Eccezionale scoperta della Roma cristiana

Una scoperta sensazionale, che getta nuova luce sulla Roma medievale. Così, da un'intercapedine nella Chiesa di Sant'Alessio all'Aventino è emerso un grande affresco ben conservato. “Un affresco eccezionale – ha dichiarato la storica dell'arte, Claudia Viggiani, autrice della scoperta – anche per l'iconografia rarissima dei due personaggi che si riconoscono nella parte del dipinto al momento visibile, con tutta probabilità proprio Sant'Alessio e il Cristo pellegrino”. Il dipinto misura 90 centimetri di larghezza ed è alto 4 metri: due cifre provvisorie, perché un'altra parte dell'affresco risulta ancora nascosta nel muro. Per la storica dell'arte Viggiani “ci aspettiamo ancora sorprese“.

La scoperta

L'affresco è venuto alla luce dopo una lunga indagine, iniziata da un antico documento e poi continuata nell'attuale Chiesa di Sant'Alessio. Secondo le prime indagini, coordinate dalla restauratrice Susanna Sarmati grazie al finanziamento della Soprintendenza Speciale di Roma, il dipinto s'innesta nelle testimonianze rare della Roma medievale, quel periodo in cui il Cristianesimo non solo prese piede ma trovò una precisa identità. Nella città santa dell'Occidente questo fu possibile grazie alla testimonianza dei martiri, fra cui Sant'Alessio che dell'affresco ne è il protagonista assieme a Cristo quale pellegrino. Su sfondo nero, le due figure indossano abiti che hanno conservato il loro colore originario. Secondo le due studiose, un elemento eccezionale è proprio rappresentato dalla cornice colorata e, pertanto, di “eccezionale raffinatezza e dai colori ancora incredibilmente intatti”. Secondo la Sarmati, inoltre, “in nessun affresco medievale si è mai vista una cornice così ben conservata”.

La devozione

Un aspetto non secondario che ha contribuito alla conservazione dell'opera è stata la devozione di Sant'Alessio. Considerato un riferimento per la religiosità popolare dei primi crsitiani di Roma, secondo le studiose le fasi di restauro della chiesa mirarono alla conservazione dell'affresco: “chi ristrutturò la chiesa nei secoli successivi murando la controfacciata fece attenzione a proteggere l'affresco” ha spiegato la restauratice Sarmati, al punto che è plausibile che il volto di Sant'Alessio nell'affresco rimase per secoli a disposizione dei fedeli attraverso una feritoia aperta sull'interno della chiesa. Ora, dopo nove secoli, la devozione e la storia hanno dato la possibilità di ammirare un capolavoro patriomonio dell'umanità intera, non solo di Roma.