“Chi ha orecchie per intendere, intenda”, recita il Vangelo di Marco in una delle espressioni più usate ancora oggi. Un detto forse incarnato attualmente anche da Papa Benedetto XVI che lo starebbe mettendo in pratica in una storia che potrebbe rivoluzionare “vita, morte e miracoli” di miliardi di fedeli. Stando a quanto ha documentato il giornalista Andrea Cionci, Ratzinger starebbe attuando una comunicazione criptica per rivelare in modo velato che è ancora lui il legittimo Pontefice. Attraverso il cosiddetto “Codice Ratzinger” verrebbe aggirata la natura giuridica di sede impedita nella quale egli si trova confinato, prigioniero e non libero di esprimersi.

Da nove anni Papa Benedetto XVI avrebbe quindi rinunciato soltanto al ministerium (esercizio pratico del potere) e non al munus petrino (titolo divino). Nove anni che costituirebbero un periodo assolutamente eccezionale nella storia dell’uomo, in cui a fare le veci di Dio in terra sarebbero due Papi. La figura di Bergoglio ne risulterebbe delegittimata, al limite delle sue effettive funzioni. La tesi di Cionci trova conferme in un numerosi atti che Ratzinger ha compiuto usando proprio una comunicazione sottile, fatta anche di riferimenti alla dottrina di Gesù Cristo: portare alla comprensione solo chi è pronto a entrare a conoscenza della verità.

In sostanza: e se il vero Papa fosse il predecessore di Francesco, il dimissionario Benedetto? L’intervento di Andrea Cionci, autore di un’inchiesta composta da oltre 60 capitoli.