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LITURGIA DELLA DOMENICA- DOMENICA DELLE PALME (A, B e C)

Lasciamoci coinvolgere nel mistero dell’Amore infinito che ci ha redenti... CONTINUA A LEGGEREAltro
Lasciamoci coinvolgere nel mistero dell’Amore infinito che ci ha redenti...
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La parola del giorno di don Ottorino - Martedì 19 Marzo 2024

SAN GIUSEPPE HA LAVORATO ONESTAMENTE E CON AMORE Figlioli, la Chiesa ci presenta un uomo, il quale è sottostato anche lui alla legge delle lacrime: “Ti guadagnerai il pane col sudore della fronte” (…Altro
SAN GIUSEPPE HA LAVORATO ONESTAMENTE E CON AMORE
Figlioli, la Chiesa ci presenta un uomo, il quale è sottostato anche lui alla legge delle lacrime: “Ti guadagnerai il pane col sudore della fronte” (Gen 3,19). Quest’uomo si chiama Giuseppe: uomo che ha accolto veramente dalle mani di Dio il comando e ha sempre lavorato onestamente, senza imbrogliare alcuno, che ha sempre lavorato con amore, sapendo di fare la volontà di Dio...
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LITURGIA DELLA DOMENICA V DOMENICA DI QUARESIMA (B)

Qui non ci sono mezze misure: anche i sordi possono capire! Siamo al cuore del cammino che la Chiesa ci invita a fare in Quaresima, tempo propizio per “rientrare in noi stessi” (cfr. Lc 15, 17) e …Altro
Qui non ci sono mezze misure: anche i sordi possono capire!
Siamo al cuore del cammino che la Chiesa ci invita a fare in Quaresima, tempo propizio per “rientrare in noi stessi” (cfr. Lc 15, 17) e ritornare dal Padre che ci attende a braccia aperte. Come mai ogni anno? Come mai sempre le stesse letture bibliche? Perché ciascuno di noi vive un oggi che è diverso da qualsiasi altro momento, anno, situazione...
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La grandezza dell'anima dei bambini...

Quale consolazione devono essere state per Gesù le anime dei bambini che, nei loro cuori innocenti, seppero accogliere il suo amore e il suo vangelo molto meglio della maggior parte degli scribi e dei …Altro
Quale consolazione devono essere state per Gesù le anime dei bambini che, nei loro cuori innocenti, seppero accogliere il suo amore e il suo vangelo molto meglio della maggior parte degli scribi e dei farisei, guide del popolo ebraico! Per questo il Signore, pieno di riconoscenza, proruppe in quella bellissima lode che ancora oggi commuove tutti noi: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”. (Mt 11,25) Anche gli apostoli dovettero sopportare il rimprovero del loro Maestro quando volevano trattenere i bambini dall'andare a Lui, "a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli". (Mt 19,14)
Si, attraverso la loro purezza e spontaneità, spesso i bambini possono capire più facilmente e velocemente i misteri dell'amore di Dio e in genere li prendono più seriamente degli adulti. È quindi consigliabile dare molta importanza all'educazione religiosa dei bambini, perché non di rado il …Altro

La parola del giorno di don Ottorino - Domenica 04 Febbraio 2024 - “VUOI FARTI SANTO?”

Se vuoi farti santo conosci te stesso, renditi conto della tua miseria, accettala senza scoraggiamento e cerca di dare a Dio il meglio di te stesso... CONTINUA A LEGGEREAltro
Se vuoi farti santo conosci te stesso, renditi conto della tua miseria, accettala senza scoraggiamento e cerca di dare a Dio il meglio di te stesso...
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V Domenica del Tempo Ordinario - Anno B - Il Signore risana i cuori affranti

A Giobbe bastano poche pennellate per descrivere il suo stato d’animo (I Lettura). La notte del dolore è cupa e tribolata, intessuta di illusioni e affanni; il filo della speranza è esaurito. Egli …Altro
A Giobbe bastano poche pennellate per descrivere il suo stato d’animo (I Lettura). La notte del dolore è cupa e tribolata, intessuta di illusioni e affanni; il filo della speranza è esaurito. Egli dovrà inchinarsi al mistero di Dio. La grandezza dell’Onnipotente lo stupirà e capirà che non la stoltezza delle parole ma il silenzio adorante s’addice al suo cospetto.
A Cafarnao Gesù incontra l’umanità sofferente (Vangelo). Per i piagati nel corpo e nello spirito egli è consolazione e speranza. Li accosta con il suo stile inconfondibile, come fa con la suocera di Simon Pietro: prende su di sé il suo dolore e la risana. «Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori», dice il Profeta (Is 53,4). Gesù non spiega la sofferenza, ma la riempie della sua presenza.
Nella preghiera del mattino, fatta in solitudine, egli ripercorre l’intensa giornata vissuta fra la gente all’uscita della sinagoga; rivede i volti, ripensa alle domande e alle angosce. Nell’intimità si dichiara …Altro

IV Domenica del Tempo Ordinario - Anno B

Gesù è un maestro singolare, diverso dagli scribi (Vangelo). Il suo insegnamento stupisce chi l’ascolta: non è statico e freddo, ma dà freschezza e nuova vita alle cose di Dio; non impone, ma propone …Altro
Gesù è un maestro singolare, diverso dagli scribi (Vangelo). Il suo insegnamento stupisce chi l’ascolta: non è statico e freddo, ma dà freschezza e nuova vita alle cose di Dio; non impone, ma propone. La sua parola tocca nel profondo, apre orizzonti di vita, inquieta, sveglia la mente e scalda il cuore, fa crescere dentro e responsabilizza.
La gente osa dire che egli insegna con autorità: nessuna dissociazione in lui tra la parola e la vita. Gesù incarna le caratteristiche del profeta ideale preannunciato da Mosè (I Lettura). Ben se n’avvede il Maligno allorché le sue parole astutamente lusinghiere cadono nel vuoto davanti alla parola salvifica di quel profeta di Dio tra la gente. «Il Signore ha colorato la sua parola di bellezze svariate, perché coloro che la scrutano possano contemplare ciò che preferiscono.
Ha nascosto nella sua parola tutti i tesori, perché ciascuno di noi trovi una ricchezza in ciò che contempla», riflette sant’Efrem. Ne sia consapevole l’assemblea liturgica, quando …Altro

Un incontro molto proficuo...

Durante le riprese di un film, il famoso attore britannico sir Alec Guinness (1914-2000) poté sperimentare quanto la fiducia spontanea e innocente di un bambino possa confortare e trasformare qualcuno …Altro
Durante le riprese di un film, il famoso attore britannico sir Alec Guinness (1914-2000) poté sperimentare quanto la fiducia spontanea e innocente di un bambino possa confortare e trasformare qualcuno nell'intimo. La guarigione miracolosa di suo figlio condusse poi l'attore nella Chiesa Cattolica.
Alec Guinness è stato uno degli attori più geniali e versatili del XX secolo. Nel 1959, per i suoi meriti artistici, la regina Elisabetta II lo insignì del titolo nobiliare, tuttavia il semplice e riservato gentleman, nato a Londra, era di umili origini e non aveva mai potuto conoscere suo padre. Per tutta la vita Alec si portò dietro questa ferita aperta e profonda...
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MEDITAZIONE SUL LIBRO DI GIOBBE Capitoli 1-42 di Eugenio Pramotton

“La vita dell'uomo è un dramma, e quale dramma!”, diceva don Divo Barsotti. Uno dei segni che questo dramma raggiunge livelli non comuni è quando chi vi è coinvolto preferirebbe morire piuttosto che …Altro
“La vita dell'uomo è un dramma, e quale dramma!”, diceva don Divo Barsotti. Uno dei segni che questo dramma raggiunge livelli non comuni è quando chi vi è coinvolto preferirebbe morire piuttosto che vivere; è allora quasi inevitabile trovarsi coinvolti in un dialogo simile a quello di Giobbe con i suoi amici. C'è negli amici un sincero e lodevole desiderio di dare un po' di conforto, di suggerire qualche atteggiamento, preghiera, proposito o considerazione nella speranza di vedere uscire quanto prima il loro amico da uno stato di sofferenza estrema...
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La parola del giorno di don Ottorino - Domenica 12 Novembre 2023

LE COSE PIÙ IMPORTANTI VANNO TRATTATE DAVANTI AL TABERNACOLO... Le nostre opere, tutte le nostre opere, dovrebbero incominciare mentre siamo inginocchiati; cioè, bisogna fermarsi e progettare insieme …Altro
LE COSE PIÙ IMPORTANTI VANNO TRATTATE DAVANTI AL TABERNACOLO...
Le nostre opere, tutte le nostre opere, dovrebbero incominciare mentre siamo inginocchiati; cioè, bisogna fermarsi e progettare insieme con il Signore...
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LITURGIA DELLA DOMENICA XXXII Domenica del Tempo Ordinario - Anno A

Che bella notizia! Apprendiamo oggi dalla Parola che, se è vero che noi ricerchiamo la sapienza di Dio, in verità è essa che ci cerca per prima. La divina sapienza va in cerca di quanti sono degni di …Altro
Che bella notizia! Apprendiamo oggi dalla Parola che, se è vero che noi ricerchiamo la sapienza di Dio, in verità è essa che ci cerca per prima. La divina sapienza va in cerca di quanti sono degni di lei. Vuole raggiungerci ed illuminare la nostra vita. Oggi ci viene incontro per indicarci l’orizzonte della nostra esistenza. La Parola di Dio ci rivela che il traguardo, offerto a tutti noi, è splendido: «Quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui». Saremo sempre con il Signore! Davvero «Quale gioia, quando mi dissero: “Andremo alla casa del Signore”». Ma questo orizzonte richiede una preparazione. Il Vangelo ci fa chiaramente capire che non si può pensare di poter comprare all’ultimo momento l’olio necessario per entrare nella sala delle nozze. Va “comprato” oggi! È oggi che bisogna orientare la nostra vita verso l’eternità. È oggi che bisogna fare delle scelte che ci portino alla vita eterna. La nostra conversione all’Amore non può aspettare! La sapienza …Altro
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Vegliare nell'attesa dello Sposo divino… del Sac. Dolindo Ruotolo ( Matteo 25,1-13)

Gesù Cristo volle, con una parabola bellissima, ribadire il concetto della necessità di vigilare e di prepararsi al Giudizio finale, e presentò ai suoi uditori una scena di nozze, perché immagine viva …Altro
Gesù Cristo volle, con una parabola bellissima, ribadire il concetto della necessità di vigilare e di prepararsi al Giudizio finale, e presentò ai suoi uditori una scena di nozze, perché immagine viva dell'epilogo della vita della Chiesa e delle anime nell'eternità. Presso gli Ebrei la cerimonia principale del matrimonio era il corteo e la cena nuziale che lo seguiva. Si andava a prendere la sposa per condurla in casa dello sposo; il corteo era formato da amici dello sposo e da amiche della sposa che, con lampade accese, li seguivano fino alla sala del banchetto, al quale prendevano parte. È su questa gentile usanza che Gesù formò la sua parabola, una delle più belle e delicate (110).
L'applicazione del racconto è molteplice e riguarda la Chiesa e le anime consacrate a Dio. La Chiesa accompagna lo Sposo divino Gesù Cristo alla vera casa nuziale che è il Cielo e al vero banchetto nuziale che è l'eterna fruizione di Dio.
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La parola del giorno di don Ottorino - Domenica 05 Novembre 2023 - IMPEGNARCI DI PIÙ PENSANDO ALL’INCONTRO FINALE CON DIO

Oggi si pensa troppo poco alle ultime realtà: morte, giudizio, Inferno e Paradiso. Io credo che la vera umiltà nasca proprio da queste meditazioni... CONTINUA A LEGGEREAltro
Oggi si pensa troppo poco alle ultime realtà: morte, giudizio, Inferno e Paradiso. Io credo che la vera umiltà nasca proprio da queste meditazioni...
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LITURGIA DELLA DOMENICA XXXI Domenica del Tempo Ordinario - Anno A

La Parola di Dio ci offre oggi l’esempio luminoso di Paolo e dei suoi compagni nell’apostolato, così affezionati ai fedeli che avrebbero desiderato dare loro non solo il vangelo di Dio, ma la loro …Altro
La Parola di Dio ci offre oggi l’esempio luminoso di Paolo e dei suoi compagni nell’apostolato, così affezionati ai fedeli che avrebbero desiderato dare loro non solo il vangelo di Dio, ma la loro stessa vita. Allo stesso tempo ci mette in guardia contro i ministri infedeli, sia quelli che allontanandosi dalla retta via sono di scandalo per molti, sia quelli che dicono e non fanno. Ci viene così ricordato quanto abbiamo bisogno di ministri santi. Questa santità, però, non dipende solo da loro, ma da noi tutti: «Non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo», ci dice Gesù oggi. Si tratta di trovare il modo giusto di rapportarci con i nostri pastori. Di riconoscerli come nostri fratelli, guardandoci bene dal metterli su un piedestallo che li farà cadere; in una parola, di amarli, riconoscendo il dono stupendo che Dio ha deposto per noi nella loro umanità, benché povera come la nostra. E cosa, più di tutto, convertirà i pastori? La testimonianza …Altro
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"Fate dunque e osservate tutto quanto essi vi dicono; ma non fate come essi operano”... Discorso settantaduesimo – Mt. 23, 1-12 di San Giovanni Crisostomo

L’evangelista inizia di nuovo con “allora”. Che vuol dire? Vuol dire: dopo che Gesù ha concluso il discorso di cui abbiamo parlato; dopo aver ridotto al silenzio i suoi avversari e averli obbligati …Altro
L’evangelista inizia di nuovo con “allora”. Che vuol dire? Vuol dire: dopo che Gesù ha concluso il discorso di cui abbiamo parlato; dopo aver ridotto al silenzio i suoi avversari e averli obbligati a non tentarlo più; dopo aver mostrato in modo evidente che la loro malvagità è senza rimedio. Poiché ha ricordato “Il Signore ha detto al mio Signore”, si richiama di nuovo alla legge. In realtà, voi mi direte, la legge non dice nulla di simile, ma piuttosto: “Il Signore Dio tuo è un solo Signore”. Tuttavia tenete presente che la Scrittura chiama con il nome di legge tutto l’Antico Testamento, e Cristo, d’altra parte, vuol far comprendere, con quanto dice ora, che c’è un accordo perfetto tra lui e il Padre: se fosse infatti dissenziente dal Padre, avrebbe parlato contro la legge; qui invece egli ordina che si abbia tanto rispetto per la legge e che, nonostante la corruzione di coloro che l’insegnano, ci si deve attenere ad essa mettendola in pratica con fedeltà.
Si sofferma poi a parlare …Altro
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LITURGIA DELLA DOMENICA - XXX Domenica del Tempo Ordinario - Anno A - Il grande comandamento

Al dottore della Legge che lo interroga sul “grande comandamento” (Vangelo), Gesù risponde che il primato dell’amore appartiene a Dio, ma subito aggiunge che c’è un altro comandamento “simile”, che …Altro
Al dottore della Legge che lo interroga sul “grande comandamento” (Vangelo), Gesù risponde che il primato dell’amore appartiene a Dio, ma subito aggiunge che c’è un altro comandamento “simile”, che è l’amore del prossimo. Fonda la sua risposta sull’autorità della Scrittura (Dt 6,5 e Lv 19,18) e al contempo sancisce il nesso necessario che intercorre tra i due comandamenti: la misura dell’amore di Dio è il “tutto” e impegna il credente nella ricchezza delle sue potenzialità; la misura dell’amore del prossimo è l’empatia della carità, che riversa in azioni concrete e ispirate a giustizia il “tutto” dell’amore dato a Dio (I Lettura). ’amore è la pienezza della Legge ed è la chiave per comprenderla; è il criterio che deve orientare ogni azione e il fine a cui deve tendere. L’amore ispira la creatività di chi ama; mantiene pura la mente, limpido lo sguardo, compassionevole il cuore. Per chi serve il Dio vivo e vero con retta coscienza nulla è disdicevole e tutto è buono. Una comunità, che …Altro
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TUTTO DALLE MANI DEL SIGNORE...

La parola del giorno di don Ottorino - Domenica 27 Agosto 2023 Davanti alle difficoltà non è facile dire: “Il Signore ha permesso questo..., vuol dire che va bene così!”... Si fa fatica a dirlo, ma …Altro
La parola del giorno di don Ottorino - Domenica 27 Agosto 2023
Davanti alle difficoltà non è facile dire: “Il Signore ha permesso questo..., vuol dire che va bene così!”... Si fa fatica a dirlo, ma bisogna che tu lo dica...
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Venuto poi Gesù nelle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: « Chi dice la gente che sia il Figlio dell’uomo »... Commento di San …

Per quale motivo l’evangelista cita qui il nome del fondatore di questa città? Lo fa perché c’è un’altra Cesarea, quella chiamata di Stratone. Non è in quest’ultima città che Gesù interroga gli …Altro
Per quale motivo l’evangelista cita qui il nome del fondatore di questa città? Lo fa perché c’è un’altra Cesarea, quella chiamata di Stratone. Non è in quest’ultima città che Gesù interroga gli apostoli, ma a Cesarea di Filippo, dove li ha condotti lontano dai giudei, in modo che liberi da ogni preoccupazione possano dire liberamente quanto pensano di lui...
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Mario Sedevacantista Colucci condivide questo
paolase
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LITURGIA DELLA DOMENICA XXI Domenica del Tempo Ordinario - Anno A

Cosa vedete di me? Volendo sondare la fede dei suoi discepoli, a Cesarea di Filippo Gesù chiede loro che cosa “vedono” di lui. Pietro a nome di tutti proclama la fede nel «Cristo, Figlio del Dio …Altro
Cosa vedete di me?
Volendo sondare la fede dei suoi discepoli, a Cesarea di Filippo Gesù chiede loro che cosa “vedono” di lui. Pietro a nome di tutti proclama la fede nel «Cristo, Figlio del Dio vivente». A questa professione di fede Gesù lo proclama roccia della Chiesa cambiandogli il nome per indicare che, nonostante le debolezze o le lotte che avrebbe incontrato, egli deve conservare alla Chiesa la solidità della roccia. A lui affida anche le chiavi, segno di dignità e potere per aprire a tutti le porte belle di Dio. Se la Chiesa è il dono di Dio, in un tempo come il nostro in cui tutto è messo in discussione, il cristiano continua a sentirsi “pietra viva” per edificare la Chiesa con una fede viva e cooperante con gli altri fratelli. Cristo non è ciò che dico di lui ma ciò che vivo di lui con gli altri. Non lasciamoci impressionare da nulla e da nessuno, né dai difetti degli uomini di Chiesa. Nella Chiesa ognuno può trovare quello che serve per la salvezza. Occorre pensare non alla …Altro
Mario Sedevacantista Colucci condivide questo
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L'ascensore e la scala della perfezione... di padre Marie Dominique Moliniè - Tratto da «Chi comprenderà il cuore di Dio?»

Quando Gesù chiede di portare la sua croce, ci s'immagina che bisogna portarla coraggiosamente e generosamente, perciò pensiamo che sia faticoso, malgrado la sua promessa: «Il mio giogo è dolce e il …Altro
Quando Gesù chiede di portare la sua croce, ci s'immagina che bisogna portarla coraggiosamente e generosamente, perciò pensiamo che sia faticoso, malgrado la sua promessa: «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero». Per capire questa dolcezza occorre avere un cuore di bambini, altrimenti si dirà con in Giudei: «Queste parole sono difficili, chi potrà intenderle?».
Ma non è il Cristo che ci domanda di portare la croce «coraggiosamente», bensì il nostro orgoglio. Esso è tanto più grave quanto più è capace di approfondirsi. L'orgoglio dei farisei è peggiore di quello degli uomini normali, ma quello dei cristiani — l'orgoglio della perfezione — è il più diabolico. Nella Chiesa le grandi catastrofi ebbero origine dai monaci, dai sacerdoti e dai teologi. Per esempio: le «Angeliche di Port-Royal», pure come degli angeli e orgogliose come demoni...
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