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“Oh, come mi sento felice nel poter dare ciò che voglio all'anima che vive nel mio Volere!”

Ah, figlia mia, tu non sai che significa vivere nel mio Volere...! Significa farmi ritornare le pure gioie dello scopo della creazione, gli innocenti miei trastulli del perché creai l’uomo. Significa togliermi tutta l’amarezza che la perfida volontà umana mi diede quasi sul nascere della creazione. Significa uno scambio continuo di volontà umana e Divina, e l’anima, temendo della sua, vive della mia, e questa mia va riempiendo l’anima di gioie, di amore e di beni infiniti.

Oh, come mi sento felice nel poter dare ciò che voglio a quest’anima, perché la mia Volontà contiene larghezza da poter tutto ricevere! Sicché tra me e lei non ci sono più divisioni, ma stabile unione di operare, di pensare, di amare, perché la mia Volontà la supplisce in tutto, onde stiamo in accordo perfetto ed in comunanza di beni.

Era stato questo lo scopo della creazione dell'uomo: farlo vivere come nostro figlio, e mettere in comune con lui i nostri beni, affinché lui fosse in tutto felice e Noi restassimo divertiti della sua felicità”.

(Libro di Cielo 16° Volume - 20 febbraio 1924)