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"Il Padre ci ha liberati dal potere delle tenebre"

Sintesi della relazione di Padre Rufus Pereira

 

Padre Rufus Pereira“Il Padre ci ha liberati dal potere delle tenebre (Col 1, 13)”: ispirata a questo tema si è svolta la toccante preghiera per la liberazione animata da p. Rufus Pereira, vicepresidente internazionale degli esorcisti, proveniente dall’India, aderente al Rinnovamento Carismatico Cattolico fin dal 1972.

Nell’introduzione il relatore ha ricordato le sue precedenti partecipazioni a convegni e congressi in Italia e le esperienze di liberazione: “Una volta l’Italia era ricordata per i suoi santi e martiri, che arrivarono in Africa e in Asia, in numero maggiore che da ogni altra nazione, per evangelizzare questi paesi. Dagli Anni Settanta in poi le sette i nuovi culti si sono sempre più diffusi, prendendo il posto della vera religione, con le loro superstizioni”.

A tale proposito, nel 1972, Paolo VI rispondendo agli interrogativi che gli venivano posti disse che una delle necessità della Chiesa è di difendersi da quella realtà che la Bibbia chiama il diavolo.

Il ministero di Gesù, come leggiamo nel Vangelo, era di passare beneficando e risanando, facendo la stessa cosa che faceva il Padre. Gli apostoli assistevano con gioia al verificarsi di questi prodigi e Gesù comandò loro di fare lo stesso: predicare il vangelo, guarire i malati, liberare chi è posseduto.

La Chiesa esercita questo potere vittorioso – ha ribadito Giovanni Paolo II – mediante la fede in Cristo e la forza della preghiera.

Per condurre progressivamente l’assemblea nel giusto clima di preghiera, p. Rufus Pereira ha ricordato le due fasi indispensabili per entrare nella giusta attitudine a ricevere la guarigione:

  • rimuovere i blocchi che impediscono la liberazione, mettendoci davanti a Dio e davanti ai fratelli che possiamo aver ferito e perdonando, a nostra volta, coloro che ci hanno fatto del male. Senza pentimento e senza perdono non ci sarà liberazione e guarigione.

  • creare canali efficaci per far entrare in noi la grazia e il perdono di Gesù. Questo può avvenire solo con una forte preghiera di lode e ringraziamento di tutta l’assemblea, in un clima di fraternità, di unità e di fede.

P. Pereira ha ricordato l’esperienza di guarigione, da lui condotta a Bombay, con persone appartenenti anche ad altre religioni, ribadendo che la giusta attitudine è quella della preghiera di Gesù al Getsemani: “non la mia, ma la tua volontà”, portando il suo pensiero e l’attenzione di tutta l’assemblea a varie categorie di persone, in condizioni di necessità e bisogno, presentate e affidate in preghiera, alla misericordia di Dio.


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