ROMA. La Nuvola di Fuksas vestita di verde e di blu per l’occasione. I messaggi di Papa Francesco e Bill Gates ad inaugurare il viaggio di Green&Blue, il nuovo contenitore multimediale dei giornali del gruppo Gedi dedicato all’ambiente e all’economia sostenibile. Perché si deve «essere consapevoli di cosa sta succedendo e di cosa si può fare per affrontare la situazione», ha spiegato il presidente John Elkann, presidente Gedi, che ha portato con sé al Centro congressi di Roma la moglie Lavinia e i tre figli. «Le generazioni future sono preoccupate, hanno bisogno di sapere – ha aggiunto – per questo è importante fare buon giornalismo, suggerire risposte, soluzioni innovative». Del resto, lo stesso Papa Francesco, nella sua lettera scritta per l’occasione e letta dall’attrice Paola Minaccioni, ha sottolineato che nella battaglia contro i cambiamenti climatici «i mezzi di comunicazione sono determinanti, serve un’ecologia dei media, per spiegare quello che succede al pianeta e responsabilizzare le persone». Sul concetto di consapevolezza del problema ha insistito anche Bill Gates: «È il primo elemento, poi servono obiettivi ambiziosi per risolverlo e un piano d’azione per raggiungere questi obiettivi», ha spiegato il fondatore di Microsoft, che ritiene fondamentale «sviluppare le tecnologie che mancano, un compito sia del pubblico che del privato».

Questo il filo conduttore ripreso dal direttore di Green&Blu Fabio Bogo, «la tecnologia può risarcire il pianeta e farci diventare migliori», che ha condotto il pubblico alla “lezione” di Piero Angela. Il re dei divulgatori scientifici, 92 anni da compiere, è salito sul palco aiutandosi con un bastone. Ma, una volta seduto, è stato un fiume in piena. «La tecnologia è l’antidoto contro i cambiamenti climatici – ha detto – e poi la cultura, la conoscenza, sulla quale siamo carenti, a partire dalla scuola». Sullo schermo scorrevano numeri impressionanti sulle emissioni inquinanti: decine di miliardi di tonnellate di anidride carbonica disperse nel mondo solo nel 2020, stesso ordine di grandezza per lo scioglimento dei ghiacci. «Se stiamo ancora qui a conteggiare queste cose, vuol dire che si è parlato tanto e fatto poco – ha attaccato Angela – non c’è abbastanza pressione sulla politica, perché non c’è consapevolezza». Il confronto con l’emergenza sanitaria è stato inevitabile: «Il pericolo Covid ha spaventato la gente, perché le conseguenze mortali erano e sono visibili, immediate. Sui rischi legati ai cambiamenti climatici, invece, non c’è la stessa percezione». La percezione è tutto, anche secondo Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, protagonista di un breve dibattito, guidato dalla giornalista de La Stampa, Francesca Sforza, con Enrico Giovannini, portavoce di Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile, e l’economista Gunter Pauli. «I cambiamenti climatici creano grandi problemi in agricoltura – ha detto Petrini– sono connessi al fenomeno migratorio, è importante avere coscienza di questo». Per il professor Giovannini «siamo in ritardo di 50 anni, ora dobbiamo accelerare in salita per recuperare», l’occasione del Recovery Fund, «che in realtà si chiama “Piano per la ripresa e la resilienza», non va sprecata. Gunter Pauli ha parlato in inglese, ma si è fatto capire bene: «Da padre di 6 figli posso dire che quando un bambino piange bisogna agire subito, non serve un piano per il 2030. Ecco, la nostra Terra sta piangendo». E ci sono tante opportunità di sviluppo sostenibile, come il Li-Fi, tecnologia wireless innovativa che usa le onde luminose emesse dalle luci invece delle onde radio. «Consuma meno a livello energetico e trasferisce più velocemente i dati rispetto al wi-fi», ha spiegato Pauli.

Poi è arrivato il momento delle interviste all’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, e a quello di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. Il primo, nel colloquio con il direttore de La Stampa Massimo Giannini, ha sottolineato l’«opportunità unica» legata alle risorse del Recovery Fund: «Si può creare un processo irreversibile dal punto di vista industriale – ha detto – l’Europa è avanti rispetto al resto del mondo». Secondo Messina, intervistato dal direttore de La Repubblica, Maurizio Molinari, «l’Italia può diventare paese leader nell’economia sostenibile, così come lo è nell’export». È un’occasione da sfruttare per le imprese: «Negli ultimi mesi hanno depositato 50 miliardi di liquidità nelle banche – ha spiegato – li devono sbloccare e investire in economia “verde” e innovazione. È questa la partita da giocare». Le luci si spengono sulla Nuvola, mentre gli invitati se ne vanno con in mano le prime copie stampate in verde e blu.

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