Intervista a Vittorio Messori su Santa Bernadette Soubirous e Lourdes

Messori, secondo lei cosa viene a dirci oggi Bernadette?
Le rispondo con un aneddoto. Quando, in piena notte, Bernadette raggiunse il convento di Nevers, dove si sarebbe rinchiusa sino alla fine dei suoi giorni, alzò lo sguardo al cielo e disse: «Io sono venuta qui per nascondermi, la Santa Vergine si è servita di me e poi mi ha rimessa, giustamente, al mio posto e io ne sono felice». Dopo anni di clausura, un bel giorno proposero a Bernadette di tornare per qualche tempo nella sua amata Lourdes. Lei subito rispose: «Non ci tornerò mai. Io non sono importante, solo la Signora è importante, perciò io non voglio oscurare la Signora, nemmeno per un giorno. Il mio posto è qui, non tra la folla».

Si può dire che questo nascondimento fu uno dei segni più grandi della sua santità?
La ricerca del nascondimento fu senza dubbio uno dei caratteri principali della santità di Bernadette. Diceva di essere soltanto uno strumento, «la scopa di cui la Vergine si è servita per poi celarmi dietro la porta», e non comprendeva nemmeno perché fosse stata scelta proprio una come lei. Bernadette - una volta detto ciò che le era stato chiesto di riferire - avrebbe voluto tacere per sempre. Infatti a Nevers, ottenne la garanzia che non avrebbe mai più parlato di Lourdes. Il giorno dopo il suo arrivo nel convento, la superiora riunì tutte le suore del monastero e dei paesi vicini, la santa allora raccontò del suo incontro con la Madonna di Lourdes, dopodiché tutti furono obbligati al silenzio, con suo grande sollievo. Nonostante in moltissimi si recassero a Nevers per incontrarla, Bernadette riceveva, perché obbligata dalle suore, soltanto i vescovi. E, alle loro domande, non faceva che ripetere: «Restate alle cose che ho detto subito dopo averle ascoltate». Questa sua volontà di nascondimento la mantenne persino dopo la morte.

Cioè?
Chiunque entri nella chiesa del convento di Nevers, non vedrà subito Bernadette. Solo cercandola, infatti, si può scorgere il suo corpo incorrotto, in un altare laterale: «Se proprio mi volete seppellire in chiesa - disse poco prima di morire - mettetemi in un punto nascosto». E di certo non è contenta della cassa, sin troppo lussuosa, in cui l’hanno deposta.

E allora veniamo al messaggio di Lourdes. La prima cosa che la Madonna disse a Bernadette fu: «Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell’altro»
E così accadde. Bernadette trascorse la vita nel dolore fisico. Morì a 35 anni, tra grandissime sofferenze, eppur non si è mai lamentata. Lei non si è cercata il dolore, non era certo masochista, ma l'ha sempre accettato e accolto. Una volta, nel tratto finale della sua vita, poiché respirava con grandissima fatica, le scappò di dire: «Mi piacerebbe che qualcuno mi aprisse il petto per poter respirare meglio». Si pentì subito di quello che lei considerò un lamento. Un altro giorno, invece, che per l’ennesima volta trascorse in infermeria, Bernadette ebbe a dire: «Il mio mestiere è essere malata». Bernadette ha vissuto nella dimensione della fede vera: cioè ha accettato sempre e volentieri tutto quello che il Cielo le mandava, senza mai chiedere, né più né meno.

Tornando all’apparizione: la Madonna parlò della Vita eterna - “l’altro mondo” - come promessa di felicità…
Un giorno una consorella disse a Bernadette: «Tu soffri molto, ma tanto sei sicura di andare in Paradiso perché te l'ha promesso la Santa Vergine». Bernadette, che in certi momenti sapeva essere severa, rispose secca: «Il Paradiso? Ci andrò soltanto se me lo merito!», non sentendosi affatto sicura di guadagnarselo. Questo per dire con quale coscienza della Vita eterna, Bernadette visse ogni giorno su questa terra.

Molto spesso si considera Lourdes come un luogo di guarigione fisica, a ben vedere però la Madonna non parlò mai di “malati o malattie” del corpo…
La Madonna è venuta per aiutarci a guarire nello spirito, Lourdes nella sua essenza non è una clinica del corpo, ma è una clinica dello spirito. Bernadette stessa, non chiese mai la guarigione fisica, ma chiedeva incessantemente quella dell’anima. Con questo, intendiamoci: le guarigioni fisiche concesse dal Cielo sono preziose e sono la prova materiale della veridicità di queste apparizioni mariane. Inoltre va detto che Lourdes è l'unico santuario al mondo ad avere un ufficio medico al proprio interno, dove sono stati accertati molti miracoli. Eppure, preme sottolineare che la Madonna, nelle sue 18 apparizioni, parla di peccato, parla di penitenza in riparazione al male spirituale, ma non parla mai di malattia e guarigione fisica. A tal proposito è molto significativo ciò che accadde al corpo di Bernadette dopo la sua morte.

Cosa accadde?
Quando, nel 1879, morì (all’età, lo dicevamo, di soli 35 anni) ne dimostrava più di 70, tanto il suo corpo era consumato, quasi marcito per i mali che l'avevano devastata. Ebbene: non solo la morte non è mai riuscita a decomporre il suo corpo, ma l'ha proprio trasformato, facendola diventare bellissima. Le vecchie suore che avevano vissuto con lei e assistettero alla riesumazione della salma, rimasero sbalordite perché videro con i loro occhi che la morte l'aveva trasfigurata. Due di esse svennero e crollarono a terra per l’emozione.

Torniamo alle parole che la “Signora” proferì durante le apparizioni. Mercoledì 24 febbraio 1858, Ella disse: «Penitenza, penitenza, penitenza. Pregate per la conversione dei peccatori». Cosa significava «fare penitenza» per Bernadette?
Papa Bergoglio ha detto più volte che vuole che la Chiesa sia come un ospedale da campo. Ecco: Lourdes è esattamente un ospedale, ma (non dimentichiamolo!) innanzitutto per i mali spirituali. La Madonna a Lourdes è venuta per aiutarci nello spirito, per guarire nell’anima. Allora, questa "penitenza" invocata per tre volte, serve proprio a ricordarci questo: dobbiamo pregare tanto, dobbiamo allontanarci con forza dal peccato e dobbiamo curare i beni dello spirito. Oggi c'è la pericolosa tendenza a concepire la Chiesa come una realtà orizzontale e non verticale: la si vuole ridurre ad una Ong, ovvero ad un’organizzazione impegnata a sanare i mali materiali del mondo. Ecco, la Madonna a Lourdes, attraverso Bernadette, ci ricorda che la principale missione della Chiesa è di condurci alla Vita eterna. Le opere di carità materiale sono necessarie e preziose, ma solo se sono una conseguenza della fede .

Senta, Messori, un’ultima domanda: tra tutte le apparizioni mariane, perché porta nel cuore proprio Lourdes e santa Bernadette?
Io sono nato il 16 aprile che è proprio il giorno della nascita al cielo di Bernadette. Tra l’altro è anche il compleanno del Papa emerito, Joseph Ratzinger, con cui ci siamo sempre rallegrati di essere nati lo stesso giorno della santa di Lourdes. Ma a parte gli aneddoti, ciò che mi ha sempre attirato di Lourdes è questa evidenza che si impone: i disegni di Dio, non sono quelli degli uomini. Se ci pensiamo: quando noi uomini vogliamo annunciare qualcosa di veramente importante, scegliamo il personaggio più quotato, più noto, più titolato. Al contrario, quando Maria ha voluto parlarci, ha scelto davvero l'ultima tra gli ultimi: non c'era nessuna più ignorante, più malata, più piccola, più ignorata, meno apprezzata, più sospettata: suo padre era stato denunciato per furto, sua madre aveva la fama di ubriacona. Lei stessa nelle preghiere alla Madonna disse: «Se ci fosse stata sulla terra una bambina più ignorante e stupida, Voi avreste scelto quella». Conoscendola davvero è impossibile non innamorarsi: in Bernadette vive il Vangelo allo stato puro. E’ la più povera, ma alla quale è stato dato tutto ciò che conta. Ecco, io vedo in Bernadette la realizzazione più radicale del Vangelo. Per questo ogni sera le chiedo di intercedere per noi tutti.

Fonte

www.lanuovabq.it/it/messori-bernade…