Caro Direttore (di Libero),

è l’ora di cambiare. Arrendetevi. Perché stonare fastidiosamente invece di cantare in coro l’“Inno alla gioia” insieme agli altri giornali? Cos’avete contro l’UE che ha provveduto con solerzia a darci un governo, scongiurando la “disgrazia” di far votare gli italiani?

Perché volete contristare Macron, la Merkel, i Mercati e papa Bergoglio?  Perché far singhiozzare Grillo, Conte e Zingaretti? Basta crudeltà.

E’ l’alba della Civiltà. I barbari sono stati cacciati  e il sole finalmente splende sull’Italia. Con l’applauso festante di francesi e tedeschi che ci vogliono tanto bene e sono vogliosi di riempirci le tasche di regali. Come sempre.

Anche il deficit non è più quello di una volta. Solo a luglio la Commissione europea prescriveva rigorosamente l’1,8 per cento, ma ora ci è bastato scodinzolare (recando in dono la testa di Salvini) e i Commissari già ci accolgono radiosi, con pacche sulle spalle, forse accettando perfino il 3 per cento.

Basta con quel rigore che ci ha messo in croce per anni dissanguandoci. Niente più minacce e punizioni. Il Cattivo Salvini  che urlava “prima gli italiani” è stato cacciato, perciò “libiamo nei lieti calici”.

Ora promettono di farci spendere senza più paura dello spread o dell’esplosione dei conti pubblici  (evidentemente non era vero, volevano legare le mani al Mostro sovranista).

Adesso si può perfino chiedere la revisione delle regole del patto di stabilità,  purché però si citi il presidente Mattarella (che lo ha appena detto) e non Salvini che lo ha ripetuto per anni diventando la bestia nera della UE.

“Con questo governo salviamo il paese dall’odio” dice Zingaretti. Vogliamo forse essere per l’odio e contro l’amore? Non saremo così stronzi, vero?

Si scelga l’amore, cioè si applauda il Pd al potere  ché loro sono missionari: si buttano sulle poltrone non per piacere proprio, ma per il nostro bene, si sacrificano per noi, così evitando pure che noi sbagliamo a votare (come un anno fa quando il Pd, dopo 5 anni, fu mandato a casa con il minimo storico).

Del resto, sembra che stando dalla parte giusta  si possa anche trasudare odio da ogni poro della pelle: basta opporsi ai “sovranisti” e si rappresenta comunque l’amore.

Dunque anche “Libero” ripeta “love, love, love” come l’hippy Verdone nel celebre film. Per il passato non c’è neanche bisogno di atti di contrizione. Rovesciate la casacca come tutti. Potrete dire di essere sempre stati progressisti. Come Conte.

Scegliete finalmente il Bene, non più il Male. Come scrive, su Twitter, Metello Di Santarosa: “Mi avete convinto. Arrendersi, diventare europeisti. Anche io voglio essere dalla parte di quelli umani, che hanno ragione, che sono il futuro, che vincono”.

Finalmente sarete salutati come “persone civili” e di larghe vedute, vi sentirete ogni volta dalla parte giusta. Con la Sinistra potrete stare sempre al governo. Infatti anche se perde le elezioni è investita dalla Storia (e dall’Europa) della missione di fermare la barbarie. Così potrete dirvi sinceri democratici.

Potrete perfino schierarvi con Trump per riportare Putin nel G8  (come Conte) senza essere fulminati dagli inquisitori come “trumpiani” o “putiniani”. Vi basterà dirvi europeisti, progressisti e inveire contro Salvini.

Potrete sentirvi fra i Buoni che “restano umani” senza mai sborsare un euro: basta elogiare Bergoglio e le Ong sui migranti. Incenerendo chi vi contraddice con l’epiteto di fascista o razzista.

Potrete parlare nei talk show senza timore del contraddittorio  perché i vostri avversari saranno giustamente assenti in quanto nemici della democrazia.

Se vi scapperà un “vaffa…” sarà considerato giusta indignazione democratica, un ruttino sarà ritenuto l’accenno di un’aria della Tosca, se sbagliate un congiuntivo verrete elogiati per la sensibilità popolare, se la vostra camicia avrà chiazze di sudore sotto le ascelle si dirà che profumate di gelsomino.

Potrete sbeffeggiare gli avversari anche per il loro aspetto fisico perché in quel caso sarà considerato diritto di satira  e non s’imbavaglia la satira. Sarebbe censura.

Potrete parlare di diversità antropologica degli avversari rispetto a voi che appartenete all’Italia migliore, illuminata e civile. E tutto questo senza sentirvi razzisti.

Potrete alzare il ditino e impartire lezioni anche su materie di cui non sapete una cippa, vi basterà ripetere ciò che dice il mainstream e sarete sempre in nutritissima compagnia dalla parte del giusto.

Potrete parlare a nome dell’umanità, infatti la storia siete voi. E anche la geografia perché – stando con i progressisti – potrete sbagliare le capitali senza essere perculati come analfabeti.

Se avete velleità letterarie sarete subito osannati come artisti emergenti o grandi scrittori. Premi giornalistici come se piovesse, inviti nei salotti e nei festival del pensiero.

Dove potrete anche sbagliare l’articolo 1 della Costituzione  (come è accaduto a qualche intellettuale progressista) restando comunque annoverati fra i Competenti. Fra quelli bravi.  Del resto la frase “la sovranità appartiene al popolo” ormai è caduta nel dimenticatoio.

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Antonio Socci

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Da “Libero”, 9 settembre 2019

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