Dopo Summorum Pontificum il Nuovo Obiettivo è l’Intercomunione…

4 Agosto 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un amico da oltre le Mura ci racconta –  e naturalmente la notizia è tutta da verificare, ma ci sembra giusto e interessante offrirvela comunque – che il Pontefice regnante vuole tornare a occuparsi di Intercomunione, cioè della possibilità per fedeli di confessioni cristiane diverse dalla cattolica di partecipare all’eucarestia.

Con questo intento avrebbe incaricato il nuovo Segretario del Culto Divino, l’arcivescovo francescano Vittorio Francesco Viola, già presule a Tortona e docente presso l’Istituto liturgico di Sant’Anselmo a Roma di organizzare una commissione riservata a settembre, e nel giro di due mesi di riferire direttamente i risultati dei lavori al Pontefice.

La metodologia – scavalcare gli organismi, Congregazioni e Consigli deputati a trattare temi specifici – piace molto a papa Bergoglio. Se la notizia fosse confermata, ci sarebbe da chiedersi la ragione di tempi così serrati.

Una delle possibili cause potrebbe essere il Sinodo tedesco, dove il tema dell’Intercomunione con i protestanti è stato messo in agenda. In Germania ci sono state già in passato fughe in avanti da parte di qualche vescovo in questo campo. Sul tema papa Bergoglio non si era espresso chiaramente, invitando, in un incontro del 2018, a trovare un risultato possibilmente unanime…

Colpisce comunque – sempre se queste voci hanno reale fondamento – che subito dopo aver cercato di abrogare il Motu Proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum il Pontefice voglia affrontare, e forse risolvere a modo suo, un nodo così spinoso e a detta di alcuni risolvibile solo con la conversione alla Chiesa cattolica.

§§§




Ecco il collegamento per il libro in italiano.

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61 commenti

  • Facta ha detto:

    Ha ragione chi cita l’intervento di qualche anno fa di Bergoglio qualche anno fa alla donna protestante con marito cattolico: perché non possiamo fare la Comunione insieme? La risposta fu praticamente boh … a me sembra che la prima possibile risposta sia: perché avete convinzioni diverse su cosa sia l’Eucarestia; la signora pensa sia solo un pezzo di pane; il marito pensa che sia Cristo; non si può dare Cristo a chi pensa di prendere solo un pezzo di pane (si è già tanto indegni quando si riceve l’Ostia con la esatta nozione e fede in ciò che essa è!) ne’ ha senso per un cattolico prendere un pezzo di pane non consacrato ( che me dovrei fare?); ciò che divide quei due coniugi così come protestantesimo e cattolicesimo sono le diverse convinzioni su questioni basilari; andare dentro lo stesso edificio ad una cerimonia ( tenuta da chi? per fare e ricevere che cosa?) sarebbe una unità apparente e falsa.
    E soprattutto: perché? Perché questa sorta di urgenza? Perché è diventato un problema il fatto che un protestante non possa ricevere l’Eucarestia? Non la può ricevere perché ha scelto di non essere cattolico; e se così ha scelto perché dovrebbe voler ricevere l’Eucarestia?
    A me sembra che questo FALSO ed inesistente problema sia una scusa ( non per creare una unità che comunque non ci sarebbe) ma solo per tentare di cambiare ciò che nella fede cattolica non può essere cambiato ( anche perché, adesso sul serio, che diamine dovrei andare a fare in una Chiesa senza Cristo?) e’ solo una finta emergenza ( come quella delle unioni civili) un cavallo di Troia e niente di più

  • Mimma ha detto:

    Sempre per Alessio
    La sua osservazione è tuttavia pertinente.
    Perché Maria prima può ungere i piedi del Signore e poi non può toccarlo?
    Stavolta dovrò usare la mia opinione.
    Maddalena unge i piedi di Cristo Uomo.
    Dopo la Risurrezione, Il corpo di Gesù è glorificato.
    Divinizzato.
    Egli si farà toccare ancora.
    Ma solo dopo essere salito al Padre.
    Dopo cioè aver presentato alla Trinità e depositato nel suo seno, per così dire, l’Umanità redenta, nella primigenia purezza che essa aveva quando fu creata, prima del peccato originale.
    Qui aspetto e accetto volentieri ogni sorta di osservazioni, trattandosi di una mia osservazione personale .

  • Enrico Nippo ha detto:

    Il patriarca zen Dōgen: davvero un grande!

    Anche i Cristiani dovrebbero studiarlo!

    Un saluto a Nestorio.

    • ANTONINO (NON PIO?) ha detto:

      Ricambio il saluto, Enrico Nippo. Anch’io ritengo Dōgen zenji una figura straordinaria. Alcune pagine dello Shōbōgenzō sono davvero illuminanti.

  • Mimma ha detto:

    Per Alessio
    Gentilissimo
    Ciò che ho detto su Maria Maddalena non é il mio parere. Nè deriva da catechesi moderniste.
    Non mi permetto di sproloquiare sui Vangeli a vanvera.
    Dice Gesù:
    ” dopo che alla Pura…mi presento alla donna redenta, alla rappresentante di tutte le creature femminee che sono venuto a liberare dal morso della lussuria…
    Non mi faccio toccare da lei. Ella non è la Pura che può toccare, senza contaminarlo , il Figlio che torna al Padre.
    Molto ha ancora da purificare con la sua penitenza.
    Ma il suo amore merita questo premio. ”
    MARIA VALTORTA, LIBRO X, 620.6
    Considerazioni sulla Risurrezione

  • Lucy ha detto:

    Mi tengoall’argomento proposto dal dott.Tosatti.
    L’intercomunione si farà Germania o non Germania l’intercomunione e da tempo nell’agenda di dissolvimento della Chiesa Cattolica di Bergoglio .È già tutto scritto , fin dal 2015 qyando dopo il colloquio con la coppia mista (lui cattolico lei luterana ) che chiedeva l’intercomunione , la risposta fu ” sì, no , non so , fate voi “.In quall’ ambiguità era già tutto chiarissimo , come sempre del resto.

  • Lamiscusi ha detto:

    La mi scusi dottor Tosatti.
    Mi permette di chiarire qualche punto storico ?
    Da dilettante, beninteso.
    Dopo lo scisma del 1054 Ildebrando di Soana , come si studia a scuola modificò col suo Dictatus Papae alcuni punti della costituzione della chiesa d’occidente. Modifiche indigeste per la Chiesa d’Oriente.
    Nei secoli successivi ci furono vari tentativi di riconciliazione ma l’arrivo dei crociati a Costantinopoli nel 1204 e le conseguenti devastazioni e appropriazioni per la Chiesa d’Oriente furono difficili da dimenticare.
    Al Concilio di Ferrara Firenze (e siamo a pochi anni prima della conquista di Costantinopoli da parte del sultano turco) contro l’unione che stava per essere proclamata, si alzò la voce di Marco Eugenico , Metropolita di Efeso.
    La sua enciclica ai cristiani ortodossi credo sia possibile trovarla girovagando in internet.

  • wisteria ha detto:

    Per Nestorio

    Giudizi troppo severi sul Rinascimento. Le humanae litterae e il cattolicesimo sono i pilastri su cui si regge l’identità europea. O meglio, si reggerebbe se l’Europa fosse cattolica. Di intellettuali ortodossi l’Italia fu asilo dopo la caduta di Costantinopoli, e nessuno si scandalizzata del clima culturale. Anche nell’arte rinascimentale barocca e moderna si sente il respiro di Dio. Il medioevo non poteva essere eterno.
    Per Daouda.
    Troppa acrimonia nei suoi giudizi. Più che i modernisti, lei sembra avversare taluni gruppi di tradizionalisti. Firse i pliniani o i ratzingeriani o i moderati o l’associazione Lepanto? I suoi strali sono minacciosi quanto oscuri. Nella mia impreparazione a ribattere, ricordo che ho letto Rilke e l’ho capito. Ho letto Proust e l’ho capito. E qualche altro grande pure ho letto eccetera. Ma quello che vuole veramente Daouda non lo capisco. Quanto a me, hic et nunc, mi contenterei della messa in latino.

    • wisteria ha detto:

      Mi correggo.
      La mia obiezione non era per NESTORIO ma per DUBBI ECCLESIALI.

      • NESTORIO ha detto:

        E infatti, cara Wisteria, Nestorio è d’accordo con lei: quello di tirare la croce addosso al Rinascimento è uno sport molto in voga nei circoli tradizionalisti, specialmente fra coloro che esaltano fuor di ogni misura ragionevole la Scolastica, ma è uno sport fondato su una lettura semplicistica e ideologica del complesso fenomeno rinascimentale.

    • Dubbi Ecclesiali ha detto:

      Non sono così sicuro. Il problema del mondo Latino è stato che ha perso tutto nell’epoca oscura che ci fu dopo la caduta dell’Impero Romano. Ogni qual volta, in seguito, si sia presentato alla mente curiosa dei dotti qualche affascinante elemento estraneo, generalmente pagano, invece di approcciarlo con cautela lo si è abbracciato. Probabilmente, dal punto di vista teologico, tutto cominciò con la fissa Aristotelica.
      In “oriente” le cose andarono diversamente fino a quando Dio non decise che i tempi di Bisanzio fossero finiti: la cultura pagana venne assorbita e trasformata in un modo più cauto, organico e lento, senza rotture e capovolgimenti. Non capitò mai, come con Tommaso, che a furia di leggere Aristotele si perdesse un po’ di vista la morale Evangelica. Oppure, appunto, che l’arte sacra abbandonasse il suo scopo primario di sostenere la preghiera e diventasse ricerca del bello fine a sé stessa.
      Il Rinascimento è stato caratterizzato da una riscoperta pagana, filosoficamente di stampo Platonico, molto diffusa tra la nobiltà. La Controriforma non fece altro che erigere in opposizione una rigida barriera di Tomismo contro le forze esterne, trasformando il pensiero Aristotelico di Tommaso in un vero e proprio, asfissiante e ineluttabile, sistema teologico considerato sacro quasi tanto la Bibbia stessa. Insomma, sempre da un estremo all’altro si è passati. Se quel sistema non fosse stato così asfissiante, chiuso in sé stesso, non sarebbe emerso il desiderio di “aprire le finestre”. Il problema degli estremi è che nutrono gli estremi opposti, i quali prima o poi esplodono. Trasformare il Vescovo di Roma in un oracolo ha avuto tutta una serie di ripercussioni e il Vaticano II forse non sarebbe mai esistito senza quell’eccesso nato dalla disperazione.

    • daouda ha detto:

      Due sono le cose, fatto presente che sono un tipo che fa ragionamenti spesso tangenziali e che non è che sappia ben scrivere in italiano.
      a) il tradizionalismo è l’altra faccia della medaglia del modernismo
      b) l’infiltrazione di agenti nemici è ben presente fra i tradizionalisti

      Alla luce di questi due realtà, se non si rimane fermi alle concezioni controinformative di 60 anni fa che particamente sono rimaste un disco rotto più e più volte deformato a cui si aggiungono via via sono dettagli alla fin fine derivabili dalla tecnologia disponibile, se si ha presente che gli USA sono destinati al collasso, le opzioni sono queste
      1) sincretismo in breve tempo
      2) vittoria euroasiatica

      Nel primo caso, dinnanzi alla persecuzione, di certo professare la Fede ci unirà. Io stesso come lei mi contento e vado sia a sante messe del 62 o del 69.
      Nel secondo caso avremo un revaival tradizionalista come molte pseudoveggenze hanno diagnosticato e la stessa distorsione di Fatima potrebbe suffragare.
      In tal caso i tradizionalisti politici e religiosi diverranno i nuovi nemici, non ponendo freni alla deviazione che già hanno ora.

      Che parlo a fare dei mondernisti? Non solo questo non è un sito di ritrovo di quelli, ma hanno già fatto il loro tempo…

      p.s. quando intendo infiltrazione di nemici non mi premuro di interessarmi alla mera dottrina , alla mera disciplina, alle deformazioni esotericiste o apparizioniste della msitica, alla deviazione morale, alla deviazione liturgia. Intendo infiltrazione atta a non far sussistere più i sacramenti.
      Quando sento parlare dei russi mi vien sempre da ridere, ma poi da piangere, visto che essendo stata ed ancora è tal Chiesa del tutto in balia del kgb, sono il caso più eclatante di Chiesa apostolica suppongo almeno per metà del tutto apparente e simulatoria ossia inesistente.
      Il tutto non ha certo a che fare con le beghe degli idolatri del papa sedevacantisti e le loro fisime aristoteliche applicate al papato che per me sono del tutto illogiche, ma riguarda l’intenzionalità dei sacramenti.

      p.p.s. comprenderà che se adotta pur non seguendo tal punto di vista, la situazione attuale è ben peggiore di quel che si creda, il che è stato molto meglio per me dovendo riporre a DIO il giudizio su ogni cosa indedicibile e nel rifugiarsi nella sua provvidenza. Ho forse l’impellenza di esternare certe cose pur rendedomi conto che sarebbe proporre di accettare una drasticità riguardo la vita odierna mal digeribile.
      Per vanità od anche per solitudine od anche illudendomi di chissà che fare io scrivo, ma alla fine rimango oscuro sperando che non sia capito perché il fardello sarebbe molto pesante.
      Magari senza lascia passare sanitario si potrà vivere, mase si spiegasse alla gente che il conto banca ed i soldi digitali rendono complici d’usura e ruberie varie, calcolando che oggi sono praticamente inderogabili, vedrà che non si verrà filati quasi da nessuno.

  • Nicola Buono ha detto:

    L’intercomunione non è niente altro che la realizzazione della STRANA CHIESA che la Beata Emmerick vide in visione. STRANA CHIESA NELLA QUALE ENTRAVANO PROTESTANTI, ERETICI , EBREI ECC

  • Marco Matteucci ha detto:

    NOSTRA SIGNORA DI ANGUERA – REGINA DELLA PACE
    Messaggio 5.159 | Martedì 3 Agosto 2021

    Cari figli, riempitevi dell’Amore di Dio. Camminate verso un futuro di discordia e divisione. Restate con Gesù e siate fedeli agli insegnamenti del vero Magistero della Sua Chiesa.

    L’azione del diavolo porterà molti dei Miei poveri figli ad allontanarsi dalla verità!
    Durante la grande persecuzione molti che amano e difendono la verità saranno cacciati e il dolore sarà grande per voi…

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.com/2021/08/04/nostra-signora-di-anguera-regina-della-pace-265/

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Vale la pena leggere , o rileggere, la motivazione per cui Bergoglio non amministra di persona la comunione e fin da prima dell’elezione a papa.
    Per evitare che “peccatori non pentiti” cerchino la provocazione, nel caso fossero tali di sua conoscenza, o per cogliere l’occasione per una foto.opportunity.
    Beh! è risaputo: non sopporta gli ipocriti e li condanna quando vuole e nei modi ritenuti congrui… Per la verità le sue condanne e i condannati, secondo il suo metro di giudizio, sono plurimi… ma questo è un altro discorso…
    E anche l’intercomunione, nota anche come “comunione aperta”, rientra nel registro innovativo delle sue “aperture” … verbali… a più non posso…
    Se dovesse materializzarsi l’evenienza, sarà – come per il Motu proprio TC – un’ ennesima ferita alla comunione, non solo sacramentale, che è istituzione propria della Chiesa cattolica.
    https://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350515.html

  • Dubbi Ecclesiali ha detto:

    Buona fortuna con gli Ortodossi, che sembrano sempre più essere nel giusto, e si allontaneranno ancora di più. Potrebbe, del resto, Dio permettere un tale sfacelo nella sua Chiesa, se fosse come Egli l’ha voluta e fondata? Non per creare confusione, ma ogni giorno che passa è una loro rivincita. I loro cosiddetti “scismi” sono più che altro beghe politiche, se i patriarchi di Gerusalemme e Mosca si trovassero a parlare di dogmi direbbero le stesse cose.
    Secondo me, dobbiamo cominciare a considerare che il papato sia una costruzione umana e che io vescovo di Roma sia solo… un vescovo.

    • NESTORIO ha detto:

      Il papa è un primus inter pares. Primus, come è da subito è stato condiserato, ma anche inter pares. In Occidente il suo ruolo è stato amplificato a dismisura, passando da figura dotata di un’autorevolezza speciale, ad autorità assoluta e indiscutibile. In questo senso la posizione degli Ortodossi è corretta, anche se nel tempo si è radicalizzata, assumento connotati contrappositivi. // Se i cattolici piangono, comunque, gli Ortodossi non ridono. Vi sono molti problemi anche al loro interno, nonostante l’ammirevole rigore liturgico e l’altrettanto ammirevole tenuta dottrinale. // Recentemente l’ottimo Maurizio Blondet ha scritto un pezzo sul rapporto fra iconografia ortodossa e iconografia cattolica. Pur non condividendo, questa volta, gran parte delle sue affermazioni, suggerisco di darvi un’occhiata, perché contiene interessanti spunti che trascendono il discorso iconografico.

      • Dubbi Ecclesiali ha detto:

        Letto e concordo su tutto, lo penso da tempo. Il Cattolicesimo rinascimentale era praticamente paganesimo redivivo, il che ha portato alla riforma – Cristo stesso venne messo ai margini per un bel po’ di tempo. Lutero si scandalizzò andando a Roma, ma un qualsiasi Ortodosso non avrebbe reagito meglio; se i Protestanti avesse raggiunto un accordo con gli Ortodossi la storia sarebbe andata diversamente. Le opere d’arte che culturalmente ci appartengono, e che giustamente vengono elogiate da tutto il mondo, hanno pochissimo di Cristiano anche quando a farle erano fedeli genuini come Michelangelo. Aver dipinto Dio Padre in mezzo alle nuvole, assurdità teologica e blasfemia pura, è anche un po’ la radice dell’ateismo, perché trasforma la Sorgente della realtà in un ente, in Zeus. Su questo argomento si potrebbe scrivere a lungo, ma dai tempi di Platone sappiamo quanto l’arte sia importante nel plasmare la cultura di una civilizzazione, e abbandonare l’arte sacra ha condannato il Cattolicesimo.

        • daouda ha detto:

          Vale la pena ricordare le derive anche liturgiche presenti nel basso medioevo ( per un tradizionalista iun fantomatico periodo d’oro ) che sono state l’humus delll’umanesimo ed il futuro rinascimento.
          CIò a sconfessare la pretesa di una profonda e verace cristianizzazione del popolo minuto e delle aristocrazie che in realtà non c’è mai stata.
          In questo modernisti e tradizionalisti sono alquanto affini, avendo in mente primariamente la poltica ed il sociale, ad majorem Dei gloriam di certo!

          Ad ogni modo non credo che tale arte sia da condannare in sè quanto semmai appunto l’aver abbandonato per essa l’arte sacra ossia permettendo che essa si tramutasse in quella.

          • Antonino (non Pio?) ha detto:

            “sconfessare la pretesa di una verace e profonda cristianizzazione”. // Contro tale pretesa aveva succintamente ma non inefficacemente argomentato Jean Delumeau in un articolo apparso nel 1978 in “Archives de Sciences Sociales des Religions” e intitolato ‘Le christianisme va-t-il-mourir’ (per chi ama i consigli bibliografici).

          • daouda ha detto:

            Grazie molte.

          • Cnemone ha detto:

            Grazie a lei, Daouda. La leggo sempre con interesse.

        • Iginio ha detto:

          Qui poi siamo al bricolage teologico.
          Invece fare i Cristi giganteschi coi faccioni enormi non è grottesco, vero?
          Lo sa che i greci chiamano gli affreschi di certe chiese ortodosse “mickey mouse”, cioè fumetti?
          Quanto a Dio Padre, leggasi qua:
          https://lanuovabq.it/it/madre-eugenia-ravasio-il-sorriso-del-padre

          • Antonino (non pio?) ha detto:

            Semmai al bricolage ecclesiologico, caro il nostro professionista.

      • Iginio ha detto:

        Il Papa NON è un primus inter pares, i cosiddetti Ortodossi NON sono affatto la cristianità autentica e originale, il vero Nestorio era un eretico, papa Francesco NON fa il Papa, la storia è piena di papi che hanno fatto cose sbagliate e anche peccati gravi ma ciò non ci autorizza a ergerci superiori a loro, i veri santi pregavano per vescovi e preti anche quando venivano da loro maltrattati, infine suggerisco agli orecchianti di conoscere la vita di santa Veronica Giuliani. Altro che “sentimentalismo cattolico”.

        • Iginio ha detto:

          avevo saltato un pezzo: papa Francesco non fa il Papa quando spara fesserie, a cui ovviamente non si è tenuti a prestare credito

          • NESTORIO ha detto:

            Per citare una figura che verosimilmente non dispiacerebbe a Enrico Nippo, il patriarca zen del XIII secolo Dōgen ammoniva che è di gran lunga preferibile venire reputati empi senza esserlo che venire reputati santi senza esserlo, la qual ultima cosa è, anzi, una disdetta senza pari. Ecco perché, volendo giocar con gli eteronimi, meglio Nestorio che, poniamo, Agostino 😉

          • Dubbi Ecclesiali ha detto:

            Povero Agostino. Uomo geniale, ma causa di molte misinterpretazioni. In ogni caso, tutti i Padri della Chiesa erano così: il problema è che Agostino è stato eccessivamente esaltato dalla Chiesa Cattolica, mentre le altre figure sono via via finite nel dimenticaio – usate al più per cercare di giustificare l’Ortodossia e l’autorità del Papa.
            Ma è molto più interessante leggersi un Gregorio di Nissa, un Massimo Confessore, un Giovanni Damasceno (lui utile anche per comprendere le radici Cristiano-eretiche dell’Islam), etc.

    • NESTORIO ha detto:

      P.S. Quanto al protestantesimo, non va nemmeno preso in considerazione, trattandosi di un’affezione patologica e patogena (del ramo cattolico dell’albero ortodosso, direbbero gli Ortodossi).

    • daouda ha detto:

      Gli ortodossi hanno seri problemi a cominciare dalle pretese eretiche di Bartolomeo per il suo patriarcato “ecumenico”, all’infiltrazione comunista in tutte le chiese ex sovietiche ( ergo soprattutto i russi ) , alle derive ecumeniste, al modernismo liberale ed al tradizionalismo neo-patristico che sono tutte abiette deformazioni e deviazioni. Non ultimo il filetismo, che forse è la più tremenda delle divisioni intra-ortodosse.

      L’evoluzione del papato in papismo e papolatria non implica affatto che esso sia una “costruzione umana”, come si può dire questo?

      • Dubbi Ecclesiali ha detto:

        Abbiamo gli stessi problemi potenziati all’infinito, in compenso siamo costretti a credere che il Papa sia infallibile. Bartolomeo può credersi quello che vuole, ma rimane solo un vescovo, e per gli Ortodossi nessun vescovo è infallibile. Le sue pretese contano poco, non può agire come Francesco. Basti pensare che il monte Athos se ne fa un baffo di quel che dice. L’infallibilità della Chiesa, per gli Ortodossi, non è legata ad un solo uomo e alla carica che ricopre.
        Il Cattolicesimo invece si trova da decenni in una posizione che un tempo sarebbe stata considerata impossibile, e dovremmo ammettere finalmente che stiamo cercando di razionalizzare questa cosa in tutti i modi possibili ma è una impresa disperata. Francesco è solo il culmine di un lungo processo. Da una pare, si sta comportando come un sovrano assoluto, grazie ai poteri che il Papato ha acquisito nel tempo: però questi poteri li sta utilizzando per tirar giù tutto. Ciò non sarebbe semplicemente possibile in un contesto Ortodosso.

      • NESTORIO ha detto:

        Il primato petrino è di fondazione divina e l’autentico credente (anche ortodosso) non può in alcun modo considerarlo una costruzione umana. // Daouda fa opportunamente osservare come la realtà ortodossa, lungi dall’essere quel saldo monolite che può a prima vista sembrare, sia in realtà caleidoscopica, e in certe sue manifestazioni persino entropica. In ogni caso tutt’altro che problematica. // Nell’assecondare un’eventuale legittima, financo lodevole, attrazione per il mondo ortodosso bisogna procedere con molta cautela.

        • NESTORIO ha detto:

          M’è rimasta nella tastiera un’importante “A” : la realtà ortodossa è “tutt’altro che aproblematica”.

          • Consigli di lettura ha detto:

            Prima di discutere su certi argomenti si potrebbe andare a leggere i decreti dei primi sette santi concilii ecumenici.
            Per focalizzare l’attenzione sul momento storico in cui il papa divenne infallibile si potrebbe andare a leggere un libro che ha come titolo COME IL PAPA DIVENNE INFALLIBILE.
            L’autore è un gesuita, morto giovane. Quindi il libro è perfettamente cattolico.
            Per chi non avesse chiara la tempistica siamo nel 1870 nello stesso anno in cui i bersaglieri aprirono la breccia di Porta Pia e Roma divenne la capitale d’Italia.
            Comunque la seconda (?) Lettera di Paolo ai Tessalonicesi in cui si descrive un uomo che si insedia nel tempio di Dio e si fa adorare come Dio è a disposizione di tutti in ogni Bibbia (fin tanto che qualcuno non decida di manomettere anche quel brano).

          • daouda ha detto:

            Se quell’umano è il papa, il tempo di DIO sarebbe san Pietro? Me cojoni direbbimo a Roma, mmo r santissimo sta solo a san Pietro…

      • daouda ha detto:

        II problema credo sia rimasto il rapporto fra potere di giurisdizione e quello di Ordine.
        Non tutti fra gli ortodossi giungono a dire la fesseria che l’organizzazione e la gerarchia siano mera amministrazione o questione strampalatamente e meramente umana, ma fra di loro questa deriva anti-istuzionale è un’altra delle devianze tipiche del loro mondo.
        Quando io sovente ho parlato del problema del Concilio Vaticano I , che è a mio parere ben più ambiguo del Concilio Vaticano II e ben più problematico, ciò è anche perché la questione di un insegnamento solenne del papa ex cathedra quando viene spiegata sembra di solito una magia e nel concilio è praticamente un flatus vocis indefinito.
        A conti fatti un disastro…
        Ad ogni modo è risaputo quando, nonostante i giri pindarici, il papa sia o non sia infallibile e tale asserzione non è affatto discostabile dall’indifettibilità del popolo cristiano, anzi , in forza dell’autorità attiva del gerarca massimo, è per forza di cose ricompresa l’indifettibilità passiva del popolo ed inoltre il magisterio ordinario unviversale ed integrale è altrettanto infallibile e disponibile , custodito dai vescovi.
        Il prezzo che l’ortodossia ha pagato per impedire il retto esercizio della giurisdizione è che ognuno fa quel che gli pare e vige della confusione poco gradevole ed una confusione totale dal punto di vista degli immigrati i nEuropa occidentale ma è questione complessa di cui il filetismo è l’eresia più nefanda proprio perché essi hanno negato l’unità.
        Epperò il loro incrollabile attaccamento alla tradizione ed alla scrittura, fa si che pur avendo delle divisioni esse siano comunque meno pesanti o visibili di quanto sia invece da noi.
        Aspetti però purtroppo che il popolo ortodosso cambi…ha avuto l’ismaelismo ed il sovietismo che lo hanno cementato, ma dia ancora loro più occidentalismo e vedrà che le resistenze saranno giust’appunto, come al solito , quasi solamente nel mondo monastico, un mondo fondamentale per il cristianesimo e la cui deriva in occidente ha segnato l’inizio del tracollo.
        Per quanto riguarda Francesco, a vedere certi papi medioevali e la trumentalizzazioe del papato, appare un agnellino.
        Si dirà: non toccarono la dottrina e la disciplina, e nemmeno la liturgia. Posso concordare sulla liturgia ( eppure si dimentica che l’intenzionalità nei riti è fondamentale ), ma non sulla disciplina e la dottrina. Ad ogni modo senza di loro non avremmo avuto Francesco…ma il massimo che si può dire sul passato è presentato con i vari “nonostante tutto” od “in ogni caso” visto che chiaramente erano i tempi belli..gradirei a questo punto si giustificassero pure le operazioni di Francesco allo stesso modo, e magari fra 300 anni sarà proprio così dai figli di tali personaggi.

        Che poi non serve essere attratti dagli ortodossi: esistono i bizantino-cattolici, i copti cattolci, gli armeno-cattolici, i siro-cattolici e gli indiano-cattolici.
        La gente è fissata col rito romano ( del 62 si badi, non sia mai quello apostolico-tridentino! Si segua la riforma simulatrice del 62! ) quando la Chiesa è totale…pazienza.
        Evidentemente c’è sempre una Chiesa più Chiesa delle altre

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Grande rispetto per la fede, comune alla nostra, alla liturgia e al culto della cosidetta Chiesa ortodossa. Apprezzo alcuni teologi contemporanei. soprattutto quelli russi e rumeni in esilio, ma non accetto lezioni sull’andamento della Chiesa proprio da loro. Il vescovo di Roma non è un vescovo qualunque… è il capo della chiesa universsle, dire il vero patriarca ecumenico e capo del collegio episcopale. Il ruolo non glielo ha dato un Concilio come è avvenuto per il vescovo di Costantinopoli ( concilio di Calcedonia,), ma lo ha reso tale Cristo stesso. Il papa è Pietro che continua la sua azione apostolica. è il capo della Chiesa visibile non perché vescovo della capitale imperialle ma perche successore di Pietro, infallibile quando parla ex cathedra,a fragile e peccatore come ogni figlio do Adamo. Cari Ortodossi, onore a boi che ancorsa esistete, ma a struttura della vostra Chiesa ha bisogno dell’imperatore. Le vostre beghe non sono solo politiche.
      .vi ricordo che Nestorio era patriarca di Costantonopoli, lo stesso il monotelita Sergio e tanti altri…. fino al massone, almeno così dicono, Atenagora e al vituperato Bartolomeo.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Perché tanta fretta?
    Mi ricorda il Bianconiglio.
    Uh, poffare poffarissimo! È tardi! È tardi! È tardi!
    Non aspettano che me! In ritardo sono già! Non mi posso trattenere!
    Alice [Nel Paese delle meraviglie]: Dev’essere qualcosa di importante. Forse un ricevimento. Signor Bianconiglio! Aspetti!
    Oh, no, no, no, no, no, no! È tardi! È tardi, sai? Io sono già in mezzo ai guai! Neppure posso dirti “ciao”. Ho fretta! Ho fretta, sai?
    Colgo che, a modo suo e pur persistendo nella smania incontrollabile di domare il tempo, il Bianconiglio perlomeno aveva una certa consapevolezza di essere “già in mezzo ai guai”…
    Per Alice fu solo un sogno, ma bastò a farla uscire frastornata dall’avventura che aveva vissuto.
    Non siamo forse anche noi invitati costantemente a sognare, sognare, sognare?
    Ma: se il rumor – come altri circolati finora e confermati dall’ufficialità – dovesse rivelarsi veritiero, poffardio! Senza essere assolutamente irriverente.
    Forse sarà proprio l’obiettivo strisciante e temuto a decretare la fine dei giochi e l’uscita dal vicolo cieco dell’ambiguità, con il ricorso al protocollo terapeutico dimenticato per affrontare le “doglie del parto” della creazione (cfr. Rm 8,19-23)
    Sarà – forse, se Dio lo vorrà – l’ora della verità che permetterà di capirci qualcosa sul chi starà con chi e sull’identità dei pastori che riusciranno a replicare: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di Vita eterna» e che, superato lo sbigottimento, si inseriranno nella reazione a catena avviatasi in misura difficilmente arrestabile a seguito del recente Motu Proprio “Traditionis custodes”.

  • cattolico ha detto:

    ahi serva chiesa di sporcizia ostello non casa di santi ma bordello.

  • Da parte di Paolo ha detto:

    Se altri non vogliono riconoscermi come apostolo , per voi lo sono senz’altro. Il fatto che voi crediate in Cristo è la prova che io sono apostolo.
    Prima Lettera ai Corinzi , 9,2.
    Criterio interessante , non trovate ?

  • paolo deotto ha detto:

    Sul Simbolo di Sant’Atanasio leggiamo che “Chiunque vuole essere salvo, deve anzitutto mantenersi nella Fede cattolica”.
    E se vogliamo restare ai tempi nostri, sono numerosissime le dichiarazioni, da San Pio X a Pio XII, sulla necessità (e la speranza) del ritorno dei cristiani separati in seno alla Chiesa cattolica.
    Tutto il resto è aria fritta, o meglio è quel buonismo cretino del “volemose bene” che però scorda che la Chiesa è custode della Verità e deve portarla al mondo, non cercare accordi e compromessi.

    • Chedisastro ha detto:

      Infatti, caro Paolo, fino a che non si annebbiassero le menti, per unità dei cristiani si intendeva il ritorno degli eretici in seno alla Chiesa Cattolica e non il gettarsi della Chiesa Cattolica fra le braccia degli eretici. D’altronde è normale in un mondo sottosopra.

    • Iginio ha detto:

      Scusi, Deotto, perché non va a dire queste cose ai commentatori pseudoortodossi che su questo blog cianciano di cattolicesimo deviato, di papato non infallibile e così via?
      Le sparate non vengono solo da modernisti e affini.
      Forza, su!

      • Un dettaglio ha detto:

        Ai tempi di sant’Atanasio la Chiesa era una.
        Il Credo era uno. Senza il filioque aggiunto qualche secolo dopo.
        Il termine cattolico indicava entrambe le chiese che oggi si definiscono l’una cattolica, l’altra ortodossa.

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Un altro dettagli0:

          La Chiesa cresce, cammina nel tempo, è viva e non si fossilizza. È bello guardare le foto di quando si era bambini, ragazzi, giovani…. ma bisogna anche guardarsi allo specchio …non si può pretendere di vedere quello che si era qualche anno prima. Sostanzialmente, Si è sempre quelli di prima, ma con un aspetto diverso, cresciuti… Così avviene per il dogma nella Chiesa Cattolica: È sempre lo stesso, ma nel suo aspetto formale sibisce un progresso che si esprime in diversi modi.

  • Chedisastro ha detto:

    Dare Cristo in pasto agli eretici sarebbe il corollario di un’azione progressivamente distruttiva e sacrilega cui, incredibile ma vero, sono chiamati a partecipare francescani ormai del tutto dimentichi dell’umile purezza del loro Santo fondatore e della sua luminosa adesione e partecipazione alle sofferenze del suo Signore, per cui, unico fra i santi, è chiamato Alter Christus. Come Gesù, tradito infine dalla sua stessa famiglia.

  • Anonimo verace ha detto:

    L’avversione alla liturgia in latino da parte di Bergoglio viene da lontano, secondo uno studioso argentino omonimo , ma solo omonimo di un valente magistrato italiano. Ieri il blog di Valli pubblicava un suo articolo in cui veniva descritta l’ideologia peronista contraria alla Liturgia Tradizionale. Bergoglio viene da lì e lì è rimasto.

    • Iginio ha detto:

      Sì, era però anche un articolo con qualche fesseria.
      Ho fatto leggere quell’articolo a un benedettino serio mio amico (e non bergogliano, anche se non stupidamente provocatorio) e mi ha risposto così:

      Questo tipo di giudizi estremizzano in modo acritico alcune tendenze che andrebbero approfondite con accurati studi storici. Come spessissimo avviene, molti che hanno una formazione puramente teorica, se non ideologica, si avventurano sul terreno della storia tagliando tutto con le forbici delle loro teorie astratte. In realtà già da molto tempo, assai prima del Concilio, tra i benedettini d’oltr’alpe c’era una certa puzza sotto al naso per quella che chiamavano con disprezzo la “devotio moderna”. In pratica venivano snobbati personaggi come Sant’Ignazio, Santa Teresa, San Francesco di Sales, lo stesso autore dell’Imitazione di Cristo, perché si sarebbero allontanati dalla spiritualità liturgica e obiettiva tradizionale per una spiritualità individualista e soggettiva, che, secondo loro, era più una ricerca di se stessi che di Dio. Ma queste teorie, che possono avere qualche aspetto interessante, se confrontate con ricerche storiche accurate, appaiono più ideologie astratte che fatti reali. Ogni epoca ha i suoi modi di affrontare i problemi e spesso le diverse correnti si incrociano e si mischiano in modo inestricabile. Dire: dalla fine del medioevo in poi… o: da Lutero in poi… o : da Cartesio in poi.. o cose simili fa ridere. Come se la storia si potesse schematizzare secondo le idee teoriche di chi non si è mai confrontato seriamente con le relative problematiche. Che nell’Opus Dei ci sia, in certi casi, una certa relativa contrapposizione alla tradizione monastica, probabilmente è vero. Ma poi bisogna vedere esattamente quale sia l’intento di chi segue questa strada. Probabilmente un chiarimento approfondito della questione mostrerebbe che la differenza è più apparente che reale. Lo stesso penso che si debba dire riguardo alla devotio moderna e alla tradizione monastica.

      • Anonimo verace ha detto:

        Non è mio compito entrare in un dibattito con un dotto benedettino. Ma quando Peron o i suoi seguaci inveivano contro la Chiesa preconciliare sparando a zero sulla messa in latino nessuno di noi tre (io , lei e il dotto benedettino) era presente.
        Mi permetto di segnalarle un’altro articolo dello stesso autore pubblicato un paio di anni fa sul blog di Valli, articolo in cui si metteva bene in evidenza la correlazione tra il peronismo e le deviazioni marxisteggianti di sacerdoti e vescovi dell’America Latina.

      • Permette ha detto:

        Per chiarezza, Igino, lei è membro dell’Opera? Grazie se vorrà rispondere.

        • ANTONINO (NON PIO?) ha detto:

          Non lo è. Se lo fosse, le avrebbe risposto in tal senso. Di loro si può dire di tutto, ma è gente seria, che non si nasconde dietro un dito.

  • Mimma ha detto:

    A questo punto, dobbiamo fare massima attenzione solo a una cosa : che siano conservate intatte le Parole Drammatiche, ossia le Parole della Consacrazione.
    Ormai la Sacra Liturgia della Messa è ampiamente protestantizzata.
    Il Sacrificio della Croce è diventato la Santa Cena.
    Il Sacerdote ora è il Presidente dell’assemblea, come nelle riunioni aziendali, vestito comev un pagliaccio
    Il presbiterio è ornato da kenzie , quasi fosse una hall di albergo di lusso.
    Tutti in piedi davanti al Creatore quasi in posizione di dignità paritaria.
    Per non parlare della Comunione alle mani, delle traduzioni spesso palesemente errate ed erronee.
    ” Noli me tangere: non mi toccare ” , é diventato non mi trattenere.
    Ridicolo, oltre che blasfemo , pensare che una poveraccia, seppure convertita, potesse ” trattenere ” il Signore della Vita.
    In realtà essa non può toccare il Purissimo che ancora non è andato al Padre, là dove nulla di impuro può penetrare.
    Segno evidente che la Maddalena ancora aveva tanto da espiare.
    ” Erode rimandò a Pilato Gesù dopo averlo rivestito di una veste bianca ” è reso con
    ” Lo rimandò rivestito di una splendida veste” .
    Vero è che leukos ha il duplice senso di bianco e perciò splendente , splendido.
    Ma i traduttori vaticani non sanno che la veste bianca era il contrassegno dei pazzi in Oriente?
    Perciò, mentre risulta lampante l’affronto di Erode a Gesù con la traduzione letterale: ” ti rimando uno che per me è un folle”, con la traduzione modernista ci dovrebbero spiegare che senso abbia.
    Ma basta.
    Nonostante le nostre …stranezze, Gesù ancora scende Vivo e Vero nelle mani dei Suoi Rappresentanti che sono perciò preziosi.
    Ma se toccheranno quelle parole, il pane restera pane.
    E noi saremo tragicamente orfani.

    • alessio ha detto:

      Non mi pare che riguardo
      alla Maddalena stiano
      proprio così le cose .
      Non fu proprio lei a
      ungere il Signore prima
      della passione con
      unguento di nardo
      preziosissimo ?
      E gli apostoli gelosi
      dissero : perchè tanto
      spreco si poteva vendere
      per i poveri ; ma Gesù
      disse loro di lasciarla
      in pace.
      Purtroppo abbiamo oggi
      troppi sacerdoti perbenisti ,
      ma spesso non troppo
      perbene , che si permettono
      di giudicare chi è stato
      lodato da Dio .
      Purtroppo la catechesi
      attuale è questa , decaduta
      con questo tetro pontificato .

  • Zuzzurellone ha detto:

    Lei , dottor Tosatti, pensa alla Germania. Ma la chiesa è diffusa in tutti i continenti.
    Tempo addietro la trasmissione televisiva PROTESTANTESIMO aveva fatto un servizio sull’Australia dove sembrava che le varie chiese protestanti si fossero indirizzate ad un cammino di unificazione. Sembra anzi che avessero indicato questo nuovo ente col nome di CHIESA DELL’UNIFICAZIONE.
    Ho acquistato il Foglio il giorno che , qualche settimana fa, pubblicò alcune pagine del diario di prigionia del cardinale Pell.
    Dopo aver letto quel giornale debbo confessare che non ce lo vedo proprio il sunnominato cardinale ad aderire alla Chiesa DELL’UNIFICAZIONE. E se anche lui dovesse aderire, il suo popolo, che lo ha sostenuto durante la prigionia non si unificherebbe.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Potrebbe risultar chiaro, finalmente, dove andava a parare la riforma liturgica progressista con in testa il novus ordo, approvato, ricordiamolo, con il placet dei protestanti.

    Con la Messa Tridentina, questa “intercomunione” non avrebbe potuto essere pensata nemmeno alla lontana.

    Il Summorum Pontificum, grazie alla dis-graziata, cavallotroiesca ermeneutica della continuità si è rivelato un fallimento, ovvero il classico darsi la zappa sui piedi che fornisce oggi a Bergoglio l’arma per affossare la Liturgia Tradizionale cattolica e dare l’avvio ad una interconfessionalità ecumenista nel senso peggiore, peggiore, peggiore del termine.

    • Bastian contrario ha detto:

      Comunque il sostegno dei media e della RAI in particolare non viene meno a Bergoglio.
      Siamo in estate, la stagione delle repliche.
      Anche la rubrica di RAI 3 Quante Storie trasmette repliche. Possibile che tra tutti i libri presentati nel corso dell’anno debbano essere ritrasmessi solo quelli favorevoli all’attuale pontefice? Non è lui quello che pensa ai poveri, avendo fatto costruire le docce sotto il colonnato di San Pietro ?

    • ex : ha detto:

      «approvato, ricordiamolo, con il placet dei protestanti»

      … preceduto dal loro fondamentale contributo .