Esteri

Spagna, suore di clausura contro sentenza stupro La Manada: "Difendiamo diritto delle donne di essere libere"

Le carmelitane scalze di Hondarribia  
Al movimento #yositecreo, che sta scuotendo il mondo dopo la condanna lieve ai cinque uomini che stuprarono una 18enne a Pamplona, si aggiungono anche le carmelitane scalze di Hondarribia. Il femminismo entra in convento e il sostegno arriva anche dal movimento #metoo
 
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HONDARRIBIA -  Poche parole affidate a Facebook per commentare quello che in Spagna è diventato il caso La Manada. Significa "Il branco": così si chiamavano i cinque uomini che nel 2016 hanno stuprato una 18enne e che il tribunale di Pamplona ha accusato di abuso, assolvendoli dall'accusa di violenza sessuale. Tra sei mesi potrebbero essere già fuori.

A scriverle sono le carmelitane scalze di Hondarribia, 15mila abitanti nei Paesi Baschi, unendosi al movimento #yositecreo che sta animando il Paese ma che ha ottenuto anche il sostegno della comunità internazionale, incluso l'americano #metoo.

"Noi viviamo in clausura, indossiamo un vestito che arriva quasi alle caviglie, non usciamo mai la notte (tranne per le emergenze), non andiamo alle feste, non beviamo alcolici e abbiamo fatto voto di castità -  commentano le suore di clausura - E' una scelta che non ci rende migliori o peggiori di nessuno, sebbene paradossalmente ci rende più libere e felici di molte. E proprio perché è una scelta libera, difendiamo con tutti i nostri mezzi a nostra disposizione (e questo è uno di quelli) il diritto di tutte le donne di fare liberamente il contrario senza per questo essere giudicate, violentate, intimidite, assassinate o umiliate. Sorella, io sì ti credo". 
A scrivere è suor Patricia Noya, la responsabile della pagina Facebook del convento, che in un'intervista a Verne di El Paìs commenta il clamore generato dall'intervento: "Avere abiti diversi non significa stare fuori dal mondo, questo tipo di questioni appartengono anche a noi". Il caso è arrivato negli Stati Uniti dove è stato diffuso da alcune esponenti del movimento #metoo come l'attrice Jessica Chastain.
Lo stupro del "branco", così i cinque uomini tra i 27 e 29 anni si firmavano in un gruppo Whatsapp dove si vantavano per aver violentato e filmato una ragazza di 18 anni, succedeva nel 2016, all'inizio della settimana del festival di San Firmino, all'ingresso di un condominio dove poi hanno lasciata la ragazza madrilena mezza nuda. Per loro la pena dei giudici del tribunale di Pamplona, nella regione di Navarra nel nord del Paese, è arrivata nei giorni scorsi: da cinque a nove anni di carcere e il divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri dalla vittima e contattarla, per 15 anni.

La ragazza infatti non reagì e rimase per tutto il tempo con gli occhi chiusi, quindi secondo la legge mancò la coercizione violenta: abuso sessuale dunque, non stupro di gruppo. I cinque dovranno inoltre versare alla vittima, un indennizzo di 50mila euro. La pena inflitta è di gran lunga inferiore rispetto a quanto avrebbe voluto la procura, che aveva chiesto 22 anni e 10 mesi di reclusione per ognuno dei membri del gruppo e 100mila euro di risarcimento in totale.