Intervista all’esorcista del santuario di San Vicinio a Sarsina

Intervista all’esorcista di Sarsina: ecco chi è il diavolo, dove si annida e chi lo manda
Sono oltre 70mila i fedeli che, ogni anno, arrivano alla basilica di San Vicinio a Sarsina, Diocesi di Cesena, per avere la benedizione dell’imposizione della catena, il collare di ferro utilizzato dal santo per fare penitenza e ritenuto in grado di cacciare il demonio dai posseduti. San Vicinio è stato Vescovo di Sarsina, famoso esorcista proveniente dalla Liguria nel periodo a cavallo fra il terzo ed il quarto secolo, nell’imminenza della persecuzione di Diocleziano e Massimiano, databile dal 303 al 313.Risultati immagini per san vicinio sarsina

Le folle di pellegrini che accorrono alla basilica di San Vicinio per una benedizione o per una preghiera di liberazione, per ritornare in stato di grazia sacramentale in seguito ad una confessione trascurata da troppo tempo e ad una vita moralmente disastrata, o che si avvicinano al sacerdote in servizio al santuario per un consiglio o per riprendere la strada della conversione, sono il miracolo quotidiano che ancor oggi avviene per i meriti di San Vicinio e della Chiesa, senza tralasciare le situazioni di liberazione dal Maligno per mezzo dell’esorcismo. 

La “catena” di San Vicinio
La catena è composta da due bracci di materiale ferroso uniti fra loro da un duplice snodo e terminanti con due anelli combacianti. La sua fabbricazione è sicuramente anteriore all’ottavo secolo d.C., cosi affermano studi fatti sul materiale e sulla lavorazione dello stesso. Durante la preghiera, Vicinio la metteva al collo appendendovi una grossa pietra, costringendosi così in una posizione alquanto scomoda, come segno di penitenza. E’ considerata e venerata come reliquia del santo ed usata per la preghiera di liberazione e di benedizione degli infermi o per la preghiera di esorcismo. Normalmente è offerta alla venerazione dei pellegrini apponendola per qualche istante al loro collo accompagnando il gesto con un’invocazione al Santo. 

sanvicinio
San Vicinio 

L’onore che il devoto di San Vicinio attribuisce alla catena non significa riporre la propria speranza in un idolo con poteri magici, ma significa venerazione al santo la cui vita ci rimanda direttamente a Cristo e per Cristo a Dio, unico operatore di miracoli.

“Purtroppo – tiene subito a precisare don Fiorenzo Castorri, allievo di Padre Amorth, che da 7 anni ricopre il ruolo di esorcista – molti si accostano a questo rito con superstizione e, noi sacerdoti, cerchiamo di fargli capire che se vengono qui è perché hanno bisogno di Dio e non solo di una benedizione”. Delle tante persone che arrivano nell’entroterra cesenate, circa 200 ogni mese chiedono di poter parlare con un sacerdote asserendo di essere possedute dal diavolo ma è a questo punto che inizia la “scrematura” dell’esorcista per individuare quelli che, veramente, hanno nel loro corpo un’entità malvagia.

“Molti – spiega don Fiorenzo, allievo di padre Amorth – sono dei mitomani ed è abbastanza facile smascherare chi ha problemi psichici e non di natura religiosa. Quelli che affermano chiaramente di essere vittima di fatture o malefici, spesso indicando anche gli autori, molto difficilmente sono prede del diavolo. In sette anni che ricopro questo incarico, attualmente sono solo cinque quelli che sono chiaramente posseduti e che, settimanalmente, ricevo per scacciare il demonio dal loro corpo”. Per dichiarare una persona preda del diavolo, infatti, servono cinque indizi rivelatori: non accettano la mano del sacerdote nè la benedizione e l’imposizione delle mani, non vogliono assolutamente sentire parlare della Madonna, rifiutano di toccare la stola e, men che meno, di tenere al collo la catena di San Vicinio.“

“La catena – prosegue don Fiorenzo – è il mio ‘satana detector’. È uno strumento molto potente e, insieme ad altri, è in grado di rivelarci la possessione del maligno. Il rito della Chiesa Cattolica, quando ci sono evidenti segnali della presenza del diavolo, prevede che il demonio possegga una persona in quattro modi. C’è la possessione, quando chi ne è colpito va in trance durante l’esorcismo; la vessazione, nel caso in cui il maligno affligga varie parti del corpo; l’ossessione, quando il cervello è guidato dall’entità, e l’infestazione che non ha nulla a che vedere coi fantasmi. In tanti hanno, come riferimento, il film ‘L’esorcista’ ma io, che dialogo con il diavolo cinque giorni a settimana, posso dire che non ha nulla a che fare con la realtà”.

Chi sono gli indemoniati?
“Sono persone che si sono lasciate contagiare dal diavolo, allontanandosi dalla legge di Dio e avvicinandosi al demonio. Il mondo è dalla parte di nostro Signore ma, purtroppo, l’uomo segue quella del maligno. Quelli che sto seguendo sono persone sole, fragili e deboli. Sono i poveri dell’occidente che hanno perso il senso della speranza e affamati di potere, benessere e consenso. Uno degli aspetti più preoccupanti è che, durante gli esorcismi, è il diavolo stesso a dirmi che entra nel corpo della gente anche attraverso la televisione.”

Ci può dire qualcosa sulle persone che, tutte le settimane, vengono a Sarsina per gli esorcismi?
“L’esorcismo, per la Chiesa, è un evento privato per tutelare la privacy di chi si sottopone al rito. Le cinque persone che seguo sono tutte donne, tra i 40 e i 60 anni, e il male che le possiede si sposta lungo i loro corpi. Nessun medico sarebbe in grado di stabilire da cosa sono afflitte e le analisi approfondite, sarebbero negative ma, di fatto, è il diavolo che si sposta dentro di loro. Per liberarle dalle loro pene sono necessari esorcismi almeno una volta a settimana e che andranno avanti anche per 7 o 8 anni.“

Com’è il diavolo?

“Ognuna delle persone che seguo ha un diavolo diverso. Alcuni sono molto loquaci mentre, altri, non vogliono parlare. Quelli che parlano, spesso, usano anche delle altre lingue che, la posseduta, non sapeva di conoscere. Durante gli esorcismi, i posseduti dimostrano una forza disumana tanto che servono almeno cinque persone per tenerli fermi. Nel nostro museo conserviamo una sedia di contenimento, per bloccarli, ma io non l’ho mai usata“

È riuscito a scoprire come, queste signore, sono state possedute?

“Dei cinque casi che seguo, tre malefici sono stati fatti dalle suocere di queste donne che non volevano che i loro figli le sposassero. In un caso, invece, è stata la madre della vittima mentre, nell’ultimo, siamo ancora agli inizi e la situazione è ancora in corso di valutazione. Il maleficio avviene facendo mangiare alla vittima del materiale maleficato preparato da un sacerdote del diavolo. Si tratta di personaggi molto scaltri e, in ogni caso, che non si fanno pubblicità. Spesso sorrido quando una persona viene da me sostenendo di essere stata maledetta facendo nome e cognome di presunti maghi o fattucchiere. Chi, realmente, prepara queste cose rimane avvolto dall’oscurità.”

Come avviene la liberazione dal demonio?
“In sette anni da esorcista, solo in un caso sono arrivato alla liberazione dal maligno. Possiamo dire che una persona è liberata dal demonio solo quando, questa, non va più in trance durante l’esorcismo e non accusa più malesseri. In realtà, per gli esorcisti la vera liberazione dal diavolo avviene lontano dai loro occhi. È solo la Madonna che può liberare completamente l’indemoniato, uccidendo materialmente l’entità maligna tagliandole la testa, e questo avviene dopo anni di esorcismo in un santuario mariano.“

Fonti http://www.cesenatoday.it/cronaca/esorcista-sarsina-storia-attivita-informazioni-diavolo-maligno.html
Sito Basilica di San Vicinio 
http://www.basilicadisanvicinio.it/san-vicinio/
 

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