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Coronavirus nato in laboratorio a Wuhan, "il disertore Dong Jingwei ha fornito le prove a Biden"

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Il coronavirus è davvero nato in un laboratorio di Wuhan? Il presidente americano Joe Biden ne è convinto e dietro al suo repentino, clamoroso cambio di scenario ci sarebbe una persona ben precisa, che avrebbe fornito alla Casa Bianca le prove di quanto successo davvero in Cina. Secondo il sito Spy Talk, questa persona sarebbe niente meno che Dong Jingwei, vice ministro cinese con un passato nei servizi segreti di Pechino. L'uomo sarebbe fuggito negli Usa insieme alla figlia di 10 anni. Massimo riserbo a proposito, ma se la notizia fosse confermata si tratterebbe del disertore di più alto grado mai scappato dalla Cina. Don Jingwei avrebbe portato con sé documenti pesantissimi sull’istituto di virologia di Wuhan, carte talmente evidenti da convincere Biden e l'amministrazione democratica a prendere seriamente quanto andava dicendo da mesi anche il suo predecessore Donald Trump. Nessuna fantasia complottista, dunque, ma dati confermati da una gola profonda più che autorevole. 

 

 

 

 

A fare il nome di Dong Jingwei è stato anche il dottor Han Lianchao, altro pezzo grosso della dissidenza anti-comunista. Si tratta di un ex funzionario del Ministero degli Esteri cinesi che disertò clamorosamente dopo il massacro di piazza Tiananmen, nella primavera 1989.

 

 

 

 

 

Secondo Han, Pechino avrebbe invato già i suoi delegati dal segretario di Stato americano Anthony Blinken lo scorso marzo per discutere del rimpatrio di Dong, ricevendo un secco rifiuto. "Ha lavorato a stretto contatto con Zhang Yue, che ora sta scontando 15 anni di reclusione per corruzione - ha detto Han a Spy Talk -. Zhang era un confidente di Ma Jian, ex vice ministro esecutivo di MSS, anche lui in prigione per corruzione".


 

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