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Irapuato
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Santi e Beati - 5 Luglio Sant'Antonio Maria Zaccaria - 6 luglio Santa Maria Goretti. Televallassina Sacerdote Nascita: 1502, Cremona Morte: 5 luglio 1539, Cremona Ricorrenza: 5 luglio Tipologia: …Altro
Santi e Beati - 5 Luglio Sant'Antonio Maria Zaccaria - 6 luglio Santa Maria Goretti.

Televallassina Sacerdote

Nascita: 1502, Cremona

Morte: 5 luglio 1539, Cremona

Ricorrenza: 5 luglio

Tipologia: Commemorazione
S. Antonio Maria Zaccaria nacque a Cremona sulla fine dell'anno 1502. Compi i primi studi nella sua città, poi si recò a Padova per studiare filosofia e medicina. La sua scienza fu pari alla sua santità. Ritornò in famiglia colla laurea dottorale dopo aver superato tutti i pericoli comuni agli studenti e conservata intatta la stola battesimale. Avendo capito che Dio lo voleva piuttosto medico delle anime che dei corpi, si diede allo studio della teologia. Frattanto visitava spesso gli ammalati, insegnava il catechismo ai fanciulli, incitava i giovani e gli adulti ad una vita più cristiana. Divenuto sacerdote, mentre celebrava la prima Messa fu veduto dal popolo col capo cinto da una aureola celeste. La pia contessa Lodovica Torelli, signora di Guastalla, conosciuto Antonio a Cremona lo volle come suo cappellano e consigliere. Dopo due mesi trascorsi a Guastalla, accompagnando la contessa, il Santo venne a Milano dove, impressionato dalla grande corruzione che regnava nel popolo, pensò a porvi rimedio. A tale scopo, unitosi con Bartolomeo Ferrari e Giacomo Moriggia, fondò la congregazione dei Chierici Regolari detti di S. Paolo, per la speciale devozione che il Santo portava al grande Apostolo. Ora sono detti Barnahai dalla chiesa di San Barnaba che officiavano in Milano. La nuova famiglia religiosa fu approvata da Clemente VII e Paolo III; in breve tempo si estese in molte regioni e diede alla Chiesa numerosi santi. Fondò pure una congregazione di religiose dette Angeliche di S. Paolo, delle quali fu prima benefattrice ed insigne protettrice la contessa Torelli.

I membri della sua Congregazione andavano per le vie e le piazze della città e quando il popolo era più numeroso, improvvisavano un pulpito all'aperto predicando contro il malcostume ed inculcando la penitenza; così operarono numerose conversioni. A Vicenza S. Antonio riformò alcuni monasteri. Nel 1539 fu a Guastalla e si adoperò molto per ridonare la pace a quella città colpita dall'interdetto. Quivi si ammalò ed avendo preveduta prossima la sua fine, fu portato a Cremona in casa di sua madre. Era suo desiderio trasferirsi a Milano e morire fra i suoi religiosi, ma il viaggio lungo sarebbe stato troppo pericoloso; Il giorno 5 luglio spirava all'età di soli 36 anni, ma carico di meriti e di buone opere. Oltre la riforma dei costumi, S. Antonio M. Zaccaria fu zelantissimo nel propagare la pratica delle SS. Quarantore.

PRATICA. Sull'esempio di S. Antonio M. Zaccaria, impariamo a fuggire le compagnie pericolose.

PREGHIERA. Fa', o Signore, che impariamo la scienza di Cristo da S. Paolo, come l'ha imparata S. Antonio Maria Zaccaria, e a somiglianza di questo Santo siamo puri di anima e di corpo.

Santa Maria Goretti

Titolo: Vergine e martire

Nascita: 16 ottobre 1890, Corinaldo

Morte: 5 luglio 1902, Nettuno

Ricorrenza: 6 luglio

Tipologia: Commemorazione

Protettrice di:giovani

Il 16 ottobre 1890 a Corinaldo la terzogenita Maria veniva a rallegrare con i suoi vagiti la povera e laboriosa famiglia dei coniugi Goretti.

Ebbe una buona e cristiana educazione dai genitori esemplari. Divenuta orfana di padre ancora in tenera età, aiutò la mamma, fu custode vigile dei fratellini, contribuì alla loro educazione cristiana, si applicò a sbrigare la maggior parte delle faccende domestiche, affinché la mamma potesse dedicarsi al lavoro per guadagnare il pane.

Prendeva tutto con rassegnazione e con filiale abbandono nel Signore.

Il 16 giugno 1901 Marietta, con una gioia indescrivibile, si accostò per la prima volta alla Mensa dell'Agnello Immacolato. A soli dodici anni, per il precoce sviluppo, era divenuta una giovanetta che si distingueva per la sua semplicità e per una purezza angelica. Coi Goretti coabitava un giovane, Alessandro Serenelli. Costui, divenuto orfano di madre quando ne aveva maggiormente bisogno, era di carattere chiuso, solitario. Il vizio dell'impurità, fomentato dalla lettura di stampe immorali, aveva guastato il suo cuore. Per due volte ebbe l'ardire di tentare Marietta. La fanciulla si rifiutò energicamente, anzi racchiudendosi in un'amara angoscia, pregò sempre di più Gesù affinché le desse la forza di combattere e di vincere. Ma, mentre la giovanetta confidava nell'aiuto divino, Alessandro macchinava un orrendo delitto, se, non fosse riuscito nel suo intento.

Il 5 luglio 1902 nell'aia adiacente al caseggiato, il lavoro agricolo ferveva come sempre. Alessandro montò su un carro; era serio e preoccupato: ad un certo punto con un pretesto qualsiasi lasciò la guida del carro a mamma Assunta, salì in fretta le scale ed entrò in casa; sul pianerottolo Marietta stava rammendando una camicia; passati alcuni istanti, riapparve sull'uscio e fissatala con occhio infuocato le intimò: « Maria, vieni dentro ».

Marietta non si mosse; il suo cuore innocente presagiva e tremava. Alessandro allora, invaso da satanico furore, la prese per un braccio e trascinatala brutalmente dentro, chiuse la porta con un calcio. La giovanetta si trasformò in lottatrice coraggiosa e intrepida. Al seduttore gridò: « No! No! Dio non vuole!... Che fai Alessandro?... Non mi toccare, è peccato; tu vai all'inferno! ». A nulla valsero queste sante parole, anzi la passione si tramutò in odio, e impugnato un coltello la trapassò quattordici volte, lasciando a terra la martire tramortita. L'ultimo grido della martire fece accorrere i vicini. Quale lo strazio di mamma Assunta nel vedere la sua Marietta così ridotta! Vane furono le cure dei medici: ormai le rimanevano poche ore di vita.

Non un lamento uscì dalle labbra della santa martire nelle lunghe venti ore di agonia, ma solo preghiere, e negli ultimi istanti di vita anche parole di perdono per il suo uccisore: « Sì, lo perdono; lo Perdono di cuore e spero che anche Dio lo perdoni, perché lo voglio con me in Paradiso ».

PRATICA. Chi ama veramente la purezza rinuncia a tutto, anche alla vita.

PREGHIERA. Ascoltaci, o Dio nostro Salvatore, e fa' che impariamo ad imitare S. Maria Goretti, tua vergine e martire, nelle molte tentazioni di questa misera vita, per poi conseguire l'eterna beatitudine in Cielo.
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