CENNI STORICO-BIOGRAFICI

Varie informazioni sulle apparizioni mariane e sulla vita di santi, mistici e veggenti

 

Abate Adso
(San) Agostino
Amparo Cuevas - El Escorial, Spagna
(Beata) Anna Caterina Emmerich - Dülmen, Germania
(San) Anselmo
Aokpe, Nigeria
Beata Anna Maria Taigi - Siena, Italia

Beata Elena Aiello - Calabria, Italia
Beato Amedeo da Silva - Spagna/Italia

Beato Bernardino de' Bustis - Italia
Beato Gioacchino da Fiore - Calabria, Italia

Bernhard Rembort - Eschmar, Germania
(Suor) Bertina Bouquillon - Francia
Christina Gallagher - Achill, Irlanda
(San) Cirillo di Gerusalemme

(Venerabile Suor) Domenica del Paradiso - Firenze, Italia
Don Dolindo Ruotolo - Napoli, Italia
Don (abbé) Souffrant - Francia
Don Stefano Gobbi - Como, Italia
(San) Efrem
Eileen George - Worcester, USA

 

 

 

Abate Adso

Adso nacque in una ricca e nobile famiglia francese attorno all'anno 930. Nel 960 divenne abate del monastero di Moutier-en-Der.

Fu uno dei più celebri studiosi e scrittori francesi del suo tempo. Nella sua vasta produzione letteraria troviamo tra le altre cose inni, biografie di santi, cronache sulle tradizioni e sulle profezie di santi.

Morì nell'anno 992, durante un pellegrinaggio a Gerusalemme.

Consulta anche: Un quadro generale degli eventi degli Ultimi Tempi secondo la Tradizione

 

 

(San) Agostino

Agostino (Aurelio Agostino) nacque a Tagaste, nella Numidia in Africa, il 13 novembre 354 da una famiglia di classe media di piccoli proprietari terrieri. Il padre, Patrizio, era pagano, mentre la madre, Monica, che aveva avuto tre figli di cui Agostino era il primogenito, era invece cristiana; fu lei a dargli un’educazione religiosa.

Fu un grande teologo e filosofo: è uno degli autori di testi teologici, mistici, filosofici, esegetici, ancora oggi più studiati e citati. Ebbe una giovinezza dissipata finché non lesse l'Ortensio di Cicerone che lo riaccostò alla vita dello spirito; abbracciò inizialmente l'eresia manichea.

Insegnò retorica a Cartagine (375), Roma (383) e Milano (384). Per intercessione della madre, in quel periodo ebbe un incontro decisivo con S. Ambrogio. Col tempo finì per abbandonare l'eresia manichea e, l'influenza di S. Ambrogio, le letture dei filosofi neoplatonici e di S. Paolo lo avvicinarono progressivamente al cristianesimo. Fu convinto da Monica a seguire il consiglio dell’apostolo Paolo, sulla castità perfetta, che lo indusse a lasciare la donna con cui viveva. Fu battezzato da S. Ambrogio nel 387. Fu ordinato prete a Tagaste (391) e nel 396 eletto vescovo di Ippona.

Dopo un'intensissima attività episcopale morì a Ippona il 28 agosto 430.

Imponente la sua produzione letteraria, che comprende 93 trattati di vario genere: filosofici, su modello ciceroniano (Contra academicos, De vita beata, De ordine, Soliloquia); di polemica antiereticale, contro i manichei (Contra Faustum manicheum, 33 libri), contro i donatisti (De baptismo contra donatistas, 7 libri), contro i pelagiani (De gratia et libero arbitrio); di teologia (De Trinitate, 15 libri, De civitate Dei, 22 libri, interpretazione teologica della storia universale, in cui compare la concezione del potere spirituale e temporale). Originali sono le Confessiones, in 13 libri, autobiografia spirituale caratterizzata dalla scoperta della presenza di Dio e dalla contrapposizione tra peccato e grazia. Fondamentale la riflessione di Agostino sulla conciliabilità di ragione e fede, sul concetto di autorità nell'ambito della struttura gerarchica della Chiesa, sul concetto di Trinità, di cui accentua l'interpretazione unitaria, sulla contrapposizione tra la "città di Dio" e la "città terrena" e sul problema della predestinazione, alla cui rigida formulazione si è rifatto ogni dibattito concernente la grazia.

È stato canonizzato (festa: 28.8), è padre e dottore della Chiesa.

Consulta anche: Un quadro generale degli eventi degli Ultimi Tempi secondo la Tradizione

 

 

Amparo Cuevas – El Escorial, Spagna

Amparo Cuevas

Luz Amparo Cuevas Arteseros nacque il 13 marzo 1931 nella frazione di Pesebre del comune di Peñascosa, nella provincia di Albacete, appartenente alla comunità autonoma di Castilla-La Mancha in Spagna.

I genitori erano María Dolores Arteseros e Jacinto Cuevas Ruiz; la famiglia era molto povera e non aveva i mezzi per farla studiare: la donna sapeva appena leggere e scrivere.

Cresciuta nel sacrificio e nei lavori umili, sin da bambina senza neppure saper pregare si affidava, invocandola devotamente, alla Santissima Vergine. È sempre stata sensibile alla sofferenza altrui ed al prossimo bisognoso.

Ammalata di cuore, si recò a Lourdes nel 1977 dove ebbe una miracolosa guarigione.

Era sposata con Nicasio Barderas Bravo, col quale ebbe sette figli. Anch'egli di precaria salute, per mantenere la famiglia coltivava un orto e faceva supplenza come portinaio. Amparo lavorava come domestica.

La donna affermava che prima delle apparizioni non era affatto una devota credente, pur supponendo l'esistenza di un Essere Supremo non si era mai preoccupata dei suoi doveri religiosi. Ma nell'ottobre del 1980 sentì per la prima volta una voce che le disse: "Prega per la pace del mondo e per la conversione dei peccatori. Amatevi gli uni gli altri. Sarai provata dalla sofferenza". Effettivamente da quel momento cominciò a sanguinare dalla fronte e dalle mani e il 15 novembre le apparve Cristo Crocefisso che la invitava a sopportare quella sofferenza per la salvezza di molte anime.

Dopo questa apparizione, in Amparo avvenne una trasformazione completa. La sua vita spirituale si intensificò e in lei si moltiplicarono straordinari fenomeni: sanguinamenti della fronte, degli occhi, della bocca, di una spalla, della schiena, del costato, delle mani, delle ginocchia e dei piedi; alle volte con piaghe visibili e senza sangue, però con lo stesso atroce dolore che la scena della passione contempla.

La famiglia possedeva un piccolo orto vicino alla proprietà terriera di Prado Nuevo. Il 14 giugno 1981, mentre si trovava nell'abbeveratoio del bestiame, apparve ad Amparo la Madonna posata sopra di un frassino. Era la prima di numerose apparizioni della Vergine che sarebbero durate fino al 2002. Maria SS. le chiese la costruzione di una cappella e le disse anche che l'acqua della sorgente che si trovava in quel luogo avrebbe guarito i malati.

Sperimentava apparizioni del Signore, della Vergine, degli angeli, del diavolo. Altri fenomeni soprannaturali riferiti sono i seguenti: un gradevole e persistente aroma; la donna a volte si esprimeva in un linguaggio sconosciuto; il dono della bilocazione; numerose conversioni; il fenomeno della levitazione; la comunione mistica; la guarigione di malattie altrui assumendone su di sé i dolori; ecc.

Questi eventi soprannaturali nel corso dei decenni hanno richiamato a El Escorial molte migliaia di persone provenienti da diverse parti della Spagna e da altri paesi come il Portogallo, la Francia, l’Argentina, il Messico e l’Italia.

Molti testimoni raccontano di aver assistito nel luogo delle apparizioni a numerosi fenomeni straordinari: potevano guardare direttamente il sole e vederlo come ruotare, con scintillii di diversi colori; potevano sentire un profumo intenso emanare a volte da oggetti precedentemente toccati da Amparo, ecc.

Il 12 aprile 1985 l'allora arcivescovo di Madrid, Angel Suquía emanò la seguente notifica in merito agli eventi di El Escorial: “Non consta del carattere soprannaturale delle presunte «Apparizioni e Rivelazioni» che vengono riferite nel luogo conosciuto col nome di «Prado Nuevo» in San Lorenzo di El Escorial della nostra Diocesi”; inoltre, per non ingenerare nei fedeli “confusione o ambiguità” e “seguendo una pratica abituale nella Chiesa”, vietò ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose la partecipazione a eventi collegati ai fenomeni religiosi in questione nonché la loro promozione e diffusione. Tuttavia non venne imposto alcun divieto ai laici in merito alla diffusione dei messaggi. Analogamente a quanto avviene in altri siti di apparizioni nel mondo, il “non costa” rappresenta una misura prudenziale del vescovo molto comune: difficilmente la Chiesa riconosce come soprannaturale un caso di mariofania quando è in corso e fintanto che il veggente è ancora in vita.

Nell'aprile 2012 il successore di Mons. Suquía, l'arcivescovo Antonio María Rouco Varela, ha autorizzato la celebrazione del Triduo pasquale nel luogo delle apparizioni e la costruzione di una cappella (richiesta più volte dalla Vergine), senza emettere alcun nuovo pronunciamento sul carattere soprannaturale delle apparizioni. Questa cappella venne costruita dopo l'aprile 2012. Già nel 2010 Mons. Rouco aveva consentito ai sacerdoti e ai religiosi la partecipazione alla processione del Rosario a Prado Nuevo, fino a quel momento vietata al clero, e questo era stato interpretato da molti come un importante passo in avanti nel lungo percorso verso il riconoscimento delle apparizioni.

Venerdì 17 agosto 2012, Luz Amparo Cuevas Arteseros è morta nella sua casa di El Escorial, dopo una lunga malattia. Il suo funerale ha inaugurato la nuova cappella dedicata alla Madre di Dio.

Le profezie di El Escorial

 

 

(Beata) Anna Caterina Emmerich – Dülmen, Germania

Anna Caterina Emmerich

Anna Caterina Emmerich (Anna Katharina) nacque l’8 settembre 1774 a Flamsche, una località nei pressi di Dülmen in Vestfalia (Germania), in una famiglia molto povera di devoti contadini. Era la quinta di nove figli.

Di lei si dice che sapesse distinguere gli oggetti sacri da quelli profani, che potesse leggere nel pensiero delle persone e che avesse visioni di fatti che avvenivano nel mondo: vide per esempio dettagli della rivoluzione francese. Previde la caduta di Napoleone, dodici anni prima che avvenisse. Le sue esperienze mistiche erano spesso accompagnate da fenomeni di levitazione e bilocazione.

Anche nella sua infanzia i fenomeni soprannaturali di cui era protagonista erano per lei talmente normali che nella sua innocenza di bambina era convinta che anche tutti gli altri bambini godessero degli stessi suoi favori, per esempio pensava che anche loro potessero conversare familiarmente con il bambino Gesù, come lei faceva abitualmente. Fin dall’età di 9 anni le apparivano la Madonna con Gesù Bambino, l'angelo custode e diversi santi. Mostrava straordinari doni di conoscenza: quando gli ammalati si recavano da lei in cerca di aiuto era in grado di sapere le loro malattie e prescriveva loro rimedi che si rivelavano sempre efficaci.

Nel 1789 le apparve Gesù che le offrì la corona di spine, lei accettò ed ebbe così sulla fronte le prime stigmate. In seguito le si aprirono le ferite anche alle mani, ai piedi e al costato.

Nel 1802 entrò nel convento delle agostiniane ad Agnetenberg (Dülmen). Qui veniva considerata l'ultima dalle sue consorelle, e Suor Anna non solo non se ne lagnava ma ne era anzi contenta, perché questo le permetteva di esercitare con maggior profitto la virtù dell'umiltà. Il suo zelo era malvisto dalle anime più tiepide, che rimanevano sconcertate e infastidite dai suoi carismi e dalla sua salute cagionevole. Queste suore, nonostante le sue frequenti estasi in chiesa, nella sua cella o sul lavoro, la trattavano con una certa sufficienza e mostravano antipatia nei suoi confronti.

Malgrado la sua estrema fragilità, svolse sempre scrupolosamente e con spirito gioioso i suoi doveri. Ma dopo qualche tempo la sua salute declinò rapidamente e fu costretta a letto.

Le sue ferite, che si aprivano e sanguinavano periodicamente, furono studiate da religiosi e scienziati. Il Vicario Generale, dopo una rigorosa indagine condotta da una commissione medica, si convinse della santità della suora e dell’autenticità delle sue stigmate.

Nel 1818, quando Anna Caterina aveva 45 anni, attirato dalla sua fama, venne a visitarla il famoso scrittore e poeta Clemens Maria Brentano, uno dei più importanti rappresentanti del romanticismo tedesco. Appena le si presentò la veggente lo riconobbe, perché lo aveva già visto nelle sue visioni. Sapeva che era l'uomo scelto da Dio per raccogliere e mettere per iscritto ciò che lei vedeva. Sapeva anche che, se era vissuta fino a quel giorno, era per aspettare lui.

Brentano, che era venuto per trattenersi pochi giorni, non se ne andò più: rimase a Dülmen sei anni, per collaborare alla missione di Anna Caterina. Giorno dopo giorno, annotò ciò che lei gli narrava: dodicimila pagine che descrivono nei dettagli la vita di Gesù e di Maria Vergine.

Le visioni della Emmerich erano del tutto particolari: lei si separava dal corpo dopo essere stata "chiamata" dal suo angelo custode e il suo spirito si recava in Terra Santa dove assisteva agli episodi evangelici come se stessero avvenendo in quel momento; il giorno dopo li descriveva a Brentano. Né la monaca né il poeta erano mai stati in Terra Santa, eppure Anna Caterina ha descritto con sorprendente precisione i luoghi della vita di Gesù e della Madonna, gli abiti, le suppellettili, i paesaggi. Sulla base delle descrizioni della Emmerich è stata ritrovata a Efeso la casa dove la Vergine visse dopo la morte di Gesù. Era una casa rettangolare di pietra, a un piano solo, col tetto piatto e il focolare al centro, tra boschi al margine della città perché la Vergine desiderava vivere appartata. Il sacerdote francese Don Julien Gouyet, dando credito a queste visioni, andò in Asia Minore alla ricerca della casa descritta da Caterina. Gouyet effettivamente trovò i resti dell’edificio, nonostante le trasformazioni subite nel tempo, a nove chilometri a sud di Efeso, su un fianco dell'antico monte Solmisso di fronte al mare, esattamente come aveva indicato la Emmerich.

La casa di Maria a Efeso (Meryem Ana)

La validità delle affermazioni di Caterina venne confermata anche dalle ricerche archeologiche condotte nel 1898 da alcuni ricercatori austriaci. Gli archeologi ebbero modo di appurare che l’edificio - almeno nelle sue fondamenta - risaliva al I secolo d.C.. Oggi davanti alla casa della Madonna, visitabile ad Efeso e custodita dai cappuccini, c'è un cartello che spiega che ciò che ne restava, cioè le mura perimetrali col focolare centrale, era stato ritrovato grazie alle visioni della monaca stigmatizzata Anna Caterina Emmerich.

Anna Caterina Emmerich morì a Dülmen il 9 febbraio 1824. Durante cinquant’anni di vita le sue visioni quotidiane avevano coperto tutto il ciclo della vita di Gesù, di Maria e in gran parte anche degli apostoli.

Sei settimane dopo la sua morte la tomba di Caterina venne riaperta. Il suo corpo venne trovato incorrotto senza alcuna traccia di decomposizione. Nel 1892 il Vescovo di Münster diede inizio al processo di beatificazione.

Brentano visse fino al 1842, dopo aver dedicato tutti gli anni che gli restavano alla stesura del suo libro "Vita di Gesù Cristo secondo le visioni della monaca Anna Caterina Emmerich". La suora aveva predetto che anche lui sarebbe morto quando il suo compito fosse terminato.

Dagli scritti di Brentano riguardanti le visioni di Caterina Emmerich vennero pubblicati, oltre al libro suddetto, anche: "La dolorosa Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo le meditazioni di Anna Caterina Emmerich" (1833), "La vita della Beata Vergine Maria" (1852), "La vita di Nostro Signore" (1858-80 e 1981).

Anna Caterina Emmerich è stata beatificata da Papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004.

(Cfr.: "Catholic Encyclopedia", edizione 1914; "Le apparizioni della Vergine Maria", Paola Giovetti; "Life of Venerable Anne Catherine Emmerich", Carl E. Schmoger)

Le profezie della Beata Anna Caterina Emmerich

 

 

(San) Anselmo

Anselmo nacque ad Aosta nel 1033, da una nobile famiglia. Venne educato dai benedettini. Nel 1060 divenne monaco nel monastero di Bec in Normandia, nel 1063 ne divenne priore e nel 1078 abate. Si trasferì in Inghilterra, dove nel 1093 fu eletto arcivescovo di Canterbury, lì difese l'autonomia della chiesa dal potere secolare.

Ebbe a lottare contro l'ostilità di Guglielmo il Rosso ed Enrico I. I contrasti, dapprima velati, esplosero in aperta lotta e per ben due volte l'arcivescovo Anselmo dovette riattraversare la Manica e attendere in esilio che le acque si calmassero.

La sua filosofia, ispirata a S. Agostino, usa fede e ragione come due momenti che si sorreggono a vicenda nella via della conoscenza di Dio. Fu predicatore e riformatore della vita monastica e soprattutto teologo. Il suo rigore ascetico gli creò attorno forti opposizioni, ma la sua amabilità finiva per accattivargli l'amore e la stima anche dei meno entusiasti.

Morì a Canterbury il 21 aprile 1109. E' stato canonizzato (festa: 21.4) e nel 1720 Papa Clemente XI lo ha dichiarato dottore della Chiesa.

Consulta anche: Un quadro generale degli eventi degli Ultimi Tempi secondo la Tradizione

 

 

Aokpe, Nigeria

Christiana Agbo

La Madonna apparve nell’ottobre 1992 a una ragazza di dodici anni di nome Christiana Agbo nel piccolo villaggio di Aokpe situato in una sperduta zona della Nigeria.

La prima apparizione avvenne di mattina, mentre Christiana era al lavoro nei campi. Verso le 10, mentre faceva una pausa, alzò gli occhi e vide improvvisamente dei lampi di luce. Christiana chiese alle sorelle se anche loro vedessero quegli strani lampi ma queste dissero di non vederli e che probabilmente si trattava di un effetto dovuto ai raggi del sole.

Più tardi la madre mandò Christiana nella vicina fattoria per raccogliere delle erbe. Mentre era intenta alla raccolta la ragazza alzò gli occhi e con sua grande sorpresa vide una donna bellissima sospesa nel cielo, era la Madonna. La Vergine la guardava e le sorrideva senza dire una parola. Christiana scappò spaventata.

Nello stesso mese di ottobre si verificò anche la seconda apparizione. Alle 3 del pomeriggio, mentre si trovava nella sua stanza, le apparvero degli angeli che cantavano; la ragazza spaventata da quella visione scappò fuori di casa. Gli angeli rimasero lì per alcune ore e prima di scomparire uno di loro le disse: "Io sono l’Angelo della Pace". Di lì a poco apparve la Madre di Dio. Quando Christiana vide la Madonna crollò a terra; i parenti la credettero morta: era rigida come la pietra, dissero. La ragazza rimase incosciente per circa tre ore e quando rinvenne descrisse ai genitori la sua visione raccontando di aver visto una donna bellissima: "È troppo bella per poterla descrivere. La Signora era in piedi sulle nuvole, aveva una veste risplendente con un velo di un colore blu cielo che le copriva la testa e le scendeva sulle spalle giù fino alla schiena. Mi guardò intensamente, radiosa nei suoi sorrisi e nella sua bellezza. Fra le mani giunte sul petto teneva il Rosario…Ella mi disse: ‘Sono la Mediatrice di tutte le Grazie’".

Le apparizioni, che a detta degli esperti sembrerebbero avere molto in comune con la maggior parte delle apparizioni mariane del passato e del presente, col passare del tempo divennero sempre più frequenti, soprattutto fra il 1994 e il 1995.

Le apparizioni pubbliche richiamavano ad Aokpe un grande numero di persone. Tanti fra coloro che vi si recavano era attratti, almeno inizialmente, dai miracoli solari che nel periodo delle apparizioni pubbliche avvenivano con una certa frequenza. Nessuna fra le migliaia di persone che vi assistettero lamentò mai danni agli occhi nell'osservare tale fenomeno. Sono state registrate anche diverse guarigioni, in particolare ci sono stati due casi di persone cieche che hanno riacquistato la vista.

Le apparizioni private furono numerose, durante il 1994 in certi periodi avvenivano quasi quotidianamente. Dopo l’ultima apparizione pubblica, avvenuta alla fine di maggio del 1996, le apparizioni continuano in forma privata ancora oggi anche se con minor frequenza.

Nel primo messaggio ricevuto da Christiana la Madonna le disse: "Vengo dal Cielo. Sono il rifugio dei peccatori. Vengo dal Cielo per ottenere anime per Cristo e per dare rifugio ai miei figli nel mio Cuore Immacolato. Quello che voglio da te è che preghi per le anime del Purgatorio, per il mondo e per consolare Gesù. Vuoi accettare?" – Christiana rispose senza esitazione: "Si".

"…Offri tutte le piccole sofferenze che incontrerai per consolare Gesù. Io vengo dal Cielo per purificare i miei figli e attraverso la penitenza ci sarà la purificazione".

In un messaggio del 1 marzo 1995 la Madonna ha detto: "Coloro fra i miei figli che pregano il Rosario con frequenza e impegno riceveranno molte grazie, tanto che Satana non riuscirà ad avvicinarsi a loro. Figli miei, quando siete assaliti da grandi tentazioni e problemi prendete il vostro Rosario e venite da me e i vostri problemi saranno risolti. Ogni volta che direte «Ave Maria piena di Grazia» riceverete da me molte grazie. Quelli che recitano il Rosario non potranno mai essere dannati".

In un apparizione del 21 luglio 1993 la Madonna disse a Christiana: "Prega con fervore per il mondo. Il mondo è corrotto dal peccato".

Christiana afferma senza esitazione che il più importante messaggio della Madonna è quello che ci chiede di convertirci a Dio. Invece le profezie più importanti sono quelle che parlano del Castigo che Dio sta per mandare sul mondo. Nei suoi messaggi ci sono stati diversi riferimenti ai tre giorni di buio e sembrerebbe che questo evento si verificherà quando Dio manderà il Suo Castigo sulla terra.

Per ora la Madonna vuole che Christiana continui i suoi studi per prepararsi per il compito che dovrà svolgere dopo i tre giorni di buio.

La Madonna a volte appariva a Christiana con le lacrime agli occhi, le diceva che piangeva a causa delle tante anime che vanno all’inferno e le chiedeva di pregare per loro.

La veggente, dopo aver avuto una visione di Santa Teresa di Lisieux, decise di diventare suora Carmelitana. La Madonna acconsentì alla decisione della ragazza di assumere il nome di "Christiana di Maria Bambina", scelto proprio in onore di Santa Teresa di Gesù Bambino.

La Chiesa locale si è dimostrata fin dall’inizio piuttosto favorevole alle apparizioni anche se, come l’Arcivescovo John Onaiyekan ha tenuto a precisare durante una sua visita al sito delle apparizioni, la Chiesa in questi casi è piuttosto cauta: è molto raro che approvi delle apparizioni mentre queste sono ancora in corso. Un segno importante della buona propensione delle autorità diocesane verso le apparizioni è il parere positivo alla costruzione del santuario chiesto dalla Madonna. Inoltre il vescovo Orgah ha concesso l'Imprimatur alla pubblicazione del resoconto delle apparizioni e ha dato il suo permesso ai pellegrinaggi.

Consulta anche: "Le apparizioni di Aokpe in Nigeria" (filmato in inglese in 5 parti che fornisce un resoconto dettagliato sugli gli eventi di Aokpe fin dagli inizi)

 

 

Beata Anna Maria Taigi – Siena, Italia

Anna Maria Taigi

Anna Maria Taigi nacque a Siena il 29 maggio 1769 da Luigi Riannetti e Maria Masi.

Quando aveva sei anni i suoi genitori si trasferirono a Roma, a causa di problemi finanziari. Per aiutare i genitori bisognosi, si dedicò a diversi umili lavori. A vent’anni sposò Domenico Taigi, uomo pio e gran lavoratore ma con un carattere difficile, che - se non fosse per l’infinita pazienza e la carità di Anna Maria - avrebbe certamente messo in crisi il matrimonio. Lei si comporterà sempre da moglie esemplare e così l’unione durerà per tutta la vita. Anna Maria mise al mondo 7 figli (tre morirono nell’infanzia).

Per molti anni fu un’instancabile badante di infermi e poveri. Fu devotissima alla SS.ma Trinità, di Gesù Sacramento e della Passione del Signore; per la Madonna ebbe una tenerissima devozione. Il 26 dicembre 1808 abbracciò l'Ordine Secolare Trinitario.

Divenne confidente di vari papi, tra cui Pio IX, e consigliera spirituale di futuri santi come Vincenzo Pallotti, Gaspare del Bufalo, Vincenzo M. Strambi, di nobili e personaggi di curia.

Ebbe numerosi doni mistici: cadeva spesso in estasi, operava miracoli e guarigioni. Per 47 anni venne misteriosamente illuminata da un "sole luminoso" nel quale vedeva gli avvenimenti passati, presenti e futuri del mondo, lo stato delle anime, il presente e il futuro delle persone, le vicende della Chiesa.

La gente (compresi papi, cardinali e sacerdoti) iniziò a prendere sul serio questi carismi quando predisse con esattezza la morte di diversi prelati. Preannunciò numerosi eventi storici che successivamente si verificarono nei tempi e nei modi che lei aveva indicato. Predisse per esempio l’abdicazione di Carlo IV, Re di Spagna, la caduta di Napoleone, la data esatta della liberazione di Papa Pio VII. Predisse anche, con un anno di anticipo, l’elezione a Pontefice di Cardinal Mastai (futuro Papa Pio IX). Profetizzò anche la data esatta della morte di Napoleone nell’isola di Sant’Elena.

Morì il 9 giugno 1837. Fu beatificata il 30 maggio 1920 e in quell’occasione Papa Benedetto XV ebbe nei suoi confronti parole di grande lode. Il suo corpo si conserva a Roma, nella Basilica di S. Crisogono, nella Cappella a lei dedicata. A 18 anni dalla sua morte, durante la riesumazione del corpo, si scoprì che per tutto quel tempo era rimasto intatto e in stato di perfetta conservazione, come se Anna Maria fosse stata sepolta appena il giorno prima.

Consulta anche: "Lo «specchio divino» di Anna Maria Taigi" e "Le profezie della Beata Anna Maria Taigi"

 

 

Beata Madre Elena Aiello – Calabria, Italia

Madre Elena Aiello

Elena Aiello nacque il 10 aprile 1895 a Montalto Uffugo in provincia di Cosenza da Pasquale Aiello e Teresa Paglilla. Nel 1905 la madre morì ancora giovane, lasciando ben otto figli.

Ciascuno dei figli aiutava come poteva il padre, e anche Elena, sotto la guida della sorella, dava una mano nel comune lavoro di cucito, dedicando ai lavori domestici anche il suo tempo libero.

Nell'agosto 1920 la giovane Elena faceva il suo ingresso nell’Istituto delle Suore della Carità del Preziosissimo Sangue. A causa delle sue gravi condizioni di salute però fu costretta ad abbandonare quasi subito il convento per far ritorno a casa.

All'età di 33 anni, nel 1928, fondò l’ordine delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Madre Elena ricevette da Gesù e dalla Madonna molte rivelazioni, tra cui alcune profezie sui destini futuri della Chiesa e del mondo. Non di rado la Madre riferiva visite e colloqui avuti con defunti.

In periodo di Quaresima viveva sulla sua carne la Passione di Gesù. Ricevette dal Signore le stigmate, attraverso di esse partecipò per ben 38 anni alle sofferenze di Cristo. Il Venerdì Santo aveva anche sudorazioni di sangue. Era molto contraria al fatto di manifestare pubblicamente quello che le accadeva e faceva di tutto per sottrarsi alla curiosità della gente e agli sguardi indiscreti.

A causa di questi fenomeni straordinari, fra la gente era conosciuta come la "monaca santa". Però lei, nella sua grande modestia ed umiltà, non voleva assolutamente che le attribuissero tale nome.

Elena si era votata volontariamente alla sofferenza per diventare vittima per i peccati degli uomini e per ottenere la pace. A quanti l'avvicinavano ella ripeteva spesso: "non c'è amore senza sofferenza, come non c'è sacrificio vero senza carità".

Erano sempre numerose le persone che venivano anche da lontano per avere un colloquio con Madre Elena e cercare in lei aiuto e conforto. Aveva uno spirito di Fede vivissimo. Parlava di Gesù e della Madonna come di Persone di famiglia. Nutriva profonda devozione per la SS. Eucaristia, per la Passione di Gesù e per la Vergine SS.. La corona del Santo Rosario l'aveva costantemente avvolta al polso a portata di mano, e la sgranava in tutti i momenti liberi. Per i peccatori aveva una compassione materna; pur di salvarli non risparmiava preghiere, lacrime di sangue e martirio non solo mistico.

Il 12 giugno 1961 Madre Elena fu ricoverata all’ospedale San Giovanni in Roma. Erano le 6,19 di lunedì 19 giugno 1961, quando concluse la sua vita terrena per entrare nel Regno del Padre.

Madre Elena fu stimata e consultata con frequenza da Papa Pio XII, che le riconobbe doti di abnegazione, carità e profezia.

Il 22 gennaio 1991 Madre Elena Aiello è stata dichiarata Venerabile. Il 14 settembre 2011 è stata beatificata.

la vita; i fenomeni soprannaturali e gli studi scientifici; le rivelazioni

 

 

Beato Amedeo da Silva – Spagna/Italia

Beato Amedeo da Silva

Giovanni (João) de Menezes da Silva, meglio noto come Amedeo da Silva o Amedeo del Portogallo, nacque forse a Ceuta, nel Nordafrica attorno al 1420. Suo padre era castigliano e la madre portoghese.

Iniziò la sua vita religiosa nel monastero gerolamino di Nostra Signora di Guadalupe (Spagna), dove trascorse circa dieci anni. Desideroso di unirsi ai francescani, nel 1452 si recò in Italia, dove dopo qualche tempo fu accolto nell'ordine e, vivendo in vari conventi, principalmente a Milano, attirò l'attenzione per la sua personalità religiosa, dotata di virtù taumaturgiche e capacità visionarie, oltre che propensa a una vita fatta di preghiera, digiuno e penitenze nella linea di una rigorosa osservanza della regola dei frati minori. Da quel momento i documenti lo identificano soltanto sotto il nome di frater Amadeus Hispanus (Amedeo Ispanico).

La sua fama di guaritore e di visionario giunse fino ai vertici della società milanese e, in particolare, al duca Francesco Sforza e alla moglie Bianca Maria Visconti, la quale se ne servì per missioni delicate e segrete presso vari potenti.

Sotto la protezione dell'arcivescovo di Milano, fondò il convento di S. Maria della Pace (1469) che divenne il centro della riforma francescana. Il ministro generale dell'ordine, Francesco della Rovere, in seguito papa sotto il nome di Sisto IV, lo mise sotto la sua protezione.

Altre fondazioni furono realizzate in Italia, tra cui una a Roma. I favori soprannaturali ottenuti attraverso la sua intercessione contribuirono alla diffusione del suo culto, e i Bollandisti attestano l'autenticità del titolo attribuitogli di "Beato". Compose il trattato "De revelationibus et prophetiis" e lo scritto “Apocalypsis nova”, ricco di contenuti profetici e visionari.

Giunto a fine giugno del 1482 nel convento milanese di S. Maria della Pace e rimastovi per qualche tempo, mentre riprendeva il cammino per Roma ebbe un malore che lo costrinse a tornare nel convento milanese, dove morì il 10 agosto del 1482. Fu sepolto davanti all'altare maggiore; subito venerato come santo, ma il suo culto non è stato ancora convalidato.

I conventi che fondò continuarono dopo la sua morte a formare un ramo distinto dei francescani, i frati furono chiamati gli Amadeiti, e avevano 28 case in Italia. Innocenzo VIII diede loro il convento di San Genesto vicino a Cartagena in Spagna (1493). I successori del Beato preservarono la sua congregazione nel suo spirito originario fino a quando San Pio V la soppresse insieme a rami simili dell'Ordine francescano unendoli in un'unica grande famiglia dei Frati Minori Osservanti (1568).

Consulta anche: "Le profezie del Beato Amedeo da Silva"

 

Beato Bernardino de' Bustis – Italia

Bernardino de' Bustis, nacque intorno al 1450 a Milano. Era figlio del giurista Lorenzo, di nobile famiglia milanese.

Dopo aver compiuto i primi studi nella città natale, si recò all'università di Pavia per seguirvi i corsi di giurisprudenza; ma tra il 1475 e il 1476, spinto dalla vocazione religiosa manifestatasi in lui sin dalla prima giovinezza, entrò fra i Frati Minori Osservanti della provincia o vicaria lombarda.

Insigne teologo e predicatore francescano, fervido assertore della dottrina e del culto del SS. Nome di Gesù, dell’Immacolata e di S. Giuseppe, ben presto si acquistò fama per la calda eloquenza e lo zelo apostolico, tanto da esser richiesto come predicatore in molte città dell'alta Italia.

Si impegnò alacremente contro l'usura, promosse con fervore l'istituzione dei Monti di Pietà, e a Milano trasformò in Monte di Pietà la Società del soccorso.

La santità e l'impegno religioso e morale della sua vita, le miracolose visioni di santi che nei suoi scritti Bernardino ricorda di aver avuto, la fama diffusa che egli fosse in possesso di virtù profetiche gli fecero dopo la morte attribuire il titolo di beato che, seppur non riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, già nel 1521 è attestato dalla Chronica del Glassberger. Il Signore lo colmò di doni carismatici speciali, la santità della sua vita apparve chiaramente nel suo zelo e nell’efficienza dell’opera di apostolato.

Fu anche un fecondo scrittore di numerose opere dogmatiche, morali e ascetico-mistiche. Compilò in latino, a gloria della madre di Dio, il Mariale, composto da sessantatré trattati in forma di sermone che affrontano i vari aspetti della teologia mariana. Pur senza alcuna pretesa di originalità teologica, in quanto il Beato volle tenersi strettamente aderente alla tradizione cattolica, l'opera sviluppa esaurientemente e organicamente tutti i temi della teologia mariana, particolarmente quelli dell'Immacolata Concezione e della mediazione mariale.

Altra opera impegnativa di Bernardino è il Rosarium Sermonum, raccolta di ottanta sermoni quaresimali, scritto nell'intento di fornire ai predicatori ampia e sicura materia teologica da sviluppare poi sul pulpito. Inoltre fu l’autore del Defensorium dove si rivela il moralista e il difensore dei "Monti di Pietà", una fra le più ardite opere sociali del tempo.

Poco altro si conosce della vita di Bernardino de' Bustis: l'ultima notizia che su di lui ci sia stata tramandata è del 1513, quando predicava nella cattedrale di Ravenna, esortando i cittadini a contribuire alla costruzione del convento delle clarisse di S. Apollinare.

Ricordato dal martirologio francescano all'8 maggio (non è però certo che si tratti della data della morte), morì tra il 1513 e il 1515 e fu sepolto nel convento di S. Maria della Misericordia a Melegnano.

Consulta anche: Le profezie del Beato Bernardino de' Bustis

 

Beato Gioacchino da Fiore – Calabria, Italia

Beato Gioacchino da Fiore

Gioacchino da Fiore nasce a Celico, in provincia di Cosenza, nel 1130 circa.

Fu un grande teologo e mistico del medioevo.

La sua era una famiglia della borghesia locale e ciò gli permise di studiare a Cosenza, il centro culturale della Calabria di quel tempo. La sua formazione fu prettamente latina.

Entrò a 25 anni nell’Ordine dei Cistercensi. Trasferito a Corazzo fu ordinato sacerdote, poi eletto Abate nel 1177. Nel 1183, durante la sua permanenza nell’Abbazia di Casamari, nel Lazio, incontrò a Veroli il Papa Lucio III ed ottenne da lui la "licentia scribendi".

Le sue dottrine ed il suo ideale di vita monastica, particolarmente austera e rigorosa, lo misero in urto con il suo Ordine dal quale si staccò nel 1189 fondando a San Giovanni in Fiore, nel 1191 circa, la nuova "Congregazione Florense". Nel 1196 ebbe dal Papa Celestino III il riconoscimento del proprio Ordine.

Gioacchino acquisì grande fama di profeta ed elaborò nei suoi scritti una visione escatologica basata sull'evoluzione storica della Trinità. Egli era un fedelissimo assertore dell’unità della sostanza e della Trinità delle Persone. Questo è un motivo ricorrente in tutte le sue opere, poiché è il perno della sua teologia della storia.

Secondo la sua concezione la vita trinitaria divina si riflette in tre distinte età della storia: la prima età, che appartiene al Padre, è l’epoca trascorsa dell’antico testamento; la seconda, presente e prossima alla conclusione, è quella del Figlio; la terza, futura, è quella dello Spirito Santo ed è il completamento dell’età del Figlio.

Gioacchino teorizza anche che l’intero corso della storia del mondo è diviso in sette periodi pari ai giorni della Creazione. Ad ogni giorno della Creazione corrisponde un’epoca della storia. Dio crea il mondo durante i primi sei giorni e riposa dalle sue opere nel settimo giorno detto Sabato. Analogamente le prime sei età del mondo trascorrono nella fatica e nel travaglio. La settima si svolgerà nella pace e nella libertà. Questa settima età sabatica coincide con il Terzo Stato del Mondo, l’Età dello Spirito Santo. L’intero corso della storia, come l’Età del Padre e l’Età del Figlio, si conclude anch’esso con l’avvento dello Spirito Santo, inviato dal Padre e Dal Figlio, che opererà pienamente nel Terzo Stato del Mondo. Gioacchino colloca il proprio tempo nella parte finale della sesta età del mondo, che stava ormai per concludersi nell’imminenza della settima età o Età dello Spirito Santo.

Queste teorie, condannate dalla chiesa al IV concilio Lateranense (1215), diedero vita a un vasto movimento culturale (gioachimismo).

Gioacchino si distinse per la sua intransigenza e per la schiettezza. A Riccardo Cuor di Leone disse francamente che la sua crociata non sarebbe approdata a nulla; all’Imperatrice Costanza, che voleva confessarsi da lui, disse risolutamente: "poiché io in questo momento occupo il posto di Cristo e tu quello di Maria Maddalena penitente, lascia il tuo trono e scendi sulla terra, altrimenti io non ascolterò la tua confessione".

Gioacchino muore nell’anno 1202 a San Giovanni in Fiore.

Fra le sue opere ricordiamo: "Liber Concordiae Veteris et Novi Testamenti", "Expositio in Apocalypsim", "Liber figurarum".

I suoi scritti mettono in luce il suo spirito di penitenza, la fortezza di carattere, il distacco completo dalle cose del mondo, l’opposizione ai potenti della terra ed agli oppressori del popolo.

 

 

Bernhard Rembort  – Eschmar, Germania

Bernhard Rembort

Bernhard Rembort (o Bernard Rembolt, secondo alcune fonti) nacque a Eschmar (un villaggio nei pressi di Siegburg, in Renania, Germania) intorno al 1689.

Fin da giovane amava suonare il violino, per questo lo chiamarono "Spielbähn" (Bähn è una forma abbreviata per Bernhard mentre "Spiel" significa suonare). Ebbe il dono della profezia.

In gioventù frequentò i chiostri dell'Abbazia di Siegburg, grazie al padre, un povero tessitore di lino, che lo portava con sé quando vi si recava per vendere le sue produzioni. Quando poi Bernhard iniziò ad occuparsi da solo delle consegne di suo padre, fu felice di frequentare l'abate che col tempo prese a inviarlo, come messaggero spirituale, ai monasteri subordinati di Oberpleis, Heisterbach e altri. Ciò gli consentì di stare a contatto col clero. Viaggiò anche a Roma per portare messaggi al Santo Padre. Si guadagnò subito fiducia e rispetto non solo da parte dei religiosi ma anche del popolo. Bernhard si dimostrò un'anima naturalmente dolce ed entusiasta per gli esercizi religiosi. Ore solitarie di preghiera, digiuno e altre pratiche penitenziali nel corpo nutrirono il suo spirito malinconico.

Morì in tarda età, nel febbraio del 1783 a Colonia, dopo aver fatto - pare - per un certo tempo il contadino.

Le sue profezie furono pubblicate la prima volta da Wilhelm Schrattenholz, un insegnante di tedesco, a Bonn nel 1829 col titolo di "Spiel-Bähn, der Prophet" (Spiel-Bähn, il Profeta). Dopo quella prima edizione ne vennero pubblicate altre sei. Schrattenholz, ha lavorato sulle tradizioni orali e ha raccolto nel suo libro un totale di 122 versetti attribuiti tutti a Rembort.

Le profezie di Bernhard Rembort

 

 

(Suor) Bertina Bouquillon – Francia

Suor Bertina Bouquillon, meglio nota come la suora ospedaliera di Belay, nacque nel 1800 a Sant'Omer, in Francia.

Nel 1822 prese i voti di suora ospedaliera nell'ospedale San Luigi. Ricevette le piaghe di Cristo, le stigmate, e aveva il carisma della profezia. Fra il 1828 e il 1830 Suor Bouquillon ebbe delle profezie che in seguito affidò a Padre Fulgente, cappellano del Monastero Trappista di Notre Dame des Gardes, nei pressi di Angers, in Francia, queste rivelazioni vennero poi pubblicate qualche tempo più tardi.

Morì nel 1850.

Le profezie di Suor Bertina Bouquillon

 

 

Christina Gallagher – Achill, Irlanda

Christina Gallagher

Christina Gallagher è nata a Mayo nell’isola di Achill, in Irlanda. È una casalinga dal carattere timido, è sposata e ha due figli.

Il 21 gennaio 1988 mentre era in visita da un’amica a Dublino le apparve la Madonna. Fu la prima di una lunga serie di apparizioni della Vergine Maria, di Gesù e di diversi santi. Qualche settimana più tardi iniziò a ricevere anche i primi messaggi nei quali la Vergine si presentava col titolo di "Regina della Pace". Essa affidò a Christina un pressante invito rivolto a tutta l’umanità a ritornare a Dio, "finché c’è ancora tempo" sottolineò la Madonna; al sincero pentimento per i nostri peccati e alla Confessione; alla preghiera costante del cuore, specialmente quella del Rosario; ad amare Dio nella Messa e nell’Eucarestia; ad essere uniti e ad amarci gli uni con gli altri smettendo i litigi e i giudizi verso il nostro prossimo.

Inoltre nei loro messaggi Gesù e Maria annunciano gravi calamità e avvertono che proprio i peccati degli uomini sono la causa di questi tristi eventi.

Nostra Signora mette in guardia dai veggenti che forniscono delle date: - nessun veggente credibile dà date sugli avvenimenti futuri - dice la Vergine. Eppure anche se Christina non indica date, i suoi messaggi fanno capire chiaramente che dobbiamo aspettarci di vedere la realizzazione delle profezie a breve scadenza.

La veggente è sotto la direzione spirituale di Padre Gerard McGinnity, noto studioso con un dottorato in patristica, il quale è convinto dell’autenticità delle esperienze mistiche della veggente.

Christina ha ricevuto doni mistici straordinari tra cui le piaghe di Cristo. La veggente ha le stigmate nelle mani e nei piedi e a differenza di altri mistici anche attorno alla fronte, esse ricordano la coronazione di spine di Gesù.

Nel giugno del 1996 l'Arcivescovo di Tuam, Micheal Neary, ha costituito una commissione per indagare sul caso di Cristina Gallagher. Le conclusioni della commissione sono state rese pubbliche dall'Arcivescovo stesso in una suo documento del 16 dicembre 1997 nel quale dichiara tra le altre cose: "Non è stato presentato nessun elemento di prova che possa dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che in questa situazione si siano verificati fenomeni soprannaturali di un qualche tipo diversi da quello della fede. La Signora Gallagher e i membri del suo gruppo conservano naturalmente il diritto a credere e ad affermare le loro convinzioni che questi [fenomeni; N.d.T.] si siano verificati e continuino a verificarsi. Per quanto riguarda l'autorità ecclesiastica competente, la questione [che riguarda il carattere soprannaturale di questi fenomeni; N.d.T.] rimane aperta e non dimostrata".

I messaggi di Gesù e di Maria e la testimonianza della veggente

 

 

(San) Cirillo di Gerusalemme

Cirillo nacque a Gerusalemme attorno al 315. È santo (festa: 18.3) e padre e dottore della Chiesa. Dal 348 fu vescovo di Gerusalemme. Implicato in dispute con Acacio di Cesarea e con gli ariani fu esiliato tre volte. Nel 381 prese parte al Concilio di Costantinopoli (secondo concilio ecumenico) e a quello successivo del 382. Qui sostenne l'ortodossia cattolica. Scrisse 24 Catechesi, rivolte a neofiti e catecumeni.

Morì a Gerusalemme il 18 marzo del 386. Nel 1882, papa Leone XIII lo ha proclamato Dottore della Chiesa.

Ancora nel XX secolo, il Concilio Vaticano II richiamerà l’insegnamento di Cirillo di Gerusalemme, con quello di altri Padri, in due costituzioni dogmatiche: la Lumen gentium, sulla Chiesa, e la Dei Verbum, sulla divina Rivelazione. E ancora nel decreto Ad gentes, sull’attività missionaria della Chiesa nel mondo contemporaneo.

Consulta anche: Un quadro generale degli eventi degli Ultimi Tempi secondo la Tradizione

 

 

(Venerabile Suor) Domenica del Paradiso – Firenze, Italia

Ven. Suor Domenica del Paradiso

Domenica Narducci, nota come beata Domenica del Paradiso, nacque il 9 settembre 1473 a Paradiso, nei pressi di Firenze, da una famiglia di contadini. In realtà non è mai stata beatificata ma risulta registrata nel “Index Causarum” come venerabile.

Rimasta orfana del padre quando aveva appena sei anni, dovette aiutare fin da piccola la famiglia sia partecipando alle attività domestiche sia lavorando nei campi.

Ebbe fama di grande santità, ricevette le stigmate ed ebbe visioni e messaggi di Gesù. Uomini di chiesa e laici si rivolgevano a lei per consigli, chiarimenti dottrinali, esegesi delle Sacre Scritture. Dalle lettere emerge tutta la sua figura carismatica attestata anche dall’ammirevole e riconosciuta capacità oratoria, qualità certamente sorrette dai doni mistici che il Signore le aveva elargito.

Papa Leone X il 10 gennaio 1516 la nominò vicaria perpetua del monastero della Crocetta, da lei stessa fondato nel 1511. Diresse il monastero per tutta la vita, emettendo la professione solo a settantanove anni, poco prima della morte.

Morì a Firenze il 5 agosto 1553.

Le profezie della Venerabile Suor Domenica del Paradiso

 

 

Don Dolindo Ruotolo – Napoli, Italia

Dolindo Ruotolo

Dolindo Ruotolo nacque a Napoli il 6 ottobre 1882 da Raffaele Ruotolo, ingegnere e matematico, e da Silvia Valle, discendente della nobiltà napoletana e spagnola. La famiglia era numerosa e le entrate alquanto scarse, questo faceva sì che spesso nella sua casa si soffrisse la fame e mancassero persino vestiario e scarpe. Don Dolindo descriveva il padre come una persona molto rigida; Raffaele tra l’altro non mandò i figli a scuola, ma volle insegnargli egli stesso a leggere e scrivere, per cui la loro educazione fu molto sommaria.

Nel 1896, Dolindo e il fratello Elio vennero messi dai genitori nella Scuola Apostolica dei Preti della Missione. Nel 1899, Dolindo venne ammesso al noviziato. Il 1° giugno 1901, fece i voti religiosi e il 24 giugno 1905 venne ordinato sacerdote. Successivamente venne nominato maestro di canto gregoriano e professore dei chierici della Scuola Apostolica.

La vita da sacerdote Vincenziano fu intessuta da tanti episodi dolorosi. Dal 3 settembre 1907, fu vittima di una serie di errori e incomprensioni che lo portarono al giudizio dell’allora Sant’Uffizio. Venne sospeso dai sacramenti e fu sottoposto anche a perizia psichiatrica, dove risultò sano di mente. Ridatigli i sacramenti, fu inviato di nuovo a Napoli dove fu espulso dalla sua Comunità. Seguirono anni pieni di tormenti di ogni genere. Dovette accettare di essere esorcizzato e, considerato pazzo, fu oggetto di dolorosi attacchi da parte della stampa.

Nella sua solitudine cominciò ad avere delle comunicazioni soprannaturali, per cui scriveva quanto gli veniva rivelato, specie da santa Gemma Galgani. Il 22 dicembre 1909 Gesù gli parlò solennemente dall’Eucarestia. Durante la celebrazione eucaristica percepiva la presenza della Madonna, dei Santi e degli Angeli custodi degli astanti.

Si trasferì a Rossano in Calabria e da lì partì la richiesta di revisione, grazie anche all’aiuto di prelati amici, alcuni dei quali anche testimoni dei suoi doni soprannaturali. Nel 1910 venne finalmente riabilitato, dopo due anni e mezzo di sospensione, ma le sue tribolazioni non erano finite. Nel dicembre 1911, Don Dolindo venne nuovamente convocato dal Sant’Uffizio a Roma e nel 1921 subirà anche un processo, dove verrà condannato ed esiliato. Venne definitivamente riabilitato nel 1937.

Pur fra continui dolori ed incomprensioni, la sua vita di sacerdote, ormai diocesano, proseguì a Napoli. Fu l’ideatore dell’ "Opera di Dio", il cui scopo era principalmente quello di promuovere una rinnovata vita eucaristica. Intorno a lui si radunavano tanti giovani, tutti di cultura elevata, che in seguito formarono l’Opera "Apostolato Stampa". L’Opera, attraverso la stampa degli scritti di Don Dolindo, riuscì a far conoscere ovunque il suo insegnamento.

Don Dolindo non amava le delicatezze del cibo e del vestiario, sopportava il freddo e la fame e fu visto camminare nella neve senza calzini ai piedi. Riceveva tutti, per tutti pregava, per tutti soffriva. Si avvicinava ai malati più infetti e li carezzava, li baciava e là dove il ribrezzo avrebbe in altri estinto la compassione in lui suscitava la pietà.

Padre Ruotolo fu uno scrittore estremamente prolifico, i suoi scritti più importanti vanno dal monumentale "Commento alla Sacra Scrittura", in 33 volumi, alle tante opere di teologia, ascetica e mistica. Di lui ci sono rimasti interi volumi di epistolario, scritti autobiografici e di dottrina cristiana. Raccontò la sua vita in una poderosa "Autobiografia" oggi stampata in due volumi, con il titolo "Fui chiamato Dolindo, che significa dolore".

Nel 1960 iniziava un altro calvario per padre Dolindo, un ictus gli immobilizzò il lato sinistro, ma non riuscì a fermarlo. Dal suo tavolino continuava a scrivere alle sue "Figlie spirituali" sparse un po’ dovunque.

Don Dolindo Ruotolo si spense il 19 novembre 1970 all’età di 88 anni a causa di una broncopolmonite. Poco prima della sua morte, nel generale raccoglimento attorno al suo letto di morte, si era diffuso nell'aria un profumo di gigli, sentito dai presenti e accolto come stigma ultimo della sua santità.

 Selezione di brani tratti da "La Sacra Scrittura - L'Apocalisse"

 

 

Don (abbé) Souffrant – Francia

Don Mathurin Souffrant

Don Mathurin Souffrant nacque a La Roche-Blanche, una località nell’ovest della Francia, il 27 marzo 1755.

Nel 1780 fu nominato vicario nella parrocchia di Maumusson, di cui qualche anno più tardi divenne parroco. Aveva fama di essere un sant'uomo ed aveva il dono della profezia. A causa delle persecuzioni della Rivoluzione Francese, dovette esercitare il suo ministero nella clandestinità fino al 1799.

Morì il 29 aprile 1828. La sua vita e le sue profezie vennero pubblicate a Nantes nel 1872 con il titolo di "Vie et prophéties de M. Souffrant".

Va segnalato che secondo qualche autore il cognome del sacerdote sarebbe in realtà Souffrand. Il padre J. M. Curicque, nel suo libro Voix prophétiques, a questo riguardo scrive: "I registri parrochiali di Maumusson portano la firma dell'abbé Souffrand, con la d finale".

 

 

Don Stefano Gobbi – Como, Italia

Don Stefano Gobbi a colloquio con Papa Giovanni Paolo II

Don Stefano Gobbi nacque a Dongo, in provincia di Como, il 22 marzo 1930. Fu ordinato sacerdote nel 1964. Conseguì in seguito il Dottorato in teologia sacra presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. Apparteneva alla Società San Paolo fondata da Don Alberione.

L’8 maggio 1972, don Gobbi stava prendendo parte a un pellegrinaggio a Fatima e mentre pregava nella Cappella delle Apparizioni sperimentò un tipo di esperienza mistica chiamata locuzione interiore. Era la Vergine che, per mezzo dei suoi messaggi, iniziò a servirsi di don Gobbi come suo umile strumento per raccogliere tutti i sacerdoti che avessero accettato il Suo invito a consacrarsi al Suo Cuore Immacolato e ad essere fortemente uniti al Papa e alla Chiesa.

Don Stefano chiese un segno a Maria a conferma dell’origine soprannaturale di questi messaggi, segno che ricevette in quello stesso mese nel santuario dell’Annunciazione a Nazareth.

Dal luglio 1973 iniziò a scrivere il contenuto di queste locuzioni che continuava a ricevere. I messaggi ricevuti dal sacerdote furono oltre 600 e sono pubblicati in un libro intitolato "Ai sacerdoti figli prediletti della Madonna", chiamato familiarmente "il Libro Azzurro". Questo libro ha ricevuto numerose approvazioni episcopali e numerosi imprimatur, tra i quali quelli dei cardinali Bernardino Echeverria Ruiz ofm, Ignatius Moussa Daoud e Jean-Baptiste Wu.

Nell’ottobre del 1972 don Gobbi fonda il Movimento Sacerdotale Mariano che si è ormai diffuso praticamente in tutti i paesi del mondo. Vi aderiscono oggi alcuni cardinali, oltre 350 fra arcivescovi e vescovi, 150.000 sacerdoti del clero secolare e di tutti gli ordini e istituti religiosi, oltre a decine di milioni di fedeli.

Nel giugno del 2011, mentre si preparava ad animare gli Esercizi Spirituali Internazionali dei sacerdoti a Collevalenza, don Stefano venne colpito da un attacco cardiaco in conseguenza del quale morirà il 29 giugno 2011.

Consulta anche: Le locuzioni interiori di don Stefano Gobbi: selezione di messaggi della Madonna al Movimento Sacerdotale Mariano

 

 

(San) Efrem

Efrem nacque a Nisibi, in Siria (oggi Nizip, nell’attuale Turchia), attorno all’anno 306.

Ricevette il battesimo a 18 anni. Quando Nisibi cadde sotto il dominio persiano, Efrem, divenuto diacono, si stabilì nel 365 definitivamente a Edessa, dove diresse una scuola. A Edessa svolse opera di apostolato e abbracciò la vita monastica.

La tradizione ce lo ricorda come uomo austero. Fu autore di una vastissima produzione in siriaco, nota solo attraverso traduzioni, che comprendeva commenti biblici, inni, omelie, discorsi, scritti polemici, dogmatici, morali.

Morì a Edessa il 9 giugno 373. Benedetto XV lo ha proclamato dottore della Chiesa nel 1920.

Consulta anche: Un quadro generale degli eventi degli Ultimi Tempi secondo la Tradizione

 

 

Eileen George – Worcester, USA

Eileen George

Eileen George vive a Worcester, Massachusetts (USA), ed è madre di otto figli. Chi l’ha conosciuta la descrive come una persona molto semplice, con un carattere gioviale e un gran senso dell’umorismo. Dai primi anni ‘80 riceve messaggi dal Signore, i quali sono stati raccolti in alcuni libri pubblicati negli Stati Uniti.

Circa dieci anni fa le fu diagnosticato un cancro allo stadio terminale e gli vennero dati pochi mesi di vita. Ma ancor oggi Eileen è viva e pur essendo gravemente ammalata - ha dovuto subire diverse operazioni - continua a svolgere senza sosta la sua attività di apostolato in tutto il mondo.

Eileen ha ricevuto sul suo corpo anche le piaghe del Signore. Ma Dio oltre alle sofferenze le ha concesso anche tante straordinarie grazie tra le quali il carisma della guarigione, il discernimento dello spirito, la bilocazione. E' stata portata diverse volte in Cielo. Ha frequenti visioni di santi e beati fra cui Tommaso D’Aquino, Caterina da Siena e Padre Pio.

Eileen ha un rapporto molto speciale con Gesù. All’età di 3 anni Dio Padre le diede Gesù come guida ed amico. La piccola Eileen inizialmente non sapeva chi fosse realmente il suo miglior amico, fu solo più tardi che comprese che si trattava di Nostro Signore.

Dopo questo percorso formativo con Gesù, durato molti anni, la mistica iniziò a sentire l’intenso desiderio di conoscere il Padre. Pregò Gesù di farle conoscere Suo Padre e dopo 30 anni di suppliche e sofferenze finalmente ottenne questa grazia. Dio Padre a Sua volta le fece conoscere la Terza Persona, lo Spirito Santo.

Dio ha affidato a Eileen George la missione di rivelare al mondo l’amore del Padre per i Suoi figli. La donna sente che il suo compito è quello di condurre le persone verso un vero rapporto di amore col Padre attraverso i Sacramenti.

Per svolgere questa sua missione, la mistica ha visitato numerosi paesi in tutto il mondo tra i quali: Italia, Bangladesh, Taiwan, Filippine, Corea, ecc., dove ha parlato complessivamente a circa 80.000 persone fra sacerdoti, suore, frati e laici.

Tantissimi religiosi e laici possono testimoniare le straordinarie guarigioni operate da questa mistica, ma lei ama precisare che le guarigioni sono operate da Cristo e non da lei. Ma l’aspetto principale che la caratterizza non è tanto il carisma della guarigione, per il quale è conosciuta in tutto il mondo, ma il suo profondo amore per la Chiesa, per i Sacramenti e specialmente per Gesù nel Santissimo Sacramento. Eileen dice: "Non potrei vivere un solo giorno senza ricevere nella Santa Comunione Colui che amo".

Il lavoro di apostolato di Eileen è in unione e completa sottomissione alla Chiesa.

La sua vita spirituale e il suo apostolato sono sotto la direzione di un sacerdote. I contenuti dei suoi libri e delle sue cassette prima di essere pubblicati vengono vagliati dal suo direttore spirituale. L’opera di apostolato e di guarigione della mistica ha avuto inizio grazie al diretto sostegno del vescovo di Worcester e continua tuttora sotto la sua guida. Tutte le numerose conferenze e i ritiri che tiene in altre diocesi vengono organizzati solo dietro espressa autorizzazione dei vescovi locali.

Sono numerosi i cardinali e i vescovi che sia negli Stati Uniti che in altri paesi del mondo supportano l’attività di Eileen George.

Aggiornamento del 2017: Eileen George è morta il 14 maggio 2017, all'età di 90 anni, nella sua abitazione di Millbury nel Massachusetts.

 

 

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