Santa Sede

Perché il Papa rivela in diretta le trame in Vaticano per sostituirlo

Le frasi di Bergoglio contenute nel colloquio con i gesuiti slovacchi durante l’ultimo viaggio, pubblicato da Civiltà Cattolica

di Carlo Marroni

Il Papa: "Non mi e' mai passato per la testa di dimettermi"

3' di lettura

La notizia che una riunione c'era stata l'aveva avuta appena rientrato a Santa Marta dal Gemelli, dove il 4 luglio scorso ha subìto un'operazione al colon. Una riunione di prelati e monsignori – e forse qualche grado più in alto - con l'obiettivo di iniziare a parlare di Conclave. In effetti l'operazione chirurgica era risultata più laboriosa del previsto e le scarne (ma buone) notizie sul suo stato di salute avevano acceso qualche timore.
Francesco di questa riunione carbonara ne ha parlato nel suo colloquio con gesuiti slovacchi la scorsa settimana, e il contenuto è stato raccolto e diffuso dal direttore di Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro, e la cui anticipazione è stata pubblicata da La Stampa.

Parole tutt'altro che casuali, ma ben mirate e nette. Insomma, l'intento di far uscire il suo pensiero come una fucilata c'era tutto: «Sono ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il conclave. Pazienza! Grazie a Dio, sto bene».

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Il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin ha preso posizione sulla vicenda dicendo di non aver mai avuto sentore di un clima del genere: «Probabilmente il Papa ha informazioni che io non ho. Sinceramente non avevo avvertito che ci fosse questo clima e poi penso, forse non avendo elementi alla mano, che si tratta di una cosa di pochi, di qualcuno, che magari si è messo in testa queste cose. Il Papa probabilmente fa queste affermazioni perché ha conoscenze e ha dati che a me non sono pervenuti».

«Io vado avanti». Bergoglio parla degli attacchi da parte conservatrice

Che sia oggetto di critiche e attacchi non è certo una novità, e lui steso ne parla senza reticenze:«C’è una grande televisione cattolica che continuamente sparla del Papa senza porsi problemi. Io personalmente posso meritarmi attacchi e ingiurie perché sono un peccatore, ma la Chiesa non si merita questo: è opera del diavolo. Io l’ho anche detto ad alcuni di loro. Sì, ci sono anche chierici che fanno commenti cattivi sul mio conto. A me, a volte, viene a mancare la pazienza, specialmente quando emettono giudizi senza entrare in un vero dialogo. Lì non posso far nulla. Io comunque vado avanti senza entrare nel loro mondo di idee e fantasie. Non voglio entrarci e per questo preferisco predicare». Qui c'e tutto Bergoglio, che tira dritto.

Le notizie di fine agosto su una sua possibile “rinuncia”

Del resto di attacchi (interni, dall'ala conservatrice e da quella opposta) sono stati oggetto tutti i papi moderni, figuriamoci dall'esterno. Nel caso in questione l'idea di un papato sulla fase finale non si è fermata alla riunione segreta (come visto immediatamente riferita a Francesco). Visto che il Papa si è via via ben ripreso in salute – come si è poi visto nel viaggio in Slovacchia, dove è apparso addirittura ringiovanito - sono cambiate le modalità. Verso fine agosto sono uscite delle notizie in cui si dava conto di una prossima “codificazione” delle dimissioni papali, mai regolate dopo la rinuncia di Ratzinger del 2013. Infatti Benedetto è chiamato Papa Emerito, ma non sta scritto da nessuna parte. Questa ipotesi ha fatto alimentare l'idea che lui stesso potesse dimettersi verso fine anno, al compimento degli 85 anni. Naturalmente erano false entrambe le tesi: sia che stesse scrivendo la norma (dovrebbe cambiare status al suo predecessore, e non lo fa quantomeno per rispetto) sia che stesse pensando a lasciare.

Il Sacro Collegio profondamente cambiato dalla sua nomina

Certamente prima o poi arriverà un altro Conclave, ma non è per ora. E quindi ogni riunione più o meno segreta non solo è prematura, ma ridicola. Ad eleggere un Papa è il collegio dei cardinali, che da quando Bergoglio è pontefice è molto cambiato (lui ha già nominato 79 elettori), e cambierà ancora. I “papabili” – ad oggi - sono certamente i porporati più in vista in grado di poter far convergere voti delle varie parti del mondo: ad oggi i cardinali elettori sono 122, numero destinato scendere per il compimento di 80 anni dei più anziani. Quindi servono almeno 80 voti, i due terzi, per accedere al Sacro Soglio, un quorum che deve tenere insieme mondi molti diversi. Come accaduto per Jorge Bergoglio, che nessuno o quasi dava per papabile alla vigilia.


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