venerdì 20 dicembre 2019

I documenti del dialogo ecumenico e i punti dottrinali della Dottrina Protestante


CELEBRAZIONE COMUNE TRA CATTOLICI E PROTESTANTI LUTERANI
La celebrazione comune tra cattolici e luterani a “500” anni dalla Riforma protestante nel 2017 è stata aperta da Papa Francesco il 31 ottobre 2016, iniziando così il periodo di celebrazioni. Sappiate che ci sono due documenti per il dialogo ecumenico sul sito del Vaticano di cui vi do gli estremi in internet nelle pagine che seguono e ne faccio il commento.

Ps. In neretto  di seguito sono scritti gli articoli o le definizioni prese.
Seguono i miei commenti.

I PRINCIPALI PUNTI DELLA DOTTRINA LUTERANA
1. «La salvezza eterna si ottiene solo avendo fede in Dio, non occorrono le buone opere» (fonte wikipedia).
Commento: Ciò contrasta con quanto scritto nella lettera di Giacomo nel Vangelo al Cap. 2 v. 26 che “La fede senza le opere è morta”.
2. «L’uomo fa le buone opere perché è giustificato dalla grazia di Dio» (fonte wikipedia), vale a dire è Dio che spinge la persona a far le buone opere, ma non sono frutto della bontà e volontà della persona e quindi dal suo libero arbitrio.
Commento: Ciò contraddice quanto disse Gesù nel passo evangelico: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (vangelo di Matteo 25, 40).
3. «Chiunque illuminato da Dio può sviluppare una conoscenza completa ed esatta delle scritture attraverso la grazia divina» (fonte wikipedia).
Commento: E’ errato, occorre sì farci illuminare dalla grazia dello Spirito Santo per avvicinarci alle scritture, ma occorre anche farci aiutare dalla Chiesa attraverso commentari biblici, lettere encicliche, documenti del Papa, scritti di santi, possiamo avvicinarci alla conoscenza delle verità della fede, ma non penetrarle fino in fondo e soprattutto non dobbiamo prendere alla lettera una frase del vangelo per piegarla alle nostre esigenze, senza tener conto ciò che dice tutta la Sacra Scrittura e l’insegnamento del Magistero della Chiesa su un dato argomento.
4. «Il Papa non è infallibile» (fonte wikipedia).
Commento: Invece su questioni importanti e pur rare, vale a dire su i principi di fede, in cui il Papa si esprime, essi vanno creduti, perché in essi il Papa è infallibile. Lutero relativamente al papa, lo riteneva un anticristo (Storia della Chiesa Ed. Paoline 1989, pag. 476), non riconoscendone l’autorità. Nella Storia della Chiesa Ed. Paoline a cura di L. Giovannini del 1989 Lutero affermò che «i concili non solo possono errare, ma che avevano anche errato, come ad esempio il Concilio di Costanza nella condanna di Jans Hus. Nasceva così il principio formale protestante fondamentale…secondo cui la Sacra Scrittura è l’unica fonte e criterio della fede» (pag. 482). Di fatto si sconfessava tutto l’insegnamento della Chiesa. Nella sua seconda opera sul Papato di Roma Lutero afferma che il celibato e i numerosi giorni festivi vanno aboliti» (pag. 484), contravvenendo in questa ultima definizione quanto Dio creatore nei primi capitoli di Genesi aveva stabilito che l’uomo dovesse riposarsi un giorno alla settimana per ricordarsi di quanto Dio aveva fatto per lui e per rendergli culto.
5. «Gli unici sacramenti che hanno valore sono il battesimo e l’Eucaristia, ma non hanno validità oggettiva in sé stessi, ma solo se il fedele presente al rito attribuisce ad essi un valore di volta in volta, oppure mai». Inoltre Lutero ritiene che l’Eucaristia non avviene una vera trasformazione nel corpo e sangue di Cristo (fonte wikipedia). Non è perpetuazione del Sacrificio di Gesù sulla croce e mantiene la presenza di Cristo solo al momento della Messa.
Commento: Invece Gesù ha istituito anche il Sacramento della S. Confessione dando il mandato degli apostoli e ai suoi successori. Inoltre i sacramenti operano ciò che promettono. L’Eucaristia permette agli uomini di avere le grazie spirituali che provengono da Cristo, ma occorre essere in grazia di Dio, cioè non avere peccati sulla propria coscienza per percepirne il valore (non peccati mortali e aver confessato anche quelli veniali. Tutti quelli che la nostra coscienza con l’aiuto dello Spirito Santo ci suggerisce).
6. «Il sacerdozio per riceverlo non deve essere conferito da Cristo agli apostoli e da questi ai successori, ma essendoci un contatto diretto tra l’uomo e Dio, tutti possono essere sacerdoti» (fonte wikipedia).
Commento: Solo Gesù cristo ha stabilito i suoi successori, che poi nella Chiesa costituita hanno dei compiti ben precisi. Tutti gli altri fanno parte del popolo di Dio, ma non possono essere sacerdoti, non hanno avuto la chiamata e non sono stati ordinati dai vescovi, che sono i successori degli apostoli.
7. «Dio c’impone la sua legge nella Bibbia attraverso i Dieci Comandamenti, ma ci portano alla disperazione. Così con la venuta di Gesù Egli ci porta a salvezza, con la sua grazia».
Commento: Sbagliato – errore gravissimo! Dice Gesù: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento” (vangelo di Matteo 5, 17-18). Gesù non è venuto ad abolire i Dieci Comandamenti. Egli infatti nel suo Vangelo dà norme morali ulteriori a quelle date da Dio attraverso i suoi Dieci Comandamenti.
8. «Da tutta l'eternità Dio ha predestinalo gli uni all'inferno (quelli ai quali nega la fede), e
gli altri al paradiso (quelli ai quali la concede)». Egli affermò: «Poter credere che è giusto il Dio, il quale fa intenzionalmente degni della dannazione, senza che essi possano cambiare la cosa, è il più alto gradino della fede» (WA 18,33 – tratto da Storia della Chiesa Ed. Paoline 1989, pag. 493).
Commento: Con questa definizione si nega il valore della venuta di Gesù. La fede è un dono di Dio e tutti possono chiederla a Dio. Inoltre, Gesù passa per tutto Israele e a tutti porta la Buona Notizia (il Vangelo). Egli ha misericordia di tutti persino dei samaritani considerati una sorta di peccatori dagli ebrei osservanti. Infine conferisce agli apostoli di portare a tutti il Vangelo: dapprima agli israeliti e in seguito attraverso S. Paolo (dopo la sua conversione) a tutti gli uomini.

I DOCUMENTI DEL DIALOGO ECUMENICO

DICHIARAZIONE CONGIUNTA SULLA DOTTRINA DELLA GIUSTIFICAZIONE”
a questo link internet:
(da notare il documento si trova sul sito del Vaticano, non vi è né data, né l’autorità che si firma, ma è comunque un documento citato assieme al documento che seguirà “Dal conflitto alla comunione”)

In questo documento si fornisce una spiegazione congiunta tra cattolici e protestanti  della Dottrina della giustificazione, dove insieme cattolici e protestanti dichiarano:

Al punto 1 della Premessa
La Riforma luterana «è stata particolarmente sostenuta e difesa, nella sua accezione riformata e nel suo valore particolare a fronte della teologia e della Chiesa cattolica romana del tempo, le quali sostenevano e difendevano da parte loro una giustificazione dagli accenti diversi».
Commento: Intanto Lutero proseguì ostinatamente la sua concezione e la portò fino in fondo senza un confronto costruttivo con l’autorità ecclesiastica, con il Papa e con l’insegnamento della Chiesa (di cui negava il valore), questo è storicamente dimostrato, ma anche per i tanti errori dottrinali che dimostrano la distanza astrale della dottrina cristiano-cattolica da quella luterana. Inoltre gli “accenti diversi” con i quali si vuole affibiare la poca differenza della Chiesa cattolica con la chiesa luterana sono invece molto forti, vedasi come detto in precedenza sulla giustificazione, che ai noi Dio chiede il nostro contributo, altrimenti che libertà sarebbe la nostra se facesse tutto Gesù Cristo attraverso la sua grazia? Invece, vediamo da noi stessi che se non collaboriamo anche noi la grazia che Dio ci offre non produce in noi frutti di conversione, poiché Dio ci lascia liberi se vogliamo essere a Lui fedeli scegliendo il bene oppure scegliendo il male. Inoltre non è l’unico argomento di contrasto che si vuol far credere tra la Chiesa di Roma e questa nuova chiesa eretico-luterana, come ripeto i punti di scontro con la Parola di Dio e con l’insegnamento della Chiesa sono parecchi lo si è visto, ma questo documento pare ignorarli.
Al punto 5 della Premessa:
«Questa Dichiarazione non contiene tutto ciò che s’insegna in ciascuna Chiesa sulla giustificazione; tuttavia essa esprime un consenso su verità fondamentali della dottrina della giustificazione, mostrando come elaborazioni che permangono diverse non sono più suscettibili di provocare condanne dottrinali».
Commento: Particolarmente grave è questo punto, perché si pretende di sostenere che qualsiasi affermazione in merito a questi argomenti non possono avere alcun peso sulla linea intrapresa da coloro che hanno generato questo documento, che sembra scavalcare tutto il Magistero precedente, ponendosi in antitesi a questo, pretendendo di cancellare l’eresia della chiesa luterana, sostenuta dalle varie definizioni del Concilio di Trento e ribadendo indirettamente che la Chiesa del passato ha sbagliato. In questo modo si avvalla il pensiero di Lutero che non riconosceva nè il Papa nè tutto il Magistero precedente. Occorrerebbe che i luterani sconfessassero Lutero e riconoscessero l’infallibilità del Papa e il Magistero della Chiesa.
Al punto 19 del testo:
«Insieme confessiamo che, l’uomo dipende interamente per la sua salvezza dalla grazia salvifica di Dio. La libertà che egli possiede nei confronti degli uomini e delle cose del mondo non è una libertà dalla quale possa derivare la sua salvezza».
Commento: Errore gravissimo! Con questa definizione congiunta con i luterani noi cattolici troviamo la nostra dottrina stravolta, per il fatto che si afferma che l’uomo pur avendo il libero arbitrio, cioè la facoltà di conoscere il bene e il male e decidere, ha l’impossibilità di contribuire alla sua salvezza se non altro credendo attraverso la fede in Dio Egli riceverà il perdono dei peccati. Troppo poco non vi è contributo del cristiano nel percorso di conversione e non si accenna al valore salvifico della S. Confessione, tutto ciò contrasta con il Vangelo e con il percorso morale e di rinnovamento del cuore che Gesù stesso ci indica e invita ad impegnarci.
Al punto 29 del testo:
«Ciò è quanto i luterani vogliono intendere affermando che il cristiano è “al tempo stesso giusto e peccatore”»…«Tuttavia, guardando a se stesso egli riconosce, per mezzo della legge, di rimanere al tempo stesso e del tutto peccatore, poiché in lui abita ancora il peccato…» «…nonostante il peccato, il cristiano non è più separato da Dio, poiché, nato di nuovo mediante il battesimo e lo Spirito Santo, ritornando quotidianamente al battesimo, egli riceve il perdono del suo peccato, per cui il suo peccato non lo condanna più e non è più per lui causa di morte eterna.[15] ».
Commento: Invece, il cristiano ha la percezione di essere in sé giusto quando si è riconciliato totalmente con Dio attraverso il Sacramento della S. Confessione, riconoscendo tutti i peccati. Tuttavia se esercita la virtù dell’umiltà il cristiano sa di poter ricadere ancora nel peccato e vigila perché ciò non avvenga (disse Gesù nell’orto degli Ulivi “Pregate e vegliate per non cadere in tentazione”). Inoltre, non è che il peccatore ritorna quotidianamente alla redenzione per merito del Battesimo e dello Spirito Santo in modo automatico. Ma è per mezzo dello Spirito Santo, che egli ha coscienza dei suoi peccati e per mezzo della stessa grazia santificante dello Spirito Santo che egli all’interno della sua coscienza matura la sua volontà di riconciliarsi con Dio e di chiedere la grazia per essere sempre più a Lui unito. E’ errato il principio che avendo la concezione di essere peccatore, si sente comunque giustificato. Sarebbe come affermare sono peccatore, continuo a peccare, ma Dio mi giustifica pure quando pecco. E’ una contraddizione.
Al punto 30 del testo:
I cattolici «riconoscenti per la salvezza ricevuta per mezzo di Cristo, vogliono piuttosto affermare che l’inclinazione ad opporsi a Dio non merita la pena di morte eterna».
Commento: E’ vero invece il contrario – grave errore dottrinale!
Al punto 41 del testo:
«L’insegnamento delle Chiese luterane presentato in questa Dichiarazione non cade sotto le condanne del Concilio di Trento. Le condanne delle Confessioni luterane non colpiscono l’insegnamento della Chiesa cattolica romana così come esso è presentato in questa Dichiarazione».
Commento: Anche qui come sulla Premessa si mette le mani avanti affermando che con questa Dichiarazione le condanne pendenti del Concilio di Trento non possono avere effetto su questa Dichiarazione, anche se vi sono ancora molti argomenti aperti. Ma può esserci già piena comunione come dichiara il titolo di questo documento, quando molti aspetti dottrinali devono essere chiariti?
CONCLUSIONE
Risolto il principio della giustificazione in questo documento congiunto, di cui però ho trovato delle falle, si vorrebbe poi saltare la validità della scomunica per questo principio e su tutti gli altri, ma invece ribadisco che questo metodo contiene un modo di procedere errato nel perseguire la verità nell’unità. E’ necessario su tutti i punti in cui Lutero è stato contrario alla Chiesa cattolica avere un chiarimento e un avvicinamento ai principi della Chiesa, sconfessando quei principi che contrastano con la Dottrina della Chiesa, che in questo documento non sono stati chiariti, mentre è evidente che si voglia avvallare quelli della teologia protestante.
___________°__________

“DAL CONFLITTO ALLA COMUNIONE”
Link del sito del vaticano da cui è tratto il documento:

Al punto 8 del testo:
«Poiché questi racconti del passato erano per lo più ispirati da una reciproca opposizione, spesso non fecero altro che inasprire il conflitto tra le confessioni, provocando anche talvolta un’aperta ostilità».  
Commento: Non è vero vi erano differenze dottrinali e lo si è visto nei punti precedenti che erano forti. Lutero ha di fatto costituito una nuova religione
Al punto 14 del testo:
«Per più di un secolo il movimento pentecostale e altri movimenti carismatici si sono andati diffondendo largamente in tutto il mondo. Questi vigorosi movimenti hanno presentato nuove accentuazioni, che hanno fatto sì che molte delle vecchie controversie confessionali sembrino ormai obsolete».
Commento: con queste “accentuazioni”, si vuole liquidare le differenze dottrinali come non più da esaminare. Una tesi abbastanza assurda.
Al punto 16 del testo:
«La presenza del passato nel presente si può modificare. In vista del 2017, il punto non è raccontare una storia diversa, ma raccontare questa storia in maniera diversa».
Commento: è un giro di parole per dire che non si tratta ora di raccontare le cose riguardo alla separazione tra la Chiesa cattolica in modo diverso, ma interpretarla in modo diverso. Un giro di parole per affermare la stessa cosa e una presa in giro per chi legge.
Al punto 17 del testo:
«I teologi ecumenici hanno deciso di non porre più l’accento sui punti di vista delle rispettive confessioni e di non perseguirli a svantaggio del dialogo ecumenico».  
Commento: in pratica si tralascia il nodo delle eresie, cioè ciò che ci divide e si guarda a solo ciò che ci unisce, ma in questo modo non si fa un servizio alla verità nostra religione cattolica, che così lascerebbe che nell’incontro con i luterani o protestanti, di fatto di accettare le loro eresie, senza darvi alcun peso.
Al punto 25 del testo:
«La Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione,[iv] sottoscritta nel 1999 dalla Federazione luterana mondiale e dalla Chiesa cattolica romana, si fonda su questa base e sul lavoro del dialogo statunitense Justification by Faith [«Giustificazione per fede»],[v] e ha espresso un consenso tra luterani e cattolici sulle verità fondamentali della dottrina sulla giustificazione».  
Commento: Invece rispetto al punto precedente nel quale si dichiarava di non voler affrontare il nodo delle eresie, di qua in questo punto c’è una piena accettazione della dottrina della giustificazione, vale a dire siamo giustificati solo per fede e non per le opere. In questo modo se pecchiamo ma crediamo in Dio, non saremmo puniti, non cadremmo sotto nessuna condanna.
Al punto 32 del testo:
«Le dottrine spesso mostrano di avere molti elementi comuni, ma possono divergere, o persino essere in contrasto, nelle loro formulazioni. In virtù degli elementi comuni, il dialogo è possibile; a motivo delle divergenze, il dialogo è necessario».  
Commento: in questo punto invece si afferma che occorre comunque affrontare le divergenze dottrinali, cosa smentita nei precedenti punti. Che grande confusione questo documento.
Al punto 107 del testo:
«L’anima è la sposa; Cristo è lo sposo; la fede è l’anello nuziale. Secondo le leggi che regolano il matrimonio, le proprietà dello sposo (la giustizia) diventano proprietà della sposa, e le proprietà della sposa (il peccato) diventano proprietà dello sposo». 
Commento: così Cristo diverrebbe per gli eretici luterani e i nuovi applauditori gaudenti cattolici, un peccatore pure lui, e non più colui che si addossa il peso, espia e ci libera, ma anche Lui diverrebbe peccatore. Che grande bestemmia!!!
Ai punti 116-117 del testo:
«Questa è la concezione che Lutero aveva del credente cristiano, che è nello stesso tempo giustificato e tuttavia peccatore (simul iustus et peccator)». «La relazione con la parola di Dio come legge di Dio, in quanto essa giudica il peccatore, e la relazione con la parola di Dio come Vangelo di Dio, in quanto Cristo redime. Rispetto alla prima relazione noi siamo peccatori; rispetto alla seconda relazione siamo giusti e giustificati».
Commento: una spiegazione questa superficiale che confina il peccato al rapporto con i Dieci Comandamenti e i Profeti che Gesù come Egli stesso diceva non era venuto ad abolire ma a completare. E'un  argomento trattato spesso anche dai testimoni di Geova, per dare una spiegazione superficiale delle cose, mentre per legge ci si riferisce sia ai Dieci Comandamenti, che al Vangelo, con il quale Gesù è venuto a completare ciò che è sapienza di Dio. Invece questi sapienti confinano il peccato in rapporto alla Rivelazione, non come un discernimento della condotta di vita che viene giudicata già da sè nei comandi es. non rubare, non commettere atti impuri, ma si cerca di isolare il peccato come una categoria di pensiero che non tocca minimamente la persona; che bella strategia da farisei attuali. Di fatti Gesù diceva che se la nostra giustizia non supererà quella dei farisei, non potremo salvarci.
Al punto 123 del testo:
«I risultati di queste analisi e di questi dialoghi sono riassunti nella Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione…Si tratta, pertanto, di un consenso che non elimina le differenze, ma piuttosto le include in maniera esplicita». 
Commento: qui si evidenzia l’intenzione del cammino ecumenico: includere le deviazioni dottrinali dei protestanti nell’ambito cattolico. Accettarle come buone anche per la parte cattolica perché la dichiarazione è congiunta. E’ diventare noi stessi come loro, eretici e traditori di Cristo e del suo Vangelo,
Al punto 125 del testo:
«Insieme confessiamo che l’uomo dipende interamente per la sua salvezza dalla grazia salvifica di Dio. La libertà che egli possiede nei confronti degli uomini e delle cose del mondo non è una libertà dalla quale possa derivare la sua salvezza».
Commento: ribadito l'errore di Lutero che affermava che è Dio a stabilire chi si salva indipendentemente dalla sua volontà - dottrina della predestinazione contraria alla Chiesa.
Al punto 128 del testo:
«soltanto per mezzo della fede, la persona è giustificata “indipendentemente dalle opere” (Rm 3,28, cf. Dichiarazione congiunta, n.25)(Dichiarazione congiunta,Allegato 2C).[xliv]».
Commento: se ho la fede anche se traballante posso peccare quanto voglio ed essere giustificato per fede :"Pecca fortiter e credi fortius" - Pecca molto e credi ancora di più.
Al punto 129 del testo:
«Quando l’uomo partecipa a Cristo nella fede, Dio non gli imputa il suo peccato e fa agire in lui un amore attivo mediante lo Spirito Santo. Entrambi questi aspetti dell’azione salvifica di Dio non dovrebbero essere scissi» (Dichiarazione congiunta, n.22; EO 7/1852).
Commento: vale a dire che se l'uomo pecca, comunque Cristo gli da comunque il suo amore mediante lo Spirito Santo. Quindi a che serve convertirsi? Tutti sono salvi anche le persone peggiori. Ma ciò contravviene l'insegnamento di Gesù: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno" Luca 13,24.
Al punto 136 del testo:
«…Poiché infatti per essi il peccato ha il carattere di un atto, i cattolici qui non parlano di peccato, mentre i luterani vedono in questa inclinazione a opporsi a Dio un rifiuto ad abbandonarsi interamente a Dio e perciò chiamano questa inclinazione peccato. Tuttavia entrambi pongono l’accento sul fatto che questa inclinazione a opporsi a Dio non separa il giustificato da Dio». 
Commento: Questo testo fa una bella confusione dottrinale perché opporsi a Dio determina anche dei comportamenti concreti e quindi azioni di peccato. La conclusione di questo articolo afferma “che questa inclinazione a opporsi a Dio non separa il giustificato da Dio”, mentre invece lo separa per davvero, perché da una parte l’opposizione a Dio, chiama in causa una cattiva disposizione interiore. Si può peccare gravemente anche con i pensieri e avere il cuore lontano da Dio. Perciò chi si oppone a Dio compie una scelta consapevole di mettersi contro Dio.
Al punto 138 del testo:
«Da un lato nella Dichiarazione si afferma che le reciproche condanne della dottrina cattolica e di quella luterana come descritte nella Dichiarazione non si applicano all’altra confessione. Dall’altro lato la Dichiarazione afferma in senso positivo un consenso nelle verità fondamentali della giustificazione: “La comprensione della dottrina della giustificazione esposta in questa Dichiarazione mostra l’esistenza di un consenso tra luterani e cattolici su verità fondamentali di tale dottrina della giustificazione” (Dichiarazione congiunta, n.40; EO 7/1870)».
Commento: Invece le Condanne del Concilio di Trento verso le Dichiarazioni di Lutero sono tutt’ora valide e un semplice documento ecumenico non potrà mai averla vinta rispetto a un documento emanato da un Concilio. Infatti la Dottrina della Giustificazione è tutt’ora condannata dal Concilio di Trento e contraddice il Vangelo, in quanto la salvezza viene non solo dalla fede, ma anche dalle buone opere. E’ sulle nostre opere che saremo da Dio giudicati.
Al punto 150  del testo:
«Pur difendendo la pratica dell’adorazione del santissimo Sacramento, il concilio di Trento tuttavia assunse come punto di partenza il fatto che lo scopo primario dell’eucaristia è la comunione dei fedeli. L’eucaristia fu istituita da Cristo per essere consumata come cibo spirituale».
Commento: Il Concilio di Trento non può ammettere “che lo scopo primario dell’eucaristia è la comunione dei fedeli”. Questa invece è una proposizione protestante che mette la comunità e non Cristo (Dio) al centro della celebrazione eucaristica. E’ un articolo questo nel quale l’autore di questo testo ecumenico è menzognero.
Al punto 161 del testo:
«Dal momento che la questione di chi presiede la celebrazione eucaristica è di grande importanza dal punto di vista ecumenico, la necessità di un ministro designato dalla Chiesa costituisce un significativo punto in comune, identificato dal dialogo: “Cattolici e luterani sono dell’opinione che per la celebrazione dell’eucaristia sia necessaria la guida del ministro appositamente scelto da parte della Chiesa” (L’eucaristia, n.65; EO /1272). Tuttavia cattolici e luterani intendono ancora l’ufficio del ministero in maniera differente». 
Commento: Qui si afferma che dev’essere un sacerdote cattolico a guidare la celebrazione eucaristica, però sappiamo che per Lutero e seguaci tutti che anche i semplici credenti sono sacerdoti. E in questo articolo si lascia il campo aperto alle idee dei luterani sul sacerdozio.
Al punto 162 del testo:
«Di conseguenza tutti noi che crediamo in Cristo siamo sacerdoti e re, come dice Pietro nella prima Lettera, al capitolo 2: “Voi siete una stirpe eletta, un popolo acquistato [da Dio], un sacerdozio regale, un regno sacerdotale”.[lvi] “Siamo tutti quanti consacrati sacerdoti dal battesimo”».[lvii] 
Commento: E’ vero dal punto di vista spirituale, ma non è vero dal punto di vista sacramentale, in quanto noi semplici credenti non possiamo amministrare e istituire i sacramenti.

I documenti del dialogo ecumenico e i punti dottrinali della Dottrina Protestante

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