20 febbraio 2020 - 08:21

Sparatoria Germania: chi è Tobias Rathjen, il killer dell'attentato ad Hanau

L'uomo, 43 anni, è stato trovato senza vita nel suo appartamento. Insieme a lui la madre, uccisa prima di compiere la strage. Ha pubblicato su Internet un manifesto di 24 pagine e lasciato una video-confessione nella quale rivendica l’attacco come necessario «per distruggere i popoli la cui espulsione dal Paese non è più possibile»

di Silvia Morosi

Sparatoria Germania: chi è Tobias Rathjen, il killer  dell'attentato ad Hanau
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Mercoledì sera, intorno alle 22, un killer ha aperto il fuoco ad Hanau (in Germania) prendendo di mira alcuni «shisha bar», amati dalla comunità turca e curda. Nove i morti. Il corpo senza vita dell'autore della strage — 43 anni — è stato trovato nella sua abitazione insieme a quello della madre. L'uomo ha lasciato una video-confessione in cui rivendica la volontà di «annientare alcuni popoli». Per gli inquirenti il movente è legato all'estrema destra. «Il razzismo è un veleno colpevole di troppi crimini», ha commentato la cancelliera Merkel.

• Nove persone sono state uccise e cinque sono rimaste gravemente ferite mercoledì sera, in seguito a due sparatorie avvenute ad Hanau, una cittadina dell’Assia a circa 20 chilometri da Francoforte (qui le foto). Nel mirino dell’uomo due «shisha bar», dove si fuma il narghilé, frequentati prevalentemente da curdi. Sulla strage indaga la Procura antiterrorismo.

• Molte delle vittime della strage hanno una storia di migrazione. Lo scrive la Dpa citando fonti della sicurezza. Se vi siano anche cittadini stranieri tra le persone morte non è ancora noto, aggiunge l'agenzia.

• La Bild per prima ha fatto il nome del presunto killer, mostrandone la fotografia: l'uomo è stato identificato come Tobias Rathjen, 43 anni, estremista di destra. Secondo il tabloid tedesco — prima dell'attacco — avrebbe lasciato un messaggio in cui rivendicava l’attentato e un video, nel quale sosteneva la necessità di «vernichten», annientare, «certi popoli la cui espulsione dalla Germania non è più possibile».

• Nel filmato pubblicato su Youtube sei giorni fa, Rathjen si rivolge agli «americani», esortandoli a «combattere» per fermare delle fantomatiche «società segrete» che controllano gli Usa. «Nel vostro Paese «esistono delle cosiddette basi segrete militari. In alcune celebrano il diavolo in persona. Abusano, torturano e uccidono i bambini. Una quantità incredibile di queste cose accadono ormai da molti anni. Svegliatevi. Questa è la realtà di quanto accade nel vostro Paese».

• Come riferisce la Frankfurter Allgemeine Zeitung, l'uomo ha frequentato un corso di formazione professionale da impiegato di banca a Francoforte.

Foto dal video postato su Youtube Foto dal video postato su Youtube

• Rathjen ha aperto il fuoco al «Midnight» in centro città, poi si è spostato in auto all’«Arena Bar & Café», in un altro quartiere. Nel primo locale avrebbe suonato il campanello, poi sarebbe entrato nell’area fumatori e avrebbe sparato alla cieca. Tra le cinque vittime del secondo attacco ci sarebbe anche una donna (qui il video poco dopo la sparatoria) .

• Il killer è stato rinvenuto senza vita in un appartamento della cittadina tedesca teatro della strage. Secondo il sito di Hessenschau, nello stesso appartamento è stata trovata morta anche la madre (72), uccisa precedentemente. Il padre dell’attentatore sarebbe stato portato via dalle forze speciali.

• L'arma di Rathjen «è stata ritrovata nel suo appartamento». Lo ha reso noto il ministro dell'Interno dell'Assia, Peter Beuth, parlando della strage come di «un attacco alla società libera e pacifica» in un intervento in Parlamento a Wiesbaden.

Peter R. Neumann, direttore dell'Icsr (Centro di ricerca sul terrorismo), ha scritto su Twitter che nelle 24 pagine del manifesto scritte dal killer «in un eccellente tedesco, senza errori di battitura o errori grammaticali», l'uomo spiega di aver frequentato l'università». Il manifesto rivela «il suo odio per gli stranieri e i non bianchi. Sebbene non enfatizzi l'Islam, chiede la distruzione di vari Paesi del Nord Africa, del Medio Oriente e dell'Asia centrale (che sono tutti a maggioranza musulmana)».

• Sempre Neumann scrive che il killer giustificava la sua richiesta di uccidere le popolazioni di interi Paesi «in termini esplicitamente eugenetici», affermando che «la scienza dimostra che alcune razze sono superiori». L'uomo ha scritto di «non aver mai avuto una relazione con una donna negli ultimi 18 anni, per scelta» e di «essere stato sorvegliato da un servizio di intelligence per tutta la vita».

• Lo stragista, sempre secondo la Bild, aveva il porto d'armi e una licenza da cacciatore. La polizia ha perquisito il suo appartamento e la sua automobile, dove avrebbe trovato armi e munizioni. Per gli agenti, non aveva complici. Dopo la fine dell'operazione nell'appartamento del terrorista, gli agenti hanno confiscato anche la sua automobile pensando potesse contenere degli esplosivi al suo interno.

• L'uomo non era noto alle forze dell'ordine e non era conosciuto come xenofobo. Lo ha riferito il ministro dell'Interno locale, Peter Beuth, citato dalla Bild.

• «Il probabile autore dell’attacco è stato trovato senza vita nella sua casa di Hanau», aveva scritto su Twitter mercoledì sera la polizia dell’Assia sud-orientale. Gli agenti avevano immediatamente avviato le indagini con una lunga caccia all’uomo, dopo avere ricevuto informazioni su un veicolo in fuga nel distretto di Kesselstadt.

• La procura antiterrorismo tedesca ha annunciato di aver assunto le indagini sulla strage avvenuta nella notte: «I procuratori federali hanno assunto (l'indagine) a causa della particolare importanza del caso», ha spiegato un portavoce, sottolineando che «ci sono segnali di motivazioni xenofobe».

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