Oltre 300 giornalisti e politici firmano il “Manifesto della comunicazione non ostile”

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“Manifesto della comunicazione non ostile”. E’ questo il nome del documento sviluppato da una community di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti e comunicatori per contrastare “l’ostilità” in rete. L’utilizzo di termini diffamatori se non vere e proprie menzogne, secondo un’indagine dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo sul tema “Diffusione, uso, insidie dei social network”, e’ un argomento che tocca principalmente i giovani utenti della rete: sette ragazzi su 10 l’hanno subito in prima persona e quasi il 90% degli intervistati (89,4%) ne ha un’opinione negativa.

Il Manifesto è stato presentato a Trieste martedì scorso durante il progetto collettivo ‘Parole O Stili’, nato per far riflettere sulla non neutralità dei termini e sull’importanza di sceglierli con cura. Come spiega l’ideatrice del progetto, Rosy Russo, “la rete sta diventando il luogo privilegiato dell’incitamento all’intolleranza, all’odio, alla diffamazione. Parole O Stili ha l’ambizione di invertire questo trend diffondendo online il virus positivo dell’inclusione e del rispetto grazie a una community capace di raggiungere quasi quattro milioni di persone su Facebook e quattro milioni su Twitter. Se mettiamo insieme la paura di cadere nelle trappole della rete, di non riuscire a ‘porgere l’altro tweet’, di essere in difficoltà ad essere se stessi, di non avere più la voglia di confrontarsi perché c’e’ sempre un “troll” dietro l’angolo, ecco svelato l’origine di questo movimento di idee. Perchè – conclude Russo – per noi le relazioni hanno il profumo del rispetto”.

L’iniziativa ha ricevuto il plauso anche della presidente della Camera, Laura Boldrini (intervenuta alla presentazione del Manifesto) secondo la quale é “molto utile unire le forze per lanciare una mobilitazione di tutti coloro che sono contrari all’odio in rete. L’hate speech non può rappresentare il prezzo da pagare per essere presenti sullo spazio digitale. Una community contro la violenza sul web – spiega Boldrini – fornisce uno strumento in più a disposizione di chi é impegnato a contrastare questo fenomeno ma anche di chi ne é, suo malgrado, vittima”. Alla due giorni, è intervenuto anche il giornalista Enrico Mentana.