Mamma Pamela accusa Bergoglio: “La Chiesa ha aiutato l’assassino di mia figlia”

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La denuncia fatta dallo zio di Pamela, Marco Valerio Verni, al giornalista Claudio Bernieri in un’intervista per Affari Italiani e Vox

ECCO DOVE FINISCONO I SOLDI CHE DATE AI BERGOGLIANI

Pamela Mastropietro, la diciottenne romana uccisa da uno o più profughi nigeriani, è stata fatta a pezzi un anno fa in un appartamento di Macerata pagato dalla parrocchia: le nostre ragazze fatte a pezzi in case che il Vaticano dà ai finti profughi.

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Secondo lo zio di Pamela, Marco Valerio Verni, che è anche legale della famiglia della ragazza uccisa, nonostante il principale sospettato dell’omicidio della giovane dovesse essere rimpatriato dopo aver ricevuto una condanna per spaccio, Oseghale veniva aiutato ed è stato sostenuto economicamente per tre mesi dalla parrocchia di Macerata.

Il parroco di Villa Potenza, secondo lo zio di Pamela, intervistato anche da La Verità, per tre mesi avrebbe devoluto al nigeriano e alla sua compagna mentalmente non nella norma, grazie alle offerte dei fedeli, la somma necessaria al pagamento dell’affitto dell’appartamento di via Spalato. Lo stesso in cui Pamela è stata uccisa e fatta a pezzi.

Oseghale sarebbe stato anche protagonista della Giornata del migrante celebrata nella parrocchia, durante la quale avrebbe letto ai fedeli la lettera pastorale scritta da Papa Francesco.

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Bergoglio, anche Pamela aveva dei sogni. E li hanno spezzati i tuoi fottuti profughi.

Claudio Bernieri ha intervistato l’avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro, nell’intervista, l’avvocato parla del coinvolgimento del Vaticano

Secondo la ricostruzione dell’avvocato il nigeriano, già escluso dal programma di protezione per i rifugiati dopo essere stato sorpreso a spacciare e in attesa di essere espulso dal nostro Paese, era stato indicato dal parroco come una persona bisognosa di aiuto. Per questo, per tre mesi di seguito sarebbero stati raccolti e devoluti ad Oseghale e alla sua compagna, Michela Pettinari, 450 euro, che servivano a pagare l’affitto dell’appartamento dove vivevano.

Il 14 gennaio di un anno fa, per celebrare la giornata del migrante, Oseghale era pure salito sul pulpito per leggere la lettera pastorale scritta da papa Francesco e la comunità gli aveva donato una cesta con coperte e generi alimentari. Soltanto due settimane più tardi, in quello stesso appartamento pagato con i soldi dei fedeli, si sarebbe consumato uno dei più atroci delitti degli ultimi anni. “Ecco spiegato, forse, l’atteggiamento davvero tiepido del vescovo di Macerata e il silenzio della chiesa su questa vicenda orribile”, ha detto l’avvocato della giovane, ricordando come il vescovo della cittadina marchigiana non fosse neppure intervenuto per benedire la lapide posta nel punto in cui è stato ritrovato il corpo smembrato della diciottenne.

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2 pensieri su “Mamma Pamela accusa Bergoglio: “La Chiesa ha aiutato l’assassino di mia figlia””

  1. Cara signora, ha ragione ma solo in parte, é colpa non solo del finto papa ma di tutta la sinistra, di ogni traditore che acclama l’immigrazione incontrollata.
    Fosse stata mia figlia di quei negri non resterebbe nulla ma avrei cercato a monte di evitare che finisse in quel giro.
    So che non é facile essere genitore ma oggi i pericoli x i nostri figli sono molti di più (grazie ai kompagni).Condivido il suo odio x i responsabili di questa e mille altre atrocità, queste cose non richiedono giustizia ma vendetta.

I commenti sono chiusi.