Il Tirreno

Fa il vaccino e muore, il primario Sani: «Non è una reazione alla dose». Bassetti esclude lo choc anafilattico

Giulio Corsi e Giovanna Mezzana
Spartaco Sani e Matteo Bassetti
Spartaco Sani e Matteo Bassetti

Il caso del 53enne di Rosignano morto poco minuti dopo la somministrazione di una dose Pfizer: il parere di due esperti

22 novembre 2021
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LIVORNO. «Non ho informazioni riguardo a questo decesso, ma posso dire una cosa con certezza: il vaccino è sicuro», commenta Spartaco Sani, primario del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Livorno interpellato dal Tirreno.

«Saranno eseguiti tutti gli approfondimenti necessari per capire cosa sia successo a Rosignano, ma mi sento dire che il vaccino non c’entra niente – continua l’infettivologo –. Non è che ogni volta che accade un incidente di questo tipo si possa tornare sulla questione della sicurezza del vaccino. Purtroppo si può morire in qualunque momento».

Sani aggiunge ulteriori motivazioni a sostegno della sua tesi escludendo che possa esserci una correlazione tra il decesso di Federico Bertoli e la seconda dose. «L’immediatezza dell’evento rispetto alla somministrazione ci dice con ancora maggior certezza che il vaccino non ci incastra niente. Anche le manifestazioni avverse conosciute non sono morti improvvise. Mi sento di dire che al 999,99 per mille la morte di questa povera persona sarebbe avvenuta ugualmente, purtroppo».

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Sani rafforza il suo ragionamento anche sulla base del fatto che si trattasse di una seconda dose. «Uno choc anafilattico o una reazione avversa sarebbero dovute accadere eventualmente alla prima dose, se invece la prima somministrazione è avvenuta senza problemi, la seconda si può dire che sia ancora più sicura. Ripeto, non conosco i dettagli, ma se uno viene colpito da infarto il vaccino non c’entra niente, è probabile che abbia avuto un evento acuto che gli sarebbe successo anche altrove».

Il primario poi torna a parlare della situazione generale: «Spero che questo episodio non venga strumentalizzato dai no-vax. È inconcepibile l’ostilità al vaccino, bisogna piuttosto evidenziare che la vaccinazione ci ha permesso di non essere nella situazione dell’anno scorso. Solo vaccinandoci tutti potremo liberarci del virus. I dati parlano chiaro: il vaccino funziona, riduce l’ospedalizzazione in più del 95% dei casi, riduce l’infezione in un numero elevatissimo di casi. Il vaccinato che prende il virus nella stragrande maggioranza rimane asintomatico e perde il virus in 10 giorni, lo si è visto bene tra gli operatori sanitari. Certamente le eccezioni ci sono, perché il 100% in medicina non esiste. Ma non si può aver paura del vaccino, bisogna avere paura di prendere il virus».

Bassetti: «Un caso mai sentito, escludo lo choc anafilattico»

Rappresenta un caso unico in Italia, secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, ciò che è accaduto ieri al centro vaccinale di Rosignano Solvay: un uomo di 53 anni è morto dopo pochi minuti dall’aver ricevuto la seconda dose di vaccino contro il Covid-19, è cioè deceduto nel lasso di tempo - una quindicina di minuti - che si attende seduti, sotto osservazione, a titolo precauzionale, dopo la somministrazione.

Gli elementi da fornire al professor Bassetti per comprendere cosa possa essere accaduto sono pochi, anzi, pochissimi: nell’immediatezza si sarebbe esclusa una reazione allergica. E quindi Bassetti parte da qui: «Se non è stata una reazione allergica - osserva - potrebbe aver avuto un infarto. Certo è che il clima che in Italia è stato creato "da una certa parte" intorno al vaccino non aiuta a sottoporsi tranquillamente alla somministrazione. C’è chi è terrorizzato, c’è chi si reca a vaccinarsi come salisse sul patibolo». Il Tirreno chiede dunque a Bassetti se può accadere che ci si possa suggestionare e quindi, di conseguenza, concitare a tal punto da sentirsi male: «Possono accadere delle crisi - risponde il professore - per esempio a chi soffre di ipertensione».

«Escluderei - cerca ancora di dare risposte, pur con pochi elementi a disposizione, Bassetti - uno choc anafilattico perché una quindicina di minuti mi sembrano davvero pochi; se fosse accaduto, poi, chi l’ha soccorso avrebbe dovuto accorgersene perché si chiude la glottide, la persona non respira», ma, comunque, dicevamo poc’anzi che una reazione allergica sarebbe stata esclusa.

«Un caso come questo - continua - sa più di malore, di una concitazione per uno stato che ci ha messo sotto pressione. Potrebbe essere una terribile coincidenza. Certo è che quanto è accaduto deve essere messo sotto la lente di ingrandimento per capire quale sia stata la causa: e un’autopsia potrà dare la risposta. Credo che in Italia un caso come questo, cioè la morte a pochi minuti dalla somministrazione del vaccino, non sia mai accaduto».

Il professor Matteo Bassetti è convinto: «Se c’è una qualche correlazione (tra il vaccino e il decesso, ndr) bisognerà metterlo in evidenza; e se invece non c’è, bisognerà dirlo altrettanto chiaramente».

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