Cultura
Torna alla ricerca
Pozzuoli, la taberna della crocifissione
di Antonio Cangiano
NAPOLI – Un’antica taverna romana del I sec.d.C. con decine di preziosi graffiti tra cui anche una crocifissione.
È la caupona di via Terracciano a Pozzuoli, un gioiello dell’antichità unica al mondo per il numero di testimonianze grafiche ritrovate, ma tagliata fuori dai percorsi di visita. 


GIOIELLO ARCHEOLOGICO - Potrebbe attirare turisti da tutto il mondo, la taverna romana dell’antica Puteoli; intere pareti affrescate dove i clienti dell’epoca hanno lasciato i loro pensieri, le testimonianze del loro passaggio, incidendo graffiti, vignette satiriche, ricostruzioni di navi e anche la rappresentazione di una crocefissione, studiata fin dagli anni ’70 per l’eccezionale rappresentazione estremamente realistica; insomma un patrimonio archeologico unico nel suo genere che tuttavia rimane ancora ignorato.
Oggi, infatti, la capuona di via Terracciano, ovvero un’antica osteria - ristorante dotata anche di stanze per l’alloggio a pochi passi dall’anfiteatro Flavio, è uno dei siti archeologici meglio conservati dell’antica città di Puteoli ma nei fatti chiusa al pubblico. 


IL MISTERIOSO CROCIFISSO – La notizia della scoperta nei primi anni Sessanta, di una scena cruenta di crocifissione realizzata con la tecnica a sgraffio sulla parete di una taberna prossima all'anfiteatro di Pozzuoli, fa subito il giro del mondo.
Amedeo Maiuri, il primo ad aver dato notizia del rinvenimento del graffito, ritiene che si tratti di una rappresentazione della crocifissione di Gesù.
Le città portuali della Campania - egli afferma - in particolare Pozzuoli, accolsero certamente la predicazione del Vangelo, sicché la taberna, potrebbe ritenersi un luogo di riunione dei seguaci del Crocifisso.
Questa ipotesi affascinante, tuttavia non trova tra gli studiosi sufficienti consensi. La crocifissione rappresentata in maniera cruenta e realistica da un anonimo viaggiatore del I sec. d.C., secondo le ultime ipotesi degli studiosi è da collegare con i massacri circensi, in uso nell’anfiteatro Flavio e in quello Cumano.
La vittima, appesa alla croce è in questo caso una donna, il cui nome Alcimilla è tracciato all'altezza della testa.

Guarda il video
https://www.youtube.com/watch?v=Oo6-zvpfIdY
10/4/2015
FOTO GALLERY
RICERCA ARTICOLI