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C’è una melodia nascosta nell’Ultima Cena di Leonardo?

LAST SUPPER

Leonardo da Vinci | Public Domain

J.P. Mauro - pubblicato il 01/10/21

La notazione musicale si adatta a molti elementi del dipinto, e quando suonata emerge un'innegabile melodia


Tra tutte le teorie in base alle quali Leonardo da Vinci ha nascosto dei messaggi nelle sue opere d’arte, ce n’è una particolarmente interessante. Nel 2007, il tecnico informatico e musicista Giovanni Maria Pala ha scoperto una melodia nascosta ne L’Ultima Cena di Leonardo.

La melodia può essere ascoltata nel video che presentiamo. Lenta e triste, avrebbe potuto essere una colonna sonora malinconica per il momento in cui i discepoli hanno sentito che uno di loro avrebbe tradito Cristo. È eseguita con l’organo a canne, all’epoca di Leonardo lo strumento prevalente per la musica religiosa.

Scoprire la melodia

Secondo il Tampa Bay Times, Pala ha paragonato la melodia a un requiem. La descrizione è idonea, visto che tutte le interpretazioni del brano vengono eseguite alla velocità di un largo (circa 40-60 bpm). La melodia contiene una musicalità sufficiente a suggerire che sia stata scritta apposta, cosa che indica come Leonardo abbia progettato l’opera tenendola a mente.

Pala ha iniziato i suoi sforzi per scoprire la melodia dopo aver sentito voci sulla sua esistenza, nel 2003. L’esperto ha spiegato di aver sentito un breve rapporto, e che come musicista voleva approfondire la questione, cosa che ha portato a un esteso studio del capolavoro del grande maestro, che avrebbe richiesto anni di lavoro.

Attraverso la sua ricerca, Pala ha scoperto che molti aspetti del dipinto si adattavano a una notazione musicale. Ogni mano si adattava a una nota, e sotto le mani, sul tavolo, ha verificato che anche i pezzi di pane facevano parte di questo progetto.

Musica e simbolismo

LiveScienceriferisce che Pala ha suggerito che l’artista abbia usato intenzionalmente mani e pane come simboli cristiani. Il pane rappresenta il Corpo di Cristo, mentre le mani sono strumenti che aiutano nella transustanziazione. Il fatto che siano tutti collocati in un’intonazione precisa sostiene la teoria per la quale erano intesi come note musicali.

All’inizio per Pala la melodia sembrava poco interessante, ed è stato solo quando l’ha suonata al contrario, da destra a sinistra, che ha trovato quella che cercava. Secondo LiveScience, questo metodo “al contrario” era una particolarità dello stile di composizione dell’artista, che scriveva da destra a sinistra.

La teoria è ritenuta “plausibile” da Alessandro Vezzosi, esperto di Leonardo e direttore del museo dedicato all’artista a Vinci. Vezzosi aveva suggerito in precedenza che la posizione delle mani poteva essere collegata al canto gregoriano. LiveScience cita Vezzosi: 

“C’è sempre il rischio di vedere qualcosa che non c’è, ma è certo che gli spazi (nel dipinto) sono divisi in modo armonico”, ha detto ad AP. “Quando si hanno proporzioni armoniche, si può trovare della musica”.

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