I non vaccinati: un pericoloso gruppo di controllo che Big Pharma deve eliminare a tutti i costi

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di Eric Verhaeghe

 

L’emergere a livello mondiale di una reazione di odio contro i non vaccinati, quasi accusati di essere l’origine del COVID, solleva ora la questione del gruppo di controllo che costituiamo. Il coordinamento multilaterale di questa operazione è molto efficace e mostra il peso reale dell’influenza esercitata dalle aziende farmaceutiche sulle decisioni degli Stati. Ma perchè i produttori di un vaccino che non funziona, soprattutto di fronte a nuove varianti, hanno tanta fretta di porre fine alla resistenza a questo vaccino? Potrebbe essere che i non vaccinati saranno presto il fastidioso gruppo di controllo sugli effetti collaterali duraturi del loro prodotto?

In tutte le sperimentazioni farmaceutiche viene scelto un gruppo di controllo: serve come standard di confronto tra chi fa da cavia e gli altri. Il gruppo di controllo è quello che non è oggetto di alcun esperimento. Non è sottoposto ad alcun trattamento. E se, statisticamente, tale e tale fenomeno si verifica nel gruppo delle cavie, allora si può sospettare che si tratti di effetti collaterali prodotti dal trattamento, poiché il gruppo di controllo non ne soffre.

Trasposta alla scala di un paese, questa tecnica del gruppo di controllo corrisponde abbastanza bene alla situazione che conosciamo tra vaccinati e non vaccinati.

Ufficialmente, una grandissima maggioranza della popolazione ha ricevuto il trattamento magico, che ci è stato presentato come “l’unico modo per riconquistare una vita normale”. Sempre secondo i dati ufficiali, una minuscola minoranza rappresentata da 5 milioni di persone, in Francia, vive ancora allo “stato di natura”, cioè senza vaccino. C’è quindi un gruppo in trattamento e un altro gruppo che non lo è.

Non abbiamo insistito abbastanza sulla natura inquietante di questa situazione per i laboratori che producono i trattamenti sperimentali e per i governi che favoriscono a tutti i costi l’iniezione. Questo perché, se l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionale dovesse rivelarsi dannosa a lungo termine per la salute pubblica, il gruppo di controllo fornirebbe una prova schiacciante, inconfutabile, visibile da tutti, del tradimento commesso dagli apprendisti stregoni che ci prescrivono di essere vaccinati.

Supponiamo, ad esempio, che il prossimo anno il numero dei tumori aumenti del 20% tra i vaccinati, mentre rimane stabile tra i non vaccinati: ci troveremmo di fronte a un nuovo caso di sangue contaminato, ma nella potenza di 10 o 100. I governi dovrebbero spiegare perché hanno minato la vita dei non vaccinati per costringerli a tutti i costi a essere vaccinati con il veleno.

Ma la grande paura dei governi è ovviamente dovuta alla reazione dei vaccinati, se questi scoprono che la fiducia che hanno riposto nei loro cari dirigenti è stata tradita.

Noi non vaccinati contempliamo con un sorriso divertito la stupida fatuità  di coloro che si sentono rinvigoriti dalle loro due dosi di vaccino, che hanno preso la terza senza batter ciglio e che considerano un onore potersi iniettare ogni tre mesi una nuova dose di un prodotto di cui non sanno nulla. Tutti loro ci accusano di essere dei contaminatori che rivendicano il diritto di uccidere gli altri. E poiché Macron garantisce loro l’impunità , non sono lontani dal volerci linciare con lo zelo tipico dei leccapiedi che vogliono accontentare il maestro.

Accecati dal loro conformismo, non immaginano nemmeno per un solo momento che lo Stato, il caro padre-Stato, la cara madre Previdenza Sociale, avrebbero potuto mentire loro. E cadrebbero dalle loro sedie se mai scoprissero che la decisione di vaccinare in massa non è stata presa da anime innocenti ansiose di proteggerli, ma da pupazzi incompetenti e cinici, che firmano decreti scritti da un governo profondo il cui funzionamento è abilmente dissimulato (…).

Quindi, nell’eventualità  che tutto ciò si risolva male, la prima manovra emergenziale da attivare consisterà ovviamente nel ridurre il più possibile il numero dei “testimoni”, per evitare che costituiscano un gruppo statisticamente significativo e in grado di rappresentare una chiara prova delle colpe commesse dai governi e dai loro complici delle industrie del  farmaco. Da qui il crescente zelo diffuso nel mondo nella repressione dei non vaccinati (…).

Queste umiliazioni quotidiane inflitte a una minoranza non sono ovviamente il prodotto solo del sadismo dell’élite. Ci sono per un buon motivo: meno non vaccinati ci saranno, meno ci saranno evidenze su un possibile, plausibile, probabile, generale deterioramento dello stato di salute delle popolazioni a causa del vaccino. Non nei prossimi sei mesi, ma tra due anni, tra dieci anni.

Basta vedere come costeranno i 10.000 australiani che chiedono un risarcimento al loro governo per gli effetti collaterali del vaccino per capire che se il numero dei querelanti salisse a un milione, l’operazione di “vaccinazione generale” comincerebbe a essere maledettamente difficile.

Per arginare il maremoto, le prove devono quindi scomparire: vaccinare, vaccinare, vaccinare e, se necessario, trovare la soluzione finale per gli “irresponsabili” che sono diventati non cittadini e che ancora resistono (…).

Guarda come i media sovvenzionati dai contribuenti (per decisione della casta globalizzata) rifiutano di menzionare i milioni di casi di effetti collaterali registrati dalle organizzazioni pubbliche di farmacovigilanza, sia con il VAERS americano che con Eurovigilance in Europa. E ciò nonostante non si tratti di dati cospirativi, poiché sono dati ufficiali.

Ma la paura che i potenti inspirano nei giornalisti che si credono intellettuali basta a far girare argomenti fasulli, come l’affermazione che questi non sono effetti collaterali, ma solo sospetti di effetti collaterali: il collegamento non è provato (…).

Ovunque vediamo i media sovvenzionati mettere oggi in testa alla loro agenda la questione della vaccinazione obbligatoria. E, lo ripeto dalle passate elezioni presidenziali, questi stessi media porranno la questione dell’inabilitazione definitiva dei non vaccinati.

Un ordine del giorno scritto altrove.

Questa sequenza non è solo il risultato del caso o di una logica che ci sfugge. E’ il risultato concreto e immediato di un’agenda già  elaborata dalla casta.

https://lecourrierdesstrateges.fr/2022/01/07/nous-non-vaccines-ce-groupe-temoin-que-big-pharma-doit-eliminer-coute-que-coute/#comment-24585

Traduzione e adattamento del testo a cura di Matteo D’Amico

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fonte: Vitis Vera – blog di Matteo D’Amico

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