5 agosto 2020 - 07:15

Coronavirus, gli anticorpi super potenti che diventeranno farmaci

Il lavoro del MAD Lab di Toscana Life Sciences diretto da Rino Rappuoli. «Basterà un’iniezione sottocutanea per guarire da Covid ed essere protetti per sei mesi»

di Laura Cuppini

Coronavirus, gli anticorpi super potenti che diventeranno farmaci Una ricercatrice del MAD Lab, diretto da Rino Rappuoli
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Nell’alfabeto del coronavirus la A sta per «anticorpi». Li cerchiamo con i test sierologici, li studiamo per conoscere più a fondo la malattia, sono il punto di arrivo dei vaccini. Ma possono rappresentare anche una cura molto efficace, sotto forma di anticorpi monoclonali, come avviene già da tempo per alcuni tumori e malattie infettive. Per trasformare una proteina presente nel sangue in un flacone venduto in farmacia serve però un grande lavoro. In Italia lo sta facendo Rino Rappuoli, coordinatore del MAD (Monoclonal Antibody Discovery) Lab di Toscana Life Sciences, a Siena, nonché chief scientist e head external R&D di GSK Vaccines. La buona notizia è di pochi giorni fa: il team di ricercatori ha individuato tre anticorpi estremamente potenti contro Sars-CoV-2. Solo uno toccherà il traguardo e sarà trasformato in farmaco. Un risultato importante, frutto di mesi di fatica. Rappuoli e colleghi hanno analizzato il sangue di 15 pazienti che sono stati ricoverati per Covid all’Istituto Spallanzani di Roma o nell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, oggi convalescenti o guariti.

Il gruppo di ricercatori del MAD Lab
Il gruppo di ricercatori del MAD Lab

Tre candidati super potenti

Un’indagine certosina che ha permesso di individuare quasi 5mila diversi anticorpi. «Si tratta di armi biologiche che combattono il virus — spiega Rappuoli —, il nostro obiettivo è usare queste molecole naturalmente presenti nel nostro organismo per produrre farmaci. Per isolare e purificare i tre anticorpi super potenti abbiamo studiato a fondo le cellule B dal sangue di pazienti convalescenti, isolando solo quelle in grado di riconoscere il virus: parliamo dello 0,1 per cento del totale». Il MAD Lab non è l’unico gruppo di ricerca al mondo impegnato nello studio degli anticorpi, tecnica conosciuta e diffusa, perché permette di produrre farmaci sicuri ed efficaci. Il passo in più del gruppo toscano è stato individuare tre candidati che danno speranze concrete.

Una sola iniezione sottocutanea

Rino Rappuoli
Rino Rappuoli

«Abbiamo identificato 450 anticorpi in grado di neutralizzare il coronavirus, ma la maggior parte ha un effetto limitato per cui sarebbe necessario, una volta ottenuto il farmaco, ricorrere a dosi altissime per curare i positivi, per via endovenosa. Gli anticorpi super potenti (per capirsi, mille volte più della media degli altri) sono in grado di sconfiggere Sars-CoV-2 anche se somministrati in piccole quantità, con una semplice iniezione sottocutanea. Il nostro obiettivo adesso è produrre un farmaco, dal migliore di questi tre anticorpi, che possa far guarire i pazienti positivi al coronavirus in pochi giorni, con una dose da 1 millilitro che si può assumere anche a casa». Una prospettiva luminosa, visto che non esiste ancora una cura specifica per Covid. I medici di famiglia hanno espresso la propria preoccupazione per un eventuale aumento dei positivi, dopo l’estate, chiedendo linee guida chiare sulle terapie da prescrivere ai pazienti domiciliati. Un punto fondamentale, insieme al test & tracing (tamponi e tracciamento dei contatti) per evitare di intasare ospedali e Pronto soccorsi, soprattutto quando l’epidemia da Sars-Cov-2 si intreccerà con quella influenzale.

Test sull’uomo entro fine anno

C’è la questione dei tempi: il gruppo di Rappuoli ha terminato la fase di ricerca in laboratorio, ora si apre la fase di produzione industriale per l’esecuzione dei test clinici. La sequenza di Dna dei tre candidati risultati migliori è stata inviata a un partner svizzero per lo sviluppo delle linee cellulari, quindi avverrà la produzione grazie all’accordo sottoscritto con il Gruppo Menarini. L’obiettivo è avviare entro la fine del 2020 i test sull’uomo. «Gli anticorpi monoclonali umani sono farmaci efficaci che vanno diretti contro il virus senza interagire con l’organismo del paziente — chiarisce Rappuoli —. La protezione dalla malattia si sviluppa nel giro di pochi giorni e dura circa 6 mesi. L’ideale sarà utilizzarli in maniera complementare con il vaccino anti Sars-CoV-2, che molto probabilmente non avrà effetto immediato (potrebbero passare circa 2 mesi dall’iniezione), ma garantirà una copertura immunitaria della durata di anni».

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