.E chi segue un eretico è un eretico.

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